Ximaract: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ximaract (Cefuroxima Sodica): sicurezza e modo d’azione

Ximaract (Cefuroxima Sodica) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Profilassi antibiotica di endoftalmite postoperatoria dopo chirurgia della cataratta (vedere paragrafo 5.1).

Occorre prendere in considerazione le raccomandazioni ufficiali sull’impiego appropriato degli agenti antibatterici, comprese le linee guida per la profilassi antibiotica nella chirurgia dell’occhio.

Ximaract: come funziona?

Ma come funziona Ximaract? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ximaract

Categoria farmaco terapeutica: Organi di Senso – Oftalmologici – Antiinfettivi – Antibiotici, codice ATC: S01AA27

Meccanismo d’azione

Cefuroxima inibisce la sintesi della parete batterica interagendo con i siti proteici di legame della penicillina (PBPs). Ciò comporta inibizione della biosintesi della parete cellulare (peptidoglicano), che determina lisi e morte delle cellule batteriche.

Effetti farmacodinamici

Per le cefalosporine, il più importante indice farmacocinetico-farmacodinamico di correlazione con l’efficacia in vivo è risultato essere la percentuale dell’intervallo temporale tra le dosi (% T) in cui la concentrazione di farmaco non legato rimane al di sopra della concentrazione minima inibente (MIC) della cefuroxima per le singole specie bersaglio (ossia % T MIC>).

Dopo l’iniezione intracamerale di 1 mg di cefuroxima, i livelli di cefuroxima nell’umore acqueo sono stati superiori alle MIC per molte specie rilevanti, fino a 4 – 5 ore dopo l’intervento chirurgico.

Meccanismi di resistenza

La resistenza batterica a cefuroxima può essere dovuta a uno o più dei seguenti meccanismi:

Idrolisi da beta-lattamasi. Cefuroxima può essere efficacemente idrolizzata da alcune betalattamasi ad ampio

spettro (ESBL) e dall’enzima codificato cromosomicamente (AmpC) che può essere indotto o stabilmente represso in alcune specie di batteri aerobi gram-negativi;

Ridotta affinità per cefuroxima delle proteine leganti la penicillina;

Impermeabilità della membrana esterna, che limita l’accesso di cefuroxima alle proteine leganti la penicillina

in batteri gram-negativi;

Le pompe di efflusso di farmaci antibatterici.

Gli Stafilococchi meticillino-resistenti (MRS) sono resistenti a tutti gli antibiotici ?-lattamici attualmente disponibili compresa la cefuroxima.

Gli Streptococchi pneumoniae penicillino-resistenti sono cross-resistenti alle cefalosporine come la cefuroxima a causa di un’alterazione delleproteine leganti la penicillina.

Ceppi di H. influenzae beta-lattamasi negativi, ampicillina resistenti (BLNAR) devono essere considerati resistenti a cefuroxima nonostante un’apparente sensibilità in vitro.

Breakpoints:

L’elenco dei micro-organismi riportato più avanti è stato selezionato in base alle indicazioni (vedere paragrafo 4.1).

Ximaract deve essere utilizzato esclusivamente per iniezione intracamerale e non deve essere usato per trattare le infezioni sistemiche (vedere paragrafo 5.2); i breakpoints clinici non sono rilevanti per questa via di somministrazione. I valori epidemiologici di cut-off (ECOFF) sono i seguenti, distinguendo i ceppi selvaggi da quelli isolati con caratteristiche di resistenza acquisita:

ECOFF (mg/L)
Staphylococcus aureus ? 4
Streptococcus pneumoniae ? 0,125
E.
coli
? 8
Proteus mirabilis ? 4
H.
influenzae
? 2

La sensibilità degli stafilococchi a cefuroxima si deduce dalla loro sensibilità alla meticillina.

La sensibilità degli streptococchi dei gruppi A, B, C e G può essere dedotta dalla loro sensibilità alla benzilpenicillina.

Informazioni dagli studi clinici

Un studio clinico indipendente, multicentrico, prospettico, randomizzato e controllato in condizioni di parziale mascheramento del trattamento utilizzato è stato condotto su 16.603 pazienti sottoposti ad intervento di cataratta. Ventinove pazienti hanno avuto una endoftalmite (24 nel gruppo “non trattato con cefuroxima" e 5 nel gruppo “trattato con cefuroxima intracamerale "), di cui 20 sono stati classificati come documentata endoftalmite infettiva (17 nel gruppo “non trattato con cefuroxima" e 3 nel gruppo “trattato con cefuroxima intracamerale”). Tra queste 20 endoftalmiti comprovate: 10 pazienti sono nel gruppo “collirio placebo e senza cefuroxima”, 7 pazienti nel gruppo “levofloxacina collirio e senza cefuroxima”, 2 pazienti nel gruppo “collirio placebo e cefuroxima intracamerale” e 1 paziente nel gruppo “levofloxacina collirio e cefuroxima

intracamerale”. La somministrazione profilattica di cefuroxima intracamerale alla dose di 1 mg diluito in 0,1 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0.9%) è stata associata ad una diminuzione di 4,92 volte del rischio totale di endoftalmite post-operatoria.

Due studi prospettici (Wedje 2005 e Lundström 2007) e 5 studi retrospettivi sono stati un supporto allo studio centrale ESCRS sostenendo ulteriormente l’efficacia della cefuroxima intracamerale nelle endoftalmiti post operatorie.


Ximaract: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ximaract, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ximaract

L’esposizione sistemica conseguente ad iniezione intracamerale non è stata studiata ma è da considerare trascurabile.

Dopo iniezione intracamerale della dose singola raccomandata di 0,1 ml di una soluzione 10 mg/l di cefuroxima in pazienti affetti da cataratta, il livello medio intracamerale di cefuroxima era uguale a 2.614 ± 209 mg/l (in 10 pazienti) ed a 1.027 ± 43 mg/l (in 9 pazienti) rispettivamente dopo 30 secondi e dopo 60 minuti dalla somministrazione del farmaco.


Ximaract: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ximaract agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ximaract è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ximaract: dati sulla sicurezza

In studi non-clinici sono stati osservati effetti solo dopo esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto alla massima esposizione umana, che indicano una scarsa rilevanza per l’uso clinico.

L’iniezione intravitreale di 1 mg cefuroxima in conigli albini ha fatto rilevare nei 30 minuti successivi all’iniezione livelli di 19-35 mg/l e 600-780 mg/l rispettivamente nell’umor acqueo e nell’umor vitreo. Dopo 6 ore i livelli si sono ridotti a 1,9-7,3 mg/l e 190-260 mg/l, rispettivamente in questi due comparti. Non c’è stato alcun aumento della pressione intraoculare durante i primi 3 giorni. L’esame istopatologico non ha mostrato cambiamenti degenerativi rispetto alla soluzione salina.

ERG: onde a-, b- e c- ridotte fino al 14° giorno sia nell’occhio in cui è stato iniettato l’antibiotico che in quello di controllo.

Il recupero si è verificato e può essere più lento rispetto al controllo. L’esame ERG non ha evidenziato cambiamenti che potessero essere ritenuti suggestivi di tossicità retinica fino a 55 giorni dopo la somministrazione intravitreale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ximaract: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ximaract

Ximaract: interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.

Dal momento che l’esposizione sistemica dovrebbe essere trascurabile, sono improbabili interazioni sistemiche.

Non è stata riportata in letteratura alcuna incompatibilità con i prodotti più comunemente utilizzati nella chirurgia della cataratta.


Ximaract: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ximaract: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non rilevante.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco