Inforce: a cosa serve e come si usa

Inforce fiale (Diclofenac Sodico): indicazioni e modo d’uso

Inforce fiale (Diclofenac Sodico) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico e di spasmi della muscolatura liscia.

Inforce fiale: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Inforce fiale è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Inforce fiale ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Inforce fiale

Posologia

L’uso del medicinale è limitato agli adulti e agli adolescenti di etĂ  superiore a 14 anni.

INFORCE puĂ² essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea per non piĂ¹ di due giorni consecutivi.

In caso di dolore lieve o moderato è sufficiente l’utilizzo del dosaggio piĂ¹ basso (25 mg). Una dose maggiore fino a 75 mg puĂ² essere necessaria in caso di dolore severo.

Eccezionalmente, in casi gravi ( ad esempio in caso di coliche), si puĂ² somministrare una seconda dose di 75 mg, separata da un intervallo di alcune ore.

Il dosaggio massimo giornaliero non deve superare 150 mg.

Ăˆ possibile combinare i diversi dosaggi di INFORCE tra loro ed, eventualmente, anche con altre formulazioni contenenti diclofenac, sempre fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg.

Popolazione pediatrica

Il medicinale non deve essere utilizzato in bambini e adolescenti di etĂ  inferiore a 14 anni

Pazienti anziani

Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrĂ  valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Modo di somministrazione

Via intramuscolare: l’iniezione deve essere praticata in profonditĂ , nel quadrante supero-esterno della natica. Se è necessaria piĂ¹ di un’iniezione, è consigliabile cambiare lato di somministrazione nelle iniezioni successive.

Via sottocutanea: l’iniezione deve essere praticata nel tessuto sottocutaneo, preferibilmente nei glutei o nella coscia. L’ago deve essere introdotto interamente nello spessore della plica cutanea che si forma tra pollice e indice. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell’iniezione. Se è necessaria piĂ¹ di un’iniezione, è consigliabile cambiare sito di somministrazione nelle iniezioni successive.

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Inforce fiale seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Inforce fiale per quanto riguarda la gravidanza:

Inforce fiale: si puĂ² prendere in gravidanza?

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L’inibizione della sintesi di prostaglandine puĂ² interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Ăˆ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ  embrio-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se il diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta piĂ¹ bassa possibile e la durata del trattamento piĂ¹ breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre

il feto a :

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che puĂ² progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, in prossimitĂ  del parto, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂ² occorrere anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente, il diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza

Allattamento

Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, il diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante. Fertilità

Come per altri FANS, l’uso di diclofenac puĂ² alterare la fertilitĂ  femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di diclofenac in donne che abbiano difficoltĂ  di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilitĂ .

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Inforce fiale?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Inforce fiale in caso di sovradosaggio.

Inforce fiale: sovradosaggio

Non esiste un tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac. Il sovradosaggio puĂ² causare sintomi quali vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, capogiri, tinnito o convulsioni. Nel caso di avvelenamento significativo sono possibili insufficienza renale acuta e danni epatici.

Trattamento

Il trattamento dell’avvelenamento acuto da FANS, incluso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico. In caso di complicazioni come ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbi gastrointestinali e depressione respiratoria dovrebbero essere adottate le misure di supporto e trattamento sintomatico.

Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non sono probabilmente di aiuto nell’eliminare i FANS, incluso diclofenac, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.

Inforce fiale: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco