Flaminase: è un farmaco sicuro? Come funziona?
Flaminase (Promelasi) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie: Pneumologia: come coadiuvante, quale secretolitico, nelle affezioni respiratorie acute e croniche. Nelle infiammazioni, tumefazioni ed edemi in più settori terapeutici e precisamente: Traumatologia – Ortopedia – Chirurgia : fratture, edemi ed ematomi post–operatori. Odontoiatria: processi periapicali, ascessi alveolo gengivali, dopo avulsioni dentali, disodontiasi. Otorinolaringoiatria: flogosi acute e croniche della mucosa nasale e dell’orecchio. Angiologia: tromboflebiti. Ostetricia e ginecologia: ingorgo mammario, episiotomia. Urologia: cistiti.
Ma come funziona Flaminase? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Flaminase: come funziona?
TC: B06AA49
Seaprose S è un enzima proteolitico prodotto ed isolato da colture di Aspergillus melleus ed ottenuto mediante purificazione, in forma monocristallina che sperimentalmente ha dimostrato un’attività proteolitica, antiinfiammatoria, mucolitica ed anti–edemigena.
Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Flaminase, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Flaminase
Studi sull’assorbimento intestinale con seaprose S marcato con I 125 rivelano che il farmaco viene trasportato all’interno del sistema vascolare mesenterico attraverso la parete vascolare, conservando la sua immunoreattività.
Abbiamo visto come Flaminase agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Flaminase è un farmaco sicuro?
Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Flaminase: dati sulla sicurezza
Le prove tossicologiche eseguite su diverse specie animali hanno dimostrato che seaprose S è ottimamente tollerato ed è sprovvisto di attività teratogena e mutagena. La DL50 nel topo e nel ratto per os è superiore a 5000 mg/Kg e per via endoperitoneale è rispettivamente di 26,42 mg/Kg e 26,67 mg/Kg. Studi di tossicità subacuta per os, nel ratto con dosi fra 50 e 450 mg/Kg/die e di tossicità cronica per os nel ratto e nel cane con dosi tra 25 e 100 mg/Kg/die non hanno evidenziato alterazioni o segni patologici.
Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti indesiderati che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti indesiderati segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Consultate gli effetti collaterali e le controindicazioni di Flaminase nella nostra scheda apposita.
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.
Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Flaminase
Flaminase: interazioni
Non sono note interazioni significative di tipo farmacocinetico.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco
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Salve,
a seguito di infortunio al mio ginocchio dx (giocando a calcio in caduta ho battuto forte con la rotula a terra) sto a riposo da 2 mesi e mezzo e ho preso nell’ordine (perché seguito da medici ortopedici/fisiatri) brufen (in due fasi da 6-7 giorni luna), Vimovo cp. Cartijoint e ho fatto in ultimo anche 2 cicli di magnetoterapie/elettrostimolazioni e 1 ciclo di tecarterapia. Inoltre metto ghiaccio ogni sera, foglia di cavolo cappuccio di notte e altri metodi naturali a me noti. Da dire cmq che prima dell’infortunio già mi era diagnosticata una condropatia bilaterale e per tale motivo facevo allenamenti/esercizi specifici per tonificare la muscolatura delle gambe: tuttavia l’infortunio è stato un caso completamente accidentale.
Risultato è che a tutt’oggi avverto ancora presenza di liquido nel ginocchio (credo sinoviale e non edema), anche se non c’è lievissimo gonfiore il ginocchio non mi fa male se salgo le scale o nella vita quotidiana ma semplicemente è caldo al tatto (soprattutto dopo averci camminato per un po).
Considerato che gioco a calcio amatoriale non riesco a capire se posso iniziare con l’attività nonostante l’ultimo fisiatra mi ha detto di iniziare con 1 mese di piscina e 20 gg di ripresa delle attività in maniera graduale: posso iniziare a fare questo se mi sento ancora presenza di questo liquido nel ginocchio? Qualcuno mi suggerisce ancora di prendere Flaminase che sembrerebbe faccia tanto
Il Flaminase è un ottimo antinfiammatorio, ma in questi casi la terapia più importante è il riposo articolare. Prendere il flaminase e continuare con l’attività sportiva è come prendere un analgesico per un mal di testa e continuare a battere la testa al muro.
Tutto ciò che ho fatto e sto facendo è perche mi hanno seguito colleghi suoi (ortopedico o fisiatra) solo che nonostante ciò mi rimane questo residuo e mi ponevo il dubbio e chiedevo (perché consigliato da un amico…questa volta non un medico).