Relifex: a cosa serve e come si usa

Relifex (Nabumetone): indicazioni e modo d’uso

Relifex (Nabumetone) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante, artropatia gottosa, reumatismo extraarticolare.

Affezioni periarticolari, come: borsiti, tendiniti, sinoviti e tenosinoviti, periartrite scapolomerale.

Processi infiammatori acuti inclusi quelli muscolo-scheletrici, lesioni da sport.

Relifex: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Relifex è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Relifex ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Relifex

Adulti:

una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la sera.

In casi gravi e persistenti o in corso di esacerbazioni acute si possono aggiungere 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale, o 1 compressa o 1 bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la mattina.

Nel caso di affezioni acute, come le lesioni da sport, si consiglia una dose di attacco di una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale seguita dalla posologia standard.

Le bustine devono essere sempre sciolte prima dell’uso in mezzo bicchiere d’acqua. La sospensione così ottenuta va mescolata con un cucchiaino e va assunta subito dopo.

Le bustine ed il flaconcino monodose di soluzione orale sono particolarmente adatti all’impiego in tutti i pazienti che presentano difficoltà alla deglutizione.

La contemporanea assunzione di cibo non influenza l’assorbimento di RELIFEX.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Anziani:

Gli anziani presentano alti tassi di reazioni avverse (ADR) correlate ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare emorragia e perforazione gastrointestinale (GI) che possono essere potenzialmente fatali. Nell’anziano la dose totale giornaliera non deve superare 1 g (in alcuni casi 500 mg, 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale possono dare risultati soddisfacenti).

(vedere paragrafo 4.4).

Bambini:

Allo stato attuale non esistono dati relativi all’impiego nei pazienti con età inferiore ai 14 anni.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Relifex seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Relifex per quanto riguarda la gravidanza:

Relifex: si può prendere in gravidanza?

RELIFEX non deve essere somministrato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Gravidanza

Non ci sono studi clinici sull’uso di nabumetone durante la gravidanza nell’uomo.

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post- impianto e della mortalità embrio/fetale. Inoltre, un aumento dell’ incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio

Di conseguenza, nabumetone è controindicato durante la gravidanza.

Allattamento

Non c’è alcuno studio clinico sull’uso del nabumetone durante l’allattamento. Non è noto se il nabumetone sia escreto nel latte materno umano; tuttavia, il 6-MNA viene escreto nel latte dei ratti che allattano. Considerando le potenziali reazioni avverse gravi da nabumetone nei neonati allattati al seno, è necessario decidere se interrompere l’allattamento o interrompere il farmaco, tenendo conto dell’importanza del farmaco per la madre.

Fertilità

Vedere il paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso”, relativamente alla fertilità femminile.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Relifex?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Relifex in caso di sovradosaggio.

Relifex: sovradosaggio

Sintomi e segni

Non ci sono informazioni sul sovradosaggio.

I sintomi comprendono nausea, vomito, dolore epigastrico, sanguinamento gastrointestinale, raramente diarrea, disorientamento, eccitazione, coma, sonnolenza, capogiri e occasionalmente convulsioni. In caso di intossicazione significativa sono possibili insufficienza renale acuta e danno epatico.

Trattamento

Non c’è un antidoto specifico e il metabolita attivo 6-MNA non è dializzabile.

Il sovradosaggio accidentale deve essere trattato con una lavanda gastrica seguita da carbone attivo e da una appropriata terapia di supporto.

Relifex: istruzioni particolari

Nessuna particolare istruzione


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco