Brevinti: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione (Esmololo Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione (Esmololo Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Brevinti è indicato per la tachicardia sopraventricolare (al di fuori delle sindromi di preeccitazione), e per il rapido controllo della frequenza ventricolare in pazienti con fibrillazione atriale o flutter atriale nel perioperatorio, postoperatorio o altri casi in cui si giudichi necessario un controllo a breve termine della frequenza ventricolare con un agente di breve durata d’azione. Brevinti è indicato anche per la tachicardia e l’ipertensione che si manifestano durante il periodo peri-operatorio e per la tachicardia sinusale non compensatoria laddove il medico, ritenga necessario un intervento specifico sulla frequenza cardiaca accelerata.

Brevinti non è indicato nei bambini e negli adolescenti fino ai 18 anni (vedere paragrafo 4.2). Brevinti non è indicato per l’uso per terapie croniche.

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: come funziona?

Ma come funziona Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione

Categoria farmacoterapeutica: Agenti beta-bloccanti, selettivi. Codice ATC: C07AB09.

Brevinti è un agente bloccante dei recettori adrenergici beta-selettivo (cardioselettivo). Alle dosi terapeutiche, Brevinti è sprovvisto di significativa attività simpaticomimetica intrinseca (Intrinsic Sympathomimetic Activity, ISA) o d’effetto stabilizzante di membrana

L’esmololo cloridrato, principio attivo di Brevinti, è chimicamente correlato alla classe dei beta-bloccanti fenossi propanolaminici.

Sulla base delle proprietà farmacologiche Brevinti ha rapidità d’azione ed una breve durata d’azione per cui la dose può essere velocemente adattabile.

Dopo una dose di carico appropriata, la concentrazione plasmatica allo stato stazionario è ottenuta entro 5 minuti. Tuttavia l’effetto terapeutico è raggiunto prima che si ottenga una concentrazione plasmatica stabile. La velocità d’infusione può quindi essere regolata per ottenere l’effetto farmacologico desiderato.

Brevinti ha il noto effetto emodinamico ed elettrofisiologico dei beta-bloccanti:

Riduzione della frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo;

Riduzione della frequenza cardiaca il cui aumento è indotto dall’isoprenalina;

Aumento del tempo di recupero del nodo seno-atriale;

Ritardo della conduttanza atrio-ventricolare;

Prolungamento dell’intervallo atrio-ventricolare con il ritmo sinusale normale e durante la stimolazione dell’atrio senza ritardo nel tessuto His-Purkinje;

Prolungamento dell’intervallo PQ, induzione del blocco atrio-ventricolare di grado II;

Prolungamento del periodo refrattario funzionale degli atri e dei ventricoli;

Effetti inotropi negativi con diminuita frazione di eiezione;

Diminuzione della pressione sanguigna.

Bambini

Uno studio non controllato sulla farmacocinetica/efficacia è stato intrapreso su 26 pazienti dai 2 ai 16 anni con tachicardia sopraventricolare (Supraventricular Tachycardia, SVT). Una dose di carico di 1000 microgrammi/kg di Brevinti è stata somministrata seguita da un’infusione continua di 300 microgrammi/kg/minuto. La tachicardia sopraventricolare è terminata nel 65% dei pazienti entro 5 minuti dall’inizio della somministrazione dell’esmololo.

In uno studio di comparazione della dose randomizzato ma non controllato, l’efficacia è stata valutata in 116 pazienti pediatrici in età compresa da 1 settimana a 7 anni con ipertensione a seguito della riparazione della coartazione dell’aorta. I pazienti hanno ricevuto un’infusione iniziale di 125 microgrammi/kg, di 250 microgrammi/kg o di 500 microgrammi/kg, seguita da un’infusione continua di 125 microgrammi/kg, di 250 microgrammi/kg o di 500 microgrammi/kg rispettivamente. Nessuna significativa differenza è stata osservata nell’effetto ipotensivo tra i 3 gruppi di dosaggio. Il 54% dei pazienti totali ha richiesto un farmaco diverso da Brevinti per raggiungere un controllo della pressione sanguigna soddisfacente. Non c’è stata nessuna differenza apparente tra i diversi gruppi di dose.


Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione

La cinetica dell’esmololo è lineare negli adulti sani, la concentrazione di plasma è proporzionale alla dose. Se una dose di carico non è usata allora le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario sono raggiunte entro 30 minuti con dosi da 50 a 300 microgrammi/kg per minuto.

L’emivita di distribuzione dell’esmololo cloridrato è molto rapida, circa 2 minuti. Il volume di distribuzione è di 3,4 l/kg.

L’esmololo cloridrato è metabolizzato dalle esterasi in un metabolita acido (ASL-8123) e in metanolo. Ciò avviene per idrolisi del gruppo estereo delle esterasi dei globuli rossi.

Il metabolismo dell’esmololo cloridrato è indipendente dalla dose nell’intervallo da 50 a 300 microgrammi/kg/minuto.

Il 55% dell’esmololo cloridrato si lega alle proteine plasmatiche, mentre il metabolita acido si lega solo al 10%. L’emivita di eliminazione è di circa 9 minuti dopo la somministrazione endovenosa

La clearance totale è di 285 ml/kg/min; essa non dipende dal flusso sanguigno epatico, nè da alcun altro organo. L’esmololo cloridrato è escreto dai reni, parzialmente sotto forma immutata (meno del 2% della quantità somministrata) e parzialmente sotto forma di un metabolita acido che ha una debole azione betabloccante (meno dello 0,1% di esmololo). Il metabolita acido è escreto nelle urine ed ha un’emivita di circa 3,7 ore.

Bambini

Uno studio sulla farmacocinetica è stato intrapreso su 22 pazienti pediatrici dai 3 ai 16 anni. Ai pazienti è stata somministrata una dose d’attacco di 1000 microgrammi/kg di Brevinti, seguita da un’infusione continua di 300 microgrammi/kg/minuto. La clearance corporea totale media è stata di 119 ml/kg/minuto, il volume medio di distribuzione di 283 ml/kg e l’emivita di eliminazione media terminale di 6,9 minuti, ad indicare che la cinetica di Brevinti nei bambini è simile a quella negli adulti. Tuttavia, è stata osservata una grande variabilità individuale.


Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: dati sulla sicurezza

Nessun effetto teratogenico è stato osservato negli studi su animali. Nei conigli è stato osservato un effetto embriotossico (aumento nel riassorbimento fetale) che è stato probabilmente causato da Brevinti. Questo effetto è stato osservato a dosi di almeno 10 volte superiori della dose terapeutica. Nessuno studio è stato condotto sull’effetto di Brevinti sulla fertilità e sugli effetti peri e postnatali. Brevinti non si è mostrato mutagenico in diversi sistemi di test in vitro ed in vivo. La sicurezza di Brevinti non è stata esaminata in studi a lungo termine.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: interazioni

Deve essere usata cautela nel caso in cui Brevinti venga usato con altri farmaci antiipertensivi o che possono causare ipotensione o bradicardia: gli effetti di Brevinti possono essere intensificati oppure gli effetti collaterali dell’ipotensione o bradicardia possono essere aggravati.

Antagonisti dei canali del calcio come il verapamil e in misura minore il diltiazem hanno un’influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare. La combinazione non deve essere somministrata a pazienti con anomalie della conduzione e Brevinti non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil (ved. sezione 4.3).

Antagonisti dei canali del calcio come i derivati della diidropiridina (ad esempio la nifedipina) possono aumentare il rischio d’ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca e che sono trattati con un calcio-antagonista, il trattamento con agenti beta-bloccanti può portare ad arresto cardiaco. Sono raccomandati un’attenta titolazione di Brevinti ed un appropriato monitoraggio emodinamico.

L’uso concomitante di Brevinti e farmaci anti-aritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone può avere un effetto potenziante sul tempo di conduzione atriale ed indurre effetto inotropo negativo.

L’uso concomitante di Brevinti e insulina o farmaci antidiabetici orali può intensificare l’effetto ipoglicemizzante (specialmente nel caso di beta-bloccanti non selettivi). Il blocco beta-adrenergico può prevenire la comparsa di segni di ipoglicemia (tachicardia), ma altre manifestazioni come i capogiri e la traspirazione possono non essere mascherati.

Farmaci anestetici: in situazioni in cui lo stato del volume ematico del paziente è incerto oppure vengono utilizzati in concomitanza farmaci anti-ipertensivi, si può verificare attenuazione della tachicardia di riflesso e un aumentato rischio di ipotensione. Il blocco continuato dei recettori beta riduce il rischio di aritmia durante l’induzione dell’anestesia e l’intubazione. L’anestesista deve essere informato quando il paziente riceve un agente beta-bloccante in aggiunta a Brevinti. Gli effetti ipotensivi degli agenti anestetici per inalazione possono essere aumentati in presenza di Brevinti. Il dosaggio di ciascun agente può essere modificato come necessario per mantenere l’emodinamica desiderata.

L’associazione con agenti ganglioplegici può provocare un potenziamento dell’effetto ipotensivo. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono diminuire gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti.

Speciale cautela deve essere posta quando si usano floctafenina o amisulpride in concomitanza con i beta- bloccanti.

La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici (come l’imipramina e l’amitriptilina), barbiturici o fenotiazine (come la clorpromazina), come pure di altri agenti antipsicotici (come la clozapina) può aumentare gli effetti di abbassamento della pressione sanguigna. Il dosaggio di Brevinti deve essere regolato conseguentemente per evitare un’ipotensione inattesa.

Quando si usano i beta-bloccanti, i pazienti a rischio di reazioni anafilattiche possono essere più reattivi all’esposizione ad allergeni (accidentale, diagnostica o terapeutica). I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare reazioni anafilattiche (ved. sezione 4.4).

Gli effetti di Brevinti possono essere contrastati dalla somministrazione concomitante di farmaci simpaticomimetici che hanno un’attività agonista beta-adrenergica. La dose di ciascun agente può dover essere regolata sulla base della risposta del paziente, oppure va considerato l’uso di agenti terapeutici alternativi.

Gli agenti in grado di depletare le catecolamine, per esempio la reserpina, possono avere effetto potenziato se somministrati con beta-bloccanti. I pazienti trattati contemporaneamente con Brevinti e un depletore delle catecolamine devono dunque essere osservati attentamente per l’evidenza di ipotensione o marcata bradicardia, che si manifestano con vertigini, sincope o ipotensione posturale.

L’uso di beta-bloccanti con moxonidina o alfa-2 agonisti (come la clonidina) aumenta il rischio dell’ipertensione da rimbalzo. Se la clonidina o la moxonidina sono usate in combinazione con un beta-bloccante ed entrambi i trattamenti devono essere interrotti, il beta-bloccante deve sempre essere il primo farmaco sospeso e a seguire la clonidina o la moxonidina dopo pochi giorni.

L’uso di beta-bloccanti con derivati dell’ergot può avere come conseguenza una grave vasocostrizione periferica e ipertensione.

I dati ottenuti da uno studio di interazione tra Brevinti e il warfarin hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di Brevinti e warfarin non altera i livelli di plasma del warfarin. Le concentrazioni di Brevinti, tuttavia, sono state inequivocabilmente maggiori se somministrato con warfarin.

Quando la digossina e Brevinti sono stati somministrati contemporaneamente per via endovenosa a volontari sani, si è verificato un aumento del 10-20% dei livelli ematici di digossina in alcuni punti temporali. L’associazione di glicosidi digitalici e Brevibloc può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. La digossina non ha influenzato la farmacocinetica di Brevinti.

Quando l’interazione tra morfina per via endovenosa e Brevinti è stata studiata in soggetti normali, non sono stati osservati effetti sul livello plasmatico di morfina. I livelli plasmatici di Brevinti allo stato stazionario sono aumentati del 46% in presenza di morfina, ma gli altri parametri farmacocinetici non sono cambiati.

L’effetto di Brevinti sulla durata del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro è stato studiato in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. L’insorgenza del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro non è stato influenzato da Brevinti, ma la durata di tale blocco è aumentata da 5 ad 8 minuti.

Sebbene le interazioni osservate negli studi di warfarin, digossina, morfina o suxametonio cloruro non sono di grande importanza clinica, Brevinti deve essere titolato con cautela in pazienti che vengono trattati contemporaneamente con warfarin, digossina, morfina o suxametonio cloruro.


Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Brevinti 20 mg/ml soluzione per infusione: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non rilevanti

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco