Brufecod: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg (Ibuprofene + Codeina Fosfato Emidrato): sicurezza e modo d’azione

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg (Ibuprofene + Codeina Fosfato Emidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

BRUFECOD è indicato nel trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato negli adulti se non adeguatamente alleviato dagli altri antidolorifici quali paracetamolo o ibuprofene.

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: come funziona?

Ma come funziona Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg

Categoria farmacoterapeutica, codice ATC: Oppioidi in combinazione con analgesici non- oppioidi, N02AJ08

L’ibuprofene è un derivato dell’acido propionico, con effetti analgesici, antipiretici e antinfiammatori. Agisce presumibilmente a livello periferico, inibendo la sintesi delle prostaglandine e influendo sui neurotrasmettitori chimici per il dolore.

Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. In alcuni studi di farmacodinamica, dopo la somministrazione di singole dosi di 400 mg di ibuprofene assunto entro 8 ore prima o entro 30 minuti dopo la somministrazione di acido acetilsalicilico a rilascio immediato (81 mg), si è verificata una diminuzione dell’effetto dell’acido acetilsalicilico sulla formazione di trombossano e sull’aggregazione piastrinica. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 4.5).

La codeina è un debole analgesico centrale. La codeina esercita il suo effetto attraverso i recettori oppioidi ?, nonostante abbia una bassa affinità per questi recettori, e il suo effetto analgesico è dovuto alla sua conversione in morfina. Circa il 10% della codeina viene metabolizzato in morfina. La codeina rilascia istamina con maggiore efficacia rispetto alla morfina.

La codeina, in particolare in combinazione con altri analgesici come il paracetamolo, ha mostrato di essere efficace nel dolore acuto nocicettivo.

I diversi meccanismi di azione dell’ibuprofene e della codeina producono effetti analgesici migliori se i due farmaci vengono usati in associazione.


Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg

L’ibuprofene è un racemato, e l’effetto è basato sull’S(+)-isomero.

Assorbimento

L’ibuprofene viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale con una biodisponibilità pari all’80-90%. Le concentrazioni sieriche di picco si osservano 2 ore (valore mediano) dopo la somministrazione di BRUFECOD successivamente all’assunzione di un pasto ad alto contenuto di grassi.

La codeina e i suoi sali vengono assorbiti dal tratto gastrointestinale, ed è stato riportato anche assorbimento rettale. Dopo la somministrazione di BRUFECOD successivamente a un pasto ad alto contenuto di grassi le concentrazioni plasmatiche di picco della codeina vengono raggiunte in circa 1,75 ore (valore mediano).

Gli studi clinici comparativi di interazione e biodisponibilità con BRUFECOD dimostrano che l’associazione farmaceutica dell’ibuprofene e della codeina presenta la medesima biodisponibilità rispetto a quando i principi attivi vengono somministrati singolarmente.

Questi studi dimostrano che la farmacocinetica e biodisponibilità dell’associazione delle due sostanze non altera la loro farmacocinetica e biodisponibilità individuale.

Distribuzione

L’ibuprofene si lega in larga misura alle proteine plasmatiche (99%). L’ibuprofene ha un volume di distribuzione ridotto, pari a circa 0,12-0,2 l/kg negli adulti.

La codeina si lega scarsamente alle proteine plasmatiche (7-25%). Ha un volume di distribuzione pari mediamente a 2,6 l/kg, che sta a indicare un’estesa distribuzione tissutale. La codeina attraversa la barriera ematoencefalica. Le concentrazioni plasmatiche non sono correlate alle concentrazioni nel cervello o all’alleviamento del dolore.

Biotrasformazione

Eliminazione

L’escrezione dell’ibuprofene per via renale è rapida e completa. L’emivita di eliminazione è di circa 2 ore. L’escrezione dell’ibuprofene risulta virtualmente completa a 24 ore dalla somministrazione dell’ultima dose.

La codeina e i suoi metaboliti vengono escreti quasi esclusivamente per via renale, coniugati principalmente con l’acido glucuronico. L’emivita plasmatica è stato riferito essere pari a 3-4 ore dopo somministrazione orale o intramuscolare.

Popolazioni speciali

Anziani

In assenza di una compromissione della funzionalità renale, il profilo farmacocinetico e l’escrezione urinaria dell’ibuprofene presentano solo differenze lievi e clinicamente insignificanti tra giovani e anziani.

L’efficacia clinica della codeina non sembra mutare con l’età. Gli anziani sono tuttavia maggiormente soggetti a taluni effetti indesiderati. (Vedere paragrafo 4.4).

Altre popolazioni speciali

Danno renale

Per i pazienti con lieve compromissione della funzionalità renale sono stati riferiti un aumento dell'(S)-ibuprofene non legato, valori dell’AUC superiori per l'(S)-ibuprofene e aumentati rapporti AUC enantiomerici (S/R) rispetto a controlli sani.

Nei pazienti affetti da malattia renale in stadio terminale sottoposti a dialisi, la frazione libera media di ibuprofene è risultata pari a circa il 3% rispetto a circa l’1% nei volontari sani. Una grave compromissione della funzionalità renale può determinare un accumulo di metaboliti dell’ibuprofene. La significatività di questo effetto non è nota. I metaboliti possono essere eliminati tramite emodialisi. (Vedere paragrafì 4.2, 4.3 e 4.4).

L’emivita della codeina è aumentata a circa 13 ore nei pazienti affetti da malattia renale in stadio finale sottoposti a dialisi rispetto a circa 4 ore nei volontari sani senza effetti sulla farmacodinamica. Una grave compromissione della funzionalità renale può determinare un accumulo di codeina e dei suoi metaboliti. I metaboliti glucuronidi possono essere eliminati mediante emodialisi.

Compromissione epatica

La malattia epatica alcolica con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata non ha determinato alterazioni sostanziali dei parametri farmacocinetici.

Nei pazienti cirrotici con compromissione della funzionalità epatica moderata (punteggio di Child Pugh 6-10) trattati con ibuprofene racemico è stato osservato un prolungamento medio di 2 volte dell’emivita e il rapporto AUC enantiomerico (S/R) è risultato significativamente inferiore se comparato con i controlli sani, indicando una compromissione dell’inversione metabolica dell'(R)-ibuprofene all'(S)-enantiomero attivo. (Vedere paragrafì 4.2, 4.3 e 4.4).

Non sono disponibili studi sulla codeina in pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Pertanto, la farmacocinetica non è nota in questa popolazione. Poiché la capacità enzimatica ossidativa può risultare compromessa nei pazienti con cirrosi epatica, si può presumere che la codeina non sia destinata a rivelarsi molto efficace in questi pazienti.


Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: dati sulla sicurezza

Negli studi preclinici sono stati osservati effetti soltanto a esposizioni considerate sufficientemente superiori alla massima esposizione nell’uomo, il che indica una scarsa rilevanza clinica.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: interazioni

Deve essere esercitata cautela nei pazienti trattati con uno dei seguenti farmaci, poiché in alcuni pazienti sono state riportate interazioni:

Diuretici, beta-bloccanti, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: i FANS possono ridurre l’effetto ipotensivo di diuretici, beta-bloccanti e altri medicinali antipertensivi. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (p. es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la somministrazione concomitante di un ACE inibitore o di un beta- bloccante o di un antagonista dell’angiotensina II e un inibitore della ciclossigenasi può provocare un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, la combinazione di FANS e ACE inibitori, beta-bloccanti o antagonisti dell’angiotensina II deve essere somministrata con cautela, in particolare negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere valutata la necessità di monitorare la funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e, in seguito, periodicamente.

I medicinali contenenti ibuprofene non devono essere usati in concomitanza con altri medicinali che aumentano il rischio di sanguinamento gastrointestinale.

Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).

Antiaggreganti piastrinici: i FANS non devono essere usati in associazione con antiaggreganti piastrinici come la ticlopidina a causa del potenziamento dell’inibizione della funzionalità piastrinica. Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): gli SSRI e i FANS comportano un aumentato rischio di sanguinamento, per esempio dal tratto gastrointestinale. Questo rischio risulta aumentato con la terapia in associazione (vedere paragrafo 4.4). Il meccanismo potrebbe essere legato alla ridotta captazione della serotonina nelle piastrine.

Metrotrexato: i FANS come l’ibuprofene possono inibire la secrezione tubulare del metotrexato e ridurre la clearance del metotrexato.

Aminoglicosidi: i FANS possono ridurre l’eliminazione degli aminoglicosidi.

Glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca, compromettere la velocità di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci.

Digossina: l’ibuprofene ritarda la clearance renale della digossina, con conseguente aumento delle concentrazioni sieriche di digossina.

Litio: l’ibuprofene riduce la clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche di litio.

Ciclosporina e tacrolimus: possibile aumento della tossicità renale, poiché l’ibuprofene compromette la circolazione renale.

Corticosteroidi: maggior rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale in associazione con i FANS (vedere paragrafo 4.4).

Colestiramina: il trattamento concomitante con ibuprofene e colestiramina può ridurre l’assorbimento dell’ibuprofene nel tratto gastrointestinale. La rilevanza clinica non è tuttavia nota.

Estratto dell’albero Maidenhair (Ginkgo biloba): l’uso concomitante con l’ibuprofene può aumentare il rischio di sanguinamento con i FANS.

Mifepristone: a causa delle proprietà antiprostaglandiniche dei FANS può teoricamente determinarsi una diminuzione dell’efficacia del medicinale. L’evidenza limitata suggerisce che la cosomministrazione di FANS nel giorno delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilità uterina e non riduce l’efficacia clinica del medicinale sull’interruzione di gravidanza.

Inibitori della monoaminossidasi: gli agonisti degli oppiacei possono potenziare gli effetti degli inibitori della monoaminossidasi. Aumentato rischio di effetti sul sistema nervoso centrale e di depressione respiratoria.

Antibiotici chinolonici: dati sugli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.

Sulfaniluree: i FANS possono aumentare l’effetto delle sulfaniluree. Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti in trattamento con sulfaniluree che assumevano ibuprofene.

Zidovudina: aumento del rischio di tossicità ematologica in caso di cosomministrazione con FANS. Vi è evidenza di un aumentato rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci affetti da HIV in contemporaneo trattamento con zidovudina e ibuprofene.

Depressori del sistema nervoso centrale: gli effetti dei depressori del SNC (altri oppioidi, antistaminici, ansiolitici, sedativi, ipnotici, antipsicotici, neurolettici, compreso l’alcool) possono essere potenziati dalla codeina.

Medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di medicinali contenenti oppioidi (ad esempio codeina) con medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate. (vedere paragrafo 4.4).

Anticolinergici: gli anticolinergici o altri farmaci con attività anticolinergica possono determinare, se utilizzati in concomitanza con analgesici oppioidi come la codeina, un aumentato rischio di ritenzione urinaria e/o grave costipazione, che possono causare ileo paralitico.

Alcool: possibile aumento dell’effetto depressivo della codeina.

Inibitori della COX-2 e altri FANS: l’uso concomitante con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2, deve essere evitato per il potenziale effetto additivo.

Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.

Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).


Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Brufecod 30 Cpr Riv 400 mg+30 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

In seguito all’assunzione di FANS è possibile la comparsa di effetti indesiderati come capogiro, sonnolenza, affaticamento e disturbi della vista. La codeina può provocare sedazione con alterazione del tempo di reazione. In tal caso, i pazienti non devono guidare o usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco