Pentothal: effetti collaterali e controindicazioni

Pentothal: effetti collaterali e controindicazioni

Pentothal sodium (Tiopental Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Anestetico per via endovenosa.

Pentothal sodium: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Pentothal sodium ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Pentothal sodium, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Pentothal sodium: controindicazioni

Controindicazioni assolute: assenza di vene adatte per la somministrazione endovenosa; ipersensibilità (allergia) ai barbiturici; stato asmatico; porfiria latente o conclamata; in pazienti con gravi difficoltà respiratorie; negli stati infiammatori della bocca, della mandibola e del collo.

Controindicazioni relative: malattia cardiovascolare grave; ipotensione o shock; condizioni in cui l’effetto ipnotico può risultare prolungato o potenziato: eccessiva premedicazione, morbo di Adison, disfunzioni epatiche o renali, mixedema, azotemia elevata, grave anemia; aumento della pressione endocranica, asma o miastenia grave.

Pentothal sodium: effetti collaterali

Comprendono la depressione della respirazione e del miocardio, le aritmie cardiache, il prolungamento della sonnolenza e del periodo di risveglio, lo starnutamento, il singulto, la tosse, il broncospasmo, il laringospasmo ed i brividi, orticaria, vasodilatazione ed edema.

Pentothal sodium: avvertenze per l’uso

Per quanto i metodi di applicazione possano variare grandemente, la maggior parte di coloro che usano il Pentothal raccomandano di seguire quattro regole generali:

Il Pentothal (con aria o ossigeno) può essere considerato adatto soltanto quando si può ottenere un controllo soddisfacente del paziente con dosi moderate.

Se si pensa che l’intervento debba durare più di 15 minuti è quasi sempre meglio usare Pentothal e O2 piuttosto che Pentothal e aria.

Se è richiesto un rilassamento più che moderato della muscolatura scheletrica è meglio fare respirare al paziente pentothalizzato una miscela di protossido d’azoto e ossigeno.

Se è necessario ottenere il rilassamento della muscolatura addominale è meglio aggiungere un agente supplementare di maggiore potenza (p. es: curaro o etere).

Per raggiungere con il Pentothal dei risultati veramente soddisfacenti, nelle varie associazioni e procedimenti in cui oggi viene applicato, è necessario essere preparati a trattare qualsiasi problema che possa sorgere non appena viene indotto nel paziente lo stato di incoscienza.

I risultati favorevoli dipendono non solo dalle caratteristiche del Pentohtal, ma anche dalla precisione della somministrazione e dal competente trattamento dell’ammalato.

La maggior parte delle condizioni e dei procedimenti chirurgici elencati nel passato come non adatti all’uso del Pentothal, oggi vengono considerati come controindicazioni relative nel senso che presentano degli speciali problemi da trattare per cui l’uso del Pentothal è possibile solo a quei medici o chirurghi che abbiano una grandissima esperienza ed abilità nell’uso di questo preparato. Il criterio finale che deve essere seguito per determinare se la condizione del paziente o la natura del procedimento non precludono l’uso del Pentothal in un determinato caso, è la possibilità di avere del personale preparato a trattare il paziente in maniera tale da poter raggiungere il livello di anestesia desiderato senza che si verifichino anossiemia e ipercapnia.

Quando sta per essere utilizzato il tiopentale sodico i.v. deve essere sempre disponibile un anestesista e le attrezzature necessarie per assistere la respirazione e la circolazione.

Somministrare con cuatela in pazienti con preesistente ipotensione ed in quelle condizioni in cui l’effetto ipnotico possa essere prolungato o intensificato come nei casi di malattia epatica o renale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco