Mifegyne: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Mifegyne 200 mg (Mifepristone): sicurezza e modo d’azione

Mifegyne 200 mg (Mifepristone) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Per l’interruzione della gravidanza, il mifepristone anti-progesterone e l’analogo delle prostaglandine possono essere prescritti e somministrati solo nel rispetto delle normative e dei regolamenti nazionali presenti nei vari paesi.

– lnterruzione medica di gravidanza intrauterina in corso.

Usato in associazione sequenziale con un analogo delle prostaglandine, fino al 63° giorno di amenorrea (vedere paragrafo 4.2).

-– Ammorbidimento e dilatazione della cervice uterina prima dell’interruzione chirurgica della gravidanza nel corso del primo trimestre.

– Preparazione all’azione degli analoghi delle prostaglandine nell’interruzione terapeutica della gravidanza

(oltre il primo trimestre).

– lnduzione del travaglio in caso di morte intrauterina fetale.

In pazienti nelle quali non è possibile utilizzare prostaglandine od ossitocina.

Mifegyne 200 mg: come funziona?

Ma come funziona Mifegyne 200 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Mifegyne 200 mg

Categoria farmacoterapeutica: ALTRI ORMONI SESSUALI E MODULATORI DELLA FUNZIONE

RIPRODUTTIVA/ ANTIPROGESTINICI Codice ATC: G03XB01

Il mifepristone è uno steroide sintetico con un’azione antiprogestinica, come risultato della competizione con il progesterone a livello dei recettori del progesterone.

A dosaggi compresi tra 3 e 10 mg/kg per via orale, inibisce l’azione del progesterone endogeno o esogeno in varie specie animali (ratto, topo, coniglio e scimmia). Questa azione si esplica nei roditori sotto forma di interruzione della gravidanza.

Nelle donne, a dosi superiori o uguali a 1 mg/kg, il mifepristone antagonizza gli effetti endometriali e miometriali del progesterone. In corso di gravidanza sensibilizza il miometrio all’azione di induzione delle contrazioni esercitata dalle prostaglandine. Durante il primo trimestre, un pretrattamento con mifepristone

consente la dilatazione e l’apertura della cervice uterina. Mentre dati clinici hanno dimostrato che il mifepristone facilita la dilatazione della cervice, non sono disponibili dati che indichino che tale risultato possa contribuire a ridurre il tasso di complicanze precoci o tardive della procedura di dilatazione.

In caso di interruzione precoce della gravidanza, la combinazione di un analogo della prostaglandina, utilizzato in un regime sequenziale dopo mifepristone, porta ad un aumento del tasso di successo di circa il 95% dei casi e accelera l’espulsione dell’embrione.

In studi clinici, i risultati variano leggermente a seconda della prostaglandina utilizzata e del tempo di applicazione.

Il tasso di successo è di circa il 95% quando 600 mg di mifepristone vengono combinati con misoprostolo 400 ?g per via orale fino al 49° giorno di amenorrea, e raggiunge il 98% fino al 49° giorno di amenorrea e il 95% fino al 63° giorno di amenorrea con il gemeprost applicato per via vaginale.

Il tasso di insuccesso varia a seconda degli studi clinici e del tipo di prostaglandina impiegato. Gli insuccessi si verificano nel 1,3-7,5% dei casi che ricevono in sequenza Mifegyne, seguito da un analogo della prostaglandina, dei quali:

0 – 1,5% di gravidanze in corso

1,3 – 4,6% di aborto parziale, con espulsione incompleta

0 – 1,4% di raschiamento emostatico

Studi comparativi tra i dosaggi da 200 mg e 600 mg di mifepristone in combinazione con 400 ?g di misoprostolo per via orale in gravidanze fino al 49° giorno di amenorrea non sono riusciti ad escludere un rischio più elevato di proseguimento della gravidanza con il dosaggio da 200 mg.

Studi comparativi tra i dosaggi da 200 mg e 600 mg di mifepristone in combinazione con gemeprost 1 mg per via vaginale in gravidanze fino al 63° giorno di amenorrea indicano che una dose di 200 mg di mifepristone sia altrettanto efficace della dose da 600 mg.

L’incidenza di aborto completo con i 200 mg ed i 600 mg era del 93,8% e 94,3%,

rispettivamente, in pazienti con amenorrea < 57 giorni (n= 777. WHO, 1993), e del 92,4% e del 91,7%,rispettivamente, in pazienti con amenorrea da 57 a 63 giorni (n=896, WHO 2001).

La percentuale di gravidanze in atto con 200 mg e 600 mg era rispettivamente 0,5% e 0,3% in

pazienti con amenorrea < 57 giorni e 1,3% e 1,6% in pazienti con amenorrea tra 57 e 63 giorni.

Le combinazioni di mifepristone con altri analoghi delle prostaglandine diversi dal misoprostolo e dal gemeprost non sono state studiate.

Durante l’interruzione terapeutica della gravidanza oltre il primo trimestre, il mifepristone somministrato alla dose di 600 mg, 36-48 ore prima della prima somministrazione di prostaglandine, riduce l’intervallo di induzione dell’aborto e riduce anche le dosi di prostaglandina necessarie per l’espulsione.

Quando utilizzato per l’induzione del travaglio in caso di morte fetale in utero, il mifepristone da solo induce l’espulsione in circa il 60% dei casi entro le 72 ore successive alla prima assunzione. In tale eventualità, la somministrazione di prostaglandine o farmaci ossitocici non sarà necessaria.

Il mifepristone si lega al recettore glucocorticoideo. Negli animali, a dosaggi da 10 a 25 mg/kg inibisce l’azione del desametasone. Nell’uomo, l’azione antiglucocorticoidea si manifesta a dosi uguali o superiori a 4,5 mg/kg mediante un aumento compensatorio di ACTH e cortisolo. L’attività biologica glucocorticoide (GBA) può risultare depressa per parecchi giorni dopo un’unica somministrazione di 200 mg di mifepristone per interruzione della gravidanza. Le implicazioni cliniche correlate non sono chiare, tuttavia vomito e nausea possono risultare aumentati in donne suscettibili.

Il mifepristone ha una debole azione anti-androgenica che si osserva solo negli animali durante somministrazione prolungata di dosi molto elevate.


Mifegyne 200 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Mifegyne 200 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Mifegyne 200 mg

Assorbimento

Dopo somministrazione orale di una dose unica di 600 mg, il mifepristone viene assorbito rapidamente. Il picco di concentrazione di 1,98 mg/l viene raggiunto dopo 1,30 ore (media di 10 soggetti).

Dopo la somministrazione orale di basse dosi di mifepristone (20 mg), la biodisponibilità assoluta è del 69%.

Distribuzione

Nel plasma il mifepristone si lega per il 98% alle proteine plasmatiche: albumina e principalmente alfa-1 glicoproteina acida (AAG); tale legame è saturabile. A causa di questo legame specifico, il volume di distribuzione e la clearance plasmatica del mifepristone sono inversamente proporzionali alla concentrazione plasmatica di AAG.

Biotrasformazione

La N-Demetilazione e l’idrossilazione terminale della catena 17-propinilica sono le principali vie metaboliche nel metabolismo ossidativo epatico.

Eliminazione

La risposta non è lineare. Dopo una fase di distribuzione, l’eliminazione inizialmente è lenta, la concentrazione infatti si riduce della metà tra le 12 e le 72 ore circa, e poi è più rapida, con una emivita di eliminazione di 18 ore. Con le tecniche di saggio radiorecettoriale, l’emivita terminale è superiore a 90 ore, inclusi tutti i metaboliti di mifepristone in grado di legarsi ai recettori del progesterone.

Il mifepristone viene essenzialmente escreto nelle feci. Dopo somministrazione di una dose radiomarcata pari a 600 mg, il 10% della radioattività totale viene eliminata nelle urine e il 90% nelle feci.


Mifegyne 200 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Mifegyne 200 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Mifegyne 200 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Mifegyne 200 mg: dati sulla sicurezza

In studi tossicologici effettuati su ratti e scimmie fino ad una durata di 6 mesi, il mifepristone produceva effetti associati alla sua attività anti-ormonale (antiprogestinica, antiglicocorticoide e anti-androgenica).

In studi sulla tossicità riproduttiva, il mifepristone agisce come un potente abortivo. Non è stato osservato alcun effetto teratogeno del mifepristone in ratti e topi sopravvissuti all’esposizione fetale. Nei conigli sopravvissuti all’esposizione fetale, tuttavia, sono state osservate anomalie fetali (volta cranica, cervello e

cordone spinale). L’effetto era dipendente dalla dose. Nelle scimmie, il numero di feti sopravvissuti all’azione abortiva del mifepristone era insufficiente per una valutazione conclusiva. Non è stata osservata alcuna evidenza di teratogenicità in embrioni post-impianto di ratto e di scimmia esposti al mifepristone in vitro.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Mifegyne 200 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Mifegyne 200 mg

Mifegyne 200 mg: interazioni

In base a informazioni sull’inibizione in

vi

tro

L’efficacia del metodo può, in via teorica, ridursi a causa delle proprietà antiprostaglandiniche dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l’aspirina (acido acetilsalicilico). Vi sono alcune evidenze che suggeriscono che la somministrazione contemporanea di FANS nel giorno di somministrazione della dose di prostaglandina non influenza in modo sfavorevole gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilità uterina e non riduce l’efficacia clinica dell’interruzione medica di gravidanza.


Mifegyne 200 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Mifegyne 200 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono noti dati che mostrino effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Possono manifestarsi capogiri come effetto indesiderato inerente la procedura di aborto. Considerare la possibilità di tale effetto indesiderato prima di mettersi alla guida di veicoli o di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco