Perjeta: effetti collaterali e controindicazioni

Perjeta: effetti collaterali e controindicazioni

Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione (Pertuzumab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Carcinoma mammario metastatico

Perjeta è indicato in associazione con trastuzumab e docetaxel in pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo, non operabile, metastatico o localmente recidivato, non trattati in precedenza con terapia anti-HER2 o chemioterapia per la malattia metastatica.

Trattamento neoadiuvante del carcinoma mammario

Perjeta è indicato in associazione con trastuzumab e chemioterapia per il trattamento neoadiuvante di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo, localmente avanzato, infiammatorio o allo stadio iniziale ad alto rischio di recidiva (vedere paragrafo 5.1).

Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni

Ipersensibilità al pertuzumab o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza di Perjeta è stata valutata in oltre 1.600 pazienti negli studi randomizzati CLEOPATRA (n=808), NEOSPHERE (n=417) e TRYPHAENA (n=225) e in studi di fase I e di fase II condotti in pazienti affetti da varie neoplasie maligne e trattati prevalentemente con Perjeta in associazione con altri farmaci antineoplastici. Negli studi di fase I e II la sicurezza di Perjeta era sostanzialmente in linea con quella osservata negli studi CLEOPATRA, NEOSPHERE e TRYPHAENA, sebbene l’incidenza e le reazioni avverse da farmaco (ADR) più comuni variassero in funzione della somministrazione di Perjeta in monoterapia o in associazione con agenti antineoplastici.

Carcinoma mammario metastatico

Nello studio clinico registrativo CLEOPATRA, 408 pazienti sono stati trattati con almeno una dose di Perjeta in associazione a trastuzumab e docetaxel. Le ADR più comuni (≥50%) osservate con Perjeta in associazione con trastuzumab e docetaxel sono state diarrea, alopecia e neutropenia. Le reazioni avverse da farmaco di grado NCI-CTCAE v.3 3-4 riferite con maggiore frequenza (>10%) sono state neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia, e gli eventi avversi gravi più comuni sono stati neutropenia febbrile, neutropenia e diarrea. I decessi correlati al trattamento si sono manifestati nell’1,2% dei pazienti del gruppo trattato con Perjeta e nell’1,5% dei pazienti del gruppo trattato con placebo e le cause principali sono state neutropenia febbrile e/o infezione.

Nello studio registrativo CLEOPATRA, le ADR sono state riportate meno frequentemente dopo l’interruzione del trattamento con docetaxel. Una volta interrotta la somministrazione di docetaxel, nel gruppo trattato con Perjeta e trastuzumab tutte le ADR si sono manifestate in <10% delle pazienti, ad eccezione di diarrea (28,1%), infezione delle vie respiratorie superiori (18,3%), rash (18,3%), cefalea (17,0%), affaticamento (13,4%), rinofaringite (17,0%), astenia (13,4%), prurito (13,7%), artralgia (11,4%), nausea (12,7%), dolore alle estremità (13.4%), dolore alla schiena (12.1%) e tosse (12.1%).

Trattamento neoadiuvante del carcinoma mammario

Nello studio neoadiuvante NEOSPHERE le ADR più comuni (≥50%) osservate con Perjeta in associazione con trastuzumab e docetaxel sono state alopecia e neutropenia. L’ADR di grado 3-4 NCI-CTCAE v.3 più comune (≥10%) è stata la neutropenia.

Nello studio neoadiuvante TRYPHAENA le ADR più comuni (≥50%), osservate a seguito della somministrazione di Perjeta in associazione con trastuzumab e FEC (5-fluorouracile, epirubicina,ciclofosfamide), per 3 cicli seguiti da 3 cicli di Perjeta, trastuzumab e docetaxel, sono state neutropenia, diarrea e nausea. Le ADR di grado 3-4 NCI-CTCAE v.3 più comuni (≥10%) sono state neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia. Le ADR più comuni (≥50%), osservate a seguito della somministrazione di Perjeta in associazione con trastuzumab e docetaxel per 3 cicli seguiti da 3 cicli di FEC (5-fluorouracile, epirubicina,ciclofosfamide), sono state diarrea, nausea e alopecia. Le ADR di grado 3-4 NCI-CTCAE v.3 più comuni (≥10%) sono state neutropenia e leucopenia. Analogamente, con la somministrazione di Perjeta in associazione a docetaxel, carboplatino e trastuzumab (TCH) per 6 cicli, le ADR più comuni (≥50%) sono state diarrea e alopecia. Le ADR di grado 3-4 NCI-CTCAE v.3 più comuni (≥10%) sono state neutropenia, neutropenia febbrile, anemia, leucopenia e diarrea.

La sicurezza di Perjeta somministrato per più di 6 cicli nel setting neoadiuvante non è stata stabilita.

Tabella delle reazioni avverse

Nella Tabella 1 sono riassunte le ADR osservate nello studio registrativo CLEOPATRA, in cui Perjeta è stato somministrato in associazione con docetaxel e trastuzumab a pazienti con carcinoma mammario metastatico, e negli studi in neoadiuvante NEOSPHERE e TRYPHAENA, nei quali Perjeta è stato somministrato in associazione con trastuzumab e chemioterapia a pazienti affette da carcinoma mammario in fase iniziale. Poiché Perjeta è somministrato con trastuzumab e chemioterapia, è difficile stabilire la relazione causale di un evento avverso a un medicinale specifico.

Le reazioni avverse da farmaco sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e le seguenti categorie di frequenza:

Molto comune (≥ 1/10)

Comune (≥ 1/100, < 1/10)

Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)

Rara (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto rara (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza e della Classe sistemico organica (SOC), le reazioni avverse sono riferite in ordine di gravità decrescente.

Tabella 1 Sintesi delle reazioni avverse da farmaco osservate in pazienti trattate con Perjeta nel setting metastatico e neoadiuvante

Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune
Infezioni ed infestazioni Infezione delle vie aeree superiori Rinofaringite Paronichia
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia febbrile* Neutropenia Leucopenia Anemia
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità/ reazione anafilattica° Reazione all’infusione/sindrome da rilascio di citochine°°
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Riduzione dell’appetito †
Disturbi psichiatrici Insonnia
Patologie del sistema nervoso Neuropatia periferica Cefalea † Disgeusia Neuropatia periferica sensitiva Capogiri
Patologie dell’occhio Aumento della lacrimazione
Patologie cardiache Disfunzione del ventricolo sinistro † (inclusa insufficienza cardiaca congestizia**)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse † Versamento pleurico Dispnea† Pneumopatia interstiziale
Patologie gastrointestinali Diarrea † Vomito † Stomatite Nausea † Stipsi † Dispepsia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia Eruzione cutanea † Alterazioni ungueali Prurito Pelle secca
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Mucosite/infiammazione delle mucose Dolore † Edema † Piressia Affaticamento † Astenia † Brividi

La Tabella 1 riporta i dati aggregati emersi dall’intero periodo di trattamento dello studio CLEOPATRA (cut-off dei dati all’11 febbraio 2014; numero mediano di cicli di Perjeta pari a 24) e dal periodo di trattamento neoadiuvante degli studi NEOSPHERE (numero mediano di cicli di Perjeta pari a 4 in tutti i bracci di trattamento) e TRYPHAENA (numero mediano di cicli di Perjeta pari a 3-6 in tutti i bracci di trattamento).

* Incluse le reazioni avverse con esito fatale.

** Per l’intero periodo di trattamento nei 3 studi.

† Ad eccezione della neutropenia febbrile, della neutropenia, della leucopenia, dell’aumento della lacrimazione, della pneumopatia interstiziale, della paronichia e dell’alopecia, tutti gli eventi riportati in questa tabella sono stati rilevati in almeno l’1% dei pazienti che hanno partecipato agli studi clinici con Perjeta in monoterapia, sebbene lo sperimentatore non li abbia considerati necessariamente correlati a Perjeta. Eventi avversi molto comuni (riferiti in ≥ 10% dei pazienti trattati con Perjeta in monoterapia) sono contrassegnati nella Tabella con †.

° La reazione di ipersensibilità/anafilattica è definita da una serie di termini MedDRA.

°° La reazione all’infusione/sindrome da rilascio di citochine include una serie di differenti termini MedDRA all’interno di un intervallo di tempo, vedere il paragrafo sottostante âE.£Descrizione delle reazioni selezionateâE..

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Disfunzione del ventricolo sinistro

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico l’incidenza della LVD durante il trattamento in studio è risultata superiore nel gruppo trattato con placebo rispetto al gruppo trattato con Perjeta (rispettivamente 8,6% e 6,6%). L’incidenza di LVD sintomatica è risultata a sua volta inferiore nel gruppo trattato con Perjeta (1,8% nel gruppo trattato con placebo versus 1,5% nel gruppo trattato con Perjeta) (vedere paragrafo 4.4).

Nello studio neoadiuvante NEOSPHERE, in cui alle pazienti sono stati somministrati 4 cicli di Perjeta come trattamento neoadiuvante, l’incidenza di LVD (nel corso dell’intero periodo di trattamento) è risultata superiore nel gruppo trattato con Perjeta, trastuzumab e docetaxel (7,5%) rispetto al gruppo trattato con trastuzumab e docetaxel (1,9%). Nel gruppo trattato con Perjeta e trastuzumab è stato osservato un caso di LVD sintomatica.

Nello studio neoadiuvante TRYPHAENA l’incidenza di LVD (nel corso dell’intero periodo di trattamento) è risultata dell’8,3% nel gruppo trattato con Perjeta + trastuzumab e FEC (seguiti da Perjeta + trastuzumab e docetaxel); del 9,3% nel gruppo trattato con Perjeta + trastuzumab e docetaxel dopo FEC e del 6,6% nel gruppo trattato con Perjeta in associazione con TCH. L’incidenza di LVD sintomatica (insufficienza cardiaca congestizia) è risultata dell’1,3% sia nel gruppo trattato con Perjeta + trastuzumab e docetaxel dopo FEC (ad esclusione di un paziente che ha manifestato LVD sintomatica durante il trattamento con FEC prima di ricevere Perjeta + trastuzumab e docetaxel) sia nel gruppo trattato con Perjeta in associazione con TCH. Nessun paziente del gruppo trattato con Perjeta + trastuzumab e FEC seguiti da Perjeta + trastuzumab e docetaxel ha manifestato LVD sintomatica.

Reazioni all’infusione

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico, una reazione all’infusione è stata definita come qualsiasi evento segnalato come reazione di ipersensibilità, reazione anafilattica, reazione acuta all’infusione o sindrome da rilascio di citochine verificatosi durante un’infusione o nello stesso giorno dell’infusione. Nello studio registrativo CLEOPATRA, la dose iniziale di Perjeta veniva somministrata il giorno prima della somministrazione di trastuzumab e docetaxel per permettere la valutazione delle reazioni associate a Perjeta. Nel primo giorno, in cui veniva somministrato solo Perjeta, la frequenza complessiva delle reazioni all’infusione è stata del 9,8% nel gruppo trattato con placebo e del 13,2% nel gruppo trattato con Perjeta; la maggior parte delle reazioni all’infusione è stata di intensità lieve o moderata. Le reazioni all’infusione più comuni (≥1,0%) nel gruppo trattato con Perjeta sono state piressia, brividi, affaticamento, cefalea, astenia, ipersensibilità e vomito.

Durante il secondo ciclo, in cui tutti i farmaci sono stati somministrati nello stesso giorno, le reazioni all’infusione più comuni (≥1,0%) nel gruppo trattato con Perjeta sono state affaticamento, disgeusia, ipersensibilità al farmaco, mialgia e vomito (vedere paragrafo 4.4).

Negli studi NEOSPHERE e TRYPHAENA nel setting neoadiuvante, Perjeta è stato, in tutti i cicli, somministrato lo stesso giorno degli altri farmaci previsti dai trattamenti in studio. Le reazioni all’infusione erano in linea con quelle osservate nello studio CLEOPATRA nei cicli in cui Perjeta era somministrato lo stesso giorno di trastuzumab e docetaxel, inoltre la maggior parte di esse si è manifestata con intensità lieve o moderata.

Reazioni di ipersensibilità/anafilassi

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico, la frequenza complessiva di eventi di ipersensibilità/anafilassi segnalati dallo sperimentatore durante l’intera durata del trattamento è stata del 9,3% tra i pazienti trattati con placebo e dell’11% tra i pazienti trattati con Perjeta, rispettivamente il 2,5% e il 2,0% dei quali di grado 3-4 NCI-CTCAE. Complessivamente, 2 pazienti del gruppo trattato con placebo e 4 pazienti del gruppo trattato con Perjeta hanno manifestato eventi descritti dallo sperimentatore come anafilassi (vedere paragrafo 4.4)

In generale, la maggior parte delle reazioni di ipersensibilità è stata di gravità lieve o moderata e si è risolta con il trattamento. In base alle modifiche apportate al trattamento dello studio, la maggior parte delle reazioni è stata valutata secondaria alle infusioni di docetaxel.

Negli studi NEOSPHERE e TRYPHAENA nel setting neoadiuvante, gli eventi di ipersensibilità/anafilassi erano in linea con quelli osservati nello studio CLEOPATRA. Nello studio NEOSPHERE due pazienti del gruppo trattato con Perjeta e docetaxel hanno sviluppato anafilassi. Nello studio TRYPHAENA la frequenza complessiva delle reazioni di ipersensibilità/anafilassi è risultata superiore nel gruppo trattato con Perjeta e TCH (13,2%). Il 2,6% di tali reazioni era di grado 3-4 NCI-CTCAE v.3.

Neutropenia febbrile

Nello studio clinico registrativo CLEOPATRA, la maggioranza dei pazienti di entrambi i gruppi di trattamento ha manifestato almeno un evento di leucopenia (63,0% dei pazienti del gruppo trattato con Perjeta e 58,3% dei pazienti del gruppo trattato con placebo), di cui per lo più eventi di natura neutropenica. Si è manifestata neutropenia febbrile nel 13,7% dei pazienti trattati con Perjeta e nel 7,6% dei pazienti trattati con placebo. In entrambi i gruppi di trattamento la proporzione di pazienti che ha manifestato neutropenia febbrile è risultata maggiore nel primo ciclo di terapia ed in seguito è diminuita costantemente. È stato osservato un aumento dell’incidenza di neutropenia febbrile tra i pazienti asiatici di entrambi i gruppi di trattamento rispetto ai pazienti di altre razze e di altre zone geografiche. Tra i pazienti asiatici l’incidenza di neutropenia febbrile è stata più alta nel gruppo trattato con Perjeta (25,8%) rispetto al gruppo trattato con placebo (11,3%).

Nello studio NEOSPHERE, l’8.4% dei paziente trattati con Perjeta neoadiuvante, trastuzumab e docetaxel ha manifestato neutropenia febbrile rispetto al 7.5% di pazienti trattati con trastuzumab e docetaxel. Nello studio TRYPHAENA, la neutropenia febrile si è osservata nel 17.1% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta + TCH, e nel 9.3% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel dopo FEC. In TRYPHAENA, l’incidenza della neutropenia febbrile è stata più alta nei pazienti a cui sono stati somministrati sei cicli di Perjeta rispetto ai pazienti a cui sono stati somministrati tre cicli di Perjeta, indipendentemente dalla chemioterapia. Come per lo studio CLEOPATRA, è stata osservata una maggior incidenza di neutropenia e neutropenia febbrile tra i pazienti asiatici, rispetto ad altri pazienti, in entrambi gli studi in neoadiuvante.

In NEOSPHERE, l’8.3% dei pazienti asiatici trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel ha manifestato neutropenia febbrile rispetto al 4.0% dei pazienti asiatici trattati in neoadiuvante con trastuzumab e docetaxel.

Diarrea

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico, si è manifestata diarrea nel 68,4% dei pazienti trattati con Perjeta e nel 48,7% dei pazienti trattati con placebo. La maggior parte degli eventi è stata di gravità da lieve a moderata e si è manifestata nei primi cicli di trattamento. L’incidenza di diarrea di grado 3-4 NCI-CTCAE è stata del 9,3% nei pazienti trattati con Perjeta rispetto al 5,1% dei pazienti trattati con placebo. La durata mediana dell’episodio più lungo è stata di 18 giorni nei pazienti trattati con Perjeta e di 8 giorni nei pazienti trattati con placebo. I casi di diarrea hanno risposto positivamente alla terapia con farmaci antidiarroici.

Nello studio NEOSPHERE, si è manifestata diarrea nel 45.8% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel rispetto al 33.6% dei pazienti trattati con trastuzumab e docetaxel. Nello studio TRYPHAENA, si è manifestata diarrea nel 72.3% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta +TCH e nel 61.4% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel dopo FEC. In entrambi gli studi la maggior parte degli eventi è stata di severità da lieve a moderata.

Rash

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico, si è manifestato rash nel 51,7% dei pazienti trattati con Perjeta rispetto al 38,9% dei pazienti trattati con placebo. La maggior parte degli eventi è stata di gravità di grado 1 o 2, si è manifestata nei primi due cicli e ha risposto alle terapie standard come il trattamento dell’acne per via topica o orale.

Nello studio NEOSPHERE, si è manifestato rash nel 40.2% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel rispetto al 29,0% dei pazienti trattati con trastuzumab e docetaxel. Nello studio TRYPHAENA, si è manifestato rash nel 36.8% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta + TCH rispetto al 20,0% dei pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta trastuzumab e docetaxel dopo FEC. L’incidenza di rash è stata più alta nei pazienti a cui sono stati somministrati sei cicli di Perjeta rispetto ai pazienti a cui sono stati somministrati tre cicli di Perjeta, indipendentemente dalla chemioterapia.

Anomalie di laboratorio

Nello studio registrativo CLEOPATRA nel carcinoma mammario metastatico, l’incidenza di neutropenia di grado 3-4 NCI-CTCAE v. 3 era equilibrata tra i due gruppi di trattamento (86,3% dei pazienti trattati con Perjeta e 86,6% dei pazienti trattati con placebo, incluso rispettivamente il 60,7% e il 64,8% di neutropenia di grado 4).

Nello studio NEOSPHERE, l’incidenza di neutropenia di grado 3-4 NCI-CTCAE v. 3 è stata del 74.5% in pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel rispetto all’84.5% in pazienti trattati con trastuzumab e docetaxel, incluso rispettivamente il 50.9% e il 60.2% di neutropenia di grado 4. Nello studio TRYPHAENA, l’incidenza di neutropenia di grado 3-4 NCI-CTCAE v. 3 è stata di 85.3% in pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta + TCH e del 77.0% in pazienti trattati in neoadiuvante con Perjeta, trastuzumab e docetaxel dopo FEC, incluso rispettivamente il 66.7% e 59.5% di neutropenia di grado 4.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Perjeta 420 mg concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Per migliorare la tracciabilità dei prodotti medicinali biologici, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere registrati (o dichiarati) chiaramente nella cartella clinica del paziente.

Disfunzione del ventricolo sinistro (inclusa insufficienza cardiaca congestizia)

Sono state riferite diminuzioni della LVEF con medicinali che bloccano l’attività di HER2, compreso Perjeta. I pazienti trattati in precedenza con antracicline o radioterapia nell’area del torace possono essere a maggior rischio di diminuzione della LVEF. Nello studio registrativo CLEOPATRA condotto in pazienti affette da carcinoma mammario metastatico, Perjeta in associazione con trastuzumab e docetaxel non è stato associato a un aumento dell’incidenza di disfunzione sistolica ventricolare sinistra sintomatica (LVD) o diminuzioni della LVEF rispetto al placebo, trastuzumab e docetaxel (vedere paragrafo 4.8).

Nel setting neoadiuvante (NEOSPHERE) l’incidenza di LVD è risultata superiore nei gruppi trattati con Perjeta rispetto a quanto osservato nei gruppi a cui non è stato somministrato il farmaco. È stata inoltre riscontrata una maggiore incidenza di riduzione della LVEF nelle pazienti trattate con Perjeta in associazione con trastuzumab e docetaxel; in tutte le pazienti la LVEF è tornata a valori ?50%.

Perjeta non è stato valutato in pazienti con: valore pre-trattamento della LVEF ?50%, anamnesi di insufficienza cardiaca congestizia (CHF), diminuzioni della LVEF fino a <50% durante la terapia adiuvante precedente con trastuzumab o condizioni che potrebbero compromettere la funzionalità del ventricolo sinistro, quali ipertensione non controllata, infarto miocardico recente, grave aritmia cardiaca che necessiti di trattamento o precedente esposizione ad una dose cumulativa di antracicline

>360 mg/m2 di doxorubicina o equivalente.

È opportuno valutare la LVEF prima dell’inizio di Perjeta e durante il trattamento con Perjeta (ogni 3 cicli nel setting metastatico e ogni 2 cicli nel setting neoadiuvante) per assicurare che la LVEF rientri entro i limiti normali istituzionali. Se la LVEF è <40% o 40-45% associata a ?10 punti % al di sotto del valore pre-trattamento, Perjeta e trastuzumab devono essere sospesi e deve essere eseguita una

nuova valutazione della LVEF entro circa 3 settimane. Se la LVEF non è migliorata o è ulteriormente peggiorata, si devono sospendere Perjeta e trastuzumab, a meno che si ritenga che i benefici per il singolo paziente superino i rischi (vedere paragrafo 4.2).

Il rischio cardiaco deve essere attentamente valutato e bilanciato con la necessità medica del singolo paziente prima di utilizzare Perjeta in associazione con un’antraciclina. I dati di sicurezza disponibili dallo studio TRYPHAENA relativi alla somministrazione sequenziale o concomitante di Perjeta con epirubicina, come parte del regime FEC (vedere paragrafì 4.8 e 5.1) sono limitati. Non vi sono dati disponibili sulla sicurezza riguardanti l’uso di Perjeta con doxorubicina .

Sebbene non riportato nello studio TRYPHAENA, sulla base delle attività farmacologiche di pertuzumab ed antracicline, l’uso concomitante di questi farmaci potrebbe portare ad un aumento del rischio di tossicità cardiaca rispetto all’uso sequenziale. In questo studio sono stati trattati con una bassa dose cumulativa di epirubicina, (vale a dire fino a 300 mg / m2) soltanto pazienti naïve alla chemioterapia, non sottoposti a chemioterapia aggiuntiva dopo l’intervento chirurgico.

Reazioni all’infusione

Perjeta è stato associato a reazioni correlate all’infusione (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda l’attenta osservazione del paziente durante la prima infusione di Perjeta e nei 60 minuti successivi, nonché durante le infusioni seguenti di Perjeta e nei 30-60 minuti successivi. Se si verifica una reazione all’infusione significativa, l’infusione deve essere rallentata o interrotta e devono essere somministrate terapie mediche appropriate. I pazienti devono essere sottoposti ad attenta valutazione clinica ed essere strettamente monitorati fino alla completa risoluzione dei segni e dei sintomi. Nei pazienti che manifestano gravi reazioni all’infusione occorre prendere in considerazione l’interruzione permanente del trattamento. La valutazione clinica deve fondarsi sulla gravità della precedente reazione e sulla risposta alla terapia somministrata per la reazione avversa (vedere paragrafo 4.2).

Reazioni di ipersensibilità/anafilassi

I pazienti devono essere sottoposti a stretta osservazione al fine di rilevare l’insorgenza di reazioni di ipersensibilità. In studi clinici condotti con Perjeta è stata riscontrata ipersensibilità grave, anafilassi compresa (vedere paragrafo 4.8). I medicinali per il trattamento di tali reazioni devono essere pertanto sempre disponibili per l’uso immediato, unitamente alle attrezzature di emergenza. La somministrazione di Perjeta deve essere definitivamente interrotta in caso di reazioni di ipersensibilità di grado 4 NCI-CTCAE (anafilassi), broncospasmo o sindrome da distress respiratorio acuto (vedere paragrafo 4.2). Perjeta è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota a pertuzumab o a uno qualsiasi dei suoi eccipienti (vedere paragrafo 4.3).

Neutropenia febbrile

I pazienti trattati con Perjeta, trastuzumab e docetaxel sono a maggior rischio di sviluppare neutropenia febbrile rispetto ai pazienti trattati con placebo, trastuzumab e docetaxel, soprattutto durante i primi 3 cicli di trattamento (vedere paragrafo 4.8). Nello studio CLEOPATRA condotto sul carcinoma mammario metastatico, la conta dei neutrofili al nadir era simile nei pazienti del gruppo trattato con Perjeta e nei pazienti del gruppo trattato con placebo. La più alta incidenza di neutropenia febbrile nei pazienti trattati con Perjeta era associata ad una più elevata incidenza di mucosite e diarrea in questi pazienti. Deve essere considerato un trattamento sintomatico per la mucosite e la diarrea.

Non è stato riferito alcun evento di neutropenia febbrile dopo l’interruzione del trattamento con docetaxel.

Diarrea

Pertuzumab può indurre diarrea severa. In caso di insorgenza di diarrea severa dev’essere istituito un trattamento con antidiarroico e, in caso di mancato miglioramento, deve essere considerata l’interruzione del trattamento. Quando la diarrea è sotto controllo, il trattamento con pertuzumab può essere ripristinato.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco