Catapresan Fiale: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile (Clonidina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile (Clonidina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Crisi ipertensive e casi di ipertensione in cui sussiste un’impossibilità temporanea alla somministrazione orale o questa non si dimostra abbastanza efficace. La via parenterale è riservata ai casi ospedalizzati.

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: come funziona?

Ma come funziona Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile

Categoria farmacoterapeutica: Antiipertensivi. Agonisti dei recettori dell’imidazolina. Codice ATC: C02AC01

L’azione della clonidina cloridrato si esplica prevalentemente a livello del sistema nervoso centrale, determinando una riduzione del tono simpatico e delle resistenze periferiche e renali, del ritmo cardiaco e della pressione. Il flusso plasmatico renale e la velocità di filtrazione glomerulare rimangono essenzialmente invariati. I normali riflessi posturali non

vengono alterati, quindi i fenomeni ortostatici sono lievi e poco frequenti.

Durante la terapia a lungo termine, la gettata cardiaca tende a riportarsi sui valori standard, mentre le resistenze periferiche rimangono ridotte. Nella maggior parte dei pazienti è stata osservata una diminuzione della frequenza cardiaca, ma il farmaco non altera la normale risposta emodinamica allo sforzo.

L’efficacia di clonidina nel trattamento dell’ipertensione è stata valutata in 5 studi clinici su popolazione pediatrica.

I dati di efficacia confermano le proprietà di clonidina nel ridurre la pressione sanguigna sistolica e diastolica.

Tuttavia, a causa della limitatezza dei dati e di carenze metodologiche, non possono essere tratte conclusioni definitive sull’uso di clonidina in bambini ipertesi.

L’efficacia di clonidina è stata inoltre valutata in alcuni studi clinici in pazienti pediatrici affetti da ADHD, sindrome di Tourette e balbuzie. L’efficacia di clonidina in queste situazioni non è stata dimostrata.

Clonidina non si è dimostrata efficace in due studi clinici pediatrici di ridotte dimensioni nel trattamento dell’emicrania.

Negli studi clinici pediatrici gli effetti indesiderati più frequenti sono stati sonnolenza, secchezza delle fauci, cefalea, capogiri ed insonnia. Tali effetti indesiderati possono avere un impatto serio sulle attività quotidiane dei bambini.

Complessivamente, non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di clonidina in bambini ed adolescenti (vedere paragrafo 4.2).


Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile

Assorbimento e distribuzione

La farmacocinetica della clonidina è proporzionale alla dose nel range 75-300 microgrammi. La clonidina viene rapidamente ed estesamente distribuita ai tessuti ed attraversa sia la barriera emato-encefalica che la placenta.

Il legame alle proteine plasmatiche è del 30-40%. La clonidina è escreta nel latte materno. Tuttavia le informazioni riguardanti gli effetti sui neonati sono insufficienti.

Metabolismo ed eliminazione

L’emivita terminale di eliminazione della clonidina è risultata compresa tra 6 e 20 ore. Può essere prolungata fino a 41 ore in pazienti con gravi disfunzioni renali. Circa il 70% della dose somministrata viene escreta nelle urine, principalmente in forma immodificata (40- 60% della dose). Il metabolita principale (p-idrossiclonidina) è farmacologicamente inattivo. Circa il 20% del totale somministrato viene escreto con le feci.

La farmacocinetica di clonidina non è influenzata né dal sesso né dalla razza del paziente. L’effetto antiipertensivo viene raggiunto a concentrazioni plasmatiche comprese tra 0,2 e meno di 2,0 ng/ml in pazienti con normale funzionalità renale. L’effetto ipotensivo è attenuato o diminuito a concentrazioni plasmatiche superiori a 2,0 ng/ml.


Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: dati sulla sicurezza

Sono stati condotti studi di tossicità a dosi singole con clonidina in differenti specie animali mediante somministrazione orale e parenterale, ottenendo valori orali di DL50

approssimativamente pari a 70 mg/kg (topo), 70 mg/kg (ratto), > 15 mg/kg (cane), e 150 mg/kg (scimmia). Per via sottocutanea sono stati ottenuti i seguenti valori di DL50: > 3 mg/kg nel cane e 153 mg/kg nel ratto. In seguito a somministrazione endovenosa la dose letale è risultata compresa nel range di 6 mg/kg (cane) e < 21 mg/kg (ratto).

Segni di tossicità trans-specie a seguito dell’esposizione a clonidina sono stati esoftalmo,

atassia e tremore indipendentemente dalla via di somministrazione. A dosi letali si manifestano convulsioni tonico-cloniche. Inoltre sono stati osservati eccitamento ed aggressività alternate a sedazione (topo, ratto, cane), salivazione e tachipnea (cane), ipotermia ed apatia (scimmia).

Negli studi di tossicità a dose orale ripetuta della durata di 18 mesi, la clonidina è risultata ben tollerata in dosi orali di 0,1 mg/kg (ratto), 0,03 mg/kg (cane) e 1,5 mg/kg (scimmia). In uno studio a 13 settimane nel ratto, il livello che non ha comportato effetti tossici (NOAEL), in seguito a somministrazione sottocutanea, è risultato di 0,05 mg/kg.

Per somministrazione endovenosa, conigli e cani hanno tollerato 0,01 mg/kg/die per 5 e 4 settimane rispettivamente. Dosi più elevate causano iperattività, aggressività, riduzione nell’assunzione di cibo e nell’aumento di peso (ratto), sedazione (coniglio) o cardio- ed epato-megalia con aumento del tasso plasmatico di GPT, fosfatasi alcalina e di ?-globuline e necrosi focali del fegato (cane).

Non è stato evidenziato alcun potenziale teratogeno in seguito alla somministrazione di 2,0 mg/kg p.o. nel topo e nel ratto, di 0,09 mg/kg p.o. nel coniglio, di 0,015 mg/kg s.c. nel ratto e di 0,15 mg/kg e.v. nel coniglio.

Nel ratto è stato osservato un aumento della frequenza di riassorbimento a dosi orali > 0,015 mg/kg/die, comunque dipendente dalla durata della somministrazione.

La fertilità nel ratto non viene compromessa fino a dosi orali di 0,15 mg/kg. Dosi fino a 0,075 mg/kg non influenzano lo sviluppo peri- e post-natale dei piccoli.

Nel test di Ames e nel test del micronucleo nel topo non è emerso alcun potenziale mutageno. In uno studio di carcinogenesi sul ratto la clonidina non è risultata cancerogena. In seguito a somministrazione endovenosa ed intrarteriosa nella cavia e nel coniglio non è stata riscontrata alcuna tendenza a causare irritazione locale o sensibilizzazione.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: interazioni

La riduzione nella pressione arteriosa indotta dalla clonidina può essere potenziata dalla somministrazione concomitante di altri farmaci ipotensivi. Ciò può essere sfruttato dal punto di vista terapeutico somministrando altri tipi di antiipertensivi come diuretici, vasodilatatori, ß-bloccanti, calcio-antagonisti ed ACE-inibitori, ma non ?

1-bloccanti.

I farmaci che inducono un aumento della pressione o una ritenzione idrica e di ioni sodio, come gli antinfiammatori non steroidei, possono ridurre l’efficacia della clonidina.

Le sostanze con attività ? -bloccante, come la fentolamina o la tolazolina possono inibire 2

gli effetti della clonidina mediati dai recettori ?

2 in modo proporzionale alla dose.

La somministrazione concomitante di sostanze con attività cronotropa o dromotropa negativa come i ß-bloccanti o i glicosidi della digitale possono causare o potenziare i disturbi del ritmo nelle bradicardie. Non è da escludersi che la somministrazione concomitante di un ß-bloccante possa causare o potenziare le disfunzioni vascolari periferiche.

La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici o neurolettici con attività ?- bloccante può ridurre o annullare l’effetto antiipertensivo della clonidina e provocare o aggravare i fenomeni di alterazione della regolazione ortostatica.

L’osservazione di pazienti in stato di delirio da alcol mostra che la somministrazione endovenosa di dosi elevate di clonidina può aumentare il potenziale aritmogeno (prolungamento del tratto QT dell’ECG e fibrillazione ventricolare) di elevate dosi di aloperidolo per via endovenosa. Non sono state stabilite relazione causale e rilevanza del trattamento antiipertensivo.

Gli effetti depressivi sul S.N.C. di farmaci, come pure di alcoolici, possono risultare potenziati dalla somministrazione contemporanea di clonidina.


Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Catapresan 150 mcg/ml soluzione iniettabile: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare ed usare macchinari.

I pazienti devono essere comunque avvisati della possibile insorgenza di effetti indesiderati quali vertigini, sedazione e disturbi dell’accomodazione durante il trattamento con Catapresan. Deve essere quindi raccomandata cautela durante la guida di veicoli o l’utilizzo di macchinari. Se i pazienti manifestano gli effetti indesiderati sopra menzionati devono evitare attività potenzialmente pericolose come guidare o utilizzare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco