Colpotrophine: effetti collaterali e controindicazioni

Colpotrophine: effetti collaterali e controindicazioni

Colpotrophine (Promestriene) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Stati atrofici e distrofici vulvo-cervico-vaginali (vaginiti da carenza estrogena, vulvo-vaginite senile, prurito vulvare, craurosi vulvare, ecc.). Ritardi di cicatrizzazione cervico-vaginale e vulvare nel post-partum, in chirurgia ginecologica, ecc.

Colpotrophine: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Colpotrophine ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Colpotrophine, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Colpotrophine: controindicazioni

Accertato o sospetto carcinoma mammario o endometriale, o altre neoplasie estrogeno dipendenti; endometriosi; emorragie vaginali di origine non accertata; gravi malattie epatiche, renali e cardiache; tromboflebiti, trombosi o processi tromboembolici in atto o all’anamnesi; gravidanza accertata o presunta; ipersensibilitĂ  verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Generalmente controindicato durante l’allattamento.

Colpotrophine: effetti collaterali

Lieve senso di bruciore in sede vaginale, accompagnato o meno da transitorio arrossamento, specie dopo uso prolungato in pazienti particolarmente sensibili.

Colpotrophine: avvertenze per l’uso

Prima di iniziare la terapia effettuare una accurata visita medica e ginecologica, con palpazione delle mammelle, ed escludere la presenza di una gravidanza .

E’ consigliabile cautela nel prescrivere promestriene a donne con anamnesi familiare di carcinoma mammario e mastopatia fibrocistica.

E’ opportuno eseguire uno striscio alla Papanicolau ed escludere i casi sospetti o accertati di displasia.

L’impiego di estrogeni richiede cautela in caso di asma, epilessia, cardiopatie, ipertensione, nefropatie o grave depressione in atto o pregressa. Il trattamento deve essere immediatamente sospeso alla comparsa dei primi segni di disturbi trombotici o embolici, di ipertensione in soggetto precedentemente normo- o ipoteso, di ipercalcemia in donne affette da carcinoma mammario, di ittero colestatico in pazienti con storia di ittero gravidico. Nelle donne diabetiche occorre adottare opportune misure precauzionali in quanto gli estrogeni possono ridurre la tolleranza al glucosio.

In caso di concomitante infezione vaginale si consiglia l’uso di preparati specifici o di farmaci antiflogistici.

L’uso, specie se prolungato, del prodotto puĂ² dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso sospendere il trattamento ed iniziare una terapia idonea. Per evitare una protratta stimolazione degli organi effettori è opportuno somministrare Colpotrophine a cicli intervallati da un adeguato periodo di sospensione. In caso di terapie prolungate eseguire accurati accertamenti ogni 6 mesi (compresa la biopsia endometriale). L’insorgenza di una metrorragia impone un accurato riesame del caso compresa eventuale biopsia per escludere l’esistenza di una neoplasia maligna dell’utero.

I preparati topici contenenti estrogeni possono determinare stillicidio, candidosi vaginale, modificazioni della secrezione cervicale; aggravamento di un’eventuale endometriosi, mastodinia, ingrossamento o secrezione mammaria, ittero colestatico, aumento delle pregresse eruzioni allergiche o prurito.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco