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Ozempic è al centro di molte discussioni non solo per il suo effetto sul controllo della glicemia e sul peso corporeo, ma anche per l’eventuale impatto sul profilo lipidico. La domanda è semplice: Ozempic abbassa il colesterolo? Per rispondere in modo chiaro è utile distinguere ciò per cui il farmaco è approvato, come funziona e quali effetti “a valle” può esercitare sul metabolismo, inclusi i lipidi.
In questa prima parte analizziamo cos’è Ozempic e come agisce. Nelle successive sezioni verranno esaminati gli effetti sul colesterolo e i risultati degli studi clinici, così da contestualizzare aspettative e limiti. L’obiettivo è offrire una visione pratica, utile a clinici e lettori, evitando semplificazioni eccessive e distinguendo ciò che è provato da ciò che è plausibile ma non ancora dimostrato in modo definitivo.
Cos’è Ozempic
Ozempic è il nome commerciale della semaglutide iniettabile a somministrazione settimanale, un agonista del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1). È indicato principalmente per adulti con diabete mellito di tipo 2 per migliorare il controllo glicemico, spesso con il beneficio aggiuntivo della riduzione del peso corporeo. Non è un farmaco ipolipemizzante e non è approvato specificamente per trattare il colesterolo alto. Esistono altre formulazioni della semaglutide: Rybelsus è la versione orale (per il diabete) e Wegovy è il nome commerciale della semaglutide indicata per la gestione cronica del peso. Pur condividendo il principio attivo, le indicazioni, i dosaggi e i regimi terapeutici non sono automaticamente sovrapponibili.
Nel percorso terapeutico, Ozempic viene generalmente avviato con una titolazione graduale (ad esempio partendo da dosi basse come 0,25 mg/settimana, poi aumentando a intervalli di alcune settimane) per migliorare la tollerabilità gastrointestinale. Sono disponibili penne preriempite a diversi dosaggi per la somministrazione sottocutanea, tipicamente nell’addome, nella coscia o nel braccio. È usato in monoterapia quando la metformina non è tollerata o è controindicata, oppure in associazione ad altri antidiabetici orali o insulina, con particolare attenzione al rischio di ipoglicemia quando combinato con secretagoghi insulinici o insulina. Non è indicato nel diabete di tipo 1 né nel trattamento della chetoacidosi diabetica.
Il profilo di sicurezza di Ozempic è in genere favorevole, ma non privo di effetti collaterali. I disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, costipazione) sono i più comuni, soprattutto nelle fasi di titolazione. La semaglutide può aumentare il rischio di colelitiasi, probabilmente legato anche alla rapida perdita di peso, e sono stati riportati rari casi di pancreatite. Per cautela, è controindicata in soggetti con storia personale o familiare di carcinoma midollare della tiroide o con sindrome di neoplasia endocrina multipla di tipo 2. Il rallentato svuotamento gastrico può interferire con l’assorbimento di altri farmaci orali; è opportuno valutare tempistiche e monitoraggi, specie per molecole a finestra terapeutica stretta. In gravidanza e allattamento l’uso non è raccomandato. Tutte queste considerazioni ribadiscono che Ozempic va impiegato per indicazioni appropriate e sotto supervisione medica, inserito in un piano che comprenda stile di vita e, quando necessario, terapie specifiche per lipidi e pressione.

Effetti sul colesterolo
Il GLP-1 è un ormone incretinico che potenzia la secrezione insulinica in modo glucosio-dipendente, riduce la secrezione di glucagone, rallenta lo svuotamento gastrico e agisce a livello centrale sulla sazietà. Questi meccanismi spiegano la triade di effetti clinici più riconoscibili di Ozempic: miglioramento della glicemia, riduzione dell’appetito e calo ponderale. Attraverso la perdita di peso e un profilo metabolico più favorevole, può verificarsi un impatto indiretto su alcuni parametri lipidici; tuttavia l’effetto sui lipidi non è l’obiettivo primario della terapia con semaglutide e non sostituisce gli interventi specifici per il colesterolo.
Oltre al controllo della glicemia, nei pazienti con diabete di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare gli agonisti del GLP-1, inclusa la semaglutide, hanno dimostrato di ridurre alcuni esiti cardiovascolari maggiori. Questo beneficio cardio-metabolico si accompagna frequentemente a riduzioni di peso e pressione arteriosa e a miglioramenti dell’infiammazione di basso grado. È importante sottolineare che il profilo lipidico può trarre vantaggio indirettamente da tali miglioramenti metabolici complessivi e dalla perdita di peso, ma il trattamento dell’ipercolesterolemia richiede terapie mirate (come le statine o altri farmaci ipolipemizzanti) quando clinicamente indicate. Pertanto, considerare Ozempic come una strategia “per il colesterolo” sarebbe fuorviante.
Nell’insieme, le variazioni dei lipidi osservate con semaglutide tendono a essere di entità modesta: riduzioni dei trigliceridi e del colesterolo totale/non-HDL, effetti meno consistenti sull’LDL e incrementi lievi dell’HDL. L’ampiezza del cambiamento è influenzata da perdita di peso, aderenza, dieta, attività fisica e uso concomitante di statine o altri ipolipemizzanti. Ne consegue che il monitoraggio periodico del profilo lipidico resta indicato e che le decisioni terapeutiche per il colesterolo si basano sul rischio cardiovascolare globale e sugli obiettivi condivisi di trattamento.
Studi clinici
Diversi studi clinici hanno valutato l’efficacia di Ozempic (semaglutide) nel trattamento del diabete di tipo 2 e dei suoi effetti collaterali, tra cui l’impatto sui livelli di colesterolo. I risultati indicano che, oltre a migliorare il controllo glicemico, Ozempic può contribuire a una riduzione del peso corporeo e a miglioramenti nei profili lipidici dei pazienti.
In particolare, alcuni pazienti hanno riportato una normalizzazione dei livelli di trigliceridi e colesterolo dopo l’assunzione di Ozempic. Ad esempio, un paziente ha osservato che, dopo un anno di terapia, i suoi valori di trigliceridi e colesterolo, precedentemente elevati, sono rientrati nella norma. (meamedica.it)
Tuttavia, è importante sottolineare che l’efficacia di Ozempic può variare da individuo a individuo. Alcuni pazienti hanno sperimentato effetti collaterali come nausea e disturbi gastrointestinali durante i primi mesi di trattamento, che in alcuni casi hanno portato alla sospensione del farmaco.
Inoltre, l’uso di Ozempic per la perdita di peso in individui non diabetici ha sollevato preoccupazioni riguardo all’uso off-label del farmaco. Esperti sottolineano l’importanza di utilizzare Ozempic sotto stretta supervisione medica, poiché l’uso improprio può comportare rischi significativi per la salute. (d.repubblica.it)
Nei programmi clinici di sviluppo della semaglutide, in popolazioni con diabete e, separatamente, in persone con obesità, gli esiti lipidici sono risultati coerenti con un miglioramento metabolico globale: cali dei trigliceridi e del colesterolo non-HDL, variazioni mediamente piccole dell’LDL e incrementi modesti dell’HDL. La risposta è più evidente in chi consegue una perdita di peso significativa e nei soggetti con valori di partenza più elevati, pur con ampia variabilità individuale.
Nei trial di outcome cardiovascolare con agonisti del GLP-1, la semaglutide ha mostrato una riduzione di alcuni eventi cardiovascolari maggiori in popolazioni ad alto rischio. Tali benefici appaiono multifattoriali (controllo glicemico, peso, pressione arteriosa, infiammazione) e non attribuibili a una marcata azione diretta sui lipidi. In pratica, i risultati supportano l’impiego della semaglutide quando indicata per diabete o gestione del peso, mentre il raggiungimento dei target lipidici richiede interventi specifici secondo le linee guida di prevenzione cardiovascolare.
Conclusioni
In conclusione, mentre Ozempic mostra potenziali benefici nel miglioramento dei profili lipidici nei pazienti con diabete di tipo 2, è fondamentale che il suo utilizzo sia attentamente monitorato da professionisti sanitari per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.
In sintesi, Ozempic (semaglutide) è un farmaco approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 che, oltre a migliorare il controllo glicemico, può contribuire alla perdita di peso e a miglioramenti nei profili lipidici, inclusa la riduzione dei livelli di colesterolo. Tuttavia, l’efficacia e la sicurezza del farmaco possono variare tra gli individui, e l’uso off-label per la perdita di peso in persone non diabetiche è sconsigliato a causa dei potenziali rischi per la salute. È essenziale che l’assunzione di Ozempic avvenga sotto la supervisione di un professionista sanitario qualificato, che possa valutare adeguatamente i benefici e i rischi del trattamento per ciascun paziente.
Per approfondire
Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – Informazioni ufficiali sui farmaci approvati in Italia e sulle loro indicazioni terapeutiche.
Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) – Dettagli sui farmaci approvati a livello europeo, inclusi studi clinici e valutazioni di sicurezza.
Società Italiana di Diabetologia (SID) – Risorse e linee guida per la gestione del diabete e delle sue complicanze.
Istituto Superiore di Sanità (ISS) – Ricerca e informazioni sulla salute pubblica in Italia, inclusi studi sul diabete e le dislipidemie.
The New England Journal of Medicine – Rivista medica peer-reviewed con articoli su studi clinici e ricerche nel campo del diabete e delle malattie cardiovascolari.
