Latanoprost ratiopharm 50 mcg ml: Scheda Tecnica

Latanoprost ratiopharm 50 mcg ml

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Latanoprost ratiopharm 50 mcg ml: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

LATANOPROST RATIOPHARM 50 MCG/ML

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

1 ml di collirio contiene 50 mcg di latanoprost.

Un flacone di collirio da 2,5 ml contiene 125 mcg di latanoprost.

Eccipiente: 0,2 mg di benzalconio cloruro/ml di collirio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Collirio, soluzione.

Soluzione limpida e incolore.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto ed ipertensione oculare.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia: Uso oftalmico

Dosaggio raccomandato per gli adulti (inclusi pazienti anziani):

La terapia raccomandata è una goccia di collirio nell’occhio(i) da trattare una volta al giorno. Si ottiene un effetto ottimale somministrando Latanoprost ratiopharm alla sera.

La dose di Latanoprost ratiopharm non deve essere instillata più di una volta al giorno, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l’effetto ipotensivo sulla pressione intraoculare.

In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare normalmente con la dose successiva.

Come con altri colliri, al fine di ridurre il più possibile l’assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione puntale) per un minuto. Ciò deve essere effettuato immediatamente dopo l’instillazione di ogni goccia.

Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti.

Nel caso si usi più di un prodotto medicinale oftalmico ad uso topico, i farmaci devono essere somministrati almeno a cinque minuti di distanza l’uno dall’altro.

Bambini e adolescenti:

La sicurezza e l’efficacia del farmaco nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Pertanto, l’uso di Latanoprost ratiopharm è sconsigliato nei bambini e negli adolescenti.

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Latanoprost ratiopharm collirio può alterare gradualmente il colore dell’occhio, aumentando la quantità di pigmento marrone nell’iride. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati sulla possibilità di un cambiamento permanente del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente.

Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato osservato prevalentemente nei pazienti con iridi di colore non omogeneo, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. Negli studi con latanoprost si è osservato che l’insorgenza del cambiamento di colore si verifica generalmente entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente durante il secondo o il terzo anno mentre non è mai stato segnalato dopo il quarto anno di trattamento. La velocità di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce nel tempo e si stabilizza per cinque anni. L’effetto dell’aumentata pigmentazione oltre i cinque anni non è stato valutato. In uno studio di sicurezza con il latanoprost della durata di 5 anni, il 33% dei pazienti ha manifestato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.8). Nella maggioranza dei casi il cambiamento di colore dell’iride è lieve e spesso non osservabile clinicamente. L’incidenza di questo effetto nei pazienti con iridi di colore misto varia dal 7 all’85%, e la maggiore incidenza si nota nei pazienti con iridi giallo-marrone. Nei pazienti con occhi di colore blu omogeneo non è stato rilevato alcun cambiamento, mentre i pazienti con occhi di colore grigio, verde o marrone omogeneo solo raramente hanno riportato questo fenomeno.

Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento del contenuto di melanina nei melanociti dello stroma dell’iride, e non ad un aumento del numero dei melanociti. Generalmente, la pigmentazione marrone intomo alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma tutta l’iride o un suo settore possono scurirsi. Dopo la sospensione del trattamento non si è osservato un ulteriore incremento del pigmento marrone dell’iride. Gli studi clinici disponibili ad oggi non hanno evidenziato alcun sintomo o alterazione patologica associabili al cambiamento di colore.

Nevi o areole dell’iride non sono state influenzati dal trattamento. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o altrove nella camera anteriore. Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha indotto conseguenze cliniche negative, e la somministrazione del latanoprost può proseguire se si manifesta pigmentazione dell’iride. Tuttavia, i pazienti devono essere regolarmente monitorati e, se la situazione clinica lo richiede, il trattamento con latanoprost deve essere interrotto.

Vi è un’esperienza limitata sull’uso del latanoprost nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, nei pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c’è esperienza sull’uso del latanoprost nel glaucoma infiammatorio e neovascolare, in condizioni di infiammazione oculare, o nel glaucoma congenito. Il latanoprost non ha o ha scarsi effetti sulla pupilla, ma non esiste sufficiente esperienza negli attacchi acuti di glaucoma da chiusura d’angolo. Pertanto, si raccomanda cautela nell’utilizzo del latanoprost in queste condizioni, fini a quando non sarà disponibile un’esperienza più vasta.

Sono disponibili dati limitati sull’uso del latanoprost durante la fase peri-operatoria della chirurgia per l’intervento di cataratta. In questi pazienti il latanoprost deve essere utilizzato con cautela.

Sono stati segnalati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8), principalmente nei pazienti afachici, pseudoafachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore, o nei pazienti con fattori di rischio noti per edema maculare cistoide (come retinopatia diabetica ed occlusione della vena retinica). Il latanoprost deve quindi essere utilizzato con cautela nei pazienti afachici, pseudoafachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore, o nei pazienti con fattori di rischio noti per edema maculare cistoide. Nei pazienti con fattori predisponenti noti per iriti/uveiti, il latanoprost può essere utilizzato con prudenza.

L’esperienza sull’uso del farmaco nei pazienti asmatici è limitata, ma nell’esperienza successiva alla commercializzazione sono stati segnalati alcuni casi di esacerbazione di asma e/o dispnea. Pertanto i pazienti asmatici devono essere trattati con prudenza in attesa di una maggiore disponibilità di dati al riguardo (vedere anche paragrafo 4.8).

È stata osservata uno scolorimento della cute periorbitale, per lo più nei pazienti giapponesi. Ad oggi, i dati disponibili hanno mostrato che lo scolorimento della cute periorbitale non è permanente ed in alcuni casi è reversibile mentre si prosegue il trattamento con il latanoprost.

Il latanoprost può gradualmente modificare lo stato delle ciglia e della peluria intomo all’occhio trattato e nell’area circostante; queste modificazioni comprendono un aumento della lunghezza, dello spessore, della pigmentazione e del numero delle ciglia o della peluria, ed una alterata crescita delle ciglia. Queste alterazioni ciliari sono comunque reversibili con la sospensione del trattamento.

Latanoprost ratiopharm contiene benzalconio cloruro che può causare irritazione oculare. Evitare il contatto con lenti a contatto morbide. Rimuovere le lenti a contatto prima dell’applicazione ed attendere almeno 15 minuti prima di riapplicarle. È noto infatti che il benzalconio cloruro può alterare il colore delle lenti a contatto morbide (vedere paragrafo 4.2).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Non sono stati effettuati studi di interazione.

Sono stati segnalati casi di aumenti paradosso della pressione intraoculare a seguito della somministrazione oftalmica concomitante di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto, è sconsigliato l’uso contemporaneo di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza:

La sicurezza di questo prodotto medicinale nella gravidanza umana non è stata stabilita. Il farmaco potrebbe potenzialmente avere degli effetti farmacologici pericolosi sull’evoluzione della gravidanza, sul feto e sul neonato (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, il latanoprost non deve essere utilizzato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità, e qualora i benefici per la madre siano chiaramente superiori al rischio per il bambino.

Allattamento:

Il latanoprost ed i suoi metaboliti possono passare nel latte materno, quindi il latanoprost non deve essere utilizzato nelle donne che allattano al seno, oppure si deve sospendere allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Latanoprost ratiopharm ha una scarsa o moderata influenza sulla capacità di guidare veicoli ed utilizzare macchinari.

Analogamente ad altri preparati per uso oftalmico, l’instillazione delle gocce di collirio può causare un transitorio offuscamento della vista.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

La maggior parte degli eventi avversi riguarda il sistema oculare. In uno studio in aperto della durata di 5 anni sulla sicurezza del latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Gli altri possibili effetti indesiderati a carico del sistema oculare sono generalmente transitori e si verificano alla somministrazione della dose.

Gli effetti indesiderati sono stati classificati in base alla frequenza come segue: molto comune (1/10), comune (1/100 ma <1/10), non comune (1/1000 ma <1/100), raro (1/10000 ma <1/1000), molto raro (<1/10000) e non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le frequenze per gli eventi osservati dopo la commercializzazione non sono note.

Tabella 1: Effetti indesiderati

Classificazione sistemica organica Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 ma <1/10) Non comune (≥1/1000 ma <1/100) Raro (≥1/10000 ma <1/1000) Molto raro (≥1/10000) Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie cardiache Peggioramento dell’angina nei pazienti con patologia preesistente
Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiri
Patologie dell’occhio Aumentata pigmentazione dell’iride. Iperemia congiuntivale di grado da lieve a moderato, irritazione oculare (ruvidezza oculare con bruciore, prurito, dolore puntorio e sensazione di corpo estraneo). Cambiamenti delle ciglia e della peluria (allungamento, ispessimento, pigmentazione ed infoltimento) (in gran parte registrati nella popolazione giapponese) Erosione epiteliale punctata transitoria, prevalentemente asintomatica. Blefariti. Dolore oculare Edema palpebrale, secchezza oculare. Cheratite, visione offuscata, congiuntivite Irite/uveite (per la maggior parte in pazienti con concomitanti fattori predisponenti). Edema maculare, edema corneale sintomatico ed erosioni, edema periorbitale, alterato orientamento delle ciglia, talvolta con conseguente irritazione oculare. Ulteriore fila di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meilbomio (distichiasi)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma, esacerbazione dell’asma, dispnea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Reazione cutanea localizzata a livello delle palpebre, inscurimento della cute palpebrale
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Mialgia, artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico

04.9 Sovradosaggio

Indice

Sintomi:

A parte irritazione oculare ed iperemia congiuntivale, non sono noti altri effetti indesiderati oculari a seguito di un sovradosaggio di latanoprost.

In caso di ingestione accidentale del latanoprost possono essere utili le seguenti informazioni: un flacone contiene 125 mcg di latanoprost. Più del 90% del farmaco viene metabolizzato durante il primo passaggio nel fegato. L’infusione endovenosa di 3 mcg /kg in volontari sani non ha indotto sintomi, ma un dosaggio di 5,5-10 mcg /kg ha causato nausea, dolore addominale, capogiri, spossatezza, vampate di calore e sudorazione. Il latanoprost è stato somministrato per via endovenosa nella scimmia in dosi fino a 500 mcg /kg, senza effetti rilevanti sul sistema cardiovascolare.

La somministrazione endovenosa del latanoprost nella scimmia è stata associata a broncocostrizione transitoria. Tuttavia, nei pazienti con asma bronchiale moderata, l’applicazione topica del latanoprost ad una dose sette volte superiore a quella usata in clinica, non ha indotto broncocostrizione.

Trattamento:

In caso di sovradosaggio di latanoprost, il trattamento deve essere sintomatico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Preparazioni antiglaucoma e miotici, analoghi delle prostaglandine

Codice ATC: S01EE01

Il principio attivo latanoprost, un analogo della prostaglandina F2α, è un agonista selettivo del recettore prostanoide FP, che riduce la pressione intraoculare aumentando il deflusso dell’umore acqueo. La diminuzione della pressione intraoculare nell’uomo inizia circa tre o quattro ore dopo la somministrazione, e raggiunge l’effetto massimo dopo otto-dodici ore. La riduzione della pressione è mantenuta per almeno 24 ore.

Studi nell’animale e nell’uomo indicano che il meccanismo d’azione principale consiste nell’aumento del deflusso uveosclerale, sebbene nell’uomo sia stato riportato un aumento nella facilità di deflusso (diminuzione della resistenza al deflusso).

Studi pilota hanno dimostrato l’efficacia del latanoprost somministrato in monoterapia. Inoltre, sono stati effettuati studi clinici sull’uso in associazione, tra i quali studi che hanno mostrato l’efficacia del latanoprost in associazione con antagonisti beta-adrenergici (timololo). Studi a breve termine (1 o 2 settimane) indicano un effetto additivo del latanoprost in combinazione con agonisti adrenergici (dipivalil epinefrina), inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale (acetazolamide) e, almeno parzialmente, con agonisti colinergici (pilocarpina).

Studi clinici hanno dimostrato che il latanoprost non ha un effetto significativo sulla produzione di umore acqueo. Non è stato rilevato alcun effetto del latanoprost sulla barriera emato-umoracquea.

Studi nella scimmia hanno dimostrato che il latanoprost, somministrato in dosi cliniche, non ha alcuno o trascurabili effetti sulla circolazione sanguigna intraoculare. Tuttavia, durante il trattamento topico può manifestarsi iperemia congiuntivale o episclerale lieve o moderata. Il trattamento cronico con latanoprost nell’occhio della scimmia dopo estrazione extracapsulare del cristallino, non ha prodotto effetti sul circolo ematico retinico, come evidenziato dalla fluoroangiografia.

Il latanoprost nel trattamento a breve termine non ha indotto diffusione di fluorescina nel segmento posteriore di occhi umani pseudofachici.

Non sono stati osservati effetti farmacologici significativi sul sistema cardiovascolare o respiratorio dopo somministrazione del latanoprost a dosi cliniche.

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

Indice

Il latanoprost (p.m. 432,58) è un profarmaco esterificato con un gruppo isopropilico che di per sé è inattivo, ma dopo idrolisi nella forma acida diventa biologicamente attivo.

Il profarmaco è ben assorbito attraverso la cornea, ed il principio attivo che penetra nell’umore acqueo viene idrolizzato durante il passaggio attraverso la cornea.

Studi nell’uomo indicano che il picco di concentrazione nell’umore acqueo viene raggiunto circa due ore dopo la somministrazione topica. Dopo applicazione locale nella scimmia, il latanoprost si distribuisce primariamente nel segmento anteriore, nella congiuntiva e nelle palpebre. Solo minime quantità di principio attivo raggiungono il segmento posteriore.

Il latanoprost non viene praticamente metabolizzato nell’occhio nella forma acida; il metabolismo avviene principalmente nel fegato. L’emivita plasmatica nell’uomo è di 17 minuti. Studi nell’animale hanno evidenziato che i principali metaboliti, 1,2-dinor e 1,2,3,4-tetranor, non esercitano alcuna, o solo debole, attività biologica, e vengono escreti prevalentemente nell’urina.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

La tossicità oculare e sistemica del latanoprost è stata valutata in diverse specie animali. Generalmente, il latanoprost è ben tollerato, con un margine di sicurezza tra dose clinica oculare e tossicità sistemica di almeno 1000 volte. Elevati dosaggi del latanoprost, pari a circa 100 volte la dose clinica/kg di peso corporeo, somministrati per via endovenosa nella scimmia non anestetizzata, hanno indotto un aumento della frequenza respiratoria, probabilmente come conseguenza della broncocostrizione di breve durata. Negli studi sull’animale, il latanoprost non ha evidenziato proprietà di sensibilizzazione.

Non sono stati osservati effetti tossici nell’occhio con dosi fino a 100 mcg /occhio/die nel coniglio o nella scimmia (la dose clinica è approssimativamente di 1,5 mcg /occhio/die). Nella scimmia, tuttavia, il latanoprost ha indotto un aumento della pigmentazione dell’iride.

Il meccanismo di iperpigmentazione sembra ascrivibile ad una stimolazione della produzione di melanina nei melanociti dell’iride, in assenza di alterazioni proliferative. Il cambiamento del colore dell’iride può essere permanente.

Negli studi di tossicità oculare cronica si è osservato che la somministrazione di 6 mcg /occhio/die di latanoprost può indurre un allargamento della rima palpebrale. Questo effetto è reversibile e si verifica dopo somministrazioni di dosi superiori alla dose clinica. Tale effetto non è stato osservato nell’uomo.

Il latanoprost è risultato negativo nei test di mutazione inversa nei batteri, come pure in quelli di mutazione genetica nel linfoma murino e nel test del micronucleo nel topo. In vitro sono state osservate aberrazioni cromosomiche sui linfociti umani. Effetti simili sono stati riscontrati con la prostaglandina F2α, una prostaglandina di origine naturale, indicando così che tali effetti sono classe-correlati.

Ulteriori studi di mutagenesi in vitro/in vivo nel ratto sulla sintesi del DNA non programmata, hanno prodotto risultati negativi, indicando così che il latanoprost non possiede potenziale mutageno. Anche gli studi di carcinogenesi nel topo e nel ratto hanno dato esito negativo. Studi negli animali hanno dimostrato che il latanoprost non ha effetti sulla fertilità maschile o femminile. Negli studi di tossicità embrionale nel ratto, non si è osservata embriotossicità con dosi di latanoprost per via endovenosa (5, 50 e 250 mcg /kg/die). Tuttavia, il latanoprost ha indotto effetti embrioletali nel coniglio a dosi di 5 mcg /kg/die e superiori.

La dose di 5 mcg /kg/die (circa 100 volte la dose clinica) ha causato tossicità embrionale e fetale, caratterizzata da un aumento dell’incidenza di riassorbimento ritardato e aborto, e da un ridotto peso fetale.

Non è stato osservato potenziale teratogeno.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Benzalconio cloruro, sodio cloruro, sodio diidrogeno fosfato diidrato, sodio fosfato dibasico dodecaidrato, acqua depurata, etanolo.

06.2 Incompatibilità

Indice

Studi in vitro hanno evidenziato la formazione di precipitato quando gocce oculari contenenti tiomersal vengono mescolate con latanoprost. Se tali medicinali devono essere utilizzati, le gocce oculari devono essere somministrate con un intervallo di almeno cinque minuti.

06.3 Periodo di validità

Indice

Validità: 2 anni

Validità dopo la prima apertura del contenitore: 4 settimane

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare.

Conservare il flacone nell’astuccio esterno, per proteggere il prodotto dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Flacone in LDPE da 2,5 ml con contagocce, tappo a vite in HDPE con chiusura di sicurezza in LDPE.

Ogni flacone contiene 2,5 ml di soluzione collirio, corrispondenti a circa 80 gocce di soluzione.

Formato delle confezioni: 1 x 2,5ml collirio, 3 x 2,5ml collirio, 6 x 2,5ml collirio.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Nessuna istruzione particolare

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

ratiopharm GmbH, Graf-Arco Strasse 3, D 89079 Ulm (Germania)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

50 mcg/ml collirio, soluzione 1 flacone da 2,5 ml con contagocce AIC n. 038934016/M

50 mcg/ml collirio, soluzione 3 flaconi da 2,5 ml con contagocce AIC n. 038934028/M

50 mcg/ml collirio, soluzione 6 flaconi da 2,5 ml con contagocce AIC n. 038934030/M

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Determinazione n 1338 del 11/09/2009 GU n 229 del 02/10/2009

10.0 Data di revisione del testo

Indice

—–

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice

  • Droplatan 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 0,005% 2,5 M
  • Galaxia 0,005% collirio, soluzione – Coll 2,5 ml 0,005%
  • Glak 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml 50 mcg/ml
  • Iopize 50 mcg/ml collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml 50 mcg/ml
  • Latacris 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml 0,005%
  • Latanoprost actavis 50 mcg/ml – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanoprost doc generici 0,005% collirio – Coll 2,5 ml
  • Latanoprost eg 50 mcg/ml collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanoprost mylan generics italia 50 mcg/ml – Coll fl 2,5 ml
  • Latanoprost ntc 50 mcg/ml collirio soluzione – Coll fl 2,5 ml
  • Latanoprost pensa 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanoprost ratiopharm italia 50 mcg/ml collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanoprost reddy 0,005% collirio – Coll 2,5 ml
  • Latanoprost sandoz 50 mcg/ml collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanoprost tubilux pharma 0,005% collirio, soluzione – Coll 2,5 ml
  • Latanoprost zentiva 0,005% – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latanostill – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Latay 0,005% collirio, soluzione – Coll 30 fl 0,2 ml 0,005%
  • Latay 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml 0,005%
  • Macusix 0,005% collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml
  • Monoprost 50 mcg ml collirio sol 30 cont mon 0 2 ml – Coll 30 Fl10 mcg 0,2 ml
  • Ocusynt 0,005% collirio, soluzione – Coll 30 Fl0,2 Ml50 mcg/ml
  • Xalatan 0,005% collirio, soluzione – Gtt Oft 2,5 ml 50 mcg/ml
  • Xalibur 0,005% collirio, soluzione (monodose) – Coll 30 fl 0,2 ml 0,005%
  • Xalost 50 mcg/ml collirio, soluzione – Coll 1 fl 2,5 ml 50 mcg/ml