Estraderm: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Estraderm mx cerotto transdermico (Estradiolo): sicurezza e modo d’azione

Estraderm mx cerotto transdermico (Estradiolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie: Terapia ormonale sostitutiva (TOS) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica in donne in postmenopausa.
Terapia di seconda scelta per la prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell’osteoporosi (vedere anche paragrafo 4.4).
L’esperienza in donne al di sopra dei 65 anni di età è limitata.

Estraderm mx cerotto transdermico: come funziona?

Ma come funziona Estraderm mx cerotto transdermico? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Estraderm mx cerotto transdermico

Categoria farmacoterapeutica: estrogeni naturali e semisintetici non associati. Codice ATC: G03CA03

Il principio attivo 17-?-estradiolo sintetico è chimicamente e biologicamente identico all’estradiolo endogeno umano. Rimpiazza la perdita di produzione estrogenica nelle donne in menopausa ed allevia i sintomi menopausali. Gli

estrogeni prevengono la perdita di tessuto osseo che segue la menopausa o l’ovariectomia.

Sollievo dei sintomi menopausali è stato ottenuto durante le prime settimane di trattamento.

Con l’applicazione transdermica di Estraderm MX si immettono direttamente in circolo quantità fisiologiche di estradiolo. Le concentrazioni di estradiolo si alzano a livelli simili a quelli della fase follicolare iniziale e si mantengono tali per tutto il periodo di applicazione (3-4 giorni). Di conseguenza cambia anche il rapporto estradiolo (E2)/estrone (E1) nel plasma, passando da un rapporto di 1:5 – 1:2 a circa 1:1, portandosi cioè su valori simili a quelli osservati prima della menopausa in donne con ovaie normalmente funzionanti. In sintesi, Estraderm MX garantisce una sostituzione fisiologica dell’estrogeno.

L’applicazione di Estraderm per 28 giorni non ha influenzato le concentrazioni o l’attività dei fattori della coagulazione fibrinopeptide A, fibrinogeno ad alto peso molecolare ed antitrombina III, né le concentrazioni del substrato di renina circolante o della globulina legante gli ormoni sessuali, la tirossina e il cortisolo. E’ stato osservato inoltre che, dopo tre sole settimane di somministrazione di estradiolo per via transdermica, si ottiene una riduzione dose-dipendente dell’escrezione urinaria di calcio e idrossiprolina.

Prevenzione dell’osteoporosi

La deficienza estrogenica nella menopausa è associata con un aumento di ricambio osseo ed un declino della massa ossea. Pertanto, se possibile, il trattamento della prevenzione dell’osteoporosi dovrebbe iniziare al più presto dopo l’insorgenza della menopausa nelle donne con aumentato rischio di fratture osteoporotiche.

L’effetto degli estrogeni sulla densità minerale ossea è dose-dipendente. La protezione sembra essere efficace per tutta la durata del trattamento.


Estraderm mx cerotto transdermico: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Estraderm mx cerotto transdermico, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Estraderm mx cerotto transdermico

Assorbimento

Entro 8 ore dall’applicazione di Estraderm MX 50 mcg/die vengono raggiunte concentrazioni plasmatiche stazionarie di estradiolo, che si mantengono stabili per 4 giorni.

La concentrazione media di E2 per Estraderm MX 50 mcg/die allo stato stazionario è di 41 pg/ml in donne sane in postmenopausa; questo valore corrisponde ad un aumento medio di 37 pg/ml, rispetto al valore medio di base di 4 pg/ml (range 2,1-9,0 pg/ml).

Il rapporto E2/E1 aumenta da un valore di 0,3 in menopausa ad un valore di 1,3, che è simile al rapporto fisiologico di E2/E1 osservato prima della menopausa in donne con ovaie normalmente funzionanti.

Nel corso di continue applicazioni bisettimanali di Estraderm MX 50 mcg/die, ripetute per 12 in donne in menopausa, la concentrazione media sierica di estradiolo sale fino a 36 pg/ml sopra il livello di base alla fine della fase di trattamento, senza evidenziare un accumulo di E2.

Con Estraderm MX 25 mcg/die i livelli plasmatici misurati per E2 sono la metà di quelli osservati con Estraderm MX 50 mcg/die e con Estraderm MX 100 mcg/die sono leggermente superiori al doppio di quelli misurati con Estraderm MX 50 mcg/die.

Ventiquattro ore dopo la rimozione del cerotto la concentrazione sierica di estradiolo scende ai valori di base.

Distribuzione

Nel plasma, l’estradiolo si lega ampiamente alla globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) ed all’albumina.

Solo una frazione è libera e biologicamente attiva.

Metabolismo

L’estradiolo applicato per via transdermica viene metabolizzato nello stesso modo dell’ormone endogeno. L’estradiolo viene metabolizzato ad estrone, quindi poi – soprattutto nel fegato – a estriolo, epiestriolo ed estrogeni catecoli che sono quindi coniugati come solfati e glicuronati.

Il tasso di eliminazione plasmatica metabolica è di 650-900 l/die per m2. I metaboliti estrogenici passano inoltre attraverso il circolo enteroepatico.

I metaboliti sono molto meno attivi dell’estradiolo.

Eliminazione

L’estradiolo ed i suoi metaboliti sono principalmente escreti nelle urine. L’emivita di eliminazione dell’estradiolo nel plasma è di circa 1 ora.


Estraderm mx cerotto transdermico: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Estraderm mx cerotto transdermico agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Estraderm mx cerotto transdermico è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Estraderm mx cerotto transdermico: dati sulla sicurezza

Il profilo di tossicità dell’estradiolo è stato sufficientemente acquisito. La somministrazione di estrogeni naturali e sintetici per lungo tempo e continuativamente in certe specie animali aumenta la frequenza di carcinomi della mammella, dell’utero, della cervice, della vagina, dei testicoli e del fegato.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Estraderm mx cerotto transdermico: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Estraderm mx cerotto transdermico

Estraderm mx cerotto transdermico: interazioni

aumento significativo della pressione arteriosa,

nuovo attacco di cefalea tipo emicrania,

gravidanza.
Osteoporosi

Prima di iniziare una TOS per la prevenzione dell’osteoporosi deve essere dedicata particolare considerazione ai benefici verso i rischi individuali. Se i rischi superano i benefici devono essere prese in considerazione terapie alternative. Si raccomanda una rivalutazione periodica del proseguimento del trattamento.
Iperplasia endometriale e carcinoma endometriale

Nelle donne con utero intatto, il rischio d’iperplasia e di carcinoma endometriale aumenta in seguito alla somministrazione di estrogeni da soli per lunghi periodi. L’aumento del rischio per carcinoma endometriale riportato per le utilizzatrici di estrogeno è variabile tra 2 e 12 volte rispetto alle non utilizzatrici e dipende dalla durata del trattamento e dalla dose di estrogeno (vedere paragrafo 4.8). Dopo aver interrotto il trattamento, il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.
L’aggiunta ciclica di un progestinico al ciclo di estrogeni per almeno 12 giorni/mese rispetto ad un ciclo di 28 giorni o l’uso combinato continuo di una terapia estroprogestinica in donne non isterectomizzate previene l’eccessivo rischio associato con la TOS a base di solo estrogeno.
Per cerotti con dosaggio superiore a 50 mcg/die la sicurezza endometriale con l’aggiunta di progestinici non è stata dimostrata.
Sanguinamenti da rottura e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se sanguinamenti da rottura o spotting si verifica dopo un certo periodo di tempo dall’inizio del trattamento, oppure continua dopo la sospensione del trattamento, deve essere accetata la causa, anche mediante biopsia, per escludere un tumore maligno dell’endometrio.
Una stimolazione estrogenica non bilanciata può portare alla trasformazione premaligna o maligna di foci residui di endometriosi. Perciò, l’aggiunta di progestinici alla TOS con estrogeni è raccomandata nelle donne sottoposte ad isterectomia per endometriosi, specialmente in caso di endometriosi residua.
Cancro al seno

L’evidenza complessiva suggerisce un rischio maggiore di cancro al seno nelle donne che assumono la TOS estrogeno-progestinica combinata e possibilmente anche la TOS a base di soli estrogeni, a seconda della durata di assunzione della TOS.In una metanalisi di 51 studi epidemiologici condotti tra gli anni 70 ed i primi anni 90, l’incidenza totale di tumore alla mammella in non utilizzatrici di TOS tra 50 e 70 anni è circa 45 su 1000 donne. Il numero totale di casi in eccesso di tumore al seno diagnosticati su 1000 donne che iniziavano ad utilizzare la TOS tra i 50 e i 70 anni e la utilizzavano per 5, 10 o 15 anni è stimato rispettivamente in 2, 6 e 12.
Il numero di casi addizionali di tumore al seno è a grandi linee simile in donne che iniziano la TOS tra i 45 ed i 65 anni, indipendentemente dalla loro età al momento dell’inizio del trattamento.
Terapia estrogeno-progestinica combinata

Lo studio randomizzato controllato verso placebo (Women’s Health Initiative study (WHI)) e studi epidemiologici sono concordi nel riscontrare un aumento del rischio di cancro al seno in donne che assumono TOS estroprogestinica che diventa evidente dopo circa 3 anni (vedere paragrafo 4.8).
Terapia a base di soli estrogeni

Lo studio WHI non ha riscontrato aumento del rischio di tumore al seno in donne isterectomizzate utilizzatrici di TOS con solo estrogeno. Studi
osservazionali hanno ampiamente riportato un piccolo aumento nel rischio di avere una diagnosi di tumore al seno che è sostanzialmente più basso di quello riscontrato in utilizzatrici di combinazioni estroprogestiniche (vedere paragrafo 4.8).
L’aumento del rischio viene riscontrato principalmente nelle donne di costituzione corporea magra o normale. Sebbene le donne obese siano a maggior rischio di sviluppare un tumore del seno, la TOS non aumenta ulteriormente questo rischio. L’aumento del rischio diviene evidente in alcuni anni di utilizzo ma torna alle condizioni pretrattamento in pochi anni (al massimo cinque) dalla sospensione.
La TOS, in particolare il trattamento estrogeno-progestinico combinato, aumenta la densità delle immagini mammografiche, il che può influire negativamente sulla la rilevazione radiologica del cancro al seno.
Cancro dell’ovaio

Il cancro dell’ovaio è molto più raro del cancro della mammella.
L’evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia a base di soli estrogeni o di estrogeni più progestinici; tale rischio è maggiore entro 5 anni di utilizzo della terapia e si riduce col tempo dopo l’interruzione di essa.
Alcuni altri studi, incluso lo studio WHI, suggeriscono che l’uso di una TOS combinata può essere associato a un rischio simile o leggermente inferiore (vedere paragrafo 4.8).
Tromboembolismo venoso

La TOS è associata con un rischio superiore di 1,3-3 volte nello sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda od embolia polmonare. Alcuni studi randomizzati controllati (WHI con estrogeni singoli, WHI con TOS combinate e HERS) ed epidemiologici hanno evidenziato, in donne sottoposte a TOS, un aumento del rischio di 2-3 volte rispetto alle donne non utilizzatrici di TOS. In quest’ultime si stima che il numero di casi di TEV che si verificheranno in un periodo di 5 anni sia di circa 3 per 1000 donne di età compresa tra 50 e 59 anni, e di 8 per 1000 donne di età compresa tra 60 e 69 anni. Si stima che in donne sane che facciano uso di TOS per 5 anni, il numero di casi addizionali di tromboembolismo venoso sia di 2-6 casi per 1000 donne di età 50-59 anni e di 5-15 casi per 1000 donne di età 60-69 anni. Il verificarsi di tali eventi è più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi (vedere paragrafo 4.8).
Le pazienti con un’anamnesi di tromboembolismo venoso o con stati trombofilici noti sono a maggior rischio di TEV e la TOS puo aggiungersi a questo rischio. La TOS e quindi controindicata in queste pazienti (vedere paragrafo 4.3).
Fattori di rischio generalmente riconosciuti per il TEV includono l’utilizzo di estrogeni, l’eta avanzata, l’alta chirurgia, l’immobilizzazione prolungata, l’obesita (BMI > 30 kg/m2), il periodo di gravidanza/postpartum, il lupus eritematoso sistemico (LES), e il cancro. Non c’e parere in merito al possibile ruolo delle vene varicose nel TEV.
Come in tutti i pazienti postoperati, devono essere considerate delle misure profilattiche al fine di prevenire il TEV successivamente a interventi chirurgici. Se e necessario che a un intervento di chirurgia elettiva segua l’immobilizzazione prolungata, si raccomanda di sospendere temporaneamente la TOS per un periodo da 4 a 6 settimane prima dell’intervento. Non ricominciare il trattamento finche la donna non ha recuperato la completa mobilita.
Nelle donne senza alcuna storia personale di TEV, ma con una parentela di primo grado avente una storia di trombosi in giovane eta, lo screening puo essere proposto dopo attenta consulenza riguardante le sue limitazioni (solo una parte di difetti trombofilici viene identificata tramite lo screening).
Se viene identificato un difetto trombofilico che si evidenzia con la trombosi tra i membri della famiglia o se l’alterazione e ‘grave’ (ad es. mancanze di antitrombina, proteina S o proteina C o una combinazione di alterazioni) la TOS è controindicata.
Le donne già trattate con terapia anticoagulante cronica richiedono attenta considerazione del rischio-beneficio dell’uso della TOS.
Se si sviluppa TEV dopo l’inizio della terapia, il trattamento dovrebbe essere sospeso. Le pazienti dovrebbero essere avvertite di mettersi in contatto col proprio medico immediatamente in caso di sintomi potenzialmente dovuti a tromboembolismo venoso (es. arto inferiore gonfio e dolente, improvviso dolore toracico, dispnea).
Patologia cardiovascolare

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) non deve essere usata per prevenire malattie cardiovascolari.
Gli studi randomizzati controllati non evidenziano alcun beneficio cardiovascolare con l’uso di estrogeni coniugati combinati con medrossiprogesterone acetato (MPA). Studi clinici di grandi dimensioni mostrano un possibile aumento del rischio di morbilità cardiovascolare nel primo anno di terapia e nessun beneficio successivamente. Per altri tipi di TOS non ci sono ancora studi randomizzati controllati riguardanti l’eventuale beneficio su morbilità e mortalità cardiovascolare. E’ pertanto da accertare se questi dati si possano estendere anche a TOS con altri prodotti.
Malattia coronarica (CAD)

Dagli studi controllati randomizzati non c’è evidenza di protezione nei confronti dell’infarto miocardico in donne con o senza CAD che hanno ricevuto una TOS combinata estroprogestinica o una TOS di solo estrogeno.
Terapia estrogeno-progestinica combinata

Il rischio relativo di CAD durante l’uso di TOS combinata estroprogestinica è leggermente superiore. Poichè il rischio assoluto basale di CAD è fortemente dipendente dall’età, il numero di casi extra di CAD dovuti all’uso di estrogeno+progestinico è molto basso in donne sane prossime alla menopausa, ma può aumentare con l’avanzare dell’età.
Terapia di soli estrogeni

Dati controllati randomizzati non hanno riscontrato aumento di rischio di CAD in donne isterectomizzate utilizzatrici di TOS con solo estrogeno.
Ictus

La terapia combinata estrogeno-progestinica e quella a base di soli estrogeni sono associate ad un aumento del rischio di ictus ischemico fino a 1.5 volte. Il rischio relativo non cambia con l’eta o col tempo dalla menopausa. Tuttavia, poiche il rischio di ictus in condizioni basali dipende fortemente dall’eta, il rischio complessivo di ictus nelle donne che utilizzano la TOS aumenterà con l’eta (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni anafilattiche/anafilattoidi gravi e angioedema

Dopo la commercializzazione sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche/anafilattoidi che si sono sviluppate in tempi diversi nel corso del trattamento con Estraderm e che hanno richiesto un intervento medico di emergenza. E’ stato notato il coinvolgimento della pelle (orticaria, prurito, gonfiore del viso, gola, labbra, lingua, pelle e edema periorbitale) e del tratto respiratorio (compromissione respiratoria) oppure del tratto gastrointestinale (dolore addominale, vomito).
Durante l’esperienza postmarketing nell’utilizzo di Estraderm è comparso angioedema che ha richiesto l’intervento medico e che ha coinvolto occhio/palpebra, volto, laringe, faringe, lingua ed estremità (mani, gambe, caviglie e dita) con o senza orticaria. Se l’angioedema coinvolge la lingua, la glottide o la laringe, può sopravvenire ostruzione delle vie aeree. I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con Estraderm non devono più ricevere Estraderm.
Gli estrogeni, in particolare in donne con angioedema ereditario, possono indurre o esacerbare sintomi di angioedema.
Demenza

In uno studio ancillare randomizzato, controllato vs placebo del WHI, il Women’s Health Initiative Memory Study (WHIMS), le donne con età pari o superiore a 65 anni (età media 71) trattate con CEE orali e MPA per un follow- up medio di 4 anni hanno evidenziato un aumento del rischio di sviluppare probabile demenza di 2 volte. L’eccesso di rischio assoluto di probabile demenza era di 23 casi supplementari per 10.000 persone-anno (45 verso 22) nelle donne trattate con CEE/MPA e il rischio relativo era 2,05.
In uno studio ancillare randomizzato, controllato con solo estrogeno vs placebo del WHI, il Women’s Health Initiative Memory Study (WHIMS), l’eccesso di rischio assoluto di probabile demenza dopo un follow-up medio di 5,2 anni era di 12 casi supplementari per 10.000 persone-anno (37 verso 25) in donne trattate con CEE e il rischio relativo era 1,49, dato che non raggiungeva significatività statistica (p = 0,18) rispetto al placebo.
Poiché solo donne con età da 65 a 79 anni erano incluse in entrambi questi sottostudi non è noto se questi risultati si applicano anche a donne in menopausa di più giovane età.
Per i prodotti transdermici a base di estrogeni da soli o combinati con progestinici, ampi studi clinici randomizzati non hanno attualmente valutato il rischio associato di TOS e probabile demenza. Non esistono pertanto dati a
supporto delle conclusioni che la frequenza di probabile demenza sia diversa con Estraderm MX.
Altre condizioni

Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto pazienti con disfunzione renale o cardiaca devono essere accuratamente valutati. Pazienti con insufficienza renale terminale devono essere strettamente osservate poichè i livelli circolanti di principio attivo si prevedono aumentati.
Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere monitorate strettamente durante terapia estrogenica o TOS poichè in questa condizione sono stati riportati casi di importanti aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica.
Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina legante l’ormone tiroideo, con conseguente aumento dei livelli di ormone tiroideo totale circolante misurato dalla proteina legante lo iodio (PBI), dai livelli di T4 (metodo su colonna o RIA) o T3 (metodo RIA). La captazione su resina di T3 è ridotta, a riflettere l’aumento di TBG. Le frazioni libere di T3 e T4 non sono modificate. Altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le frazioni ormonali libere o biologicamente attive sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa I antitripsina, ceruloplasmina).
Come in tutti i casi di somministrazione topica di un farmaco possono verificarsi sensibilizzazioni da contatto. Sebbene ciò sia estremamente raro con Estraderm MX, le donne che sviluppano sensibilità da contatto ad uno dei componenti del cerotto dovrebbero essere allertate che si possono sviluppare reazioni di ipersensibilità gravi con la continua esposizione all’agente causale.
Sebbene le osservazioni condotte fino ad ora suggeriscano che gli estrogeni, inclusi quelli somministrati per via transdermica, non influenzino il metabolismo dei carboidrati, le donne diabetiche debbono essere attentamente monitorate all’inizio della terapia fino a quando non saranno acquisiti ulteriori dati.
Al fine di assicurare che i livelli dell’ormone tiroideo rimangano entro un range accettabile, in pazienti che necessitano di terapia sostitutiva dell’ormone tiroideo e che assumono anche estrogeni, l’attività tiroidea deve essere monitorata regolarmente.
L’uso della TOS non migliora la funzione cognitiva. C’e una certa evidenza di aumento del rischio di probabile demenza nelle donne che iniziano ad utilizzare la TOS combinata continua o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni.
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Il metabolismo di estrogeni (e progestinici) può essere aumentato dall’uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, particolarmente il citocromo P450, come gli
anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina), e gli antinfettivi (rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz).
potrebbe, quindi, portare ad un aumento del 50% all’esposizione dell’estradiolo.
Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noti come forti inibitori, presentano al contrario proprietà inducenti quando usati in concomitanza con ormoni steroidei.
Preparati a base di erbe contenenti l’Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo di estrogeni (e progestinici).
I preparati transdermici, evitando l’effetto di primo passaggio epatico, sono meno influenzati dagli induttori enzimatici rispetto ai preparati orali.
Dal punto di vista clinico, un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può determinare effetti clinici ridotti e variazioni nel profilo dei sanguinamenti uterini.
Alcuni test di laboratorio, quali quelli sulla tolleranza glicemica o della funzione tiroidea, possono essere influenzati dalla terapia con estrogeni.


Estraderm mx cerotto transdermico: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Estraderm mx cerotto transdermico: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Nessuno noto.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco