Sevelamer: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Sevelamer

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Sevelamer: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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SEVELAMER Crinos 800 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene 800 mg di sevelamer carbonato.

Eccipienti con effetti noti: ogni compressa rivestita con film contiene 286,25 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film, ovali, di colore variabile da bianco a biancastro (20 mm x 7 mm) senza linea di frattura .Le compresse hanno inciso la scritta ‘SVL’ su un lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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SEVELAMER Crinos è indicato per il controllo dell’iperfosfatemia in pazienti adulti sottoposti ad emodialisi o a dialisi peritoneale.

SEVELAMER Crinos è inoltre indicato nel controllo dell’iperfosfatemia in pazienti adulti con patologia renale cronica non sottoposti a dialisi con fosforo sierico ≥ 1,78 mmol/l.

SEVELAMER Crinos deve essere usato nel contesto di un approccio poli-terapeutico che potrebbe includere integratori di calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi per controllare lo sviluppo della malattia ossea renale.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia:

Dose iniziale

La dose iniziale raccomandata per sevelamer carbonato è 2,4 g o 4,8 g al giorno, sulla base delle esigenze cliniche e dei livelli di fosforo sierico. SEVELAMER Crinos deve essere assunto tre volte al giorno, con i pasti.

Livello di fosforo sierico nei pazienti Dose giornaliera totale di sevelamer carbonato da assumere con 3 pasti al giorno
1,78 – 2,42 mmol/l (5,5 – 7,5 mg/dl) 2,4 g*
> 2,42 mmol/l (> 7,5 mg/dl) 4,8 g*

* Più successiva titolazione in base alle istruzioni

Per pazienti che hanno precedentemente assunto chelanti del fosfato (sevelamer cloridrato o a base di calcio), la somministrazione di SEVELAMER Crinos deve avvenire grammo per grammo, con monitoraggio dei livelli di fosfatemia per garantire le dosi giornaliere ottimali.

Titolazione e mantenimento

Si devono monitorare i livelli di fosfatemia e si deve titolare la dose di sevelamer carbonato ogni 2-4 settimane, fino a raggiungere un livello accettabile di fosforo sierico, con successivo regolare monitoraggio.

I pazienti che assumono SEVELAMER Crinos devono attenersi alle diete prescritte.

Nella pratica clinica, il trattamento sarà continuo, in base all’esigenza di controllare i livelli di fosforo sierico e la dose giornaliera prevista sarà in media circa 6 g al giorno.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di SEVELAMER Crinos non sono state stabilite nei bambini di età inferiore a 18 anni.

SEVELAMER Crinos non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 18 anni.

Modo di somministrazione

Le compresse devono essere ingerite intere e non devono essere schiacciate, masticate o spezzettate prima della somministrazione.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ipofosfatemia.

Occlusione intestinale.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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La sicurezza e l’efficacia di SEVELAMER Crinos non sono state studiate nei bambini di età inferiore a 18 anni.

La sicurezza e l’efficacia di SEVELAMER Crinos non sono state stabilite nei pazienti adulti con patologia renale cronica non sottoposti a dialisi con fosforo sierico <1,78 mmol/l. Pertanto, attualmente SEVELAMER Crinos non è raccomandato per l’uso in questi pazienti.

La sicurezza e l’efficacia di SEVELAMER Crinos non sono state determinate nei pazienti affetti dai disordini seguenti:

disfagia

disturbi della deglutizione

gravi disordini della motilità gastrointestinale compresa gastroparesi grave o non trattata, ritenzione di contenuto gastrico e anomalie o irregolarità della motilità intestinale

malattia infiammatoria intestinale attiva

chirurgia maggiore sul tratto gastrointestinale.

Pertanto, si deve procedere con cautela nell’uso di SEVELAMER Crinos in questi pazienti.

Occlusione intestinale e ileo/subileo

In casi molto rari, nei pazienti sono stati osservati occlusione intestinale e ileo/subileo durante il trattamento con sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di sevelamer carbonato. La stipsi può rappresentare un sintomo prodromico. I pazienti che soffrono di stipsi devono essere monitorati attentamente durante il trattamento con SEVELAMER Crinos. Il trattamento con SEVELAMER Crinos deve essere rivalutato in caso di pazienti che sviluppano grave stipsi o altri sintomi gastrointestinali gravi.

Vitamine liposolubili

I pazienti affetti da CKD (chronic kidney disease, patologia renale cronica) possono manifestare una carenza di vitamine liposolubili A, D, E e K, a seconda della dieta e della gravità della patologia. Non è possibile escludere che SEVELAMER Crinos possa legarsi alle vitamine liposolubili contenute negli alimenti ingeriti. Nei pazienti che assumono sevelamer ma nessun integratore vitaminico, si devono valutare a intervalli regolari i livelli sierici di vitamina A, D, E e K. In caso di necessità, si raccomanda di somministrare integratori vitaminici. Per i pazienti con CKD non sottoposti a dialisi sono raccomandati integratori di vitamina D (circa 400 UI di vitamina D nativa al giorno), che può essere parte di un preparato multivitaminico da assumere lontano dalla dose di SEVELAMER Crinos. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale, è raccomandato un monitoraggio supplementare di vitamine liposolubili e di acido folico, poiché in uno studio clinico su questi pazienti i livelli di vitamina A, D, E e K non sono stati misurati.

Carenza di folato

Attualmente vi sono dati insufficienti per escludere la possibilità di carenza di folato durante il trattamento a lungo termine con SEVELAMER Crinos.

Ipocalcemia/ipercalcemia

I pazienti con CKD possono sviluppare ipocalcemia o ipercalcemia. SEVELAMER Crinos non contiene calcio. Di conseguenza, si devono monitorare a intervalli regolari i livelli sierici di calcio e somministrare un integratore di calcio elementare, se necessario.

Acidosi metabolica

I pazienti con patologia renale cronica sono predisposti a sviluppare acidosi metabolica. Nell’ambito della buona pratica clinica, si raccomanda pertanto il monitoraggio dei livelli di bicarbonato sierico.

Peritonite

I pazienti dializzati sono soggetti a taluni rischi di infezione insiti nella specifica modalità di dialisi. La peritonite è una complicanza nota nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale, e in uno studio clinico su sevelamer cloridrato è stato riferito un maggior numero di casi di peritonite nel gruppo di sevelamer rispetto al gruppo di controllo. I pazienti che sono sottoposti a dialisi peritoneale devono essere seguiti attentamente, a garanzia dell’uso di un’appropriata tecnica asettica e della tempestiva identificazione e gestione di qualsiasi segno e sintomo associato alla peritonite.

Difficoltà di deglutizione e soffocamento

Sono state riportate non comunemente difficoltà di deglutizione delle compresse di SEVELAMER Crinos. Molti di questi casi riguardavano pazienti con condizioni di co-morbilità, tra cui disturbi della deglutizione o anomalie esofagee. Pertanto si deve procedere con cautela quando SEVELAMER Crinos viene somministrato a pazienti con difficoltà di deglutizione. Per i pazienti con difficoltà di deglutizione , è disponibile sevelamer carbonato anche come polvere per sospensione orale.

Medicinali antiaritmici e anticonvulsivanti

Si deve procedere con cautela nel prescrivere SEVELAMER Crinos ai pazienti che assumono anche medicinali antiaritmici e anticonvulsivanti (vedere paragrafo 4.5).

Ipotiroidismo

È raccomandato un più attento monitoraggio dei pazienti affetti da ipotiroidismo ai quali vengano somministrati in concomitanza sevelamer carbonato e levotiroxina (vedere paragrafo 4.5).

Trattamento cronico a lungo termine

Da uno studio clinico della durata di un anno non è emersa evidenza di accumulo di sevelamer. Tuttavia, non è possibile escludere del tutto il potenziale assorbimento e accumulo di sevelamer nel trattamento cronico a lungo termine (superiore ad un anno) (vedere paragrafo 5.2).

Iperparatiroidismo

SEVELAMER Crinos non è indicato per controllare l’iperparatiroidismo. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, SEVELAMER Crinos deve essere usato nel contesto di un approccio multi- terapeutico, che potrebbe includere integratori di calcio, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, per ridurre i livelli dell’ormone paratiroideo intatto (iPTH).

Intolleranza al lattosio

SEVELAMER Crinos compresse contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi di interazione nei pazienti dializzati.

Negli studi di interazione su volontari sani, sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di SEVELAMER Crinos, ha ridotto la biodisponibilità della ciprofloxacina di circa 50% quando viene somministrata in concomitanza a sevelamer cloridrato, nell’ambito di uno studio monodose. Di conseguenza, SEVELAMER Crinos non deve essere assunto contemporaneamente alla ciprofloxacina.

Ridotti livelli di ciclosporina, micofenolato mofetile e tacrolimus sono stati riportati nei pazienti reduci da trapianto, con somministrazione concomitante di sevelamer cloridrato, senza sequele cliniche (ossia rigetto del trapianto). Non è possibile escludere delle interazioni, pertanto si deve considerare l’attento monitoraggio

delle concentrazioni ematiche di ciclosporina, micofenolato mofetil e tacrolimus durante l’uso dell’associazione e dopo la sua sospensione.

Casi molto rari di ipotiroidismo sono stati riportati nei pazienti con somministrazione concomitante di sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di sevelamer carbonato, e levotiroxina. Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di ormone tireostimolante (TSH) nei pazienti che ricevono sevelamer carbonato e levotiroxina.

I pazienti che assumono farmaci antiaritmici per il controllo delle aritmie e anticonvulsivanti per il controllo di disordini convulsivi sono stati esclusi dagli studi clinici. Si deve procedere con cautela al momento di prescrivere SEVELAMER Crinos ai pazienti che assumono anche questi medicinali.

In studi di interazione su volontari sani, sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di SEVELAMER Crinos, non ha avuto effetti sulla biodisponibilità di digossina, warfarin, enalapril o metoprololo.

SEVELAMER Crinos non è assorbito e può influire sulla biodisponibilità di altri medicinali. Al momento di somministrare qualunque medicinale, laddove un’eventuale riduzione della biodisponibilità possa avere un effetto clinicamente significativo sulla sicurezza o sull’efficacia, il medicinale deve essere somministrato almeno un’ora prima, o almeno tre ore dopo, l’assunzione di SEVELAMER Crinos. In alternativa, il medico deve considerare il controllo dei livelli ematici.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non vi sono dati riguardanti l’uso di sevelamer in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva con la somministrazione di sevelamer a dosi elevate nei ratti (vedere paragrafo 5.3). È stato inoltre dimostrato che sevelamer riduce l’assorbimento di numerose vitamine, compreso l’acido folico (vedere paragrafi 4.4 e 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. SEVELAMER Crinos deve essere somministrato a donne in gravidanza solo se strettamente necessario e dopo un’attenta analisi del rapporto rischio/beneficio sia per la madre che per il feto.

Allattamento al seno

Non è noto se sevelamer venga escreto nel latte materno umano. Il fatto che sevelamer non venga assorbito rende improbabile la sua escrezione nel latte materno. La decisione di proseguire/interrompere l’allattamento o proseguire/interrompere la terapia con SEVELAMER Crinos deve essere presa considerando il beneficio dell’allattamento per il bambino e quello della terapia con SEVELAMER Crinos per la donna.

Fertilità

Non vi sono dati riguardanti l’effetto di sevelamer sulla fertilità nell’uomo. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato che sevelamer non compromette la fertilità in ratti maschi e femmine a esposizioni di dose umana equivalente al doppio della dose massima utilizzata negli studi clinici di 13 g/die in base al confronto dell’area di superficie corporea relativa.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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to del profilo di sicurezza

La sicurezza di sevelamer (o come carbonato o come sali cloridrati) è stata esaminata in numerosi studi clinici su un totale di 969 pazienti sottoposti ad emodialisi, con trattamenti della durata di 4 – 50 settimane (724 pazienti trattati con sevelamer cloridrato e 245 con sevelamer carbonato), 97 pazienti sottoposti a dialisi peritoneale con trattamento della durata di 12 settimane (tutti trattati con sevelamer cloridrato) e 128 pazienti con CKD non dializzati, in trattamento per 8 – 12 settimane (trattamento di 79 pazienti con sevelamer cloridrato e 49 con sevelamer carbonato).

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Gli effetti indesiderati più comuni (≥5% dei pazienti), possibilmente o probabilmente correlati a sevelamer, rientravano tutti nella classe delle patologie gastrointestinali secondo la classificazione per sistemi e organi. Gran parte di tali reazioni avverse è stata di intensità da lieve a moderata I dati possibilmente o probabilmente correlati a sevelamer emersi da questi studi sono elencati per frequenza nella tabella che

segue. La frequenza delle segnalazioni è classificata come molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella delle reazioni avverse

Patologie gastrointestinali
Molto comune: Nausea, vomito, dolore all’addome superiore, stipsi.
Comune: Diarrea, dispepsia, flatulenza, dolore addominale.

Esperienze post marketing:

Durante l’utilizzo successivo alla commercializzazione, sono stati riportati casi di prurito, eruzione cutanea, occlusione intestinale, ileo/subileo e perforazione intestinale in pazienti in trattamento con sevelamer.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di sevelamer carbonato, è stato somministrato a volontari sani normali a dosi fino a 14 grammi/giorno per otto giorni, senza dare adito a effetti indesiderati. Nei pazienti con CKD, la dose giornaliera massima studiata era in media 14,4 grammi di sevelamer carbonato in una singola dose giornaliera.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmaco terapeutica: Trattamento dell’ ipercaliemia e dell’iperfosfatemia. Codice ATC: V03AE02.

SEVELAMER Crinos contiene sevelamer, un polimero reticolato non assorbibile, chelante del fosfato e privo di metallo e calcio. Sevelamer contiene ammine multiple separate attraverso un carbonio dalla struttura centrale del polimero, che diventa protonato nello stomaco. Queste ammine protonate legano ioni carichi negativamente, come il fosfato dietetico, in sede intestinale. Legando il fosfato nel tratto intestinale e attenuandone l’assorbimento, sevelamer riduce la concentrazione sierica di fosforo. Durante la somministrazione di chelanti del fosfato è sempre necessario un regolare monitoraggio del fosforo sierico.

In due studi clinici randomizzati, in crossover, sevelamer carbonato, sia nella formulazione in compresse che in polvere, si è dimostrato equivalente dal punto di vista terapeutico a sevelamer cloridrato, se somministrato tre volte al giorno, e pertanto efficace nel controllare la fosfatemia in pazienti con CKD sottoposti ad emodialisi.

Il primo studio ha dimostrato che l’assunzione di sevelamer carbonato in compresse tre volte/die era equivalente a sevelamer cloridrato in compresse tre volte/die, in 79 pazienti emodializzati trattati nell’arco di due periodi di terapia randomizzata di 8 settimane (con medie tempo-ponderate di fosforo sierico medio pari a 1,5 ± 0,3 mmol/l sia per sevelamer carbonato che per sevelamer cloridrato). Il secondo studio ha dimostrato equivalenza fra sevelamer carbonato polvere, somministrato tre volte al giorno, e sevelamer cloridrato in compresse somministrato tre volte al giorno a 31 pazienti emodializzati affetti da iperfosfatemia (definita come livelli sierici di fosfato ≥ 1,78 mmol/l), nell’arco di due periodi di trattamento randomizzati di 4 settimane (con medie tempo-ponderate di fosfato sierico medio pari a 1,6 ± 0,5 mmol/l per sevelamer carbonato polvere, e 1,7 ± 0,4 mmol/l per sevelamer cloridrato in compresse).

Negli studi clinici su pazienti emodializzati, sevelamer da solo non ha evidenziato un effetto coerente e clinicamente significativo sui livelli sierici di ormone paratiroideo intatto (iPTH). In uno studio di 12 settimane su pazienti sottoposti a dialisi peritoneale, tuttavia, sono state osservate riduzioni di iPTH analoghe a quelle per i pazienti che ricevevano calcio acetato. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, SEVELAMER Crinos deve essere usato nel contesto di un approccio multiterapeutico, che potrebbe

includere calcio come integratori, 1,25-diidrossi-vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, per ridurre i livelli dell’ormone paratiroideo intatto (iPTH). È stato dimostrato il legame di sevelamer agli acidi biliari in vitro e in vivo, all’interno di modelli sperimentali su animali. Il legame degli acidi biliari mediante resine a scambio ionico è un metodo comprovato per ridurre il colesterolo ematico. In studi clinici su sevelamer, sia il colesterolo medio totale che il colesterolo LDL sono calati del 15-39%. La riduzione del colesterolo è stata osservata dopo 2 settimane di trattamento e viene mantenuta con il trattamento a lungo termine. I trigliceridi, il colesterolo HDL e l’albumina non hanno subito variazioni in seguito al trattamento con sevelamer.

Poiché sevelamer lega gli acidi biliari, potrebbe interferire con l’assorbimento di vitamine liposolubili come la vitamina A, D, E e K.

Sevelamer non contiene calcio e riduce l’incidenza degli episodi di ipercalcemia, rispetto ai pazienti che assumono solo chelanti del fosfato a base di calcio. È stato dimostrato il mantenimento degli effetti di sevelamer su fosforo e calcio per tutta la durata di uno studio con follow-up di un anno. Queste informazioni sono state ottenute da studi nei quali è stato usato sevelamer cloridrato.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Non sono stati effettuati studi di farmacocinetica su sevelamer carbonato. Sevelamer cloridrato, che contiene la stessa frazione attiva di sevelamer carbonato, non è assorbito dal tratto gastrointestinale, come confermato da uno studio di assorbimento su volontari sani.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati non-clinici su sevelamer non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute o genotossicità.

Sono stati effettuati studi di carcinogenicità con sevelamer cloridrato orale nei topi (dosi fino a 9 g/kg/die) e nei ratti (0,3, 1 o 3 g/kg/die). Vi era un’aumentata incidenza di papilloma cellulare transitorio della vescica urinaria nei ratti maschi, , nel gruppo trattato con la dose elevata (dose umana equivalente al doppio della dose massima utilizzata negli studi clinici di 14,4 g). Non vi è stato alcun aumento nell’incidenza di tumori nei topi (dose umana equivalente al triplo della dose massima utilizzata negli studi clinici).

In un test citogenetico in vitro sui mammiferi, con attivazione metabolica, sevelamer cloridrato ha causato un aumento statisticamente significativo del numero di aberrazioni cromosomiche strutturali. Sevelamer cloridrato non si è rivelato mutageno nel test di mutazione batterica di Ames.

Nei ratti e nei cani, sevelamer ha ridotto l’assorbimento delle vitamine liposolubili D, E e K (fattori di coagulazione) e dell’acido folico.

Deficit dell’ossificazione scheletrica sono stati osservati in varie localizzazioni nei feti delle femmine dei ratti che hanno ricevuto sevelamer alle dosi intermedie ed elevate (dose umana equivalente inferiore alla dose massima negli studi clinici di 14,4 g). Questi effetti possono essere secondari alla deplezione di vitamina D. Nelle femmine gravide dei conigli che hanno ricevuto dosi orali di sevelamer cloridrato con l’alimentazione tramite sonda gastrica, in fase di organogenesi vi è stato un aumento dei casi di riassorbimento precoce nel gruppo delle dosi elevate (dose umana equivalente al doppio rispetto alla dose massima utilizzata).

Sevelamer cloridrato non ha compromesso la fertilità maschile o femminile nei ratti, all’interno di uno studio di somministrazione con la dieta nel quale le femmine sono state trattate da 14 giorni prima dell’accoppiamento fino alla gestazione, e i maschi per 28 giorni prima dell’accoppiamento. La dose massima in questo particolare studio era 4,5 g/kg/die (dose umana equivalente al doppio della dose massima utilizzata negli studi clinici di 13 g/die, in base al confronto dell’area di superficie corporea relativa).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato Silice colloidale anidra Zinco stearato

Film di rivestimento:

Macrogol copolimero poli (vinil alcool) Talco

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconi in HDPE con tappo in polipropilene contenente 30, 50, 180, 200 o 210 compresse per flacone (con e senza scatola di cartone)

Confezioni multiple contenente due flaconi da 50, 180, 200 o 210 compresse per flacone (2 flaconi in una scatola di cartone)

Confezioni multiple contenente tre flaconi da 50, 180, 200 o 210 compresse per flacone (3 flaconi in una scatola di cartone)

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. I flaconi in HDPE contengono un essiccante.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna particolare istruzione.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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CRINOS S.p.A., Via Pavia 6, 20136 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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042372134 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 1 x 30 Compresse In Flacone Hdpe 042372019 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" lx50 Compresse In Flacone Hdpe 042372021 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 2×50 Compresse In Flaconi Hdpe 042372033 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 3×50 Compresse In Flaconi Hdpe 042372045 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" lx180 Compresse In Flacone Hdpe 042372058 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 2×180 Compresse In Flaconi Hdpe 042372060 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 3×180 Compresse In Flaconi Hdpe 042372072 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" lx200 Compresse In Flacone Hdpe 042372084 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 2×200 Compresse In Flaconi Hdpe 042372096 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 3×200 Compresse In Flaconi Hdpe 042372108 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" lx210 Compresse In Flacone Hdpe 042372110 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 2×210 Compresse In Flaconi Hdpe 042372122 – "800 Mg Compresse Rivestite Con Film" 3×210 Compresse In Flaconi Hdpe

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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31/12/2014