Fellandrio o Finocchio di acqua
Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini
(Oenanthe Phellandrium (L.) Lamk. – Fam. Ombrellifere) (Sin. – Phellandrium aquaticum L. – Oenanthe aquatica Poir.)
Fellandrio o Finocchio di acqua- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018
Indice dei contenuti
- Generalità
- Componenti principali
- Proprietà farmacologiche
- Estratti e preparati vari
- Preparazioni usuali e Formule
- Bibliografia
Generalità
Etimologia – Oenanthe, dal greco oinh = vigna o vite e anqus = fiore, allusione all’odore dei fiori, analogo a quello dei fiori della vite.
Phellandrium, dal greco jellandrion, antico nome di una pianta delle paludi. Si spiega dicendo che i frammenti dei cauli morti galleggiano sull'acqua come pezzi di sughero, in greco jellos e sono simili, per il gran numero di lunghe e sottili radichette avventizie, che sono sulle articolazioni, a piccoli fantocci. Dal greco andrias = somiglianza e andrion = pupazzo.
Secondo certi AA. il nome deriverebbe da jenax = che uccide a tradimento (ingannatore) da jenw = uccido, e anhr andros = uomo, per le sue qualità tossiche, allo stato fresco ed a forte dose; meno tossica allo stato secco.
acquaticum, acquatica, che vegeta nell’acqua.
Nome volgare – Cicuta acquatica, Cerefoglio acquatico, Finocchio palustre (Tosc.), Fasolaria (antiq.).
Habitat – Europa centrale e meridionale. In Italia nei fossi, nelle paludi (It. boreale), Liguria, Toscana, Umbria (Lago Colfiorito).
Pianta erbacea perenne.
Parti usate – I frutti (impropriamente detti semi) (mericarpi) secchi (e non imbruniti).
Componenti principali
1-2,5 % di olio essenziale (1) (2), in cui sono stati identificati i seguenti composti; d-b-fellandrene (3) (4) circa 80 % (3), pinene (5), sabinene (6), canfene (7), fellandrale (8) nella forma destrogira (4), androlo (8) identificato con l’n-1-nonen-3-oIo, C9H18O (9): sono probabilmente presenti anche 4-isopropil-2-cicloesen-1-one, C9H14O (9) (10), n-2-nonen-1-olo, n-4-undecen-3-oIo e 4-isopropil-2- cicloesen-1-olo (9). La presenza di citronellolo nel distillato di Fellandrio, segnalata da Wienhaus e Presting (7), è stata in seguito negata da Wienhaus e Striegler (9).
L’idrocarburo terpenico b-feIIandrene (1-metilen-4-isopropil-2-cicloesene), C10H16 ( 1 ), esiste in natura nelle due forme destrogira e levogira. Nella forma destrogira si trova, oltre che nell’olio essenziale di Fellandrio, anche nell’olio dell’Anice, di Angelica, di Zenzero, ecc. Ha la seguente struttura:
L’androlo, trovato da Schimmel (8) nell’olio essenziale di Fellandrio, è stato successivamente identificato con un alcool primario, C10H20O (7); ma nel 1936 Wienhaus e Striegler (9) ne hanno stabilito la costituzione, equivalente all’ 1-nonen-3-oIo, C9H18O, levogiro con la seguente struttura:
Il 4-isopropil-2-cicloesen-1-one, C9H14O, si trova nell’olio essenziale di Fellandrio nella forma destrogira (9) (10). Nella forma levogira si trova negli oli di Eucalyptus polybractea, E. hemiploia, E. cneorifolia, ecc.
Oltre all’olio essenziale nei frutti sono stati trovati galattano e mannano (11) e olio grasso 20 % (12).
Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico
Espettorante e calmante nelle affezioni catarrali croniche dei bronchi e nella pertosse; diuretico, diaforetico, carminativo.
Estratti e preparati vari
Estratto fluido (g 1 = XLIl gtt).
Dosi: g 0,3-0.5 pro dose.
Preparazioni usuali e formule galeniche
Tintura
Estratto fluido fellandrio …………………………………………. g 20
Alcool di 25° g 80
(g 1.5-2.5 pro dose)
Sciroppo
Estratto fluido fellandrio …………………………………. . . . g 5
Sciroppo semplice F.U………………………………………………….. g 95
(1-2 cucchiaini pro dose fino a 6 pro die per parecchi giorni)
Pozione nella pertosse
Estratto fluido fellandrio . g 5
Estratto fluido bignonia . . g 5
Sciroppo edera………………………………………………………………… g 20
Sciroppo belladonna………………………………………………………. g 20
Sciroppo arancio . ……………. g 60
Acqua q. b. a …………. …. g 300
(a cucchiai)
BIBLIOGRAFIA
(1) GILDEMEISTER E. e HOFFMAN F.. Aetherische Oele, 3» ed., voi. Ili, p. 534 – (2) GUENTHER E., The Essenilal OIls, 1950. voi. IV, p. 666 – (3) PESCI, Gazz. Chim. Ital., 16, 225, 1886 – (4) BERRY, MACBETH e SWANSON. J. Chem. Soc., 1448» 1937 – (5) ICONDAKOW e SCHINDELMEISER, J. Frakt. Chem., 75, 141, 1907 – (6) WALLACH, Therpene und Campher, Il ed., Lelpzls. 1914, p, 485 – (7) PRESTINO, Inautural Dissertation. Univ. Leipzit, 1931; Ber. ScMmmeì, 134, 1932 – (8) SCHIMMEL, Ber. ScMmmel, ottobre 1904, 91; ottobre 1905, 71 – (9) STRIEGLER, Inauiural Dissertation, Univ. Leipzig. 1936 – (10) BERRY, MACBETH e SWANSON, J. Chem. Soc.. 1448, 1937 – (U) CHAMPENOIS, J. Pharm. Chim., 15, 228, 1902 – (12) WEHMER C.. Die Pflanzenstoffe, 1931. p. 882.