Medimibi: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Medimibi (Tetrakis Cu Tetrafluoroborato): sicurezza e modo d’azione

Medimibi (Tetrakis Cu Tetrafluoroborato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Medicinale solo per uso diagnostico. Indicato negli adulti. Per la popolazione pediatrica vedere il paragrafo 4.2.

Dopo marcatura con soluzione di sodio pertecnetato (99mTc), la soluzione di tecnezio-99m sestamibi ottenuta è indicata per:

Scintigrafia miocardica perfusionale

per la rilevazione e localizzazione di malattia coronarica (angina pectoris e infarto miocardico)

Determinazione della funzione ventricolare globale. Tecnica del primo passaggio per la determinazione della frazione di eiezione e/o ECG-gated-SPECT (acquisizione tomografica delle immagini sincronizzata con l’elettrocardiogramma) per la valutazione della frazione di eiezione ventriculare sinistra, volumi e movimento regionale di parete.

Mammoscintigrafia per la rilevazione di sospetto cancro della mammella, quando la mammografia è dubbia, inadeguata o imprecisa.

Localizzazione di tessuto paratiroideo iperfunzionante nei pazienti con malattia ricorrente o persistente nell’iperparatiroidismo sia primario che secondario e nei pazienti con iperparatiroidismo primario per i quali è programmato un primo intervento chirurgico alle paratiroidi.

Medimibi: come funziona?

Ma come funziona Medimibi? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Medimibi

Categoria farmacoterapeutica: radiofarmaci diagnostici, composti di tecnezio (99mTc), codice ATC:V09GA01.

Effetti farmacodinamici

Alle concentrazioni chimiche utilizzate nelle procedure diagnostiche, la soluzione di tecnezio (99mTc) sestamibi non sembra esercitare alcuna attività farmacodinamica.


Medimibi: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Medimibi, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Medimibi

Dopo ricostituzione con sodio pertecnetato (99mTc), si forma il seguente complesso del tecnezio (99mTc) sestamibi:

[99mTc (MIBI)6]+ Dove : MIBI = 2-metossi-isobutilisonitrile

Biodistribuzione

Il tecnezio (99mTc) sestamibi si distribuisce rapidamente dal sangue ai tessuti: 5 minuti dopo l’iniezione, solo l’8% circa della dose iniettata è ancora nel pool ematico. Nella distribuzione fisiologica, una concentrazione evidente di tecnezio (99mTc) sestamibi può essere osservata in vivo in diversi organi. In particolare, una captazione normale del tracciante è evidente nelle ghiandole salivari, tiroide, miocardio, fegato, colecisti, intestino tenue e crasso, reni, vescica, plesso coroideo e muscoli scheletrici, occasionalmente nei capezzoli. Una captazione lieve e omogenea nelle mammelle o nelle ascelle è normale.

Scintigrafia miocardica di perfusione

Il tecnezio (99mTc) sestamibi è un complesso cationico che diffonde passivamente attraverso la membrana capillare e cellulare. All’interno della cellula si localizza nei mitocondri, dove viene

intrappolato, e la ritenzione si basa sui mitocondri intatti, rispecchiando i miociti vitali. Dopo iniezione endovenosa, viene distribuito all’interno del miocardio in base alla perfusione e alla vitalità del miocardio stesso. La captazione miocardica, dipendente dal flusso coronarico, è l’1,5% della dose iniettata sotto sforzo e l’1,2% della dose iniettata a riposo. Tuttavia, le cellule irreversibilmente danneggiate non captano il tecnezio (99mTc) sestamibi. Il livello di estrazione miocardica è ridotto dall’ipossia. La ridistribuzione è molto limitata per cui sono necessarie iniezioni distinte per gli studi sotto sforzo e a riposo.

Mammoscintigrafia

La captazione tissutale del tecnezio (99mTc) sestamibi dipende principalmente dalla vascolarizzazione, che è generalmente aumentata nel tessuto tumorale. Il tecnezio (99mTc) sestamibi si accumula in varie neoplasie e più marcatamente nei mitocondri. La sua captazione è correlata all’aumento del metabolismo energia-dipendente e della proliferazione cellulare. Il suo accumulo nelle cellule è ridotto quando le proteine di resistenza multifarmaco sono sovraespresse.

Imaging paratiroideo di tessuto iperfunzionante

Il tecnezio (99mTc) sestamibi si localizza nel tessuto paratiroideo e nel tessuto tiroideo funzionante ma solitamente viene eliminato dal tessuto tiroideo normale più rapidamente che dal tessuto paratiroideo anormale.

Eliminazione

L’eliminazione del tecnezio (99mTc) sestamibi avviene principalmente attraverso i reni e il sistema epatobiliare.

L’attività del tecnezio (99mTc) sestamibi derivante dalla colecisti compare nell’intestino entro un’ora dopo l’iniezione. Approssimativamente il 27% della dose iniettata è eliminato per via renale dopo 24 ore e approssimativamente il 33% della dose iniettata è eliminato con le feci in 48 ore. La farmacocinetica nei pazienti con compromissione renale o epatica non è stata caratterizzata.

Emivita

L’emivita biologica miocardica del tecnezio (99mTc) sestamibi è approssimativamente di 7 ore a riposo e sotto sforzo. L’emivita effettiva (comprendente le emivite biologica e fisica) è di circa 3 ore per il cuore e di circa 30 minuti per il fegato.


Medimibi: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Medimibi agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Medimibi è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Medimibi: dati sulla sicurezza

In studi di tossicità acuta endovenosa nel topo, nel ratto e nel cane, la dose più bassa del kit Technemibi ricostituito che abbia provocato un qualsiasi decesso è stata di 7 mg/kg (espressa in contenuto in Cu (MIBI)4 BF4) nei ratti femmina. Ciò corrisponde a 500 volte la massima dose nell’uomo (MHD) di 0,014 mg/kg negli adulti (70 kg). Non sono stati osservati effetti nel ratto e nel cane in seguito al trattamento con dosi del kit Technemibi ricostituito di 0,42 mg/kg (30 volte MHD) e 0,07 mg/kg (5 volte MHD), rispettivamente, per 28 giorni. Dopo somministrazione di dosi ripetute, i primi sintomi di tossicità si sono manifestati durante la somministrazione di 150 volte la dose giornaliera per 28 giorni.

La somministrazione extravascolare negli animali ha indotto infiammazione acuta con edema ed emorragie in corrispondenza della sede di iniezione.

Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva.

Cu (MIBI)4 BF4 non ha mostrato attività genotossica nei test di Ames, CHO/HPRT e sister chromatid exchange. A concentrazioni citotossiche, è stato osservato un aumento di aberrazioni

cromosomiche nel test in vitro con linfociti umani. Non è stata osservata attività genotossica nel test del micronucleo in vivo nel topo con 9 mg/kg.

Non sono stati condotti studi per determinare il potenziale carcinogenico del kit per preparazione radiofarmaceutica.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Medimibi: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Medimibi

Medimibi: interazioni

I medicinali che influiscono sulla funzione miocardica e/o sul flusso ematico possono causare risultati falsi negativi nella diagnosi dell’arteriopatia coronarica. In particolare, i betabloccanti e i calcio antagonisti riducono il consumo di ossigeno e quindi influenzano anche la perfusione; inoltre i betabloccanti inibiscono l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna sotto sforzo. Pertanto, nell’interpretazione dei referti scintigrafici, si deve tenere in considerazione la terapia concomitante. Devono essere seguite le raccomandazioni delle linee guida applicabili ai test da stress ergometrico o farmacologico.

Quando viene usata la tecnica di sottrazione per l’acquisizione di immagini del tessuto paratiroideo iperfunzionante, l’uso recente di mezzo di contrasto radiologico contenente iodio, di medicinali per il trattamento dell’iper- o ipotiroidismo o di molti altri medicinali, è probabile che riduca la qualità delle immagini tiroidee fino a rendere impossibile la sottrazione. Per un elenco completo dei medicinali che potrebbero interagire, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del sodio ioduro (123I) o del sodio pertecnetato (99mTc).

Popolazione pediatrica

Studi d’interazione sono stati effettuati solo negli adulti.


Medimibi: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Medimibi: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Medi-MIBI 500micrograms non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco