Rinogutt Antiallergico: è un farmaco sicuro?

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml (Tramazolina + Clorfenamina): sicurezza e modo d’azione

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml (Tramazolina + Clorfenamina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Terapia sintomatica delle riniti allergiche, quali il raffreddore da fieno.

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: come funziona?

Ma come funziona Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml

Categoria farmaco terapeutica: Decongestionanti e altri preparati nasali per uso topico. Simpaticomimetici; associazioni escluso corticosteroidi.

Codice ATC: R01AB99.

Fexallegra nasale contiene due principi attivi:

la tramazolina cloridrato, un alfa-simpaticomimetico appartenente alla classe dei derivati dell’imidazolo, ha un effetto vasocostrittore e quindi decongestionante della mucosa nasale.

Clorfeniramina maleato, un derivato propilamminico di prima generazione appartenente alla classe delle alchilammine dotato di azione antagonistica dell’istamina H1, oltre che di azione anticolinergica, agisce alleviando la rinorrea, gli sternuti e il prurito nasale.

Fexallegra nasale presenta quindi due proprietà: vasocostrittrice su piccoli vasi ed antiallergica locale.

Dopo somministrazione di Fexallegra nasale per via intranasale l’effetto vasocostrittore e quindi

l’effetto di decongestione della mucosa si ha di solito in cinque minuti e dura per 8 – 12 ore.


Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml

Non sono stati condotti studi di farmacocinetica nell’uomo.

Tramazolina

Il comportamento farmacocinetico della tramazolina è stata studiato nel ratto, nel coniglio e nei primati.

Assorbimento

È stato dimostrato che il 50-80% della dose è assorbita dopo somministrazione orale o endonasale. Distribuzione

La tramazolina e i suoi metaboliti si distribuiscono in tutti gli organi interni raggiungendo la concentrazione maggiore nel fegato.

Botrasformazione

Dopo somministrazione orale e locale del farmaco, sono stati trovati nelle urine tre principali metaboliti della tramazolina.

Eliminazione

La tramazolina ed i suoi metaboliti sono eliminati principalmente attraverso i reni con un’emivita finale che varia tra le 5 e le 7 ore.

Clorfeniramina maleato

Assorbimento

Clorfeniramina maleato: viene assorbita in maniera relativamente lenta dal tratto gastrointestinale; le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono circa 2,5 – 6 ore dopo la somministrazione per via orale. La biodisponibilità è bassa: sono stati riportati valori compresi fra il 25 e il 50%. Clorfeniramina sembra essere soggetta a considerevole metabolismo di primo passaggio. Circa il 70% della clorfeniramina in circolo si lega alle proteine plasmatiche. La farmacocinetica di clorfeniramina presenta un’ampia variabilità interindividuale; sono state riportate emivite comprese fra 2 e 43 ore.

Distribuzione

Dopo somministrazione per via orale, il farmaco si distribuisce ampiamente nell’organismo e penetra nel SNC. Tuttavia, uno studio condotto nel ratto ha dimostrato che, dopo somministrazione per via sistemica e nasale, le concentrazioni del farmaco nel liquor erano molto basse e non misurabili.

Biotrasformazione

Clorfeniramina maleato viene ampiamente metabolizzata nel fegato attraverso demetilazione e deaminazione e ossidativa.

Eliminazione

Il farmaco in forma immodificata e i metaboliti vengono escreti principalmente nelle urine. L’escrezione è dipendente dal pH urinario e dalla velocità di flusso. Nei pazienti con compromissione renale sono stati osservate emivite del farmaco aumentate.

Popolazione pediatrica

Nei bambini sono stati rilevati un assorbimento più rapido e ampio, una clearance più veloce e un’emivita più breve rispetto agli adulti.


Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: dati sulla sicurezza

Studi sulla tossicità acuta e cronica, sulla tollerabilità locale e generale del Rinogutt Antiallergico spray nasale soluzione hanno dimostrato che nei comuni animali di laboratorio esso presenta una tossicità acuta e cronica trascurabile anche per dosi molto superiori a quelle che si potrebbero raggiungere nella pratica clinica.

Specie Via di somministrazione Parametro tossicologico Dose ml/kg Dose estrapolata all’uomo
Topo (Swiss) IP PST 20 1400
DML 20 1400
DL50 32,5 2275
PO PST >80 >5600
DML >80 >5600
DL50 >80 >5600
Ratto (Sprague-Dawley) IP PST 20 1400
DML 20 1400
DL50 33,6 2352

PST= Prima sintomatologia tossica

DML= Dose minima letale

Tramazolina cloridrato

Studi di tossicità per dose singola di tramazolina cloridrato sono stati condotti in topi e ratti. Nei topi, i valori di DL50 erano di 57, 77 e 195 mg/Kg per peso corporeo rispettivamente dopo somministrazione per via intraperitoneale, sottocutanea e orale. In ratti di gruppi di diversa età, i valori di DL50 dopo somministrazione per via intraperitoneale erano rispettivamente di 37.5 (età: 12-24 ore), >67 (età: 30-33 giorni) o 37 mg/kg per peso corporeo (età: 90-100 giorni).

Studi di tossicità per dosi ripetute con via di somministrazione orale sono stati condotti in ratti e scimmie. Uno studio della durata di 12 mesi compiuto in ratti, somministrando dosi fino a 3 mg/kg per peso corporeo al giorno di farmaco (miscelate al cibo) non ha rilevato alcun effetto indesiderato correlato alla tramazolina cloridrato. In uno studio della durata di 6 mesi compiuto in ratti somministrando dosi di 5 mg/kg per peso corporeo al giorno (alimentazione forzata) non sono stati riscontrati effetti indesiderati ad eccezione di una leggera proliferazione del tessuto connettivo interstiziale cardiaco. Dosi fino a 6 mg/kg per peso corporeo al giorno somministrate per 2 anni in scimmie non hanno provocato effetti indesiderati.

Uno studio della durata di 90 giorni in scimmie a cui sono state somministrate per via endonasale dosi maggiori delle massime dosi giornaliere raccomandate nell’uomo, con 8 singole dosi al giorno, non ha mostrato effetti indesiderati.

La somministrazione per 7 giorni di una soluzione di tramazolina cloridrato (60 mg/ml), per 6 volte al giorno nell’occhio del coniglio non ha provocato reazioni avverse ad eccezione della midriasi.

In un test di mutazione inversa batterica, la tramazolina cloridrato non ha provocato mutazioni genetiche. Non sono stati eseguiti altri studi di genotossicità. Uno studio della durata di 2 anni nel ratto con dosi fino a 3 mg/kg per peso corporeo al giorno (miscelate al cibo) non ha indicato un effetto tumorigeno del farmaco.

Studi per valutare gli effetti tossici della tramazolina sulla capacità riproduttiva del ratto e del coniglio, a cui sono state somministrate per via orale dosi fino a 3 mg/kg per peso corporeo al giorno, non hanno evidenziato effetti embriotossici o teratogeni attribuibili al farmaco.

Nei ratti è stata osservata una ridotta produzione di latte con dosi ≥ 3 mg/kg per peso corporeo al giorno, tuttavia nessun effetto attribuibile al farmaco è stato evidenziato sia sulla fertilità maschile e femminile, sia sullo sviluppo pre- e postnatale.

Clorfeniramina maleato

Il profilo di tossicità di clorfeniramina maleato nel ratto e nel topo comprende eccitazione, tremore muscolare, atassia e crisi convulsive seguite da depressione respiratoria e morte.

Studi di tossicità per dose singola con clorfeniramina maleato sono stati condotti nel ratto, nel topo e nella cavia. Nei ratti i valori di DL50 erano di 89, 182-365 e 118-680 mg/kg rispettivamente dopo somministrazione per via intraperitoneale, sottocutanea e orale. Nei topi, i valori di DL50 erano di 20-39,6, 73-76,7, 104 e 121-162 mg/Kg, rispettivamente dopo somministrazione per via endovenosa, sottocutanea, intraperitoneale e orale. Nelle cavie, i valori di DL50 erano di 101,1 e 186-198 mg/Kg rispettivamente dopo somministrazione per via sottocutanea e orale.

In seguito a somministrazione di clorfeniramina maleato mediante alimentazione forzata ratti Sprague-Dawley femmine per 29 giorni (range di dose 0-25 mg/kg di peso corporeo) o miscelata al cibo a ratti Sprague-Dawley maschi e femmine per tre generazioni successive (dose giornaliera media: 1 mg/kg) non si sono riscontrate alterazioni cliniche, ematologiche o patologiche.

La somministrazione mediante alimentazione forzata a ratti (5 o 10 mg/kg al giorno per 6 settimane) o scimmie (range di dose 0-15 mg/kg per 105 settimane) non ha mostrato effetti correlati al composto.

In studi di tossicità orale e di cancerogenicità della durata di 2 anni, clorfeniramina maleato è stata somministrata con alimentazione forzata a ratti e topi, 5 giorni alla settimana per 103 settimane a differenti dosi (ratti maschi: 0-30 mg/kg; ratti femmine: 0-60 mg/kg; topi maschi: 0-50 mg/kg; topi femmine: 0-200 mg/kg): non vi è stata alcuna evidenza di cancerogenicità, fatto salvo per iperplasia delle cellule follicolari della tiroide nei topi femmine, ad alto dosaggio.

In uno studio della durata di 13 settimane (range di dose somministrata, ratti: 3,75-60 mg/kg; topi: 12,5-200 mg/kg) e in quello di 2 anni sono state spesso riscontrate iperattività e ipereccitabilità associate alla somministrazione.

Clorfeniramina maleato non è risultata mutagena.

Gli studi di tossicità riproduttiva condotti nei ratti albini CD, dopo somministrazione orale, hanno dimostrato che clorfenamina maleato non altera la capacità riproduttiva, la durata della gestazione, il numero degli impianti, l’incremento ponderale intrauterino e la distribuzione per sesso della prole tranne alla dose più alta di 20 mg/kg, con cui si è osservata una riduzione dell’incremento ponderale dei nascituri nella fase di allattamento e della percentuale di sopravvivenza rispetto ai controlli.

La clorfenamina maleato non ha evidenziato alterazioni dello sviluppo fetale né della capacità di sopravvivenza della prole a 24 ore dal parto, e malformazioni maggiori nei conigli New Zealand White.

Dati preclinici suggeriscono che benzalconio cloruro è in grado di produrre un effetto tossico, concentrazione e tempo dipendente, sulle ciglia vibratili dell’epitelio della mucosa nasale, compresa immobilità irreversibile, e può indurre cambiamenti istopatologici della mucosa nasale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: interazioni

L’uso prolungato dei vasocostrittori per uso topico nasale, può alterare la normale funzione della mucosa nasale e dei seni paranasali, provocando infiammazione cronica e atrofia; inoltre può indurre anche assuefazione al medicinale. L’uso, specie se prolungato, dei prodotti topici può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione

.

Al cessare dell’effetto vasocostrittore del farmaco può verificarsi edema della mucosa nasale per iperemia reattiva.

Ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato

Per il potenziale rischio di assorbimento sistemico, Fexallegra nasale deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa lieve-moderata; in questi pazienti l’uso di decongestionanti nasali deve essere comunque di volta in volta sottoposto a valutazione clinica.

Diabete Mellito

Durante il trattamento con medicinali simpatico mimetici si può verificare un’alterazione della regolazione del glucosio determinata dall’interazione farmacologica con i medicinali antidiabetici o dall’effetto sul metabolismo glucidico. Per il potenziale rischio di assorbimento sistemico, Fexallegra nasale deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da diabete mellito.

Feocromocitoma e porfiria

Per il potenziale rischio di assorbimento sistemico, Fexallegra nasale deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da feocromocitoma e da porfiria.

Anziani

Negli anziani il medicinale deve essere utilizzato con cautela. La comparsa di vertigini, sedazione, confusione e ipotensione può essere più probabile nei pazienti anziani che assumono antistaminici. I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli effetti collaterali anticolinergici degli antistaminici, quali secchezza delle fauci e ritenzione urinaria (soprattutto nei pazienti di sesso maschile).

Uso improprio / Errore di somministrazione del farmaco

Il medicinale non deve essere usato per via orale. Se accidentalmente ingerito o se impiegato per un lungo periodo a dosi eccessive, può determinare fenomeni tossici. L’ingestione accidentale nei bambini può provocare grave depressione del sistema nervoso centrale con sedazione spiccata (vedere paragrafo 4.9).

Il contatto del liquido con gli occhi può causare irritazioni.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Fexallegra nasale contiene il conservante benzalconio cloruro che può causare irritazione e, specie se usato per lunghi periodi, una congestione nasale persistente; in questo caso, deve essere usato un medicinale per uso nasale senza benzalconio cloruro o, in alternativa, un’altra forma farmaceutica.


Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Rinogutt antiallergico spray nasale 1 mg/ml + 3,5 mg/ml: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi volti ad indagare gli effetti di Fexallegra nasale sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, si informano i pazienti che possono verificarsi effetti indesiderati quali allucinazioni, sonnolenza, sedazione, vertigini e stanchezza durante il trattamento con Fexallegra nasale.

Clorfeniramina maleato può provocare sonnolenza che può persistere anche il giorno seguente. L’ingestione contemporanea di alcoolici o di altri medicinali depressivi del SNC produce un effetto additivo che compromette le capacità motorie. Si deve evitare il consumo di alcolici durante il trattamento.

Pertanto, si raccomanda di prestare cautela nella guida di veicoli o nell’uso di macchinari. Qualora i pazienti presentino i sopracitati effetti collaterali devono evitare attività nelle quali la perdita di attenzione può risultare potenzialmente pericolosa, come guidare veicoli o usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco