Parvisedil: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Parvisedil (Buxamina + Fitoterapici): sicurezza e modo d’azione

Parvisedil (Buxamina + Fitoterapici) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Stati di irrequietezza, di ipereccitabilità, d’insonnia dei bambini.

Parvisedil: come funziona?

Ma come funziona Parvisedil? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Parvisedil

Categoria farmacoterapeutica: Ipnotici e sedativi in associazione, codice ATC: N05CX Gli studi condotti hanno evidenziato che Parvisedil:

riduce la motilità spontanea del topo e del ratto con un effetto di tipo additivo rispetto ai singoli componenti;

blocca completamente l’ipermotilità da anfetamina nel topo trattato per 3 giorni con 10 ml/Kg per via orale;

abbrevia il tempo di induzione e prolunga la durata del sonno da barbiturici nel topo trattato per os con dosi fino a 10 ml/Kg;

esplica un effetto sinergico rispetto i singoli componenti sull’aggressività da isolamento nel topo trattato per os con 7,61 ml/Kg;

non modifica i principali parametri circolatori e respiratori nel ratto per i.v. con 0,5 e 2,5 ml/Kg. Per cui l’associazione di GABOB, sostanza presente fisiologicamente nel tessuto nervoso e che realizza una importante azione equilibratrice quale inibitore della eccitabilità neuronale con altre sostanze di origine vegetale (estratti di Valeriana, Passiflora, Camomilla e Biancospino), realizza una somma di effetti correttivi degli stati di irrequietezza, di ipereccitabilità, dei disturbi del sonno, effetti peraltro più marcati di quelli ottenibili coi singoli componenti del preparato.


Parvisedil: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Parvisedil, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Parvisedil

Non vi sono dati disponibili.


Parvisedil: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Parvisedil agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Parvisedil è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Parvisedil: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta: per via orale nel topo. La DL 50 è di 50 ml/Kg mentre nel ratto per via endoperitoneale la DL50 è di 2770 mg/Kg.

Tossicità per trattamenti ripetuti: Parvisedil somministrato per via orale nel ratto, per 6 settimane alla dose di 1 ml/Kg e per 180 giorni alla dose di 10 ml/ratto è risultato sempre ben tollerato.

Inoltre testato per 60 giorni alla dose di 10 ml/animale per via orale nel coniglio non ha interferito con la funzione emopoietica: ed alla dose di 5 ml/animale per via orale nel ratto per 8 settimane non ha interferito con la crescita corporea di animali giovani.

Uno studio teratologico utilizzando il solo GABOB per via orale su topi e ratti fino alla dose di 1600 mg/Kg/die ha dimostrato che il prodotto è privo sia di attività teratogena che di tossicità fetale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Parvisedil: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Parvisedil

Parvisedil: interazioni

Non conosciute.


Parvisedil: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Parvisedil: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco