Melleril: a cosa serve e come si usa

Melleril (Tioridazina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Melleril (Tioridazina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

La tioridazina è indicata esclusivamente per il trattamento di seconda scelta della schizofrenia in pazienti adulti.

Melleril: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Melleril è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Melleril ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Melleril

La dose iniziale deve essere la minima nel range di dosi raccomandate e deve essere aumentata gradualmente ad intervalli settimanali per minimizzare il rischio di cardiotossicità. La dose giornaliera non deve superare i 600 mg e deve essere raggiunta con incrementi settimanali non superiori ai 100 mg.

Prima di iniziare il trattamento con tioridazina, si deve eseguire un elettrocardiogramma basale per escludere dal trattamento i pazienti con rilevanti disturbi cardiovascolari preesistenti (vedere 4.3 “Controindicazioni”).

Episodi di schizofrenia acuta in pazienti psicotici adulti e ospedalizzati

100-600 mg/die.

Schizofrenia cronica

100-600 mg/die per pazienti ospedalizzati;

50-300 mg/die per pazienti non ospedalizzati/ambulatoriali.

Le compresse a rilascio prolungato da 200 mg sono divisibili in quattro e pertanto consentono di adattare la posologia alle diverse necessità terapeutiche. Le compresse non devono essere masticate.

Generalmente nei pazienti schizofrenici ospedalizzati sono necessarie da 2 a 3 settimane o più per ottenere una risposta terapeutica. Nei pazienti psicotici cronici il raggiungimento del massimo beneficio terapeutico richiede generalmente fino a 6 settimane di trattamento, talvolta anche 6 mesi. Al contrario, nei pazienti psicotici acuti si può ottenere un miglioramento già dopo 24-48 ore.

Si deve tener presente che:

esiste grande variabilità nella risposta individuale e nelle necessità posologiche;

nei pazienti con ridotta massa corporea e in quelli con alterata funzionalità renale ed epatica le dosi iniziali devono essere più basse e gli incrementi di dose più graduali;

talvolta può essere difficile determinare il dosaggio ottimale quando si somministrano farmaci antipsicotici: pertanto può essere necessario aggiustare le dosi in base all’evoluzione della situazione clinica del paziente;

quando si deve interrompere la somministrazione del farmaco dopo un lungo periodo di trattamento, si raccomanda di ridurre gradualmente il dosaggio nell’arco di una o due settimane, in quanto l’interruzione brusca della terapia con neurolettici può provocare in alcuni pazienti, in terapia da lunghi periodi o con alte dosi, l’insorgenza di sintomi quali ad esempio nausea, vomito, disturbi gastrici, tremore, capogiri, ansia, agitazione, insonnia, segni transitori di discinesia e la ricomparsa di sintomi psicotici.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Melleril seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Melleril per quanto riguarda la gravidanza:

Melleril: si può prendere in gravidanza?

La tioridazina non deve essere somministrata in gravidanza se non per ragioni di assoluta necessità. Non ci sono prove sufficienti a dimostrare che il farmaco sia sicuro nelle donne gravide, mentre da alcuni studi (non tutti) condotti sugli animali sono risultati effetti dannosi. I neonati da madri trattate con tioridazina nelle ultime fasi della gravidanza possono mostrare segni di intossicazione, come ad esempio eccessiva sonnolenza, tremore e iperattività.

La tioridazina non deve essere somministrata durante l’allattamento. Se l’uso della tioridazina è considerato indispensabile, l’allattamento al seno deve essere interrotto.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Melleril?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Melleril in caso di sovradosaggio.

Melleril: sovradosaggio

Sintomi

Secchezza delle fauci, nausea, vomito, ileo paralitico, congestione nasale, ritenzione urinaria, turbe della visione, rabdomiolisi, sedazione, confusione, agitazione psicomotoria, sonnolenza, disorientamento, effetti extrapiramidali ipercinesia, iperpiressia, convulsioni, coma.

Aritmia cardiaca, tachicardia, prolungamento dell’intervallo QTc con conseguente aumentato rischio di aritmia del tipo “torsione di punta”, grave ipotensione, collasso, depressione respiratoria, arresto respiratorio, edema polmonare.

Trattamento

Si raccomanda la somministrazione di alte dosi di carbone attivo; anche la lavanda gastrica può essere presa in considerazione. Si deve evitare di indurre il vomito per il rischio che si verifichino reazioni distoniche e la potenziale aspirazione del vomito.

Istituire un trattamento sintomatico di supporto con attento monitoraggio del sistema cardiovascolare, del sistema nervoso centrale e di quello respiratorio.

Il trattamento dell’ipotensione può richiedere la somministrazione endovenosa di fluidi e di vasopressori. A causa del potente blocco a-adrenergico esercitato dalle fenotiazine, non è appropriato l’utilizzo di vasopressori con componente mista di agonismo a- e b-adrenergico (es. dopamina e adrenalina): come conseguenza potrebbero verificarsi effetti paradosso quali vasodilatazione e ipotensione. Si deve porre attenzione alla comparsa di sintomi di acidosi metabolica e agli effetti cardiaci ritardati. Farmaci che possono determinare un ulteriore prolungamento dell’intervallo QTc (es. disopiramide, procainamide e chinidina) devono essere evitati nel trattamento del sovradosaggio da tioridazina (vedere 4.3 “Controindicazioni”).

Per il trattamento dell’aritmia tipo “torsione di punta” vedere 4.8 “Effetti indesiderati”).

Melleril: istruzioni particolari

Nessuna.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco