Viola Mammola: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Viola Mammola

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Viola odorata L. – Fam. Violacee/Violee)

(Sin. – Viola martia Schimp. – Viola suavis Bierbers. )

Viola Mammola- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

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viola

EtimologiaViola, dal greco ion = viola, nome usato da Virgilio (Egl. II, 47).

odorata, da odor = odore, perchè profumata.

martia, del mese di marzo (martius mensis).

suavis, per il grato profumo.

Nomi volgari – Viola maura, mammolina, violetta (tosc.), viuvetta, vioretta, viuleta (lig.), violetta, violitta, vioritta (piem.), viola soppina, vioeula campagnoeula (lomb.), fior de zenar, fior de S. Bastian, vivuola, ciocchette (ven.), viola zopa (emil.), vijòle (abr.), roseviole (calab.), violedda, bascu (sard.), viola di jardinu (sic.), visjslia (goriz.). Màrzveilchen, Wolhriechende, Veilchen (ted.), sweet violet (ingl.), violette de mars o de Carème, violette odorante (fr.), violeta (spagn. e port.), fiolek (pol.), illatos ibolya (ungh.), micsiunea, tamiiora (rumeno), banafsag (arabo), fialka (russo).

Habitat – Europa, Asia Minore, Caucaso, Himalaja, Africa del nord (Marocco), Canarie. In Italia frequentatissima nei luoghi erbosi e selvatici, cespugliosi, chiari, presso le siepi, nei boschi. Coltivata. Esistono le var. alba Besser., semperflorens Hort., (violetta delle quattro stagioni), sulfurea Cariot, Sarotina Fourn. (di Caro, Bassi Pirenei, Francia) e le forme orticole violetta russa, violetta di Parma, Regina Vittoria o Luxonne.

Pianta erbacea perenne.

Parti usate – Il rizoma, i fiori.

Componenti principali

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Un alcaloide in tracce fu segnalato da Linde (1); un alcaloide, con formula grezza C18H34O2N2, che è stato denominato odoratina ed al quale sono state riconosciute proprietà ipotensive (1a), è stato estratto da Borkowski, Frencel e Szpunar (2) dalle parti sotterranee della Viola odorata L. con un rendimento dell’1,4% del cloridrato dalla droga seccata all’aria.

Olio etereo 0,038% da radici di sei anni (3). Nell’olio essenziale estere dell’acido salicilico, probabilmente salicilato di metile (4).

Dall’estratto etereo-petrolico delle radici Pailer e Nowotny (5) hanno separato, mediante cromatografia su allumina, acido 2-nitropropionico.

Una saponina glucosidica è stata notata nelle radici mediante esame cromatografico su carta (5a).

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

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La Viola era nota ai medici dell’antichità classica e arabi. Ne parlano Dioscoride, Galeno, Mesue, i quali attribuivano alla Viola le più numerose e strane virtù terapeutiche,

I medici della Scuola salernitana consideravano la Viola come il rimedio più efficace per combattere le cefalee postprandiali o conseguenti a disordini dietetici.

Mattioli (6) commentando le opere di Dioscoride e di Galeno nei suoi «Discorsi», accenna a diverse specie e varietà di Viole ed è difficile dire se fra esse sia considerata anche quella classificata da Linneo con l’appellativo di Viola odorata alla quale noi intendiamo riferirci.

Leclerc (7) ha diffusamente trattato della storia di questa droga ed alla sua nota, comparsa nel 1920, rimandiamo il lettore che desideri documentarsi più estesamente sotto questo aspetto.

Attualmente viene attribuita alla Viola odorata un’attività emolliente ed espettorante qualitativamente simile a quella dell’Ipecacuana ma di questa quantitativamente meno intensa.

La comparsa di un’azione lassativa ed anche emetica, può verificarsi soltanto allorché i preparati di Viola vengano somministrati a dosi molto elevate.

In terapia i preparati di Viola, per la loro azione emolliente ed espettorante, sono impiegati nella terapia delle affezioni catarrali delle vie respiratorie e, più raramente, come lassativi in pediatria.

Kroeber (8), Linde (9), Schrenck (10) e Grimme (11) sono concordi nel ritenere che i preparati di Viola odorata possano essere impiegati in sostituzione di quelli d’Ipecacuana, con risultati molto favorevoli.

Estratti e preparati vari

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a) Estratto fluido di viola fiori (g 1 = XXXVII gtt).

Dosi: g 2-6 pro die.

b) Estratto fluido di viola radici (g 1 = XXXVII gtt).

Dosi: g 15 pro die.

Preparazioni usuali e formule galeniche

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Tintura

Estratto fluido viola mammola fiori g 20

Alcool di 60°…………………….. g 80

(a cucchiaini).

Tintura

Estratto fluido di viola mammola radici………………… g 20

Alcool di 20° g 80

(a cucchiaini).

Sciroppo

Estratto fluido di viola mammola fiori o radici…………. g 5

Sciroppo semplice………………………………………………. g 95

(a cucchiai).

Pozione espettorante

Estratto fluido viola mammola radice…………………….. g 5

Estratto fluido poligala volgare radice……………………. g 2

Estratto fluido timo composto…………………………………. g 3

Sciroppo semplice………………………………………………. g 20

Acqua q. b. a……………………………………………………… g 150

(a cucchiai).

BIBLIOGRAFIA

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(1) LINDE O., Dlsch. Ap. Zig., 34. 37, 1925 – (I a) FRENKLOWA I.. Acta Poìon. Pharm,, 18, 187, 1961; Chem. Abs., 57, 7381, 1962 – (2) BORKOWSKI B., FRENCEL I. e SZPUNAR R.. Relazione al XXI Congr. Internaz. di Scienze Farmaceutiche, 1961 – (3) Ber. Schimmel, 109, 1929 – (4) GORIS e VISCHNIAC, Bull. Roure-Bertrand flls, 1921 – (5) PAILER M. e NOWOTNY K., Naturwiss,, 45, 419, 1958; Chem. Abs., 53, 5416 i, 1959 – (5a) KOLOS-PETHES E., Gyagystereszct. 3, 473, 1959; Chem. Abs., 58, 2637. 1963 –

(6) MATTIOLI P. A.. I Discorsi – Venezia 1557, p. 427, 428 e 536 – (7> LECLERC H-, Courrier MédictA 1920 – (8) KROEBER ,dl. da MADAUS G. in Lehrbuch der Biologischen Heilfniuel G Ttùeme ed., Leipzig 1938, voi III, p. 2821 – (9) LINDE, Apoth. Ztg., 9, 38, 1919, ciL da MADAUS, ibld. – (10) SCHRENCK, Miinch. med. Woch.. p. 435, 1922, ài. da MADAUS, ibid. – (11) GRIMME, Pharm. Zentralh., p. 694, 1921, cit. da MADAUS, ibid.