Ibrance: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ibrance capsule rigide (Palbociclib): sicurezza e modo d’azione

Ibrance capsule rigide (Palbociclib) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

IBRANCE è indicato per il trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo ai recettori ormonali (HR) e negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (HER2):

in associazione ad un inibitore dell’aromatasi;

in associazione a fulvestrant in donne che hanno ricevuto una terapia endocrina precedente (vedere paragrafo 5.1).

In donne in pre- o perimenopausa, la terapia endocrina deve essere associata ad un agonista dell’ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante (LHRH).

Ibrance capsule rigide: come funziona?

Ma come funziona Ibrance capsule rigide? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ibrance capsule rigide

Categoria farmacoterapeutica: Agenti antineoplastici, inibitori delle protein chinasi, codice ATC: L01XE33.

Meccanismo d’azione

Palbociclib è un inibitore reversibile, altamente selettivo, delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK) 4 e 6. Le cicline D1 e CDK4/6 sono a valle di molteplici vie di segnalazione che portano alla proliferazione cellulare.

Effetti farmacodinamici

Attraverso l’inibizione di CDK4/6, palbociclib ha ridotto la proliferazione cellulare bloccando la progressione del ciclo cellulare dalla fase G1 alla fase S. Testando palbociclib in un pannello di linee cellulari di tumore mammario caratterizzate dal punto di vista molecolare, è stata evidenziata un’elevata attività contro i tumori luminali della mammella, in particolare quelli ER-positivi. Nelle linee cellulari esaminate, la perdita di retinoblastoma (Rb) è stata associata alla perdita dell’attività di palbociclib. Tuttavia, in uno studio di follow-up (osservazione per un periodo di tempo) con campioni di tessuto tumorale fresco, non è stata osservata alcuna relazione tra l’espressione di RB1 e la risposta del tumore. Analogamente, in modelli in vivo, non è stata evidenziata alcuna relazione studiando la risposta a palbociclib con xenotrapianti derivati da paziente (modelli PDX). I dati clinici disponibili sono riportati nella sezione sull’efficacia e sicurezza clinica (vedere paragrafo 5.1).

Elettrofisiologia cardiaca

L’effetto di palbociclib sull’intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc) è stato valutato utilizzando l’ECG che rileva la variazione rispetto al basale ed i dati di farmacocinetica corrispondenti, appaiati per tempo, in 77 pazienti con cancro della mammella in stadio avanzato. Palbociclib non ha prolungato il QTc in alcuna maniera clinicamente rilevante alla dose raccomandata di 125 mg/die (Schedula 3/1).

Efficacia e sicurezza clinica

Studio di fase 3 randomizzato PALOMA-2: IBRANCE in associazione a letrozolo

L’efficacia di palbociclib in associazione a letrozolo rispetto a letrozolo più placebo è stata valutata in uno studio multicentrico internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, a gruppi paralleli, condotto in donne con carcinoma mammario ER-positivo, HER2-negativo localmente avanzato non operabile o non trattabile con radioterapia con intento curativo o metastatico, che non avevano ricevuto una precedente terapia sistemica per la loro malattia in stadio avanzato.

Un totale di 666 donne in postmenopausa è stato randomizzato 2:1 al braccio di palbociclib più letrozolo o al braccio placebo più letrozolo ed è stato stratificato in base al sito della malattia (viscerale vs. non-viscerale), intervallo libero dalla malattia a partire dal completamento del precedente trattamento (neo) adiuvante fino alla recidiva di malattia (metastatico de novo vs. ? 12 mesi vs. > 12 mesi) ed in base al precedente trattamento antitumorale (neo) adiuvante (terapia ormonale precedente vs. nessuna terapia ormonale precedente). Le pazienti con malattia avanzata, sintomatica, a diffusione viscerale, che erano a rischio di complicazioni pericolose per la vita nel breve termine (incluse le pazienti con versamenti incontrollati e massivi [pleurici, pericardici, peritoneali], con linfangite polmonare e un coinvolgimento epatico maggiore del 50%) non sono state considerate eleggibili a partecipare allo studio.

Le pazienti hanno continuato a ricevere il trattamento assegnato fino a progressione obiettiva della malattia, deterioramento sintomatico, tossicità inaccettabile, decesso o ritiro del consenso, a seconda di quale evento si sia verificato prima. Non è stato consentito il crossover tra i bracci di trattamento.

Le pazienti sono state ben bilanciate per dati demografici al basale e caratteristiche prognostiche tra il braccio palbociclib più letrozolo e il braccio placebo più letrozolo. L’età mediana delle pazienti arruolate in questo studio era di 62 anni (range 28-89), il 48,3% delle pazienti aveva ricevuto chemioterapia e il 56,3% aveva ricevuto terapia antiormonale nel setting (neo) adiuvante prima della diagnosi di carcinoma mammario avanzato, mentre il 37,2% delle pazienti non aveva ricevuto alcuna terapia sistemica precedente nel setting (neo) adiuvante. La maggior parte delle pazienti (97,4%) era affetta da malattia metastatica al basale, il 23,6% delle pazienti presentava esclusivamente una malattia ossea e il 49,2% delle pazienti presentava una malattia viscerale.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutata dallo sperimentatore in base ai criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST) v1.1. Gli endpoint secondari di efficacia hanno incluso risposta obiettiva (OR), risposta in termini di beneficio clinico (CBR), sicurezza e cambiamento della qualità della vita (QoL).

Al limite temporale (cut-off) di raccolta dei dati al 26 febbraio 2016, lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario nel miglioramento della PFS. L’hazard ratio (HR) osservato è stato 0,576 (intervallo di confidenza [IC] 95%: 0,46-0,72) a favore di palbociclib più letrozolo, con un p-value a una coda di

< 0,000001 calcolato con test log-rank stratificato. È stata eseguita un’analisi aggiornata degli endpoint primari e secondari dopo altri 15 mesi di follow-up (data di limite temporale [cut-off] dei dati: 31 maggio 2017). Sono stati osservati in totale 405 eventi PFS; 245 eventi (55,2%) nel braccio palbociclib più letrozolo e 160 (72,1%) nel braccio di confronto.

La Tabella 6 riporta i risultati di efficacia in base all’analisi primaria e a quella aggiornata dello studio PALOMA-2, da valutazione dello sperimentatore e della revisione indipendente.

Tabella 6. PALOMA-2 (popolazione intention-to-treat) – Risultati di efficacia basati sulle date di limite temporale (cut-off) primaria e aggiornata

Analisi primaria (cut-off 26 febbraio 2016) Analisi aggiornata (cut-off 31 maggio 2017)
IBRANCE
più letrozolo (N = 444)
Placebo più letrozolo
(N = 222)
IBRANCE
più letrozolo (N = 444)
Placebo più letrozolo
(N = 222)
Sopravvivenza libera da progressione da valutazione dello sperimentatore
Numero di eventi (%) 194 (43,7) 137 (61,7) 245 (55,2) 160 (72,1)
PFS mediana [mesi (IC 95%)] 24,8 (22,1-NS) 14,5 (12,9-17,1) 27,6 (22,4-30,3) 14,5 (12,3-17,1)
Hazard ratio [(IC 95%) e p-value] 0,576 (0,463-0,718), p < 0,000001 0,563 (0,461-0,687), p < 0,000001
Sopravvivenza libera da progressione da valutazione indipendente
Numero di eventi (%) 152 (34,2) 96 (43,2) 193 (43,5) 118 (53,2)
PFS mediana [mesi (IC 95%)] 30,5 (27,4-NS) 19,3 (16,4-30,6) 35,7 (27,7-38,9) 19,5 (16,6-26,6)
Hazard ratio (IC 95%) e p-value a 1 coda 0,653 (0,505-0,844), p=0,000532 0,611 (0,485-0,769), p=0,000012
OR* [% (IC 95%)] 46,4 (41,7-51,2) 38,3 (31,9-45,0) 47,5 (42,8-52,3) 38,7 (32,3-45,5)
OR* (malattia misurabile)
[% (IC 95%)]
60,7 (55,2-65,9) 49,1 (41,4-56,9) 62,4 (57,0-67,6) 49,7 (42,0-57,4)
CBR* [% (IC 95%)] 85,8 (82,2-88,9) 71,2 (64,7-77,0) 85,6 (82,0-88,7) 71,2 (64,7-77,0)

N = numero di pazienti; IC = intervallo di confidenza; NS = non stimabile; OR = risposta obiettiva; CBR = risposta in termini di beneficio clinico; PFS = sopravvivenza libera da progressione.

* I risultati degli endpoint secondari si basano sulle risposte confermate e non confermate in accordo con i criteri RECIST 1.1.

Le curve di Kaplan-Meier per la PFS basate sulla data di limite temporale (cut-off) aggiornata al 31 maggio 2017 sono riportate nella seguente Figura 1.

palbociclib+letrozole

placebo+letrozole

)

% ( 1

y t i l i

b a b

o r

P

l a

v i

v r u

S

e e r

F

n

o i

s s

e r g

o r

P

00

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0

palbociclib+letrozolo

placebo+letrozolo

0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48

Numero di pazienti a rischio Tempo (mese)

PAL+LET 444 394 359 327 294 262 239 221 204 192 164 146 83 26 5 2

PCB+LET 222 170 147 129 114 97 80 73 61 55 45 37 26 5 2 2 2

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Probabilità di sopravvivenza libera da progressione (%)

Figura 1. Curva di Kaplan-Meier della sopravvivenza libera da progressione (valutazione dello sperimentatore, popolazione intention-to-treat) – Studio PALOMA-2 (31 maggio 2017)

Time (Month)

Number of patients at risk

PAL+LET PCB+LET

PAL = palbociclib; LET = letrozolo; PCB = placebo.

È stata eseguita una serie di analisi di PFS in sottogruppi predefiniti in base a fattori prognostici e caratteristiche basali per studiare la consistenza interna dell’effetto del trattamento. Una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte a favore del braccio palbociclib più letrozolo è stata

osservata in tutti i singoli sottogruppi di pazienti definiti in base ai fattori di stratificazione e caratteristiche basali nell’analisi primaria e in quella aggiornata.

Sulla base del limite temporale (cut-off) di raccolta dei dati al 31 maggio 2017, questa riduzione del rischio ha continuato ad essere osservata nei seguenti sottogruppi: (1) pazienti con metastasi viscerali (HR 0,62 [IC 95%: 0,47-0,81]), sopravvivenza mediana libera da progressione [mPFS] 19,3 mesi vs. 12,3 mesi) o senza metastasi viscerali (HR 0,50 [IC 95%: 0,37-0,67], mPFS 35,9 mesi vs. 17,0 mesi) e

(2) pazienti con malattia esclusivamente ossea (HR 0,41 [IC 95%: 0,26-0,63], mPFS 36,2 mesi vs. 11,2 mesi) o senza malattia esclusivamente ossea (HR 0,62 [IC 95%: 0,50-0,78], mPFS 24,2 mesi vs. 14,5 mesi). Analogamente, è stata osservata una riduzione del rischio di progressione della malattia o decesso a favore del braccio palbociclib più letrozolo in 512 pazienti con tumore esprimente la proteina Rb analizzata con metodo immunoistochimico (IHC) (HR 0,543 [IC 95%: 0,433-0,681], mPFS 27,4 mesi vs. 13,7 mesi)]. Nei 51 pazienti negativi per l’espressione della proteina Rb misurata con metodo IHC, la differenza tra i bracci di trattamento non è stata statisticamente significativa (HR 0,868 [IC 95%: 0,424-1,777, mPFS 23,2 mesi vs. 18,5 mesi] per il braccio palbociclib più letrozolo rispetto al braccio placebo più letrozolo, rispettivamente.

Altri indicatori di efficacia (OR e tempo alla risposta [TTR]) analizzati nei sottogruppi di pazienti con o senza malattia viscerale sulla base della data aggiornata di limite temporale (cut-off) del 31 maggio 2017 sono presentati nella Tabella 7.

Tabella 7. Risultati di efficacia in pazienti con malattia viscerale o non-viscerale dello studio PALOMA–2 (popolazione intention-to-treat; data di limite temporale [cut-off] 31 maggio 2017)

Malattia viscerale Malattia non-viscerale
IBRANCE
più letrozolo (N=214)
Placebo più letrozolo
(N=110)
IBRANCE
più letrozolo (N=230)
Placebo più letrozolo
(N=112)
OR [% (IC 95%)] 59,8
(52,9-66,4)
46,4
(36,8-56,1)
36,1
(29,9-42,7)
31,3
(22,8-40,7))
TTR, Mediana [mesi (range)] 5,4
(2,0-30,4)
5,3
(2,6-27,9)
3,0
(2,1-27,8)
5,5
(2,6-22,2)

N=numero di pazienti; IC= intervallo di confidenza; OR=risposta obiettiva in base alle risposte confermate e non confermate in accordo con i criteri RECIST 1.1; TTR=tempo alla prima risposta tumorale.

Nel momento in cui sono state eseguite le analisi aggiornate, il tempo mediano dalla randomizzazione alla seconda terapia successiva è stato 38,8 mesi nel braccio palbociclib più letrozolo e 28,8 mesi nel braccio placebo più letrozolo, HR 0,73 (CI 95%: 0,58-0,91).

Studio di fase 3 randomizzato PALOMA-3: IBRANCE in associazione a fulvestrant

L’efficacia di palbociclib in associazione a fulvestrant rispetto a fulvestrant più placebo è stata valutata in uno studio multicentrico, internazionale, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, condotto in donne con carcinoma mammario HR-positivo, HER2-negativo localmente avanzato, non operabile o non trattabile con radioterapia con intento curativo, indipendentemente dal loro stato di menopausa e la cui malattia era progredita dopo una precedente terapia endocrina nel setting (neo) adiuvante o metastatico.

Un totale di 521 donne in pre/peri e postmenopausa che erano progredite in corso o entro 12 mesi dalla conclusione della terapia endocrina adiuvante, oppure in corso o entro 1 mese dalla precedente terapia endocrina per malattia avanzata, è stato randomizzato 2:1 a palbociclib più fulvestrant verso placebo più fulvestrant e stratificato per documentata sensibilità alla precedente terapia ormonale, stato menopausale all’ingresso nello studio (pre/peri vs. postmenopausa) e presenza di metastasi viscerali.

Le donne in pre/perimenopausa hanno ricevuto l’agonista dell’LHRH goserelin. Le pazienti con malattia avanzata/metastatica, sintomatica, a diffusione viscerale, che erano a rischio di complicazioni pericolose per la vita nel breve termine (che includevano pazienti con versamenti incontrollati e

massivi [pleurici, pericardici, peritoneali], con linfangite polmonare e un coinvolgimento epatico maggiore del 50%) non sono state considerate eleggibili a partecipare allo studio.

Le pazienti hanno continuato a ricevere il trattamento assegnato fino a progressione obiettiva della malattia, deterioramento sintomatico, tossicità inaccettabile, decesso o ritiro del consenso, a seconda di quale evento si sia verificato prima. Non è stato consentito il crossover tra i bracci di trattamento.

Le pazienti sono state ben bilanciate per dati demografici basali e caratteristiche prognostiche tra il braccio palbociclib più fulvestrant ed il braccio placebo più fulvestrant. L’età mediana delle pazienti arruolate in questo studio era di 57 anni (range 29-88). In ciascun braccio di trattamento la maggior parte delle pazienti era di razza bianca, aveva una sensibilità documentata alla precedente terapia ormonale ed era in postmenopausa. Circa il 20% delle pazienti era in pre/perimenopausa. Tutte le pazienti avevano ricevuto una precedente terapia sistemica e la maggior parte delle pazienti in ciascun braccio di trattamento aveva ricevuto un precedente regime chemioterapico per la diagnosi primaria. Più della metà (62%) aveva un ECOG PS pari a 0, il 60% aveva metastasi viscerali ed il 60% aveva ricevuto più di 1 linea ormonale precedente per la diagnosi primaria.

L’endpoint primario dello studio era la PFS valutata dallo sperimentatore secondo i criteri

RECIST 1.1. Sono state eseguite analisi di supporto della PFS sulla base di una Revisione Radiologica Centrale Indipendente. Gli endpoint secondari hanno incluso OR, CBR, sopravvivenza globale (OS), sicurezza ed il tempo al peggioramento (TTD) del sintomo dolore.

Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di prolungamento della PFS valutata dallo sperimentatore all’analisi ad interim condotta sull’82% degli eventi di PFS pianificati; i risultati hanno superato il limite di efficacia pre-specificato secondo il metodo Haybittle-Peto (? = 0,00135), dimostrando un prolungamento statisticamente significativo della PFS ed un effetto del trattamento clinicamente significativo. Un aggiornamento più maturo dei dati di efficacia è riportato in Tabella 8.

Dopo un periodo mediano di follow-up (osservazione per un periodo di tempo) di 45 mesi, l’analisi dell’OS finale è stata eseguita sulla base di 310 eventi (60% dei pazienti randomizzati). È stata osservata una differenza di 6,9 mesi nella OS mediana nel braccio di palbociclib più fulvestrant rispetto al braccio trattato con placebo più fulvestrant; questo risultato non è stato statisticamente significativo considerando il livello di significatività prespecificato di 0,0235 (a una coda). Nel braccio con placebo più fulvestrant, il 15,5% delle pazienti randomizzate ha ricevuto palbociclib e altri inibitori delle CDK, quali ulteriori trattamenti post-progressione.

Nella Tabella 8 sono riportati i risultati dei dati relativi alla PFS valutata dallo sperimentatore e alla OS finale dello studio PALOMA-3. Nelle Figure 2 e 3, rispettivamente, sono mostrate le relative curve di Kaplan-Meier.

Tabella 8. Risultati di efficacia – PALOMA-3 (valutazione dello sperimentatore, popolazione intention-to-treat)

Analisi aggiornata
(limite temporale [cut-off] 23 ottobre 2015)
IBRANCE
più fulvestrant (N=347)
Placebo più fulvestrant
(N=174)
Sopravvivenza libera da progressione (PFS)
Numero di eventi (%) 200 (57,6) 133 (76,4)
Mediana [mesi (IC 95%)] 11,2 (9,5-12,9) 4,6 (3,5-5,6)
Hazard ratio (IC 95%) e p-value 0,497 (0,398 – 0,620), p < 0,000001
Endpoint secondari di efficacia
OR [% (IC 95%)] 26,2 (21,7-31,2) 13,8 (9,0-19,8)
OR (malattia misurabile) [% (IC 95%)] 33,7 (28,1-39,7) 17,4 (11,5-24,8)
CBR [% (IC 95%)] 68,0 (62,8-72,9) 39,7 (32,3-47,3)
Analisi aggiornata
(limite temporale [cut-off] 23 ottobre 2015)
IBRANCE
più fulvestrant (N=347)
Placebo più fulvestrant
(N=174)
Sopravvivenza globale (OS) finale
(limite temporale [cut-off] 13 aprile 2018)
Numero di eventi (%) 201 (57,9) 109 (62,6)
Mediana [mesi (IC 95%)] 34,9 (28,8-40,0) 28,0 (23,6-34,6)
Hazard ratio (IC 95%) e p-value 0,814 (0,644-1,029)
p=0,0429†*

CBR=risposta in termini di beneficio clinico; IC=intervallo di confidenza; N=numero di pazienti; OR=risposta obiettiva.

I risultati degli endpoint secondari si basano sulle risposte confermate e non confermate in accordo con i criteri RECIST 1.1.

* Non statisticamente significativo.

† p-value a una coda calcolato con il test dei ranghi logaritmici (log-rank test) stratificato per la presenza di metastasi viscerali e sensibilità a una precedente terapia endocrina come da randomizzazione.

palbociclib+fulvestrant

placebo+fulvestrant

00

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0

palbociclib+ fulvestrant

placebo+ fulvestrant

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22

Numero di pazienti a rischio

Tempo (mese)

<.. image removed ..>

Figura 2. Curva di Kaplan-Meier della sopravvivenza libera da progressione (valutazione dello sperimentatore, popolazione intention-to-treat) – Studio PALOMA-3 (limite temporale [cut-off] 23 ottobre 2015)

PAL+FUL 347 276 245 215 189 168 137 69 38 12 2 1
PCB+FUL 174 112 83 62 51 43 29 15 11 4 1

)

% ( 1

y t i l i

b a b

o r

P

l a

v i

v r

u S

e e r

F

n

o i

s s

e r

g

o r

P

Time (Month)

Number of patients at risk

Probabilità di sopravvivenza libera da progressione (%)

FUL=fulvestrant; PAL=palbociclib; PCB=placebo.

È stata osservata una riduzione del rischio di progressione della malattia o di decesso nel braccio palbociclib più fulvestrant in tutti i singoli sottogruppi di pazienti analizzati e definiti in base alla stratificazione e alle caratteristiche basali. Questo è risultato evidente in donne in pre/perimenopausa (HR 0,46 [IC 95%: 0,28-0,75]) ed in donne in postmenopausa (HR 0,52 [IC 95%: 0,40-0,66]) e in pazienti con malattia metastatica in sede viscerale (HR 0,50 [IC 95%: 0,38-0,65]) e non viscerale (HR 0,48 [IC 95%: 0,33-0,71]). È stato osservato un beneficio anche a prescindere dalle linee di terapia precedenti nel setting metastatico, indipendentemente dalla linea: 0 (HR 0,59 [IC 95%: 0,37-

0,93]), 1 (HR 0,46 [IC 95%: 0,32-0,64]), 2 (HR 0,48 [IC 95%: 0,30-0,76]) o ? 3 linee (HR 0,59

[IC 95%: 0,28-1,22]).

palbociclib+fulvestrant placebo+fulvestrant

)

% (

y t i l i

b a b

o r

P

l a

v i

v r u

S

l l

a r e v

O

100

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0

            palbociclib+fulvestrant

placebo+fulvestrant

0 6 12 18 24 30 36 42 48 54

Numero di pazienti a rischio Tempo (mese)

PAL+FUL PCB+FUL

347

174

321 286 247 209 165 148 126 17

155 135 115 86 68 57 43 7

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Probabilità di sopravvivenza complessiva (%)

Figura 3. Curva di Kaplan-Meier della sopravvivenza globale della popolazione che inizialmente si intende trattare (intention-to-treat) – Studio PALOMA-3 (limite temporale [cut-off] 13 aprile 2018)

Number of patients at risk

Time (Month)

PAL+FUL PCB+FUL

FUL=fulvestrant; PAL=palbociclib; PCB=placebo.

Le altre misure di efficacia (OR e TTR) analizzate nei sottogruppi di pazienti con o senza malattia viscerale sono presentate nella Tabella 9.

Tabella 9. Risultati di efficacia nella malattia viscerale e non-viscerale dello studio PALOMA–3 (popolazione intention-to-treat)

Malattia viscerale Malattia non-viscerale
IBRANCE
più fulvestrant (N=206)
Placebo più fulvestrant
(N=105)
IBRANCE
più fulvestrant (N=141)
Placebo più
fulvestrant (N=69)
OR [%, (IC 95%)] 35,0 13,3 13,5 14,5
(28,5-41,9) (7,5-21,4) (8,3-20,2) (7,2-25,0)
TTR, Mediana [mesi (range)] 3,8 5,4 3,7 3,6
(3,5-16,7) (3,5-16,7) (1,9-13,7) (3,4-3,7)

N=numero di pazienti; IC= intervallo di confidenza; OR=risposta obiettiva in base alle risposte confermate e non confermate in accordo con i criteri RECIST 1.1; TTR=tempo alla prima risposta tumorale.

I sintomi riferiti dalle pazienti sono stati valutati utilizzando il questionario sulla qualità della vita della European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) (QLQ)-C30 ed il relativo Breast Cancer Module (EORTC QLQ-BR23). Un totale di 335 pazienti nel braccio palbociclib più fulvestrant e 166 pazienti nel braccio fulvestrant in monoterapia ha completato il questionario al basale e almeno in una visita post-basale.

Il tempo al peggioramento è stato pre-specificato come l’intervallo di tempo tra il basale e la prima occorrenza di un aumento ? 10 punti rispetto al basale dei punteggi del sintomo dolore. L’aggiunta di palbociclib a fulvestrant ha comportato un beneficio sintomatologico ritardando in modo significativo

il tempo al peggioramento del sintomo dolore rispetto al placebo più fulvestrant (mediana 8,0 mesi rispetto a 2,8 mesi; HR=0,64 [IC 95%: 0,49-0,85]; p < 0,001).

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con IBRANCE in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento del carcinoma della mammella (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Ibrance capsule rigide: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ibrance capsule rigide, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ibrance capsule rigide

La farmacocinetica di palbociclib è stata caratterizzata in pazienti con tumori solidi tra cui carcinoma della mammella avanzato e in volontari sani.

Assorbimento

La Cmax media di palbociclib è generalmente osservata da 6 a 12 ore dopo la somministrazione orale. La biodisponibilità assoluta media di palbociclib dopo una dose di 125 mg per via orale è del 46%. Nel range di dosaggio compreso tra 25 mg e 225 mg, l’area sotto la curva (AUC) e la Cmax aumentano in genere proporzionalmente con la dose. Lo

steady state

è stato raggiunto entro 8 giorni a seguito di ripetute monosomministrazioni giornaliere. Con la monosomministrazione ripetuta giornaliera, palbociclib si accumula con un rapporto di accumulo mediano di 2,4 (range 1,5-4,2).

Effetto del cibo

L’assorbimento e l’esposizione di palbociclib sono risultati molto bassi in circa il 13% della popolazione in condizione di digiuno. L’assunzione di cibo ha aumentato l’esposizione di palbociclib in questo piccolo sottoinsieme della popolazione, ma non ha alterato l’esposizione di palbociclib nel resto della popolazione in misura clinicamente rilevante. Rispetto a palbociclib somministrato in condizioni di digiuno durante la notte, l’AUCinf e la Cmax di palbociclib sono aumentate del 21% e del 38% quando sono stati assunti alimenti ad alto contenuto di grassi, del 12% e del 27% quando sono stati assunti alimenti a basso contenuto di grassi e del 13% e del 24% quando sono stati assunti alimenti a moderato contenuto di grassi 1 ora prima e 2 ore dopo la somministrazione di palbociclib. Inoltre, l’assunzione di cibo ha ridotto significativamente la variabilità intersoggetto e intrasoggetto dell’esposizione a palbociclib. Sulla base di questi risultati, palbociclib deve essere assunto con il cibo (vedere paragrafo 4.2).

Distribuzione

Il legame di palbociclib alle proteine plasmatiche umane

in vitro

è stato di circa l’85%, indipendentemente dalla concentrazione. In vivo, la frazione media non legata (fu) di palbociclib nel plasma umano è aumentata in maniera proporzionale al peggioramento della funzione epatica.

In vivo, non è stato evidenziato alcun inequivocabile trend nella fu media di palbociclib nel plasma umano con il peggioramento della funzione renale.

In vitro

Biotrasformazione

Studi in vitro e in vivo indicano che palbociclib subisce un intenso metabolismo epatico negli esseri umani. In seguito a somministrazione orale di una singola dose da 125 mg di [14C]palbociclib negli esseri umani, le principali vie metaboliche per palbociclib includevano ossidazione e solfonazione, mentre acilazione e glucuronazione hanno contribuito come vie minori. Palbociclib era la principale entità derivata dal farmaco in circolo nel plasma.

La maggior parte del materiale è stato eliminato sotto forma di metaboliti. Nelle feci, il coniugato di acido solfammico di palbociclib è stato il principale componente derivante dal farmaco, rappresentando il 25,8% della dose somministrata. Studi in vitro con epatociti umani, frazione

Eliminazione

La media geometrica della clearance orale apparente (CL/F) di palbociclib è stata di 63 L/h e l’emivita plasmatica media è stata di 28,8 ore in pazienti con neoplasia della mammella avanzata. In 6 soggetti maschi sani ai quali è stata somministrata una singola dose orale di [14C]palbociclib, una mediana del 92% della dose radioattiva totale somministrata è stata recuperata in 15 giorni; le feci (74% della dose) sono state la principale via di escrezione, con il 17% della dose recuperata nelle urine. L’escrezione di palbociclib immodificato nelle feci e nelle urine è stata del 2% e del 7% della dose somministrata, rispettivamente.

Popolazioni speciali

Età, sesso e peso corporeo

Sulla base di un’analisi di farmacocinetica di popolazione in 183 pazienti con cancro (50 pazienti di sesso maschile e 133 pazienti di sesso femminile, di età compresa tra 22 e 89 anni, e peso corporeo compreso tra 38 e 123 kg), il sesso di appartenenza non ha avuto alcun effetto sull’esposizione a palbociclib e l’età e il peso corporeo non hanno avuto effetti clinicamente rilevanti sull’esposizione a palbociclib.

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di palbociclib non è stata valutata in pazienti < 18 anni di età.

Compromissione epatica

I dati di uno studio di farmacocinetica in soggetti con vari livelli di funzionalità epatica indicano che l’esposizione al palbociclib non legato (AUCinf non legata) si è ridotta del 17% nei soggetti con compromissione epatica lieve (Child-Pugh classe A) ed è aumentata rispettivamente del 34% e del 77% nei soggetti con compromissione epatica moderata (Child-Pugh classe B) e severa (Child-Pugh classe C), rispetto ai soggetti con funzione epatica normale. Il picco di esposizione a palbociclib non legato (Cmax non legata) è aumentato rispettivamente del 7%, 38% e 72% nei soggetti con compromissione epatica lieve, moderata e severa, rispetto ai pazienti con funzione epatica normale. Inoltre, sulla base di un’analisi di farmacocinetica di popolazione che ha incluso 183 pazienti con cancro in stadio avanzato, in cui 40 pazienti avevano una lieve compromissione epatica in base alla classificazione del National Cancer Institute (NCI) (bilirubina totale ? limite superiore di normalità (ULN) e aspartato aminotransferasi (AST) > ULN, o bilirubina totale > 1,0-1,5× ULN e qualsiasi valore di AST), la compromissione epatica lieve non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di palbociclib.

Compromissione renale

I dati di uno studio di farmacocinetica in soggetti con vari livelli di funzionalità renale indicano che l’esposizione totale a palbociclib (AUCinf) è aumentata rispettivamente del 39%, 42% e 31% nei soggetti con compromissione renale lieve (60 mL/min ? CrCl < 90 mL/min), moderata (30 mL/min

? CrCl < 60 mL/min) e severa (CrCl < 30 mL/min) rispetto ai soggetti con funzione renale normale (CrCl ? 90 mL/min). Il picco di esposizione a palbociclib (Cmax) è aumentato rispettivamente del 17%, 12% e 15% nei soggetti con compromissione renale lieve, moderata e severa rispetto ai soggetti con funzione renale normale. Inoltre, sulla base di un’analisi di farmacocinetica di popolazione che ha incluso 183 pazienti con cancro in stadio avanzato, in cui 73 pazienti avevano una lieve

compromissione renale e 29 pazienti avevano un’insufficienza renale moderata, l’insufficienza renale lieve e moderata non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di palbociclib. La farmacocinetica di palbociclib non è stata studiata in pazienti che necessitano di emodialisi.

Appartenenza etnica

In uno studio di farmacocinetica su volontari sani, l’AUCinf e la Cmax di palbociclib erano più elevate rispettivamente del 30% e del 35% in soggetti giapponesi rispetto ai soggetti non asiatici dopo una singola dose orale. Tuttavia, questo risultato non si è riconfermato in maniera coerente negli studi successivi in pazienti giapponesi o asiatici con cancro della mammella dopo dosaggi multipli. Sulla base di un’analisi dei dati cumulativi di farmacocinetica, di sicurezza ed efficacia nelle popolazioni asiatiche e non asiatiche, non è ritenuto necessario alcun aggiustamento della dose sulla base dell’appartenenza all’etnia asiatica.


Ibrance capsule rigide: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ibrance capsule rigide agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ibrance capsule rigide è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ibrance capsule rigide: dati sulla sicurezza

Gli effetti principali a carico degli organi bersaglio di potenziale rilevanza per gli esseri umani hanno incluso effetti emolinfopoietici ed effetti sull’organo riproduttivo maschile in ratti e cani in studi della durata massima di 39 settimane. Gli effetti sul metabolismo del glucosio sono stati associati a reperti sul pancreas e ad effetti secondari su occhi, denti, reni e tessuto adiposo in studi di durata ? 15 settimane svolti esclusivamente su ratti e sono state osservate alterazioni ossee esclusivamente in ratti dopo 27 settimane di trattamento. Queste tossicità sistemiche sono state generalmente osservate a livelli di esposizioni clinicamente rilevanti basati sulla AUC. Inoltre, sono stati identificati effetti cardiovascolari (prolungamento dell’intervallo QTc, riduzione della frequenza cardiaca, aumento dell’intervallo RR e della pressione arteriosa sistolica) in cani sottoposti a telemetria a un’esposizione

? 4 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sulla Cmax. La reversibilità degli effetti sull’omeostasi del glucosio, pancreas, occhi, reni e ossa non è stata valutata dopo un periodo di sospensione del trattamento di 12 settimane, mentre è stata osservata un’inversione parziale o totale degli effetti sui sistemi emolinfopoietico e riproduttivo maschile, su denti e tessuto adiposo.

Carcinogenicità

La carcinogenicità di palbociclib è stata valutata in uno studio della durata di 6 mesi condotto su topi transgenici e in uno studio della durata di 2 anni condotto su ratti. Palbociclib è risultato negativo per carcinogenicità nei topi transgenici a dosi fino a 60 mg/kg/die (livello di nessun effetto osservato [NOEL] pari a circa 11 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC). L’effetto neoplastico correlato a palbociclib nei ratti comprendeva un aumento dell’incidenza di cellule tumorali microgliali nel sistema nervoso centrale dei maschi a 30 mg/kg/die; non sono state osservate lesioni neoplastiche nei ratti femmina a qualsiasi dose fino a 200 mg/kg/die. Il NOEL per gli effetti di carcinogenicità correlati a palbociclib è stato rispettivamente di 10 mg/kg/die (circa 2 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC) e di 200 mg/kg/die (circa 4 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC) nei maschi e nelle femmine. La rilevanza per gli esseri umani dell’effetto neoplastico osservato nei ratti maschi non è nota.

Genotossicità

Palbociclib non è risultato mutageno in un test di reversione di una mutazione batterica (Ames) e non ha indotto aberrazioni cromosomiche strutturali in test delle aberrazioni cromosomiche su linfociti umani in vitro.

Palbociclib ha indotto micronuclei tramite un meccanismo aneugenico in cellule ovariche di criceto cinese in vitro e nel midollo osseo di ratti maschi a dosi ? 100 mg/kg/die. L’esposizione degli animali alla più alta concentrazione alla quale non si osservano effetti per l’aneugenicità è stata di circa 7 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC.

Compromissione della fertilità

Palbociclib non ha effetto sull’accoppiamento o sulla fertilità in femmine di ratto a qualsiasi dose testata fino a 300 mg/kg/die (circa 3 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC) e non sono stati osservati effetti avversi nei tessuti riproduttivi femminili in studi di tossicità a dosi ripetute fino a 300 mg/kg/die nel ratto e 3 mg/kg/die nel cane (circa 5 e 3 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC, rispettivamente).

Si considera che palbociclib abbia il potenziale di alterare la funzione riproduttiva e la fertilità negli esseri umani di sesso maschile sulla base dei risultati di studi preclinici nei ratti e nei cani. I reperti correlati a palbociclib osservati a carico di testicolo, epididimo, prostata e vescicole seminali hanno incluso riduzione del peso degli organi, atrofia o degenerazione, ipospermia, detriti cellulari intratubulari, riduzione della motilità e densità dello sperma e riduzione della secrezione. Questi reperti sono stati osservati in ratti e/o cani rispettivamente a livelli di esposizione ? 9 volte o a livelli sub-terapeutici rispetto all’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC. Una reversibilità parziale degli effetti sull’organo riproduttivo maschile è stata osservata nel ratto e nel cane dopo un periodo di sospensione del trattamento rispettivamente di 4 e 12 settimane. Nonostante questi risultati sull’organo riproduttivo maschile, non sono stati riscontrati effetti sulla capacità di accoppiamento o sulla fertilità in ratti maschi, con livelli di esposizione pari a 13 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sulla AUC.

Tossicità di sviluppo

Palbociclib è un inibitore reversibile delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6, entrambe coinvolte nella regolazione del ciclo cellulare. Può pertanto presentare il rischio di danneggiare il feto se usato durante la gravidanza. Palbociclib è risultato fetotossico in animali in gravidanza. Nei ratti è stato osservato un aumento dell’incidenza di una variazione scheletrica (aumento dell’incidenza di una costola presente alla settima vertebra cervicale) a ? 100 mg/kg/die. Una riduzione del peso corporeo fetale è stata osservata ad una dose tossica per la madre di 300 mg/kg/die nei ratti (3 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC), ed un aumento dell’incidenza di variazioni scheletriche, comprese piccole falangi nella zampa anteriore, è stato osservato ad una dose tossica per la madre di

20 mg/kg/die nei conigli (4 volte l’esposizione clinica nell’uomo basata sull’AUC). L’esposizione fetale effettiva ed il passaggio attraverso la placenta non sono stati esaminati.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ibrance capsule rigide: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ibrance capsule rigide

Ibrance capsule rigide: interazioni

Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di palbociclib

La somministrazione concomitante di dosi ripetute da 200 mg di itraconazolo con una dose singola da 125 mg di palbociclib ha aumentato l’esposizione totale (AUCinf) e la concentrazione di picco (Cmax) di palbociclib rispettivamente di circa l’87% e il 34%, rispetto ad una dose unica di palbociclib da

125 mg somministrata da sola.

La somministrazione concomitante di dosi ripetute da 600 mg di rifampicina con una dose singola da 125 mg di palbociclib ha ridotto l’AUCinf e la Cmax di palbociclib rispettivamente dell’85% e del 70%, rispetto ad una dose unica di palbociclib da 125 mg somministrata da sola.

Effetto degli agenti antiacidi

A stomaco pieno (assunzione di un pasto a moderato contenuto di grassi), la somministrazione concomitante di dosi multiple dell’inibitore di pompa protonica (PPI) rabeprazolo con una dose singola da 125 mg di IBRANCE ha ridotto la Cmax di palbociclib del 41%, ma ha avuto un impatto

limitato sull’AUCinf (riduzione del 13%), rispetto ad una dose singola di IBRANCE da 125 mg somministrata da sola.

A digiuno, la somministrazione concomitante di dosi multiple dell’inibitore di pompa protonica (PPI) rabeprazolo con una dose singola di IBRANCE da 125 mg ha ridotto l’AUCinf e la Cmax di palbociclib rispettivamente del 62% e dell’80%. Pertanto, IBRANCE deve essere assunto con del cibo, preferibilmente un pasto (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Dato l’effetto ridotto sul pH gastrico degli antagonisti dei recettori H2 e degli antiacidi locali rispetto ai PPI, non si prevede alcun effetto clinicamente rilevante degli antagonisti dei recettori H2 o di antiacidi locali sull’esposizione di palbociclib quando palbociclib viene assunto con il cibo.

Effetti di palbociclib sulla farmacocinetica di altri medicinali

Interazione farmaco-farmaco tra palbociclib e letrozolo

La valutazione dei dati di interazione farmaco-farmaco derivanti da uno studio clinico in pazienti con carcinoma mammario ha mostrato l’assenza di interazione farmacologica tra palbociclib e letrozolo quando i due medicinali vengono somministrati contemporaneamente.

Effetto di tamoxifene sull’esposizione di palbociclib

I dati di uno studio di interazione farmaco-farmaco in soggetti maschi sani hanno indicato che le esposizioni a palbociclib erano paragonabili quando una dose singola di palbociclib veniva somministrata con dosi multiple di tamoxifene e quando palbociclib veniva somministrato da solo.

Interazione farmaco-farmaco tra palbociclib e fulvestrant

I dati di uno studio clinico in pazienti con carcinoma mammario hanno mostrato l’assenza di interazione farmacologica clinicamente rilevante tra palbociclib e fulvestrant quando i due medicinali sono stati somministrati contemporaneamente.

Interazione farmaco-farmaco tra palbociclib e contraccettivi orali

Non sono stati condotti studi di interazione farmaco-farmaco di palbociclib con contraccettivi orali (vedere paragrafo 4.6).

Studi in vitro con trasportatori

Dati da studi in vitro indicano che palbociclib inibisce il trasporto mediato dalla glicoproteina-P (P-gp) intestinale e dalla proteina di resistenza del cancro della mammella (BCRP). Pertanto, la somministrazione di palbociclib con medicinali che sono substrati della P-gp (ad esempio, digossina, dabigatran, colchicina) o della BCRP (ad esempio, pravastatina, rosuvastatina, sulfasalazina) può aumentare il loro effetto terapeutico e le reazioni avverse.

Sulla base dei dati in vitro, palbociclib può inibire l’attività di trasportatore del trasportatore di cationi organici OCT1 e quindi può aumentare l’esposizione dei farmaci substrati di questo trasportatore (ad esempio, metformina).


Ibrance capsule rigide: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ibrance capsule rigide: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

IBRANCE ha una minima influenza sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, palbociclib può causare stanchezza e i pazienti devono prestare attenzione durante la guida o l’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco