Tenpril: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tenpril (Captopril): sicurezza e modo d’azione

Tenpril (Captopril) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Captopril è indicato per il trattamento di:

ipertensione e

insufficienza cardiaca congestizia.

Tenpril: come funziona?

Ma come funziona Tenpril? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tenpril

Il captopril è un ACE-inibitore appartenente alla categoria ATC C09AA01.

Il beneficio del captopril nel trattamento dell’ipertensione e dell’insufficienza cardiaca sembra risultare soprattutto dalla soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone nel plasma. La renina, un enzima endogeno prodotto dai reni, viene rilasciata in circolo e trasforma l’angiotensina in angiotensina I (un decapeptide relativamente inattivo). L’enzima convertente l’angiotensina (una peptidildipeptidasi) trasforma l’angiotensina I in angiotensina II, un potente vasocostrittore, che provoca vasocostrizione arteriosa ed aumento della pressione sanguigna. E’ anche responsabile della stimolazione della ghiandola surrenale alla secrezione di aldosterone. La riduzione di angiotensina II nel plasma è causata dagli ACE-inibitori. Ciò comporta la diminuzione dell’attività vasopressoria e della secrezione di aldosterone. La riduzione di quest’ultima è lieve, ma può provocare lievi aumenti della concentrazione di potassio sierico accompagnati dalla perdita di sodio e fluidi. Si ha un aumento dell’attività della renina nel plasma quando cessa la reazione negativa dell’angiotensina II sulla secrezione di renina.

L’enzima convertente inoltre riduce la chinina peptide bradichinina (un potente vasodilatore) a metaboliti inattivi. Pertanto, l’ACE-inibizione provoca un aumento nell’attività del sistema callicreine-chinine circolante e locale, che contribuisce alla vasodilatazione periferica (sistema prostaglandina attivato). Tale meccanismo, responsabile di alcuni effetti collaterali, può essere coinvolto nell’effetto ipotensivo del captopril.

La somministrazione di captopril a pazienti con ipertensione riduce la pressione sanguigna in posizione supina ed eretta quasi allo stesso livello senza un aumento compensativo nel ritmo cardiaco.

Una riduzione della pressione sanguigna ottimale si può ottenere in 4-8 settimane. Il mantenimento degli effetti antiipertensivi si verifica durante il trattamento a lungo termine. Un rapido aumento della pressione sanguigna non è associato all’improvvisa interruzione del trattamento.

Il trattamento risulta efficace anche in pazienti con ipertensione da bassa renina. Gli effetti antiipertensivi sono stati studiati in differenti razze, ma la monoterapia produceva una risposta media inferiore nei pazienti ipertesi di razza negra (generalmente una popolazione a bassa renina) rispetto ai pazienti di razza non negra. Non ci sono differenze nell’effetto antiipertensivo quando viene utilizzato anche un diuretico.

In pazienti con insufficienza cardiaca gli effetti emodinamici sono dovuti sia alla dilatazione arteriosa che a quella venosa. Si verificano una riduzione della resistenza vascolare sistemica ed un aumento della capacità venosa, riducendo in tal modo il pre e post-carico.

Ciò provoca una riduzione della pressione di riempimento del ventricolo sinistro/pressione di incuneamento capillare, un aumento della potenza cardiaca ed un ritmo cardiaco invariato o ridotto.

Si otterrà un miglioramento dei segnali clinici e dei sintomi dell’insufficienza cardiaca ed un aumento della capacità di svolgere attività fisica. Tali effetti persistono durante un trattamento a lungo termine.

Non sono disponibili dati clinici sullo stato patologico/mortalità cardiovascolare per l’indicazione ipertensione.


Tenpril: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tenpril, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tenpril

Il captopril è rapidamente assorbito dopo somministrazione orale, con una biodisponibilità del 60 – 65% a stomaco vuoto, che diminuisce fino al 25-50% se il farmaco viene somministrato insieme al cibo.

Il tempo per raggiungere la massima concentrazione plasmatica è di circa un’ora. Il legame con le proteine plasmatiche è circa il 25-30%. Il captopril si distribuisce nella maggior parte dei tessuti corporei e nei volontari sani il volume medio di distribuzione allo steady state è di circa 0.71/kg.

Il 50% circa di una dose di captopril è metabolizzata in disolfuri inattivi. L’eliminazione di captopril immodificato richiede circa due ore ma aumenta nell’insufficienza renale. Circa il 95% di captopril si ritrova nelle urine delle 24 ore, con il 40-50% che viene escreto come farmaco immodificato ed il resto sotto forma di disulfide e altri metaboliti.

Il captopril attraversa la barriera placentare.

Il captopril è presente nel latte materno nella percentuale di circa l’1% della concentrazione del sangue materno.


Tenpril: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tenpril agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tenpril è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tenpril: dati sulla sicurezza

Studi sulla tossicità orale cronica eseguiti negli animali mostrano una tossicità correlata al farmaco che include: ematopoiesi, tossicità renale, ulcera gastrica e alterazioni nei vasi sanguigni retinici.

Si sono osservate le seguenti condizioni a livelli eccedenti quelli terapeutici: anemia, leucopenia, trombocitopenia e soppressione del midollo osseo. E’ stato dimostrato che il captopril provoca iperplasia dell’apparato iuxtaglomerulare dei reni a dosi da 7 a 200 volte superiori alla massima dose umana raccomandata.

Gli studi sui conigli mostravano la comparsa di ulcera gastrointestinale a 30 volte la massima dose dopo un periodo di appena 5-7 giorni. In uno studio biennale sui ratti, sono state osservate alterazioni irreversibili dose-dipendenti nei vasi sanguigni retinici nel secondo anno dello studio.

Tossicità riproduttiva: Il captopril attraversa la barriera placentare e viene secreto nel latte materno. Gli studi sugli animali non hanno dato prova di un potenziale teratogenico del captopril. Gli effetti tossici sulla progenie si verificavano soprattutto nella seconda metà della gravidanza, producendo un aumento della mortalità fetale. Il trattamento durante lo sviluppo perinatale e postnatale causavano ritardi nella crescita e aumentavano la mortalità nei piccoli dei ratti. La fertilità dei genitori non era pregiudicata. Captopril mostra un potenziale embriocidale negli animali.

Potenziale mutageno e cancerogeno: Il potenziale mutageno del captopril non è stato studiato adeguatamente. Gli studi eseguiti fino ad oggi hanno dato risultati negativi. Non è stata riscontrata alcuna traccia di cancerogenesi nei ratti o topi sottoposti a dosi di captopril da 50 a 1350 mg/kg al giomo per due anni.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tenpril: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tenpril

Tenpril: interazioni

In caso di utilizzo di diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio o somministrazione contemporanea di captopril e antidiabetici consultare la Sezione 4.4.Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso.

Diuretici:Dopo aver iniziato il trattamento con captopril, si può verificare un’eccessiva ipotensione in pazienti in terapia con diuretici e soprattutto quelli con riduzione di volume e/o sodio. Il rischio di effetti ipotensivi può essere ridotto interrompendo il trattamento con il diuretico, aumentando l’apporto di volume o sodio prima della somministrazione di captopril e iniziando il trattamento con le dosi inferiori di captopril ed aumentando il dosaggio, se necessario, con cautela.

Litio: L’escrezione di litio può essere ridotta se litio e captopril sono somministrati contemporaneamente. Deve essere eseguito frequentemente il monitoraggio dei livelli di litio sierico.

Vasodilatori: E’ stato riscontrato che il captopril agisce sinergicamente con i vasodilatatori periferici. La conoscenza di tale interazione può evitare una reazione ipotensiva iniziale.

Clonidina: E’ stato suggerito che l’effetto antiipertensivo del captopril può essere ritardato qualora i pazienti prima di passare a questo principio attivo siano stati trattati con clonidina.

Farmaci anestetici: L’effetto degli agenti anestetici può essere potenziato.

Narcotici/antipsicotici: Può verificarsi ipotensione posturale.

Agenti antiipertensivi: Aumentano l’effetto ipotensivo del captopril.

Allopurinolo, agenti citostatici o immunosoppressivi, corticosteroidi sistemici o procainamide: Il rischio di leucopenia può essere aumentato se vengono utilizzati contemporaneamente al captopril.

Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): L’effetto antiipertensivo del captopril può essere ridotto somministrando un FANS. Un ulteriore rafforzamento dell’innalzamento di potassio sierico è stato evidenziato quando un FANS ed il captopril sono stati usati contemporaneamente, mentre può essere ridotta la funzione renale. Tali effetti, che si verificano soprattutto in pazienti con funzione renale compromessa sono, in teoria, reversibili.

Antiacidi: Causano una riduzione della biodisponibilità del captopril.

Simpaticomimetici: Gli effetti antiipertensivi del captopril possono essere ridotti. Per confermare che l’effetto richiesto è stato ottenuto, i pazienti devono essere monitorati attentamente.

Probenecid: Rallenta la secrezione renale e pertanto può aumentare i livelli di captopril nel sangue.

Alcool: L’effetto ipotensivo del captopril viene aumentato.

Alimentazione: La biodisponibilità del captopril può essere ridotta.


Tenpril: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tenpril: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati eseguiti studi sull’effetto sulla capacità di guidare. Deve essere tenuta in considerazione la possibilità di occasionali vertigini o stanchezza in caso di guida o uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco