Magnetolux: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Magnetolux (Acido Gadopentetico Sale Dimegluminico): sicurezza e modo d’azione

Magnetolux (Acido Gadopentetico Sale Dimegluminico) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie: Questo medicinale è solo per uso diagnostico.
Magnetolux è un mezzo di contrasto per risonanza magnetica per immagini (MRI) del cranio e della colonna vertebrale.
Magnetolux è inoltre indicato per MRI di tutto il corpo, inclusa la regione testa-collo, il torace compreso il cuore e il seno femminile, l’addome (pancreas e fegato), lo spazio retroperitoneale (reni), la pelvi (prostata, vescica e utero) e il sistema muscoloscheletrico per somministrazione endovenosa.
Il gadopentetato dimeglumina facilita la visualizzazione di strutture anomale o lesioni e favorisce la distinzione tra tessuti sani e patologici.
Il gadopentetato dimeglumina può essere utilizzato inoltre nell’angiografia RM (ad eccezione delle arterie coronarie) per la diagnosi di stenosi, occlusioni e danni collaterali.
Applicazioni specifiche a livello cardiaco includono la misurazione della perfusione miocardica in condizioni di stress indotto da farmaci e diagnosi della vitalità (“potenziamento tardivo”).

Magnetolux: come funziona?

Ma come funziona Magnetolux? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Magnetolux

Categoria farmacoterapeutica:Mezzi di contrasto paramagnetici, codice ATC (Anatomico Terapeutico e Chimico): V08C A01

Magnetolux è un mezzo paramagnetico per risonanza magnetica per immagini (MRI). L’effetto di contrasto è prodotto dal sale di Di-N- metilglucamina di gadopentetato (GdDTPA) – complesso di gadolinio e dietilene-triamina-penta-acetato.

Lo ione gadolinio induce una diminuzione del tempo di rilassamento spin- reticolo dei nuclei atomici eccitati, aumentando così, nella RM protonica con adeguata sequenza di scansioni (per es. tecnica spin-echo pesata in T1), l’intensità del segnale e, quindi, il contrasto dell’immagine.

Il gadopentetato dimeglumina dimostra di dipendere soltanto in modo leggero dall’intensità del campo magnetico.

Il gadopentetato dimeglumina non dimostra alcun particolare legame con le proteine o interazione inibitoria con gli enzimi (per es. Na+– e K+-ATPasi miocardici). Il principio viene espulso dai reni per filtrazione glomerulare. Non sono stati osservati effetti avversi sulla funzionalità renale.

Il gadopentetato dimeglumina aumenta il contrasto e facilita la visualizzazione di strutture anomale o lesioni in diverse parti del corpo, incluso il SNC. Nei casi di disfunzione della barriera ematoencefalica, la somministrazione di gadopentetato dimeglumina può portare a una migliore visualizzazione di alterazioni patologiche e lesioni con anomala vascolarizzazione (o note per causare anormalità nella barriera ematoencefalica) nel cervello (lesioni intracraniche), colonna vertebrale e tessuti adiacenti, così come lesioni al torace, cavità pelviche e regioni retroperitoneali. Il gadopentetato dimeglumina facilita l’individuazione di tumori, determinando così l’estensione della patologia. Il gadopentetato dimeglumina non si accumula in tessuti cerebrali nella norma o in lesioni che non presentano vascolarizzazione anomala (per es. cisti, vecchie cicatrici post-operatorie). Con alcuni tipi di processi patologici non si ha aumento del segnale; per es., alcuni tipi di carcinomi di basso grado o placche inattive di sclerosi multipla (SM) non vengono evidenziati. Magnetolux può quindi essere usato per diagnosi differenziali tra tessuti sani e patologici, forme patologiche diverse e nella differenziazione tra tumore e recidiva e tessuto cicatriziale post-trattamento.

In concentrazioni maggiori di gadopentetato dimeglumina, dopo un periodo d’incubazione in vitro più lungo, si noterà una leggera influenza sulla morfologia degli eritrociti. Nell’uomo, a seguito di somministrazione per via endovenosa di gadopentetato dimeglumina, tale processo, per quanto reversibile, può portare a una debole emolisi intravascolare che potrebbe spiegare il lieve aumento della bilirubinemia e della sideremia talvolta osservato nelle prime ore successive all’iniezione.


Magnetolux: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Magnetolux, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Magnetolux

Il comportamento del gadopentetato dimeglumina nell’organismo è simile a quello di altri composti idrofili e biologicamente inerti (per es. mannitolo o inulina). Nell’uomo è stata osservata una farmacocinetica di tipo dose- indipendente.

Distribuzione

Dopo somministrazione endovenosa il principio attivo si diffonde rapidamente negli spazi extracellulari.

Sette giorni dopo la somministrazione endovenosa del gadopentetato dimeglumina marcato radioattivamente, < 1% della dose somministrata è stata trovata nel corpo residuo di ratti e cani, le concentrazioni maggiori sono state trovate nei loro reni sotto forma di complesso di gadolinio integro.

Il gadopentetato dimeglumina non sembra penetrare o attraversare le barriere ematotesticolare integre. Una piccola percentuale oltrepassa la barriera placentare, ma viene rapidamente eliminata dal feto.

Per dosaggi ? 250 micromol di gadopentetato/kg di peso corporeo (= 0,5 ml di soluzione iniettabile/kg), i livelli del plasma precipitano dopo la fase di distribuzione (entro pochi minuti dalla somministrazione) con un’emivita di circa 90 minuti, identica al tasso di escrezione renale. A un dosaggio di

100 micromol di gadopentetato dimeglumina/kg (= 0,2 ml di soluzione iniettabile/kg) di peso corporeo, a 3 e 60 minuti dall’iniezione sono stati riscontrati rispettivamente 0,6 e 0,24 mmol di gadopentetato dimeglumina/l di plasma.

Metabolizzazione

Non è stata provata alcuna metabolizzazione o scissione dello ione paramagnetico.

Escrezione

Il gadopentetato dimeglumina viene eliminato integro tramite filtrazione glomerulare per via renale. La percentuale di escrezione extrarenale è estremamente bassa.

Circa l’83% della dose iniziale viene eliminata nelle urine entro 6 ore post- iniezione (p.i.), mentre entro 24 ore ne viene eliminato circa il 91%. La dose escreta per via fecale è stata < 1% (fino a 5 giorni dall’iniezione). La clearance renale di gadopentetato dimeglumina è stata di circa 120 ml/min normalizzata per 1,73 m2 di peso corporeo, paragonabile dunque a quella dell’inulina o del 51Cr-EDTA.

Peculiarità in pazienti con funzionalità renale ridotta

Anche in caso di moderata insufficienza renale (clearance creatinina > 20 ml/min), il gadopentetato dimeglumina viene completamente escreto dai reni. L’emivita plasmatica del gadopentetato dimeglumina aumenta in relazione al grado di insufficienza renale. Non è stato osservato alcun aumento dell’escrezione extrarenale.


Magnetolux: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Magnetolux agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Magnetolux è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Magnetolux: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute e genotossicità. In seguito alla somministrazione di gadopentetato dimeglumina nei conigli gravidi è stato riscontrato un ritardo nello sviluppo. Test sperimentali sulla tollerabilità locale del gadopentetato dimeglumina in seguito a somministrazione singola e ripetuta per via endovenosa e iniezione intramuscolare singola hanno dimostrato che una somministrazione paravenosa accidentale può portare a leggere reazioni localizzate nel sito di somministrazione.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Magnetolux: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Magnetolux

Magnetolux: interazioni

Non è stato condotto alcuno studio sull’interazione con altri medicinali.

La somministrazione di mezzi di contrasto può aumentare l’incidenza di reazioni di ipersensibilità in pazienti trattati con betabloccanti (vedere paragrafo 4.4).

Interazioni con test diagnostici:

La sideremia determinata con metodi complessometrici può essere ridotta nelle 24 ore successive alla somministrazione di gadopentetato dimeglumina a causa della presenza di acido pentetico libero nella soluzione dell’agente di contrasto.


Magnetolux: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Magnetolux: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non è stato condotto alcuno studio sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. I pazienti in grado di camminare, quando si trovano alla giuda di autoveicoli o macchinari, devono ricordare che occasionalmente possono verificarsi reazioni ritardate (quali nausea o ipotensione).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco