Carmustina Accordpharma: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Carmustina Accordpharma

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Carmustina Accordpharma: ultimo aggiornamento pagina: 18/06/2023 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Carmustina Accordpharma 50 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione Carmustina Accordpharma 300 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Carmustina Accordpharma 50 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione Ogni flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusione contiene 50 mg di carmustina.

Carmustina Accordpharma 300 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione Ogni flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusione contiene 300 mg di carmustina.

Dopo ricostituzione e diluizione (vedere paragrafo 6.6), 1 ml di soluzione contiene 3,3 mg di carmustina.

Eccipiente con effetto noto

Carmustina Accordpharma 50 mg: Ogni fiala di solvente contiene 3 ml di etanolo anidro (che corrisponde a 2,37 g).

Carmustina Accordpharma 300 mg: Ogni fiala di solvente contiene 9 ml di etanolo anidro (che corrisponde a 7,11 g).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione. Polvere: scaglie secche giallo pallido o polvere secca.

Solvente: soluzione limpida, incolore.

Il pH e l’osmolalità delle soluzioni per infusione diluite pronte all’uso sono

pH: da 3,2 a 7,0 diluito in soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o di glucosio 5%.

Osmolalità: da 340 a 400 mOsmol/l (diluito in soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/ml [5%] o in soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml [0,9%].

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Carmustina è indicato, in combinazione con altri medicinali chemioterapici con o senza irradiazione corporea totale (TBI), come trattamento di condizionamento prima del trapianto autologo di cellule progenitrici ematopoietiche (HPCT) nei linfomi. (Malattia di Hodgkin e linfoma non Hodgkin).

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La somministrazione di carmustina deve essere controllata da un medico esperto nel trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule progenitrici ematopoietiche.

Posologia

Trattamento condizionante prima dell’HPCT

Carmustina viene somministrato in combinazione con altri medicinali chemioterapici, prima dell’HPCT autologo, a una dose da 300 mg/m2 a 600 mg/m2 per via endovenosa.

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

Carmustina è controindicato nei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni (vedere paragrafo 4.3).

Anziani

In generale, la scelta della dose per un paziente anziano deve essere prudente, solitamente partendo dal basso dell’intervallo di dosaggio, considerata la maggiore frequenza nella diminuzione della funzionalità epatica, renale o cardiaca e prendendo in considerazione eventuali malattie concomitanti o terapie con altri medicinali. Poiché nei pazienti anziani è maggiore la probabilità di una funzionalità renale ridotta, occorre fare attenzione nella scelta della dose e la velocità di filtrazione glomerulare deve essere monitorata e la dose deve essere ridotta di conseguenza.

Compromissione renale

Per pazienti con compromissione renale la dose di carmustina deve essere diminuita se vi è una riduzione della velocità di filtrazione glomerulare.

Modo di somministrazione

Carmustina Accordpharma è per uso endovenoso dopo ricostituzione e ulteriore diluizione.

Dopo aver ricostituito la polvere con il solvente fornito, si deve preparare una soluzione madre aggiungendo acqua sterile per preparazioni iniettabili. La ricostituzione e la diluizione, come raccomandato, danno come risultato una soluzione madre limpida, da incolore a giallastra. La soluzione madre deve essere ulteriormente diluita con una soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/ml (5%).

La risultante soluzione per infusione pronta all’uso deve quindi essere somministrata immediatamente tramite flebo per via endovenosa per un periodo di una o due ore al riparo dalla luce.

L’infusione deve avere una durata non inferiore a un’ora per evitare bruciore e dolore nell’area di iniezione. Il sito di iniezione deve essere monitorato durante la somministrazione.

Per le istruzioni sulla ricostituzione e la diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ad altre nitrosouree o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Depressione midollare grave.

Compromissione renale grave (stadio terminale).

Bambini e adolescenti.

Allattamento al seno.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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È stata riferita tossicità polmonare caratterizzata da infiltrati polmonari e/o fibrosi con una frequenza fino al 30%. Questo può verificarsi nei 3 anni successivi alla terapia e sembra essere dose-correlata con dosi cumulative di 1.200-1.500 mg/m2 in quanto associata ad aumentata probabilità di fibrosi polmonare. Tra i fattori di rischio rientrano il fumo, la presenza di un’affezione respiratoria, anomalie radiografiche preesistenti, irradiazione toracica sequenziale o concomitante e associazione con altri agenti che causano danno polmonare. Durante il trattamento devono essere condotti studi di funzionalità polmonare al basale e radiografia del torace insieme a frequenti test di funzionalità polmonare. I pazienti con un basale inferiore al 70% della capacità vitale forzata (FVC) o alla capacità di diffusione del monossido di carbonio (DLCO) previste sono particolarmente a rischio.

È stato riportato un aumento del rischio di tossicità polmonare durante il trattamento con regimi di condizionamento e HPCT per le donne. Finora, questo aumento del rischio è descritto per il trattamento stesso, compresi i regimi di condizionamento senza carmustina (ad es. TBI o busulfan-ciclofosfamide) o con carmustina (BEAM: carmustina, etopside, citarabina e melfalan o CBV: ciclofosfamide, carmustina ed etoposide). Non è quindi possibile stabilire un collegamento diretto con la carmustina.

È stato dimostrato che la terapia ad alte dosi con carmustina (soprattutto con 600 mg/m2) prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche aumenta il rischio di incidenza e gravità delle tossicità polmonari. Pertanto, nei pazienti con altri rischi di tossicità polmonare, l’uso di carmustina deve essere valutato rispetto ai rischi.

In seguito a terapia ad alte dosi con carmustina, il rischio e la gravità di infezioni, tossicità cardiaca, epatica, gastrointestinale e renale, malattie del sistema nervoso e anomalie elettrolitiche (ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipofosfatemia) aumentano.

I pazienti con comorbidità e stato della malattia in peggioramento rischiano maggiormente di sviluppare effetti avversi. Ciò deve essere tenuto in considerazione specialmente nei pazienti più anziani.

Occorre inoltre controllare la funzionalità epatica e renale prima del trattamento e monitorarla regolarmente durante la terapia (vedere paragrafo 4.8).

Può insorgere inoltre enterocolite neutropenica quale evento avverso legato alla terapia in seguito a un trattamento con agenti chemioterapici.

Carmustina è cancerogeno nei ratti e nei topi a dosi inferiori alla dose umana raccomandata in base alla superficie corporea.

La tossicità midollare è una reazione avversa tossica comune e grave di carmustina. È necessario eseguire frequenti esami emocromocitometrici completi per almeno sei settimane dopo una dose. In caso di diminuzione del numero di piastrine circolanti, di leucociti o di eritrociti a seguito di precedenti chemioterapie o per altre cause, la dose deve essere adeguata. La funzionalità epatica, renale e polmonare deve essere controllata e monitorata regolarmente durante la terapia (vedere paragrafo 4.8). La tossicità midollare di carmustina è cumulativa.

La somministrazione diretta di carmustina nell’arteria carotide è considerata sperimentale ed è stata associata a tossicità oculare.

Le donne in età fertile devono usare un metodo contraccettivo efficace per evitare una gravidanza durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo il trattamento. I pazienti di sesso maschile devono essere avvisati di utilizzare misure contraccettive adeguate durante il trattamento con carmustina e per almeno 6 mesi dopo il trattamento (vedere paragrafo 4.6).

Un dosaggio di 600 mg/m2 di questo medicinale somministrato a un adulto di 70 kg comporterebbe un’esposizione a 370 mg/kg di etanolo con conseguente aumento della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) di circa 61,7 mg/100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra il BAC è probabile che sia pari a 50 mg/100 ml. La co-somministrazione con medicinali contenenti ad esempio glicole propilenico o etanolo può causare un accumulo di etanolo e indurre effetti avversi. Poiché questo medicinale viene solitamente somministrato lentamente nell’arco di 6 ore, gli effetti dell’alcol possono essere ridotti.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Fenitoina e desametasone

In associazione a medicinali chemioterapici deve essere prevista una ridotta attività dei medicinali antiepilettici.

Cimetidina

L’uso concomitante con cimetidina porta a un effetto tossico ritardato, maggiore, sospetto e aumentato della carmustina (dovuto all’inibizione del metabolismo della carmustina).

Digossina

L’uso concomitante con digossina porta a un effetto ritardato, moderato, sospetto e ridotto della digossina (a causa del ridotto assorbimento della digossina).

Melfalan

L’uso concomitante con melfalan comporta un aumento del rischio di tossicità polmonare.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Donne in età fertile/contraccezione per gli uomini e le donne

Le donne devono usare un metodo contraccettivo efficace per evitare gravidanze durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo il trattamento.

Ai pazienti di sesso maschile occorre suggerire l’uso di adeguate misure contraccettive durante il trattamento con carmustina e per almeno 6 mesi dopo il trattamento.

Gravidanza

Carmustina non deve essere somministrato a pazienti in stato di gravidanza. Non è stato stabilito se l’uso durante la gravidanza sia sicuro e pertanto i benefici devono essere attentamente soppesati rispetto al rischio di tossicità. Carmustina è embriotossico nei ratti e nei conigli e teratogeno nei ratti quando somministrato in dosi equivalenti alla dose umana (vedere paragrafo 5.3). Se carmustina è utilizzato in gravidanza, o se la paziente inizia una gravidanza mentre assume (riceve) carmustina, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto.

Allattamento

Non è noto se carmustina/i metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Carmustina è controindicato durante l’allattamento al seno e fino a sette giorni dopo il trattamento (vedere paragrafo 4.3).

Fertilità

Carmustina può compromettere la fertilità maschile. I pazienti di sesso maschile devono essere informati sul potenziale rischio di infertilità e di cercare una consulenza sulla fertilità/pianificazione familiare prima della terapia con carmustina.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Carmustina non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, dovrà essere presa in considerazione la possibilità che la quantità di alcol in questi medicinali possa compromettere la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

La tabella include le reazioni avverse che sono state riferite durante il trattamento con questo medicinale, ma che potrebbero non avere necessariamente una relazione causale con esso.

Poiché gli studi clinici sono condotti in condizioni molto specifiche, i tassi di incidenza delle reazioni avverse osservate potrebbero non corrispondere ai tassi registrati nella prassi clinica. Le reazioni avverse sono generalmente incluse nella monografia del prodotto o negli studi cardine se sono state segnalate da più dell’1 % dei pazienti e/o se sono risultate di importanza clinica.Quando sono disponibili studi controllati con placebo, le reazioni avverse sono incluse se l’incidenza è ≥5% nel gruppo di trattamento.

Tabella delle reazioni avverse

La seguente tabella include le reazioni avverse della carmustina elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla convenzione per la frequenza presentate in ordine decrescente di gravità: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità:

Classificazione per sistemi e organi MedDRA Frequenza Reazioni avverse
Tumori benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi) Comune Leucemia acuta, displasia del midollo osseo – dopo un uso prolungato
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Mielosoppressione
Comune Anemia
Patologie del sistema nervoso Molto comun
e
Atassia, capogiro, cefalea
Comune Encefalopatia (terapia ad alto dosaggio e dose-limitante)
Non nota Dolore muscolare, stato epilettico, crisi convulsiva, crisi convulsiva da grande male
Patologie dell’occhio Molto comun e Tossicità oculare, arrossamento congiuntivale transitorio e visione offuscata dovuta a emorragie della retina
Patologie cardiache Molto comune Ipotensione, dovuta al contenuto di alcol nel solvente (terapia ad alto dosaggio)
Non nota Tachicardia
Patologie vascolari Molto
comun e
Flebite
Raro Malattia veno-occlusiva (terapia ad alto dosaggio)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Tossicità polmonare, fibrosi interstiziale (con terapia prolungata e dose cumulativa) Polmonite
Raro Fibrosi interstiziale (con dosi inferiori)
Patologie gastrointestinali Molto comun
e
Potenziale emetogeno Nausea e vomito – gravi
Comune Anoressia, stipsi, diarrea, stomatite
Patologie epatobiliari Comune Epatotossicità, reversibile, ritardata fino a 60 giorni dopo la somministrazione (in terapia ad alto dosaggio e dose-limitante), manifestata da:
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comun e La dermatite con uso topico migliora con una concentrazione ridotta del composto; iperpigmentazione, transitoria, con contatto accidentale con la cute
Comune Alopecia, rossore (a causa del contenuto di alcol nel solvente; maggiore con intervalli di somministrazione <1-2 h), reazione nel sito d’iniezione.
Non nota Pericolo di stravaso: vescicante
Patologie renali e urinarie Raro Tossicità renale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della
mammella
Raro Ginecomastia
Non nota Infertilità, teratogenesi
Patologie metaboliche e della nutrizione Non nota Anomalie degli elettroliti (ipopotassiemia, ipomagnesemia e ipofosfatemia)

bilirubina, aumento reversibile

fosfatasi alcalina, aumento reversibile

SGOT, aumento reversibile

* È stato riportato un aumento del rischio di tossicità polmonare durante il trattamento con regimi di condizionamento e HPCT per le donne. Finora, questo aumento del rischio è descritto per il trattamento stesso, compresi i regimi di condizionamento senza carmustina (ad es. TBI o busulfanciclofosfamide) o con carmustina (BEAM: carmustina, etopside, citarabina e melfalan o CBV: ciclofosfamide, carmustina ed etoposide). Non è quindi possibile stabilire un collegamento diretto con la carmustina.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Mielosoppressione

La mielosoppressione è molto comune e inizia 7-14 giorni dopo la somministrazione con recupero 42-56 giorni dopo la somministrazione. La mielosoppressione è correlata alla dose e alla dose cumulativa e spesso bifasica.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Fibrosi polmonare (con esito fatale), infiltrazione polmonare

La tossicità polmonare è stata osservata in una quota di pazienti fino al 30%. Nei casi in cui la tossicità polmonare è iniziata precocemente (entro 3 anni dal trattamento), sono stati riscontrati casi di infiltrati polmonari e/o fibrosi polmonare, alcuni dei quali fatali. I pazienti erano di età compresa tra i 22 mesi e i 72 anni. I fattori di rischio includono fumo, malattie respiratorie, anomalie radiografiche esistenti, irradiazione sequenziale o concomitante del torace e associazione con altri principi attivi che possono causare danni ai polmoni. L’incidenza delle reazioni avverse è probabilmente correlata alla dose; dosi cumulative di 1200-1500 mg/m2 sono state associate a un aumento della probabilità di fibrosi polmonare. Durante il trattamento devono essere eseguiti regolarmente esami della funzionalità polmonare (FVC, DLCO). I pazienti che in tali test mostrano un valore basale <70% della capacità vitale forzata o della capacità di diffusione del monossido di carbonio previste sono particolarmente a rischio.

Nei pazienti ai quali è stata somministrata carmustina nell’infanzia o nell’adolescenza sono stati descritti casi di fibrosi polmonare estremamente ritardata (fino a 17 anni dopo il trattamento).

L’osservazione di follow-up a lungo termine di 17 pazienti sopravvissuti a tumori cerebrali infantili ha evidenziato che 8 sono deceduti per fibrosi polmonare. Due di questi 8 decessi si sono verificati nei primi 3 anni di trattamento e 6 di loro tra 8 e 13 anni dopo il trattamento. L’età mediana dei pazienti deceduti durante il trattamento era di 2,5 anni (1-12 anni), l’età mediana dei sopravvissuti a lungo termine in trattamento era di 10 anni (5-16 anni). Tutti i pazienti di età inferiore ai 5 anni al momento del trattamento sono deceduti per fibrosi polmonare; né la dose di carmustina né una dose aggiuntiva di vincristina o radiazioni spinali hanno avuto alcuna influenza sul decesso.

A tutti i rimanenti sopravvissuti disponibili per il follow-up è stata diagnosticata fibrosi polmonare. L’uso di carmustina in bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

La tossicità polmonare si è manifestata anche nella fase post-marketing come polmonite e malattia polmonare interstiziale. Si osserva polmonite per dosi >450 mg/m2 e malattia polmonare interstiziale con terapia prolungata e dose cumulativa >1.400 mg/m2

Potenziale emetogeno

Il potenziale emetogeno è elevato con dosi >250 mg/m2 e da alto a moderato con dosi ≤250 mg/m2.. Nausea e vomito sono gravi e iniziano nell’arco di 2-4 ore dalla somministrazione e si protraggono per 4-6 ore.

Tossicità renale

La tossicità renale è rara, ma si verifica per dosi cumulative <1.000 mg/m2.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web:

https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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Il principale sintomo di intossicazione è la mielosoppressione. Possono inoltre verificarsi le seguenti reazioni avverse gravi: necrosi epatica, polmonite interstiziale, encefalomielite. Non è disponibile un antidoto specializzato.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Gruppo farmacoterapeutico: agenti antineoplastici, agenti alchilanti, nitrosouree. Codice ATC: L01AD01 Meccanismo d’azione

Carmustina è un agente antineoplastico ciclo-cellulare non specifico di tipo nitrosourea, che esercita un’azione citotossica sui tumori attraverso diversi meccanismi. Come agente alchilante, esso può alchilare i centri reattivi su nucleoproteine, interferendo cosi con la sintesi di DNA e RNA e con la riparazione del DNA. E’ in grado di formare legami incrociati tra i filamenti complementari del DNA, impedendone la replicazione e la trascrizione. Inoltre, carmustina è noto per carbamoilare i residui di lisina sulle proteine, causando l’inattivazione irreversibile degli enzimi compresa la glutatione reduttasi. L’attività carbamoilante di carmustina è generalmente considerata meno significativa dell’attività alchilante nella sua azione sui tumori, ma la carbamoilazione può servire a inibire la riparazione del DNA.

Effetti farmacodinamici

Le attività antineoplastica e tossica di carmustina possono essere dovute ai suoi metaboliti. Carmustina e le relative nitrosouree sono instabili in soluzione acquosa e si degradano spontaneamente in intermedi reattivi capaci di alchilazione e carbamoilazione. Si ritiene che gli intermedi alchilanti siano responsabili dell’effetto antitumorale di carmustina. Tuttavia, esistono pareri contrastanti sul ruolo degli intermedi carbamoilanti come mediatori degli effetti biologici delle nitrosouree. Da un lato, è stato segnalato che l’attività carbamoilante contribuisce alle proprietà citotossiche dei relativi farmaci precursori inibendo gli enzimi di riparazione del DNA. Dall’altro, si è ipotizzato che le specie carbamoilanti possano mediare alcuni degli effetti tossici di carmustina.

Carmustina attraversa rapidamente la barriera emato-encefalica a causa della sua natura lipofila.

Popolazione pediatrica

Carmustina non deve essere utilizzato nei bambini e negli adolescenti a causa dell’alto rischio di tossicità polmonare.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Distribuzione

Carmustina somministrato per via endovenosa viene rapidamente degradata, senza che nessuna sostanza intatta sia rilevabile dopo 15 minuti. Grazie alla buona liposolubilità e alla mancanza di ionizzazione a pH fisiologico, carmustina transita con facilità attraverso la barriera ematoencefalica. I livelli di radioattività nel liquido cerebrospinale sono più alti di almeno il 50% rispetto a quelli rilevati simultaneamente nel plasma. La cinetica di carmustina negli esseri umani è caratterizzata da un modello a due camere. Dopo un’infusione per via endovenosa della durata di 1 ora, il livello di carmustina-plasma scende in modo bifasico. L’emivita α è 1-4 minuti e l’emivita β è 18-69 minuti.

Biotrasformazione

Si suppone che i metaboliti di carmustina siano responsabili delle sua attività antineoplastica e tossica.

Eliminazione

Circa il 60-70% di una dose totale viene escreta nell’urina nell’arco di 96 ore e circa il 10% sotto forma di CO2 tramite la respirazione. Non è noto cosa succeda alla parte restante.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Carmustina è embriotossico e teratogeno nei ratti ed embriotossico nei conigli a dosi equivalenti a quella utilizzata negli esseri umani. Carmustina ha influito sulla fertilità dei ratti di sesso maschile a dosi maggiori di quella utilizzata negli esseri umani. Carmustina, utilizzato a dosi rilevanti dal punto di vista clinico, è stato cancerogeno nei ratti e nei topi.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Polvere Nessun eccipiente.

Solvente Etanolo anidro.

 

06.2 Incompatibilità

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La soluzione endovenosa è instabile in contenitori in cloruro di polivinile. Tutti gli elementi in plastica che entrano in contatto con carmustina soluzione per infusione (ad es. set di infusione, ecc.) devono essere in materiale plastico di polietilene privo di PVC, in caso contrario utilizzare vetro.

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati al paragrafo 6.6.

 

06.3 Periodo di validità

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Flaconcino chiuso 2 anni.

Dopo la ricostituzione (soluzione madre ricostituita)

La stabilità chimica e fisica in uso della soluzione madre ricostituita è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura compresa tra 2 e 8°C.

Dopo la diluizione (soluzione dopo la diluizione per infusione)

La stabilità chimica e fisica della soluzione in uso dopo la diluizione per infusione in soluzione iniettabile di cloruro di sodio o in soluzione iniettabile di glucosio al 5% alla concentrazione finale di 0,2 mg/ml e conservata in un contenitore di vetro o polipropilene è stata dimostrata per 4 ore a una temperatura compresa tra 20 e 25°C, protetta dalla luce. Queste soluzioni rimarranno inoltre stabili per 24 ore** in frigorifero (da 2 a 8 °C) e altre 3 ore a 20-25 °C, al riparo dalla luce.

Da un punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura, ricostituzione e diluizione escluda il rischio di contaminazione microbica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le **Il tempo di conservazione in uso di 24 ore della soluzione diluita finale è il tempo totale in cui carmustina è in soluzione, compreso il tempo in cui viene ricostituita utilizzando etanolo e acqua per preparazioni iniettabili.

La soluzione deve essere protetta dalla luce fino al termine della somministrazione.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare e trasportare in frigorifero (2°C – 8°C).

Tenere i flaconcini nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e l’ulteriore diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Carmustina Accordpharma 50 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione Polvere:

Flaconcino di vetro ambrato sigillato con un tappo di gomma bromobutilica grigia e sigillo in alluminio con cappuccio in polipropilene.

Solvente:

Flaconcino di vetro trasparente sigillato con un tappo di gomma butilica rivestito usando polimero FluoroCarbon e sigillo in alluminio con cappuccio in polipropilene.

Confezioni:

La confezione contiene 1 flaconcino da 50 mg di polvere e 1 flaconcino da 3 ml di solvente La confezione contiene 10 flaconcini da 50 mg di polvere e 10 flaconcini da 3 ml di solvente Carmustina Accordpharma 300 mg polvere e solvente per concentrato per soluzione per infusione Polvere:

Flaconcino di vetro ambrato sigillato con un tappo di gomma bromobutilica grigia e sigillo in alluminio con cappuccio in polipropilene.

Solvente:

Flaconcino di vetro trasparente sigillato con un tappo di gomma clorobutilica rivestito usando film FluroTec e sigillo in alluminio con cappuccio in polipropilene.

Confezioni:

La confezione contiene 1 flaconcino da 300 mg di polvere e 1 flaconcino da 9 ml di solvente La confezione contiene 10 flaconcini da 300 mg di polvere e 10 flaconcini da 9 ml di solvente È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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La polvere di carmustina per concentrato per soluzione per infusione non contiene conservanti e non è intesa come flaconcino multidose. La ricostituzione e ulteriori diluizioni devono essere eseguite in condizioni asettiche.

Il prodotto liofilizzato non contiene conservanti ed è idoneo per un solo utilizzo. Il liofilizzato può apparire come una polvere fine, tuttavia la manipolazione può farlo apparire come un liofilizzato più pesante e grumoso rispetto a un liofilizzato in polvere a causa dell’instabilità meccanica della massa liofilizzata. La presenza di una pellicola oleosa può essere indice di fusione del medicinale. Tali prodotti non sono accettati per l’uso a causa del rischio di escursioni termiche superiori a 30°C. Questo medicinale non deve essere utilizzato ulteriormente. Quando non si è chiari sul fatto che il prodotto sia adeguatamente raffreddato, è necessario ispezionare immediatamente ogni flaconcino nella confezione. Per verifica, tenere il flaconcino in piena luce.

Un ml della

Ricostituzione e diluizione della polvere per concentrato per soluzione per infusione Sciogliere carmustina (polvere) con la quantità richiesta di solvente etanolo sterile refrigerato fornito nel confezionamento primario (flaconcino in vetro marrone). Carmustina deve essere completamente dissolto in etanolo prima di aggiungere acqua sterile per preparazioni iniettabili. Quindi aggiungere in condizioni asettiche la quantità richiesta di acqua sterile per preparazioni iniettabili alla soluzione alcolica. La soluzione madre deve essere miscelata accuratamente.

Flaconcin o di polvere Flaconcino di solvente (etanolo) Volume richiesto di solvente (etanolo) Volume richiesto di acqua per preparazioni
iniettabili
Concentrazione della soluzione madre
50 mg 3 ml 1,5 ml 13,5 ml 3,3 mg/ml
300 mg 9 ml 9 ml 81 ml 3,3 mg/ml

soluzione madre ricostituita contiene 3,3 mg di carmustina in etanolo al 10%.

La ricostituzione, come raccomandato, si traduce in una soluzione madre limpida, da incolore a giallastra, praticamente priva di particelle visibili, che deve essere ulteriormente diluita immediatamente alla quantità richiesta di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o di soluzione iniettabile di glucosio al 5% per ottenere una concentrazione finale di 0,2 mg/ml. La soluzione diluita (cioè la soluzione pronta per l’uso) deve essere miscelata per almeno 10 secondi prima della somministrazione. La soluzione pronta per l’uso deve essere somministrata in 1-2 ore.

La somministrazione dell’infusione deve essere eseguita utilizzando un set per infusione in PE privo di PVC. Durante la somministrazione del medicinale deve essere utilizzato il contenitore in vetro o in polipropilene. Inoltre, la soluzione pronta all’uso deve essere protetta dalla luce (ad es. utilizzando un foglio di alluminio avvolto attorno al contenitore della soluzione pronta all’uso) e preferibilmente conservata a temperature inferiori a 20- 25°C poiché carmustina si degrada più velocemente a temperature più elevate.

L’infusione di carmustina in meno di un’ora può produrre dolore intenso e bruciore nel sito di iniezione (vedere paragrafo 4.2).

Devono essere osservate le linee guida per la manipolazione e lo smaltimento sicuri degli agenti antineoplastici.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Accord Healthcare S.L.U. World Trade Center, Moll de Barcelona, s/n, Edifici Est 6ª planta, 08039 Barcelona, Spagna

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC 049932015 – "50 MG POLVERE E SOLVENTE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE" 1 FLACONCINO DA 50 MG DI POLVERE E 1 FLACONCINO DA 3 ML DI SOLVENTE AIC 049932027 – "50 MG POLVERE E SOLVENTE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE" 10 FLACONCINI DA 50 MG DI POLVERE E 10 FLACONCINI DA 3 ML DI SOLVENTE AIC 049932039 – "300 MG POLVERE E SOLVENTE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE" 1 FLACONCINO DA 300 MG DI POLVERE E 1 FLACONCINO DA 9 ML DI SOLVENTE AIC 049932041 – "300 MG POLVERE E SOLVENTE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE" 10 FLACONCINI DA 300 MG DI POLVERE E 10 FLACONCINI DA 9 ML DI SOLVENTE

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: Data del rinnovo più recente:

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 09/05/2023