Neupogen: a cosa serve e come si usa

Neupogen (Filgrastim): indicazioni e modo d’uso

Neupogen (Filgrastim) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Neupogen è indicato nel ridurre la durata della neutropenia e l’incidenza della neutropenia febbrile in pazienti trattati con chemioterapia citotossica standard per affezioni maligne (con l’eccezione della leucemia mieloide cronica e delle sindromi mielodisplastiche) e nel ridurre la durata della neutropenia in pazienti sottoposti a terapia mieloablativa seguita da trapianto di midollo osseo considerati a maggior rischio di neutropenia severa prolungata.

La sicurezza e l’efficacia di Neupogen sono simili negli adulti e nei bambini trattati con chemioterapia citotossica.

Neupogen è indicato per la mobilizzazione delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC).

In pazienti, bambini o adulti, con neutropenia grave congenita, ciclica o idiopatica, con una CAN (conta assoluta dei neutrofili) ≤ 0,5 x 109/l e una storia di infezioni gravi o ricorrenti, una somministrazione a lungo termine di Neupogen è indicata per incrementare la conta dei neutrofili e per ridurre l’incidenza e la durata delle complicanze infettive.

Neupogen è indicato nel trattamento della neutropenia persistente (CAN uguale o minore di 1,0 x 109/l) in pazienti con infezione da HIV avanzata, per ridurre il rischio di infezioni batteriche quando non siano appropriate altre opzioni per controllare la neutropenia.

Neupogen: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Neupogen è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Neupogen ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Neupogen

Chemioterapia citotossica standard:

La dose raccomandata di Neupogen è di 0,5 MU (5 mcg)/kg/die. La prima dose di Neupogen non deve essere somministrata prima di 24 ore dal termine della chemioterapia citotossica. Neupogen può essere somministrato quotidianamente tramite iniezione sottocutanea oppure diluito in soluzione glucosata al 5% come infusione endovenosa somministrata in 30 minuti (vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione per le istruzioni sulla diluizione). La via sottocutanea è preferita nella maggior parte dei casi. Uno studio effettuato per somministrazioni singole ha permesso di osservare che la somministrazione endovenosa può abbreviare la durata dell’effetto. Non è chiara la rilevanza clinica di questo dato in caso di somministrazione multipla. La scelta della via di somministrazione deve dipendere dalle condizioni cliniche individuali. Negli studi clinici randomizzati, Neupogen è stato utilizzato per via sottocutanea alla dose di 230 mcg/m² /die (4,0-8,4 mcg/kg/die).

Neupogen deve essere somministrato quotidianamente fino a quando l’atteso nadir dei neutrofili non sia stato superato e questi non siano tornati ad un livello normale. Dopo chemioterapia standard per tumori solidi, linfomi e leucemia linfoide, la durata del trattamento richiesta per soddisfare questi criteri potrebbe raggiungere i 14 giorni. Dopo terapia di induzione e consolidamento per leucemia mieloide acuta la durata del trattamento può essere sostanzialmente più lunga (fino a 38 giorni) in funzione del tipo, della dose e dello schema di chemioterapia citotossica usata.

In pazienti sottoposti a chemioterapia citotossica, solitamente già 1-2 giorni dopo l’inizio della terapia con Neupogen si riscontra un aumento transitorio del numero di neutrofili. Per ottenere una risposta terapeutica prolungata, la terapia con Neupogen non deve essere interrotta prima del raggiungimento del nadir previsto e prima che la conta dei neutrofili sia ritornata a livelli normali. Pertanto si sconsiglia un’interruzione prematura della terapia con Neupogen, prima del raggiungimento del previsto nadir dei neutrofili.

Pazienti trattati con terapia mieloablativa seguita da trapianto di midollo osseo:

La dose iniziale raccomandata di Neupogen è di 1,0 MU (10 mcg)/kg/die somministrata in infusione endovenosa di 30 minuti o di 24 ore oppure 1,0 MU (10 mcg)/kg/die somministrata in infusione sottocutanea continua di 24 ore. Neupogen deve essere diluito in 20 ml di soluzione glucosata al 5% (vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione per le istruzioni sulla diluizione).

La prima dose di Neupogen deve essere somministrata dopo almeno 24 ore dalla chemioterapia citotossica ed entro 24 ore dall’infusione di midollo osseo.

Una volta che il nadir dei neutrofili è stato superato, la dose giornaliera di Neupogen deve essere adattata alla risposta dei neutrofili come nella tabella seguente:

Conta dei neutrofili Aggiustamento della dose di Neupogen
>1,0 x 109/l per 3 giorni consecutivi ridurre a 0,5 MU/kg/die
Quindi, se CAN rimane >1,0 x 109/l per altri 3 giorni consecutivi sospendere Neupogen

Se CAN diminuisce a valori <1,0 x 109/l durante il periodo di trattamento, la dose di Neupogen deve essere ripristinata in modo scalare in base alle indicazioni precedenti.

CAN = conta assoluta dei neutrofili

Per la mobilizzazione delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC) in pazienti sottoposti a terapia mielosoppressiva o mieloablativa seguita da trapianto autologo di cellule progenitrici del sangue periferico:

Il dosaggio raccomandato di Neupogen per la mobilizzazione delle PBPC quando usato da solo è di 1,0 MU (10 mcg)/kg/die in infusione sottocutanea continua di 24 ore o come singola iniezione sottocutanea giornaliera per 5-7 giorni consecutivi. Nel caso venga somministrato per infusione, Neupogen deve essere diluito in 20 ml di soluzione glucosata al 5% (vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione per le istruzioni sulla diluizione). Periodo di effettuazione delle leucoaferesi: una o due leucoaferesi nei giorni 5 e 6 sono generalmente sufficienti. In altre circostanze, possono rendersi necessarie leucoaferesi addizionali. Il dosaggio di Neupogen deve essere mantenuto fino all’ultima leucoaferesi.

La dose raccomandata di Neupogen per la mobilizzazione delle PBPC dopo chemioterapia mielosoppressiva è di 0,5 MU (5mcg)/kg/die somministrata giornalmente per iniezione sottocutanea a partire dal primo giomo successivo al completamento della chemioterapia, fino al superamento del nadir atteso dei neutrofili e fino al recupero di una conta normale dei neutrofili. Le leucoaferesi devono essere effettuate nel periodo in cui la CAN sale da < 0,5 x 109/l fino a più di 5,0 x 109/l. Nei pazienti che non siano stati pretrattati con chemioterapia ad alte dosi è spesso sufficiente una singola leucoaferesi. Negli altri casi sono raccomandate ulteriori leucoaferesi.

Per la mobilizzazione delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC) in donatori sani prima del trapianto allogenico delle cellule progenitrici del sangue periferico:

Per la mobilizzazione delle PBPC in donatori sani, Neupogen deve essere somministrato per via sottocutanea alla dose di 10 mcg/kg/die per 4-5 giorni consecutivi. La leucoaferesi deve essere iniziata al giomo 5 e deve proseguire fino al giomo 6, se necessario, al fine di raccogliere un numero di cellule CD34 pari a 4×106 per kg di peso corporeo del ricevente.

Pazienti con neutropenia cronica grave:

Neutropenia congenita: la dose iniziale raccomandata è di 1,2 MU (12 mcg)/kg/die per via sottocutanea in dose singola o in dosi suddivise. Neutropenia idiopatica o ciclica: la dose iniziale raccomandata è di 0,5 MU (5 mcg)/kg/die per via sottocutanea in dose singola o in dosi suddivise.

Aggiustamento della posologia: Neupogen deve essere somministrato quotidianamente per iniezione sottocutanea fino a quando venga raggiunta, e possa essere mantenuta, una conta dei neutrofili superiore a 1,5 x 109/l. Una volta ottenuta la risposta, deve essere stabilita la dose minima efficace a mantenere questo livello. È necessaria una somministrazione quotidiana per lungo tempo al fine di mantenere una conta dei neutrofili adeguata. Dopo 1-2 settimane di terapia la dose iniziale può essere raddoppiata o dimezzata in base alla risposta del paziente. Successivamente il dosaggio può essere aggiustato individualmente ogni 1-2 settimane allo scopo di mantenere una conta di neutrofili media tra 1,5 x 109/l e 10 x 109/l. Uno schema più rapido di incremento progressivo della dose può essere preso in considerazione nei pazienti che presentano infezioni gravi. Negli studi clinici il 97% dei pazienti responsivi ha ottenuto una risposta completa a dosi ≤ 24 mcg/kg/die. La sicurezza a lungo termine della somministrazione di Neupogen a dosi maggiori di 24 mcg/kg/die in pazienti affetti da neutropenia cronica grave non è stata stabilita.

Altre informazioni:

La terapia con Neupogen deve essere effettuata solo in collaborazione con centri oncologici con esperienza nel trattamento con G-CSF e in ematologia e dotati delle necessarie attrezzature diagnostiche. Le procedure di mobilizzazione e di aferesi devono essere effettuate in collaborazione con centri ematologici ed oncologici con adeguata esperienza in questo campo e dove il monitoraggio delle cellule progenitrici emopoietiche possa essere correttamente effettuato.

Un certo numero di pazienti anziani è stato incluso negli studi clinici con Neupogen ma non sono stati eseguiti studi speciali per questo gruppo di soggetti; non è possibile pertanto raccomandare uno specifico schema di somministrazione.

Studi con Neupogen in pazienti con grave riduzione della funzionalità renale o epatica hanno evidenziato un profilo farmacocinetico e farmacodinamico simile a quello osservato in individui normali. Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio in queste condizioni.

Uso pediatrico nella neutropenia cronica grave (NCG) e nelle neoplasie:

Il 65% dei pazienti studiati nelle sperimentazioni sulla NCG aveva meno di 18 anni. L’efficacia del trattamento è risultata evidente per questa fascia di età, la cui maggior parte ha compreso pazienti con neutropenia congenita. Non si sono osservate differenze nei profili di sicurezza dei pazienti pediatrici trattati per neutropenia cronica grave.

Dagli studi clinici condotti su pazienti pediatrici risulta evidente che la sicurezza e l’efficacia di Neupogen sono simili sia negli adulti che nei bambini trattati con chemioterapia citotossica.

La posologia per i pazienti pediatrici è la stessa impiegata per gli adulti trattati con chemioterapia citotossica mielosoppressiva.

Pazienti con infezione da HIV:

Per il recupero della neutropenia:

La dose iniziale raccomandata di Neupogen è di 0,1 MU (1 mcg)/kg/die, somministrata quotidianamente mediante iniezione sottocutanea con incrementi fino ad un massimo di 0,4 MU (4 mcg)/kg/die, fino a quando venga raggiunta, e possa essere mantenuta, una conta dei neutrofili normale (CAN > 2,0 x 109/l). Negli studi clinici, > 90% dei pazienti ha risposto a questi dosaggi, ottenendo il recupero della neutropenia con una mediana di due giorni.

In un piccolo numero di pazienti (<10%) si sono resi necessari dosaggi fino a 1,0 MU (10 mcg)/kg/die per ottenere il recupero della neutropenia.

Per il mantenimento di una conta dei neutrofili normale

Una volta ottenuto il recupero della neutropenia, deve essere stabilita la dose minima efficace a mantenere una conta normale dei neutrofili. Si raccomanda un dosaggio iniziale a giorni alterni di 30 MU (300 mcg)/die mediante iniezione sottocutanea. Si possono rendere necessari ulteriori aggiustamenti del dosaggio, in base alla CAN del paziente, per mantenere la conta dei neutrofili > 2,0 x 109/l. Negli studi clinici, per mantenere una CAN > 2,0 x 109/l, sono stati necessari dosaggi di 30 MU (300 mcg)/die, da 1 a 7 giorni alla settimana, con una frequenza mediana di 3 giorni alla settimana. Si possono rendere necessarie somministrazioni a lungo termine per mantenere la CAN > 2,0 x 109/l.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Neupogen seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Neupogen per quanto riguarda la gravidanza:

Neupogen: si puĂ² prendere in gravidanza?

Non ci sono dati circa la sicurezza di Neupogen nelle donne in gravidanza. Esistono dati pubblicati in letteratura che dimostrano il passaggio transplacentare di filgrastim nelle donne in gravidanza. Non esistono evidenze, in base agli studi effettuati su ratti e conigli, che Neupogen abbia effetti teratogeni. È stata osservata nei conigli un’aumentata incidenza di aborti, ma non è stata riscontrata nessuna malformazione. In gravidanza il possibile rischio per il feto derivante dall’uso di Neupogen deve essere valutato nei confronti dei benefici terapeutici attesi.

Non è noto se Neupogen sia escreto nel latte materno. L’uso di Neupogen non è raccomandato durante l’allattamento.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Neupogen?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Neupogen in caso di sovradosaggio.

Neupogen: sovradosaggio

Gli effetti del sovradosaggio di Neupogen non sono stati definiti. L’interruzione del trattamento con Neupogen provoca generalmente la diminuzione del 50% del numero dei neutrofili circolanti entro 1-2 giorni, con un ritomo ai livelli fisiologici in 1-7 giorni.

Neupogen: istruzioni particolari

In caso di necessità, Neupogen può essere diluito in soluzione glucosata al 5%.

E’ da evitare in ogni caso una diluizione che porti a una concentrazione finale inferiore a 0,2 MU (2 mcg) per ml.

La soluzione deve essere ispezionata visivamente prima dell’uso. Devono essere usate solo soluzioni limpide e senza particelle.

Per i pazienti trattati con filgrastim diluito a concentrazioni inferiori a 1,5 MU (15 µg) per ml, alla soluzione deve essere aggiunta albumina sierica umana fino a raggiungere una concentrazione finale di 2 mg/ml.

Ad esempio: in un volume finale da iniettare di 20 ml, a una dose totale di filgrastim inferiore a 30 MU (300 mcg) si devono aggiungere 0,2 ml di soluzione di albumina umana al 20% (Ph.Eur.).

Neupogen non contiene conservanti. Considerando un possibile rischio di contaminazione microbica, le siringhe di Neupogen sono solamente monouso. Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

Quando Neupogen è diluito con soluzione glucosata al 5% risulta compatibile con il vetro e con numerose materie plastiche compresi PVC, poliolefina (copolimero del polipropilene e del polietilene) e polipropilene.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco