Quali farmaci sospendere per la gastroscopia?

Preparazione alla gastroscopia: sospensione e gestione di farmaci (IPP, antiacidi, antiaggreganti, anticoagulanti, antidiabetici), tempistiche pre-procedurali, rischi emorragici/diagnostici e consigli operativi basati su linee guida.

La gastroscopia, o EGDS, è un esame endoscopico fondamentale per valutare l’esofago, lo stomaco e il duodeno, utile per diagnosticare reflusso, ulcere, sanguinamenti, celiachia e per eseguire biopsie mirate. Per essere sicuro e realmente informativo, l’esame richiede una preparazione accurata, che non riguarda soltanto il digiuno ma anche la gestione dei farmaci in corso di terapia. La domanda “Quali farmaci sospendere per la gastroscopia?” è centrale: non esiste una risposta unica e valida per tutti, perché dipende dal tipo di procedura che verrà eseguita, dal profilo di rischio individuale e dalla finalità diagnostica o terapeutica dell’esame.

Una preparazione adeguata ha due obiettivi principali: massimizzare la sicurezza (riducendo il rischio di aspirazione, sanguinamento o reazioni alla sedazione) e aumentare l’accuratezza diagnostica (consentendo una visione pulita delle mucose e, se necessario, prelievi bioptici affidabili). La gestione dei farmaci serve a bilanciare correttamente rischi opposti: da un lato le complicanze emorragiche se si assumono terapie che alterano la coagulazione, dall’altro i rischi trombotici se queste vengono sospese; inoltre, nel paziente con diabete, bisogna prevenire ipoglicemie o iperglicemie dovute al digiuno. In questa guida spieghiamo perché la preparazione è così importante e quali aspetti discutere con il team che eseguirà l’esame, gettando le basi per comprendere tempistiche, priorità e possibili alternative sicure quando una sospensione dei farmaci non è consigliabile.

Importanza della preparazione alla gastroscopia

Prepararsi correttamente alla gastroscopia migliora la qualità dell’esame e riduce gli eventi avversi. Il digiuno consente di svuotare lo stomaco, evitando residui che ostacolano la visione e riducendo il rischio di aspirazione durante la sedazione o il riflesso del vomito. In genere, per gli adulti, si raccomanda l’astensione da cibi solidi per alcune ore e, vicino alla procedura, la limitazione dei liquidi a quelli chiari; le indicazioni esatte possono variare in base al centro e all’orario dell’esame. La sedazione, quando prevista, richiede ulteriore attenzione: l’anestesista o l’endoscopista valutano condizioni cardiovascolari e respiratorie, eventuali apnee notturne, allergie o interazioni farmacologiche, elementi determinanti per la scelta dei farmaci e per la sicurezza intra- e post-procedurale.

Oltre al digiuno, la preparazione riguarda la gestione dei farmaci già in uso. Alcuni medicinali possono aumentare il rischio di sanguinamento (ad esempio antiaggreganti e anticoagulanti), altri influenzano il controllo glicemico durante il digiuno (antidiabetici orali e insuline) o interferiscono con test diagnostici eseguiti durante la gastroscopia, come la ricerca di Helicobacter pylori (ridotta dagli inibitori di pompa protonica e da alcuni antibiotici). Valutare con anticipo se sospendere, proseguire o modulare le dosi aiuta a evitare cancellazioni last minute, complicanze e risultati falsati. Per un inquadramento generale del tema, può essere utile una lettura su quali farmaci sia opportuno sospendere in vista di procedure invasive, con i principi che poi vanno adattati alla gastroscopia e alla situazione clinica individuale: quali farmaci sospendere prima di un intervento chirurgico

L’importanza della preparazione aumenta se la gastroscopia ha finalità terapeutica. Un esame diagnostico semplice (con o senza biopsie) ha un rischio emorragico basso, mentre procedure più invasive, come la dilatazione di stenosi, il trattamento di varici esofagee o l’emostasi endoscopica di ulcere sanguinanti, elevano il rischio di sanguinamento. In questi contesti la decisione sui farmaci che alterano la coagulazione è ancora più critica e richiede un bilanciamento tra rischio trombotico (per esempio in chi ha una recente trombosi venosa profonda, un’arteriopatia o una valvola cardiaca meccanica) e rischio emorragico legato alla procedura. La classificazione del rischio della manovra programmata, condivisa tra endoscopista e prescrittore dei farmaci, guida percorsi diversi, che possono includere sospensioni temporanee, modifiche di dosaggio o, più raramente, strategie ponte.

Farmaci da Sospendere Prima di una Gastroscopia

La preparazione è altrettanto fondamentale per personalizzare l’esame sul paziente. Età avanzata, insufficienza renale o epatica, anemia, pregressi sanguinamenti gastrointestinali, comorbilità cardiovascolari e respiratorie, gravidanza o allattamento: tutti questi elementi impattano su sedazione, scelta dei farmaci e indicazioni al digiuno. Ad esempio, alcuni anticoagulanti orali diretti vengono eliminati principalmente dal rene; se la filtrazione è ridotta, i tempi di sospensione potrebbero essere più lunghi. L’obesità e le apnee notturne aumentano il rischio di complicanze respiratorie con la sedazione; una valutazione pre-procedurale attenta consente di predisporre monitoraggio e strategie adeguate. Anche l’anamnesi allergologica e l’elenco dei farmaci, inclusi integratori e fitoterapici, devono essere rivisti con cura per identificare potenziali interazioni e rischi aggiuntivi.

Dal punto di vista diagnostico, una preparazione mirata può evitare falsi negativi. La soppressione acida prolungata con inibitori di pompa protonica può ridurre la sensibilità dei test per Helicobacter pylori, in particolare del test rapido all’ureasi eseguito sulle biopsie; in alcuni casi, si valuterà l’opportunità di una sospensione temporanea prima dell’esame, se la ricerca del batterio è un obiettivo. Analogamente, recenti cicli di antibiotici o l’uso di sali di bismuto possono interferire con l’identificazione dell’infezione, mentre sanguinamenti in atto o residui alimentari possono ostacolare la valutazione di erosioni e ulcere. Coordinare la tempistica di farmaci e gastroscopia con il proprio curante e con il centro endoscopico, chiarendo gli obiettivi diagnostici, consente di ottenere risultati più affidabili e, non di rado, di evitare la necessità di ripetere la procedura.

Infine, la preparazione ha una dimensione organizzativa e pratica. Presentarsi con un elenco aggiornato di tutte le terapie, indicando nome commerciale e principio attivo, dose, orari e ultima assunzione, aiuta il personale a pianificare la gestione peri-procedurale; non vanno dimenticati i farmaci da banco e gli integratori che possono aumentare il rischio di sanguinamento (ad esempio ginkgo, aglio, ginseng, curcuma, olio di pesce, vitamina E ad alte dosi). È utile sapere in anticipo se si effettueranno biopsie o procedure terapeutiche, perché ciò può cambiare le indicazioni, in particolare per antiaggreganti e anticoagulanti. Nei pazienti con diabete, la programmazione dell’orario dell’esame e l’adeguamento delle dosi di farmaci ipoglicemizzanti o di insulina, insieme al monitoraggio glicemico, riducono il rischio di ipo- o iperglicemia durante il digiuno. Anche la logistica post-esame è parte della preparazione: con sedazione, non si deve guidare nelle ore successive e conviene organizzare un accompagnatore, pianificando il rientro e il riposo.

Farmaci da sospendere prima della gastroscopia

Non tutti i farmaci vanno sospesi in modo automatico: la decisione dipende dal rischio della procedura e dal profilo individuale. In prima battuta, richiedono una valutazione mirata i medicinali che interferiscono con l’emostasi: antiaggreganti piastrinici (acido acetilsalicilico, clopidogrel, prasugrel, ticagrelor) e anticoagulanti (warfarin, eparine a basso peso molecolare, anticoagulanti orali diretti). In caso di manovre a maggior rischio di sanguinamento o di biopsie multiple, può essere indicata una sospensione temporanea o un adattamento del regime; in altri scenari si può proseguire almeno con l’aspirina, se il bilancio rischio/beneficio lo consente e previo accordo con il prescrittore.

Farmaci che modulano l’acidità gastrica e la mucosa possono condizionare l’accuratezza di alcune valutazioni. Inibitori di pompa protonica e antagonisti H2, così come sali di bismuto e recenti cicli antibiotici, possono ridurre la sensibilità dei test per Helicobacter pylori o modificare l’aspetto endoscopico; se la ricerca del batterio o la caratterizzazione della gastrite sono tra gli obiettivi, si considera una sospensione programmata. Anche antiacidi e sucralfato possono lasciare residui che ostacolano la visione: è utile concordarne la gestione nelle ore che precedono l’esame.

Nei pazienti con diabete, la terapia ipoglicemizzante va pianificata in relazione al digiuno. Insuline e secretagoghi (per esempio sulfaniluree) espongono a rischio di ipoglicemia e possono richiedere una riduzione o un rinvio della dose. Gli agonisti del recettore GLP‑1, che rallentano lo svuotamento gastrico, possono aumentare il residuo nello stomaco e i sintomi come nausea; gli inibitori SGLT2 richiedono cautela in condizioni di scarso apporto calorico. L’aggiustamento va sempre coordinato con il curante e con il centro endoscopico.

Altri prodotti da considerare includono FANS e alcuni integratori/fitoterapici (ginkgo, aglio, ginseng, curcuma, olio di pesce, vitamina E ad alte dosi), che possono aumentare il rischio di sanguinamento, e i preparati a base di ferro, che possono scurire le secrezioni e rendere più difficile la valutazione della mucosa. Anche sedativi, oppioidi e antistaminici con effetto sedativo possono interagire con i farmaci usati per l’endoscopia; è importante segnalarne l’uso per una gestione sicura.

Tempistiche per la sospensione dei farmaci

La sospensione dei farmaci prima di una gastroscopia deve essere pianificata con attenzione per garantire l’efficacia dell’esame e la sicurezza del paziente. Le tempistiche variano in base al tipo di farmaco e alle condizioni cliniche individuali.

Per gli inibitori della pompa protonica (IPP), come omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo e pantoprazolo, è generalmente consigliato interrompere l’assunzione almeno 5 giorni prima dell’esame. Questa sospensione è particolarmente importante se l’obiettivo della gastroscopia è la ricerca dell’Helicobacter pylori o la valutazione di condizioni come la gastrite, poiché gli IPP possono mascherare alcune alterazioni mucosali. santagostinogarbatella.it

Gli antiacidi e il sucralfato dovrebbero essere evitati il giorno precedente l’esame, poiché possono interferire con la visualizzazione della mucosa gastrica. gastroscopiatransnasale.it

Per i farmaci anticoagulanti, come warfarin o nuovi anticoagulanti orali (NAO), la sospensione deve essere valutata caso per caso. In generale, si consiglia di interrompere il warfarin 5 giorni prima dell’esame, con eventuale sostituzione con eparina a basso peso molecolare (EBPM). I NAO dovrebbero essere sospesi 48 ore prima. Tuttavia, queste indicazioni possono variare in base al rischio tromboembolico del paziente e alla necessità di eseguire procedure operative durante la gastroscopia. È fondamentale consultare il medico curante o lo specialista per una gestione personalizzata. asst-pg23.it

Per i pazienti in terapia antiaggregante, come l’aspirina o il clopidogrel, la sospensione non è sempre necessaria. In caso di doppia terapia antiaggregante, potrebbe essere opportuno sospendere uno dei due farmaci almeno 7 giorni prima dell’esame, mantenendo l’aspirina se la sospensione completa non è possibile. Anche in questo caso, è essenziale una valutazione medica individuale. asst-pg23.it

Rischi associati alla mancata sospensione

La mancata sospensione dei farmaci indicati può comportare diversi rischi durante la gastroscopia, influenzando sia l’accuratezza diagnostica che la sicurezza del paziente.

Continuare l’assunzione di inibitori della pompa protonica può mascherare lesioni come ulcere o segni di infezione da Helicobacter pylori, rendendo difficile una diagnosi accurata. santagostinogarbatella.it

Non interrompere gli anticoagulanti o gli antiaggreganti può aumentare il rischio di sanguinamento durante procedure operative come biopsie o polipectomie. Questo rischio è particolarmente elevato nei pazienti con coagulopatie o in quelli che assumono terapie anticoagulanti multiple. asst-pg23.it

Inoltre, l’assunzione di antiacidi o sucralfato prima dell’esame può alterare la visualizzazione della mucosa gastrica, compromettendo l’efficacia diagnostica della gastroscopia. gastroscopiatransnasale.it

Consigli per una preparazione ottimale

Per garantire una preparazione adeguata alla gastroscopia, è fondamentale seguire alcune indicazioni specifiche.

Osservare un digiuno completo da cibi solidi per almeno 8 ore prima dell’esame. I liquidi chiari possono essere assunti fino a 2 ore prima della procedura. Questa pratica riduce il rischio di aspirazione e migliora la visualizzazione durante l’esame. santagostinogarbatella.it

Informare il medico curante di tutti i farmaci in uso, inclusi quelli da banco e gli integratori. Questo permette di valutare la necessità di sospendere o modificare determinate terapie in vista dell’esame.

Per i pazienti diabetici, è importante coordinarsi con il medico per eventuali modifiche alla terapia insulinica o agli ipoglicemizzanti orali durante il periodo di digiuno, al fine di prevenire episodi di ipoglicemia. santagostinogarbatella.it

Se l’esame prevede una sedazione, organizzarsi per essere accompagnati da una persona responsabile, poiché la sedazione può compromettere la capacità di guidare o svolgere attività che richiedono attenzione nelle ore successive. asst-pg23.it

In conclusione, una preparazione accurata e la gestione appropriata dei farmaci prima della gastroscopia sono essenziali per garantire l’efficacia diagnostica dell’esame e la sicurezza del paziente. È fondamentale seguire le indicazioni fornite dal proprio medico e comunicare qualsiasi dubbio o preoccupazione riguardo alla procedura.

Per approfondire

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA): Informazioni ufficiali sui farmaci e le loro indicazioni.

Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE): Linee guida e aggiornamenti sulle procedure endoscopiche.

Ministero della Salute: Raccomandazioni e normative sulla preparazione agli esami diagnostici.

Istituto Superiore di Sanità – Epicentro: Dati epidemiologici e informazioni sulle malattie gastrointestinali.

Agenzia Europea per i Medicinali (EMA): Informazioni sui farmaci approvati a livello europeo.