Apidra: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino (Insulina Glulisina): sicurezza e modo d’azione

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino (Insulina Glulisina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento di pazienti adulti, adolescenti e bambini a partire dai 6 anni di età affetti da diabete mellito, laddove sia richiesto un trattamento con insulina.

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: come funziona?

Ma come funziona Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci usati nel diabete, insuline ed analoghi per iniezione, ad azione rapida. Codice ATC: A10AB06

Meccanismo d’azione

L’insulina glulisina è un analogo ricombinante dell’insulina umana equipotente all’insulina umana regolare. L’insulina glulisina presenta un inizio d’azione più rapido ed una durata d’azione più breve rispetto all’insulina umana regolare.

L’attività primaria delle insuline e degli analoghi dell’insulina, compresa l’insulina glulisina, è la regolazione del metabolismo del glucosio. Le insuline riducono la glicemia stimolando l’assunzione di glucosio a livello periferico, specialmente dai muscoli scheletrici e dal tessuto adiposo e mediante l’inibizione della produzione epatica di glucosio. L’insulina inibisce la lipolisi negli adipociti, inibisce la proteolisi ed aumenta la sintesi proteica.

Studi condotti su volontari sani e pazienti diabetici hanno dimostrato che l’insulina glulisina presenta un inizio d’azione più rapido ed una durata d’azione più breve rispetto all’insulina umana regolare dopo somministrazione sottocutanea. Quando l’insulina glulisina viene iniettata sottocute, l’attività ipoglicemizzante inizierà entro 10-20 minuti. Dopo somministrazione endovenosa, sono stati osservati una più rapida insorgenza d’azione e una più breve durata d’azione, ed anche un maggior picco di risposta, rispetto alla somministrazione sottocutanea. Le attività ipoglicemizzanti dell’insulina glulisina e dell’insulina umana regolare sono equipotenti se somministrate per via endovenosa.

Un’unita di insulina glulisina presenta la stessa attività ipoglicemizzante di un’unità di insulina umana regolare.

Proporzionalità della dose

In uno studio effettuato su 18 soggetti di sesso maschile con diabete mellito di tipo 1 di età compresa tra 21 e 50 anni, l’insulina glulisina ha mostrato un effetto ipoglicemizzante proporzionale alla dose nell’intervallo di dose terapeutica compreso tra 0,075 e 0,15 Unità/kg ed un aumento dell’effetto ipoglicemizzante inferiore al proporzionale con dosi di 0,3 Unità/kg o dosi superiori, come per l’insulina umana.

L’insulina glulisina esplica il suo effetto circa due volte più rapidamente dell’insulina umana regolare e completa l’effetto ipoglicemizzante 2 ore prima rispetto all’insulina umana regolare.

Uno studio di Fase I su pazienti affetti da diabete mellito di tipo I ha esaminato i profili ipoglicemizzanti dell’insulina glulisina e dell’insulina umana regolare somministrate per via sottocutanea alle dosi di 0,15 Unità/kg, in tempi diversi in relazione ad un pasto standard di 15 minuti. I dati hanno indicato che l’insulina glulisina somministrata 2 minuti prima del pasto permette di ottenere lo stesso controllo glicemico post-prandiale dell’insulina umana regolare somministrata 30 minuti prima del pasto. Quando somministrata 2 minuti prima del pasto, l’insulina glulisina ha fornito

GLULISINA – dopo

REGOLARE – prima

GLULISINA – dopo

REGOLARE – prima

un miglior controllo postprandiale rispetto all’insulina umana regolare somministrata 2 minuti prima del pasto. L’insulina glulisina assunta 15 minuti dopo l’inizio del pasto permette di ottenere un controllo glicemico simile a quello dell’insulina umana regolare somministrata 2 minuti prima del pasto (vedere la Fìgura 1).

200

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GLICEMIA – mg/dL

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GLICEMIA – mg/dL

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GLICEMIA – mg/dL

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GLULISINA – prima

REGOLARE – 30 min

GLULISINA – prima

REGOLARE – 30 min

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TEMPO – ora

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GLULISINA – prima

REGOLARE – prima

GLULISINA – prima

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TEMPO – ora

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TEMPO – ora

Figura 1 A Figura 1B Figura 1C

Figura 1: Effetto ipoglicemizzante medio in un periodo di 6 ore in 20 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Insulina glulisina somministrata 2 minuti (GLULISINA-prima) prima dell’inizio del pasto confrontata con l’insulina umana regolare somministrata 30 minuti (REGOLARE-30 min) prima dell’inizio del pasto (Figura 1A) e rispetto all’insulina umana regolare somministrata 2 minuti (REGOLARE-prima) prima del pasto (Figura 1B). Insulina glulisina somministrata 15 minuti (GLULISINA-dopo) dopo l’inizio del pasto confrontata con l’insulina umana regolare somministrata 2 minuti (REGOLARE-prima) prima dell’inizio del pasto (Figura 1C). Sull’asse x, lo zero (freccia) corrisponde all’inizio di un pasto di 15 minuti.

Obesità

Uno studio di Fase I condotto con insulina glulisina, lispro ed insulina umana regolare in una popolazione obesa ha dimostrato che l’insulina glulisina mantiene le sue proprietà di azione rapida. In questo studio il tempo fino al 20 % dell’AUC totale e l’AUC (0-2h) che rappresentano l’attività ipoglicemizzante precoce erano rispettivamente di 114 minuti e di 427 mg/kg per l’insulina glulisina, di 121 minuti e 354 mg/kg per l’insulina lispro, di 150 minuti e 197 mg/kg per l’insulina umana regolare (vedere la Fìgura 2).

GLULISINA LISPRO

REGOLARE

GLULISINA LISPRO

REGOLARE

12

GLULISINE LISPRO REGULAR

10

GIR – mg/kg/min

8

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4

2

0

0 2 4 6 8 10

TEMPO – ora

TIME – hour

TEMPO – ora

Figura 2: Velocità di infusione del glucosio (Glucose infusion rate, GIR) dopo l’iniezione sottocutanea di 0,3 Unità/kg di insulina glulisina (GLULISINA) o di insulina lispro (LISPRO) o di insulina umana regolare (REGOLARE) in una popolazione di obesi.

Un altro studio di Fase I con insulina glulisina e insulina lispro effettuato su una popolazione di 80 soggetti non diabetici con un’ampia gamma di indici di massa corporea (18-46 kg/m2) ha dimostrato che l’azione rapida è mantenuta generalmente attraverso un’ampia gamma di indici di massa corporea (body mass index, BMI), mentre l’effetto ipoglicemizzante totale diminuisce con l’aumento dell’obesità.

Il range totale medio per GIR AUC, compreso tra 0-1 ora, è stato rispettivamente di 102±75 mg/kg e 158±100 mg/kg in seguito a somministrazione di 0,2 e 0,4 Unità/kg di insulina glulisina e rispettivamente di 83,1±72,8 mg/kg e 112,3±70,8 mg/kg dopo somministrazione di 0,2 e 0,4 Unità/kg di insulina lispro.

Uno studio di Fase I in 18 pazienti obesi affetti da diabete mellito di tipo 2 (BMI compreso tra 35 e 40 kg/m2 ) trattati con insulina glulisina e insulina lispro [90% CI: 0,81, 0,95 (p=<0,01)] ha dimostrato che insulina glulisina controlla efficacemente le escursioni glicemiche diurne post-prandiali.

Efficacia e sicurezza clinica

Diabete mellito di tipo 1 – Adulti

In uno studio clinico di Fase III della durata di 26 settimane che ha confrontato insulina glulisina con l’insulina lispro, entrambe iniettate per via sottocutanea poco prima di un pasto (0-15 minuti) in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 utilizzando insulina glargine come insulina basale, l’insulina glulisina era paragonabile all’insulina lispro per quanto riguarda il controllo glicemico come risulta dalle variazioni dei livelli di emoglobina glicata (espressa come equivalente di HbA1c) dal basale all’end-point. Sono stati osservati valori confrontabili di glicemia ottenuti mediante automonitoraggio. Non è stato necessario alcun aumento della dose di insulina basale con l’insulina glulisina rispetto all’insulina lispro.

Uno studio clinico di Fase III di 12 settimane, condotto su pazienti affetti da diabete mellito di tipo I trattati con insulina glargine come terapia basale, indica che la somministrazione di insulina glulisina immediatamente dopo il pasto fornisce un’efficacia paragonabile a quella della somministrazione prima del pasto di insulina glulisina (0-15 minuti) o dell’insulina regolare (30-45 minuti).

Nella popolazione per protocollo è stata osservata una riduzione significativamente più elevata di emoglobina glicata nel gruppo trattato con glulisina prima del pasto rispetto al gruppo trattato con insulina regolare.

Diabete mellito di tipo 1 – Pazienti pediatrici

Uno studio clinico di Fase III della durata di 26 settimane ha confrontato l’insulina glulisina con l’insulina lispro, entrambe iniettate per via sottocutanea poco prima di un pasto (0-15 minuti) in bambini (4-5 anni: n=9; 6-7 anni: n=32 e 8-11 anni: n=149) ed in adolescenti (12-17 anni: n=382) affetti da diabete mellito di tipo 1 utilizzando insulina glargine o insulina NPH come insulina basale. L’insulina glulisina era paragonabile all’insulina lispro per quanto riguarda il controllo glicemico come risulta dalle variazioni dei livelli di emoglobina glicata (GHb espressa come equivalente di HbA1c ) dal basale all’endpoint, e dai valori di glicemia ottenuti mediante automonitoraggio .

Non vi sono sufficienti informazioni cliniche sull’impiego di Apidra in bambini al di sotto di 6 anni.

Diabete mellito di tipo 2 – Adulti

E’ stato condotto uno studio di Fase III di 26 settimane seguito da uno studio di sicurezza esteso a 26 settimane per confrontare insulina glulisina (0-15 minuti prima di un pasto) con insulina umana regolare (30-45 minuti prima) iniettata per via sottocutanea in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 che utilizzavano insulina NPH come insulina basale. La media dell’indice di massa corporea (BMI) dei pazienti era di 34,55 kg/m2. Insulina glulisina si è dimostrata comparabile all’insulina umana regolare per quanto riguarda i cambiamenti dal basale all’end-point a 6 mesi dell’emoglobina glicata (espressa come HbA1c equivalente) (-0,46% per l’insulina glulisina e -0,30% per l’insulina regolare umana, p=0,0029) e dal basale all’end-point a 12 mesi (-0,23% per l’insulina glulisina e -0,13% per

l’insulina umana regolare, differenza non significativa). In questo studio, la maggior parte dei pazienti (79 %) ha mescolato l’insulina a breve durata d’azione con l’insulina NPH immediatamente prima dell’iniezione ed il 58% dei soggetti faceva uso di ipoglicemizzanti orali alla randomizzazione ed essi sono stati istruiti a continuarne l’assunzione allo stesso dosaggio.

Razza e sesso

In studi clinici controllati condotti negli adulti, l’insulina glulisina non ha mostrato differenze di sicurezza e di efficacia nelle analisi di sottogruppi in base alla razza o al sesso.


Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino

Nell’insulina glulisina la sostituzione dell’aminoacido asparagina dell’insulina umana in posizione B3 con la lisina e della lisina in posizione B29 con l’acido glutammico favorisce un assorbimento più rapido.

In uno studio effettuato su 18 soggetti di sesso maschile con diabete mellito di tipo 1 di età compresa tra 21 e 50 anni, insulina glulisina ha mostrato una proporzionalità dose-correlata durante l’esposizione iniziale, massima e totale nell’intervallo di dosi compreso tra 0,075 e 0,4 Unità/kg.

Assorbimento e biodisponibilità

I profili di farmacocinetica nei volontari sani e nei pazienti diabetici (di tipo 1 o 2) hanno dimostrato che l’assorbimento dell’insulina glulisina era circa due volte più rapido con un picco di concentrazione approssimativamente due volte più elevato rispetto all’insulina umana regolare.

In uno studio in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 dopo somministrazione sottocutanea di 0,15 Unità/kg, per l’insulina glulisina il Tmax era di 55 minuti e la Cmax era di 82 ? 1,3 ?Unità/ml rispetto ad un Tmax di 82 minuti ed un Cmax di 46 ? 1,3 ?Unità/ml per l’insulina umana regolare. Il tempo medio di residenza per l’insulina glulisina era più breve (98 min) di quello dell’insulina umana regolare (161 min) (vedere la Fìgura 3).

GLULISINA REGOLARE

GLULISINA REGOLARE

CONCENTRAZIONE INSULINA – µU/mL

0 1 2 3 4 5 6

TEMPO – ora

Figura 3: Profilo farmacocinetico dell’insulina glulisina e dell’insulina umana regolare in pazienti con diabete mellito di tipo 1 dopo una dose di 0,15 Unità/kg.

In uno studio in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 dopo somministrazione sottocutanea di insulina glulisina 0,2 Unità/kg, la Cmax è stata di 91 µUnità/ml con il range dell’interquartile da 78 a 104 µUnità/ml.

Quando l’insulina glulisina è stata iniettata per via sottocutanea nell’addome, nel muscolo deltoide e nella coscia, i profili tempo-concentrazione erano simili con un assorbimento leggermente più rapido nel caso della somministrazione nell’addome rispetto alla coscia. L’assorbimento dai siti del deltoide presentava valori intermedi (vedere paragrafo 4.2). La biodisponibilità assoluta (70%) dell’insulina glulisina era simile per i diversi siti di somministrazione e di bassa variabilità intra-individuale (11%

di CV). La somministrazione in bolo endovenoso di insulina glulisina ha prodotto una maggior esposizione sistemica rispetto all’iniezione sottocutanea, con una Cmax di circa 40 volte maggiore.

Obesità

Un altro studio di Fase I con insulina glulisina e insulina lispro condotto su una popolazione di 80 soggetti non diabetici con un’ampia gamma di indici di massa corporea (18-46 kg/m2) ha dimostrato che l’assorbimento rapido e l’esposizione totale vengono mantenuti generalmente attraverso un’ampia gamma di indici di massa corporea.

Il tempo fino al 10% dell’esposizione totale di INS è stato raggiunto in anticipo, entro 5-6 min. circa, in seguito a somministrazione di insulina glulisina.

Distribuzione ed eliminazione

La distribuzione e l’eliminazione dell’insulina glulisina e dell’insulina umana regolare dopo somministrazione per via endovenosa sono simili con volumi di distribuzione di 13 litri e 22 litri e le emivite corrispondenti sono rispettivamente pari a 13 e 18 minuti.

Dopo somministrazione sottocutanea, l’insulina glulisina è eliminata più rapidamente dell’insulina umana regolare con un’emivita apparente di 42 minuti rispetto agli 86 minuti. In una analisi di più studi su insulina glulisina nei soggetti sani oppure nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 o 2, l’emivita apparente è risultata tra 37 e 75 minuti (range dell’interquartile).

L’insulina glulisina ha dimostrato un basso legame alle proteine plasmatiche simile a quello riscontrato con l’insulina umana.

Popolazioni particolari

Insufficienza renale

In uno studio clinico condotto su soggetti non diabetici che coprivano un ampio range di funzionalità renale (CrCl > 80 ml/min, 30-50 ml/min, < 30 ml/min), le proprietà di rapidità d’azione dell’insulina glulisina sono state generalmente mantenute. Tuttavia in caso di insufficienza renale il fabbisogno di insulina può essere ridotto.

Insufficienza epatica

Le proprietà farmacocinetiche non sono state studiate in pazienti con alterata funzionalità epatica.

Anziani

Sono molto limitati i dati disponibili di farmacocinetica nel paziente anziano affetto da diabete mellito.

Bambini ed adolescenti

Le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche dell’insulina glulisina sono state valutate in bambini (7-11 anni) e in adolescenti (12-16 anni) affetti da diabete mellito di tipo 1. L’insulina glulisina è stata rapidamente assorbita in entrambe le fasce d’età con Tmax e Cmax simili a quelli riscontrati negli adulti (vedere paragrafo 4.2). Quando somministrata immediatamente prima di un pasto, l’insulina glulisina ha fornito un miglior controllo post-prandiale rispetto all’insulina umana regolare, come negli adulti (vedere paragrafo 5.1). L’escursione glicemica (AUC 0-6h) è stata di 641 mg.h.dl-1 per l’insulina glulisina e di 801mg.h.dl-1 per l’insulina umana regolare.


Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: dati sulla sicurezza

I dati non clinici non hanno rivelato dati di particolare tossicità oltre a quelli correlati all’attività farmacodinamica di abbassamento della glicemia (ipoglicemia), diversi da quelli dell’insulina umana regolare o di rilevanza clinica per l’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: interazioni

Non sono stati ancora condotti studi sulle interazioni farmacocinetiche. In base alle conoscenze empiriche di prodotti medicinali simili, è improbabile che vi siano interazioni farmacologiche di rilevanza clinica.

Certe sostanze influenzano il metabolismo del glucosio e possono richiedere un aggiustamento della dose di insulina glulisina e un monitoraggio particolarmente attento.

Le sostanze in grado di potenziare l’attività ipoglicemizzante ed aumentare la suscettibilità all’ipoglicemia comprendono: antidiabetici orali, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), disopiramide, fibrati, fluoxetina, inibitori delle monoamino-ossidasi (MAO), pentossifillina, propossifene, salicilati ed antibiotici sulfonamidici.

Le sostanze che possono ridurre l’attività ipoglicemizzante comprendono: corticosteroidi, danazolo, diazossido, diuretici, glucagone, isoniazide, derivati fenotiazinici, somatropina, simpaticomimetici (ad esempio epinefrina [adrenalina], salbutamolo, terbutalina), ormoni tiroidei, estrogeni, progestinici (ad esempio nei contraccettivi orali), inibitori delle proteasi e antipsicotici atipici (ad esempio olanzapina e clozapina).

Beta-bloccanti, clonidina, sali di litio o alcool possono potenziare o indebolire l’attività ipoglicemizzante dell’insulina. La pentamidina può provocare ipoglicemia, a cui a volte può far seguito iperglicemia.

Inoltre, sotto l’influenza di simpaticolitici come i beta-bloccanti, la clonidina, la guanetidina e la reserpina, i segni di una controregolazione adrenergica possono essere ridotti o assenti.


Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Apidra soluzione iniettabile in un flaconcino: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Le capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono risultare compromesse in seguito ad ipoglicemia o iperglicemia oppure, ad esempio, come conseguenza di un’alterazione visiva. Ciò potrebbe costituire un rischio in situazioni in cui le suddette capacità risultino di particolare importanza (ad esempio nella guida di veicoli e nell’uso di macchinari).

I pazienti devono essere informati circa la necessità di adottare le dovute precauzioni per evitare l’insorgenza di ipoglicemia durante la guida di veicoli. Ciò risulta di particolare rilevanza nei casi in cui la consapevolezza dei sintomi di ipoglicemia sia ridotta o assente o vi siano frequenti episodi di ipoglicemia. E’ importante considerare se sia o meno opportuno guidare in queste circostanze.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco