Vitekta: effetti collaterali e controindicazioni

Vitekta: effetti collaterali e controindicazioni

Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe (Elvitegravir) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

In co-somministrazione con un inibitore della proteasi potenziato con ritonavir e con altri agenti antiretrovirali, Vitekta è indicato per il trattamento dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana-1 (HIV-1) in adulti infetti da HIV-1 senza mutazioni note associate a resistenza a elvitegravir (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Co-somministrazione con i seguenti medicinali, a causa del rischio di perdita della risposta virologica con possibile sviluppo di resistenza (vedere paragrafo 4.5):

anticonvulsivi: carbamazepina, fenobarbital, fenitoina

antimicobatterici: rifampicina

prodotti fitoterapici: erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)

Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe: effetti collaterali

Sintesi del profilo di sicurezza

La valutazione delle reazioni avverse è basata sui dati di uno studio clinico controllato (GS-US-183-0145), nel quale 712 adulti infetti da HIV-1 e pretrattati con antiretrovirali hanno ricevuto elvitegravir (n = 354) o raltegravir (n = 358), entrambi somministrati con un regime terapeutico di base comprendente un inibitore della proteasi potenziato con ritonavir pienamente attivo e altri antiretrovirali. Di questi 712 pazienti, 543 (269 elvitegravir e 274 raltegravir) e 439 (224 elvitegravir e 215 raltegravir) sono stati sottoposti a trattamento, rispettivamente, per almeno 48 e 96 settimane.

Le reazioni avverse a elvitegravir più frequentemente riportate sono state diarrea (7,1%) e nausea (4,0%) (vedere Tabella 3).

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Le reazioni avverse a elvitegravir osservate negli studi clinici sono di seguito elencate nella Tabella 3, suddivise per classificazione per organi e sistemi e secondo la frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono definite come: comune (≥ 1/100, < 1/10) o non comune (≥ 1/1.000, < 1/100).

Tabella 3: Tabella di sintesi delle reazioni avverse a elvitegravir sulla base dell’esperienza di 96 settimane dello studio clinico GS-US-183-0145

Frequenza Reazione avversa
Disturbi psichiatrici:
Non comune idea suicida e tentativo di suicidio (in pazienti con precedenti di depressione o malattia psichiatrica), depressione, insonnia
Patologie del sistema nervoso:
Comune cefalea
Non comune capogiro, parestesia, sonnolenza, disgeusia
Patologie gastrointestinali:
Comune dolore addominale, diarrea, vomito, nausea
Non comune dispepsia, distensione addominale, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comune eruzione cutanea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune affaticamento

Descrizione di alcune reazioni avverse

Sindrome da riattivazione immunitaria

In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento dell’inizio della CART, può insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves); tuttavia il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

Osteonecrosi

Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART. La frequenza di tali casi è sconosciuta (vedere paragrafo 4.4).

Diarrea

Nello studio GS-US-183-0145, la diarrea è stata segnalata come reazione avversa nel 7,1% dei soggetti dello studio trattati con elvitegravir e nel 5,3% dei soggetti trattati con raltegravir. In questi soggetti, la diarrea è stata di entità da lieve a moderata e non ha portato all’interruzione del medicinale sperimentale.

Popolazione pediatrica

Non sono disponibili dati per i bambini di età inferiore a 18 anni. Vitekta non è raccomandato in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 4.2).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Vitekta 150 mg compressa rivestita film uso orale fl hdpe: avvertenze per l’uso

Avvertenze generali

Sebbene una efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale ha dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puĂ² essere escluso. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali.

L’uso di Vitekta con inibitori della proteasi HIV-1 o frequenze di somministrazione diversi da quelli riportati nella Tabella 1 puĂ² dare origine a livelli plasmatici inadeguati o elevati di elvitegravir e/o dei medicinali co-somministrati.

Resistenza

Nella maggior parte dei casi, i virus resistenti a elvitegravir presentano una resistenza crociata all’inibitore dell’attività di strand transfer dell’integrasi raltegravir (vedere paragrafo 5.1).

La barriera genetica per la comparsa di resistenza ad elvitegravir è relativamente bassa. Pertanto, quando possibile, Vitekta deve essere somministrato con un inibitore della proteasi potenziato con ritonavir pienamente attivo e con un secondo agente antiretrovirale pienamente attivo per ridurre al minimo il rischio di fallimento virologico e sviluppo di resistenza (vedere paragrafo 5.1).

Co-somministrazione con altri medicinali

A causa dell’obbligo di co-somministrazione di Vitekta con un inibitore della proteasi potenziato con ritonavir, il medico prescrittore deve consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto dell’inibitore della proteasi co-somministrato e di ritonavir in merito alla descrizione dei medicinali controindicati e ad altre interazioni farmacologiche significative in grado di indurre reazioni avverse potenzialmente fatali o perdita dell’effetto terapeutico e possibile sviluppo di resistenza.

Ăˆ stato dimostrato che atazanavir/ritonavir e lopinavir/ritonavir aumentano in misura significativa le concentrazioni plasmatiche di elvitegravir (vedere paragrafo 4.5). Se utilizzato in associazione ad atazanavir/ritonavir e lopinavir/ritonavir, la dose di Vitekta deve essere ridotta da 150 mg una volta al giorno a 85 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2). Fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto di Vitekta compresse da 85 mg.

Co-somministrazione di Vitekta con principi attivi correlati: Vitekta deve essere utilizzato in associazione a un inibitore della proteasi potenziato con ritonavir. Vitekta non deve essere utilizzato insieme a un inibitore della proteasi potenziato con un altro agente terapeutico, perchĂ© non sono state stabilite raccomandazioni posologiche per tale associazione. Il potenziamento di elvitegravir con un agente terapeutico diverso da ritonavir puĂ² indurre concentrazioni plasmatiche subottimali di elvitegravir e/o dell’inibitore della proteasi, che possono dare origine a perdita dell’effetto terapeutico e possibile sviluppo di resistenza.

Vitekta non deve essere utilizzato in associazione a medicinali contenenti elvitegravir o potenziatori farmacocinetici diversi da ritonavir.

Contraccezione

Le pazienti in età fertile devono utilizzare un contraccettivo ormonale contenente almeno 30 µg di etinilestradiolo e contenente norgestimato come progestinico, oppure un metodo contraccettivo alternativo affidabile (vedere paragrafì 4.5 e 4.6). La co-somministrazione di elvitegravir con contraccettivi orali contenenti progestinici diversi dal norgestimato non è stata studiata e deve, quindi, essere evitata.

Le pazienti che utilizzano estrogeni come terapia sostitutiva ormonale devono essere sottoposte a monitoraggio clinico per rilevare eventuali segni di un deficit di estrogeni (vedere paragrafo 4.5).

Infezioni opportunistiche

I pazienti che ricevono Vitekta o qualsiasi altra terapia antiretrovirale possono continuare a sviluppare infezioni opportunistiche e altre complicazioni dell’infezione da HIV, pertanto devono essere tenuti sotto stretta osservazione clinica da parte di medici esperti nel trattamento di pazienti con malattie associate all’HIV.

Pazienti con HIV co-infetti con virus dell’epatite B o C

I pazienti con epatite cronica B o C sottoposti a trattamento con terapia antiretrovirale presentano un rischio maggiore di reazioni avverse epatiche gravi e potenzialmente fatali.

I medici devono fare riferimento alle attuali linee guida terapeutiche per il trattamento ottimale dell’infezione HIV in pazienti co-infetti con virus dell’epatite B (HBV).

Malattia epatica

Elvitegravir non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave (Child-Pugh classe C). Non è richiesta una modifica della dose di Vitekta nei pazienti con compromissione epatica lieve (Child-Pugh classe A) o moderata (Child-Pugh classe B) (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Pazienti con disfunzioni epatiche preesistenti, compresa l’epatite cronica attiva, durante la terapia antiretrovirale di associazione (combination antiretroviral therapy, CART) mostrano un aumento nella frequenza delle alterazioni della funzionalità epatica e devono essere controllati secondo la comune pratica clinica. Se si manifesta un peggioramento della patologia epatica in tali pazienti, si deve prendere in considerazione l’eventualità di interrompere o sospendere il trattamento.

Peso e parametri metabolici

Durante la terapia antiretrovirale si puĂ² verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio. Tali cambiamenti potrebbero in parte essere correlati al controllo della malattia e allo stile di vita. Per i lipidi, in alcuni casi vi è evidenza di un effetto del trattamento, mentre per l’aumento di peso non esiste un’evidenza forte che lo correli a un trattamento particolare. Per il monitoraggio dei livelli dei lipidi ematici e del glucosio si fa riferimento alle linee guida stabilite per il trattamento dell’HIV. I disturbi del metabolismo lipidico devono essere gestiti in maniera clinicamente appropriata.

Sindrome da riattivazione immunitaria

In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della CART, puĂ² insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali, causando condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le primissime settimane o mesi dall’inizio della CART. Esempi rilevanti di ciĂ² sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jirovecii. Qualsiasi sintomo infiammatorio deve essere valutato e deve essere instaurato un trattamento, quando necessario.

Nel contesto della riattivazione immunitaria è stato riportato anche il verificarsi di disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves); tuttavia il tempo di insorgenza registrato è piĂ¹ variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento.

Osteonecrosi

Sebbene l’eziologia sia considerata multifattoriale (compreso l’impiego di corticosteroidi, il consumo di alcool, l’immunosoppressione grave, un piĂ¹ elevato indice di massa corporea), sono stati riportati casi di osteonecrosi soprattutto nei pazienti con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART. Ai pazienti deve essere raccomandato di rivolgersi al medico in caso di comparsa di fastidi, dolore e rigiditĂ  alle articolazioni, o difficoltĂ  nel movimento.

Eccipienti

Vitekta contiene lattosio. Di conseguenza, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco