Stelara: effetti collaterali e controindicazioni

Stelara: effetti collaterali e controindicazioni

Stelara 90 mg (Ustekinumab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Psoriasi a placche

STELARA è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adulti che non hanno risposto, o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche, incluse ciclosporina, metotrexato (MTX) o PUVA (psoraleni e raggi ultravioletti A) (vedere paragrafo 5.1).

Psoriasi a placche nei pazienti pediatrici

STELARA è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adolescenti a partire dai 12 anni di età che non sono adeguatamente controllati da altre terapie sistemiche o fototerapia o ne sono intolleranti (vedere paragrafo 5.1).

Artrite psoriasica (PsA)

STELARA, da solo o in associazione a MTX, è indicato per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva in pazienti adulti quando la risposta a precedente terapia con farmaci antireumatici modificanti la malattia non biologici (DMARDs) è risultata inadeguata (vedere paragrafo 5.1).

Stelara 90 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Stelara 90 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Stelara 90 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Stelara 90 mg: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Infezione attiva, clinicamente rilevante (per esempio tubercolosi attiva; vedere paragrafo 4.4).

Stelara 90 mg: effetti collaterali

I dati di sicurezza di ustekinumab di seguito riportati riflettono l’esposizione all’immunosoppressore in 3 studi clinici, che sono stati condotti in 2.266 pazienti, compresi 1.970 pazienti esposti per almeno 6 mesi, 1.285 esposti per almeno 1 anno e 373 esposti per almeno 18 mesi.

Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse gravi:

• Infezioni gravi (vedere paragrafo 4.4)

• Neoplasie (vedere paragrafo 4.4)

Le reazioni avverse più comuni (>10%), riscontrate con ustekinumab nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, sono state rinofaringite e infezione delle vie respiratorie superiori. La maggior parte è stata ritenuta lieve e non ha richiesto alcuna interruzione della terapia farmacologica oggetto di studio.

La Tabella 1 illustra una sintesi delle reazioni avverse riscontrate negli studi clinici sulla psoriasi, così come le reazioni avverse riportate durante l’esperienza post-marketing. Le reazioni avverse al farmaco sono state elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, indesiderabile reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella 1 Elenco delle reazioni avverse negli studi clinici sulla psoriasi e nell’esperienza post-marketing

Classificazione per sistemi e organi Frequenza: reazione avversa
Infezioni e infestazioni Molto comune: infezione delle vie respiratorie superiori, rinofaringite
Comune: cellulite, infezione virale delle vie respiratorie superiori Non comune: Herpes zoster
Disturbi del sistema immunitario Comune: reazioni di ipersensibilità (inclusi rash, orticaria)
Raro: Reazioni di ipersensibilità gravi (inclusi anafilassi, angioedema)
Disturbi psichiatrici Comune: depressione
Patologie del sistema nervoso Comune: capogiri, cefalea
Raro: paralisi facciale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: dolore faringolaringeo, congestione nasale
Patologie gastrointestinali Comune: diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: lombalgia, mialgia, artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: affaticamento, eritema nel sito di iniezione
Non comune: reazioni nel sito di iniezione (compresi dolore, edema, prurito, indurimento, emorragia, lividi e irritazione)

Infezioni

In alcuni studi controllati, condotti in pazienti affetti da psoriasi, la frequenza di infezione o di infezione grave è stata analoga fra i pazienti trattati con ustekinumab e quelli trattati con placebo. Nella fase di trattamento con placebo negli studi clinici condotti in pazienti con psoriasi, la frequenza di infezione è stata 1,39 per anno-paziente di follow-up nei pazienti in terapia con ustekinumab e 1,21 in quelli che hanno ricevuto placebo. Casi di infezioni gravi si sono verificati in 0,01 per anno-paziente di follow-up nei pazienti trattati con ustekinumab (5 infezioni gravi in 407 anni-paziente di follow-up) e in 0,02 in pazienti trattati con placebo (3 infezioni gravi in 177 anni-paziente di follow-up) (vedere paragrafo 4.4).

Nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, la frequenza di infezione è stata 1,24 per anno-paziente di follow-up nei pazienti trattati con ustekinumab e l’incidenza delle infezioni gravi è stata 0,01 per anno-paziente di follow-up nei pazienti in terapia con ustekinumab (24 infezioni gravi in 2.251 anni-paziente di follow-up) e le infezioni gravi riportate comprendevano cellulite, diverticolite, osteomielite, infezioni virali, gastroenterite, polmonite e infezioni del tratto urinario.

In 4 studi clinici di ustekinumab nella psoriasi, tra i 3.117 pazienti trattati (follow-up mediano di 3,2 anni), che rappresentano 8.998 anni-paziente di esposizione (1.569 pazienti trattati per almeno 3 anni, 1.482 pazienti per almeno 4 anni e 838 pazienti per almeno 5 anni), i tassi di infezione o infezioni gravi erano simili a quelli descritti sopra.

Negli studi clinici, i pazienti con tubercolosi latente che sono stati trattati contemporaneamente con isoniazide non hanno sviluppato tubercolosi.

Neoplasie

Nelle fasi controllate di 3 studi clinici controllati con placebo sulla psoriasi, l’incidenza delle neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, è stata 0,25 per 100 anni-paziente di follow-up per quanto riguarda i pazienti trattati con ustekinumab (1 paziente su 406 anni-paziente di follow-up) rispetto a 0,57 per i pazienti trattati con placebo (1 paziente su 177 anni-paziente di follow-up). L’incidenza del carcinoma cutaneo non melanoma è stata 0,74 per 100 anni-paziente di follow-up per i pazienti in terapia con ustekinumab (3 pazienti su 406 anni-paziente di follow-up) rispetto a 1,13 per i pazienti trattati con placebo (2 pazienti su 176 anni-paziente di follow-up).

Tra i 3.117 pazienti trattati in 4 studi clinici (follow-up mediano di 3,2 anni) con ustekinumab nella psoriasi (1.569 pazienti trattati per almeno 3 anni,1.482 pazienti per almeno 4 anni e 838 pazienti per almeno 5 anni) sono state riportate neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, in 54 pazienti su 8.980 anni-paziente di follow-up (incidenza dello 0,60 per 100 anni-paziente di follow-up per pazienti trattati con ustekinumab). Questo tasso di neoplasie riportato in pazienti trattati con ustekinumab è paragonabile al tasso atteso nella popolazione generale (tasso di incidenza standardizzato = 0,98 [intervallo di confidenza al 95%: 0,74; 1,29], corretto per età, sesso e razza). Le neoplasie, diverse dal carcinoma cutaneo non-melanoma, osservate con maggiore frequenza sono state cancro della prostata, melanoma, cancro del colon-retto e carcinoma mammario. L’incidenza del carcinoma cutaneo non-melanoma è stata 0,52 per 100 anni-paziente di follow-up per i pazienti trattati con ustekinumab (47 pazienti su 8.965 anni-paziente di follow-up) (vedere paragrafo 4.4).

Reazioni di ipersensibilità

Negli studi clinici condotti su ustekinumab, rash e orticaria sono stati osservati in <2% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4).

Immunogenicità

Il 5% circa dei pazienti in trattamento con ustekinumab ha sviluppato anticorpi anti-ustekinumab, i cui livelli di titolazione erano generalmente bassi. Non è stata riscontrata alcuna apparente correlazione tra lo sviluppo di anticorpi e le reazioni nel sito dell’iniezione. La maggior parte dei pazienti positivi agli anticorpi anti-ustekinumab aveva anticorpi neutralizzanti. L’efficacia del trattamento tendeva ad essere minore nei pazienti positivi agli anticorpi anti-ustekinumab; comunque, la positività anticorpale non preclude una risposta clinica.

Stelara 90 mg: avvertenze per l’uso

Infezioni

Ustekinumab può aumentare il rischio di contrarre infezioni e di riattivare quelle latenti.

In alcuni studi clinici, sono state osservate gravi infezioni batteriche, fungine e virali nei pazienti in terapia con STELARA (vedere paragrafo 4.8).

Occorre usare cautela, quando si prende in considerazione l’impiego di STELARA in pazienti affetti da un’infezione cronica o con anamnesi positiva per infezione ricorrente (vedere paragrafo 4.3).

Prima di iniziare il trattamento con STELARA, tutti i pazienti devono essere valutati per escludere la presenza di infezione da tubercolosi. STELARA non deve essere somministrato a pazienti con tubercolosi attiva (vedere paragrafo 4.3). È necessario iniziare il trattamento dell’infezione latente da tubercolosi prima di somministrare STELARA. Occorre valutare l’opportunità di intraprendere una terapia anti-tubercolosi prima di iniziare STELARA, nei pazienti con un’anamnesi positiva per tubercolosi latente o attiva, nei quali non è possibile confermare un adeguato percorso terapeutico. I

pazienti che sono in terapia con STELARA, devono essere attentamente monitorati per individuare segni e sintomi di tubercolosi attiva, durante e dopo il trattamento.

È necessario informare i pazienti di richiedere una consulenza medica, se osservano segni e sintomi che possono essere indice di un’infezione in corso. Se un paziente sviluppa un’infezione grave, è necessario monitorarlo attentamente e STELARA non deve essere somministrato fino a che l’infezione non si risolve.

Neoplasie

Gli immunosoppressori come ustekinumab possono aumentare il rischio di insorgenza di neoplasie. Alcuni pazienti, cui è stato somministrato STELARA in corso di studi clinici, hanno sviluppato neoplasie cutanee e non cutanee (vedere paragrafo 4.8).

Non sono stati condotti studi clinici che hanno incluso pazienti con un’anamnesi positiva per neoplasie o in cui il trattamento con STELARA è continuato nonostante l’insorgenza di neoplasie in corso di studio. Occorre quindi usare cautela quando si prende in considerazione il trattamento con STELARA in questi pazienti.

Tutti i pazienti, in particolare quelli con una età superiore ai 60 anni, pazienti con una storia clinica di prolungata terapia immunosoppressiva o con una storia di trattamento PUVA, devono essere monitorati per la comparsa di carcinoma cutaneo non-melanoma (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni di ipersensibilità

Nell’esperienza post-marketing sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi, in alcuni casi anche alcuni giorni dopo il trattamento. Si sono verificati anafilassi ed angioedema. Nel caso in cui si manifestino una reazione anafilattica o altre reazioni di ipersensibilità gravi, deve essere istituita una terapia adeguata e deve essere interrotta la somministrazione di STELARA (vedere paragrafo 4.8).

Sensibilità al lattice

Il cappuccio protettivo dell’ago della siringa preriempita è prodotto da gomma naturale essicata (un derivato del lattice) che potrebbe causare reazioni allergiche in persone sensibili al lattice.

Vaccinazioni

Si raccomanda di non somministrare vaccini virali o batterici vivi (come il bacillo di Calmette e Guérin, BCG) in concomitanza con il trattamento con STELARA. Non sono stati condotti studi clinici specifici in pazienti cui siano stati somministrati recentemente vaccini virali o batterici vivi. Non sono disponibili dati sulla trasmissione secondaria di infezioni da vaccini vivi in pazienti in trattamento con STELARA. Prima di somministrare un vaccino virale o batterico vivo, il trattamento con STELARA deve essere interrotto per almeno 15 settimane dopo l’ultima somministrazione e può essere ripreso non prima di 2 settimane dopo la vaccinazione. Il medico che prescrive la terapia, è tenuto a consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del vaccino, per avvalersi di ulteriori dati e indicazioni

in merito all’uso concomitante di agenti immunosoppressivi post-vaccinazione.

I pazienti in terapia con STELARA possono essere trattati contemporaneamente con vaccini inattivati o non vivi.

Il trattamento a lungo termine con STELARA non sopprime la risposta immunitaria umorale al polisaccaride pneumococcico o al vaccino contro il tetano (vedere paragrafo 5.1).

Terapia immunosoppressiva concomitante

La sicurezza e l’efficacia di STELARA in associazione ad altri immunosoppressori, compresi gli agenti biologici o la fototerapia, non sono state valutate negli studi sulla psoriasi. Negli studi clinici sull’artrite psoriasica, l’uso concomitante di MTX non ha mostrato di influenzare la sicurezza o l’efficacia di STELARA. È necessario usare cautela quando si prende in considerazione l’uso concomitante di altri immunosoppressori e STELARA, o quando si proviene da un trattamento con altri immunosoppressori biologici (vedere paragrafo 4.5).

Immunoterapia

STELARA non è stato valutato in pazienti che sono stati sottoposti a immunoterapia per le allergie. Non è noto se STELARA possa avere effetti sull’immunoterapia per le allergie.

Gravi condizioni della pelle

Nei pazienti con psoriasi, la dermatite esfoliativa è stata riportata dopo il trattamento con ustekinumab (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con psoriasi a placche possono sviluppare psoriasi eritrodermica, con sintomi che possono essere clinicamente indistinguibili dalla dermatite esfoliativa, come decorso naturale della malattia. Come parte del monitoraggio dei pazienti con psoriasi, i medici devono prestare attenzione ai sintomi della psoriasi eritrodermica o della dermatite esfoliativa. Se si verificano questi sintomi, deve essere instituita una terapia appropriata. STELARA deve essere interrotto se si sospetta una reazione al farmaco.

Popolazioni speciali

Pazienti anziani (? 65 anni)

Complessivamente non sono state osservate differenze nell’efficacia o sicurezza di STELARA in pazienti con età superiore o uguale a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani, tuttavia il numero di pazienti di età superiore o uguale a 65 anni non è sufficiente per determinare se essi rispondono in maniera differente rispetto ai pazienti più giovani. A causa della maggiore incidenza di infezioni nella popolazione anziana in generale, deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti anziani.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco