Donepezil Pensa cpr orodispersibili: Scheda Tecnica

Donepezil Pensa cpr orodispersibili

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Donepezil Pensa cpr orodispersibili: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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DONEPEZIL PENSA 5 mg compressa orodispersibile

DONEPEZIL PENSA 10 mg compressa orodispersibile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene 5 mg di donepezil cloridrato, equivalenti a 4,56 mg di donepezil base libera.

Ogni compressa contiene 10 mg di donepezil cloridrato, equivalenti a 9,12 mg di donepezil base libera.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa orodispersibile.

DONEPEZIL PENSA 5 mg compresse orodispersibili sono bianche, rotonde e piatte, con i bordi smussati, con un diametro di 6.5 mm approssimativamente.

DONEPEZIL PENSA 10 mg compresse orodispersibili sono gialle, rotonde

e piatte, con i bordi

smussati, con un diametro di 9.0 mm approssimativamente.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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DONEPEZIL PENSA compresse orodispersibili sono indicate per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado da lieve a moderatamente grave.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Adulti/anziani

Il trattamento va iniziato con una dose di 5 mg/die (una volta al giorno). La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno 1 mese al fine di consentire di valutare la risposta clinica precoce del trattamento e di permettere il raggiungimento delle concentrazioni di “steady state” del donepezil cloridrato. Dopo un mese di valutazione clinica del trattamento a 5 mg/die, la dose di DONEPEZIL

PENSA può essere aumentata a 10 mg/die (una volta al giorno). La dose massima raccomandata è di 10 mg/die. Dosi maggiori di 10 mg/die non sono state studiate in sperimentazioni cliniche.

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della Demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere fatta secondo linee-guida accettate (ad es.: DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil deve essere iniziata solo se è disponibile una persona qualificata che possa monitorare regolarmente l’assunzione del prodotto da parte del paziente. Il trattamento di mantenimento può essere continuato fino a quando vi è un beneficio terapeutico per il paziente. Pertanto il beneficio clinico del donepezil deve essere valutato regolarmente. L’interruzione deve essere presa in considerazione quando non vi è più l’evidenza di un effetto terapeutico. La risposta individuale al donepezil non può essere prevista.

Dopo l’interruzione del trattamento è stata osservata una graduale riduzione degli effetti benefici di DONEPEZIL PENSA.

Compromissione renale ed epatica:

Una posologia simile può essere seguita per i pazienti con compromissione renale, poiché la clearance del donepezil non viene influenzata da questa condizione.

A causa del possibile aumento di esposizione, nella compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2), l’aumento della dose deve essere eseguito in base alla tollerabilità individuale. Non vi sono dati riguardo ai pazienti con grave compromissione epatica.

Popolazione pediatrica

L’uso di DONEPEZIL PENSA non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.

Via e metodo di somministrazione

DONEPEZIL PENSA deve essere somministrato per via orale, alla sera, appena prima di coricarsi. La compressa deve essere tenuta sulla lingua fino a completa disgregazione prima di deglutire con o senza acqua a seconda della preferenza del paziente.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità nota al donepezil cloridrato, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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L’uso del donepezil in pazienti con grave Demenza di Alzheimer, altri tipi di demenza o altri tipi di compromissione della memoria (ad es. declino cognitivo legato all’età), non è stato studiato.

Anestesia: Donepezil cloridrato, in quanto inibitore della colinesterasi, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico, durante l’anestesia.

Disturbi cardiovascolari: A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (ad es. bradicardia). L’effetto di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “malattia del nodo del seno” o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale.

Vi sono state segnalazioni di sincope o convulsioni. Nel valutare questi pazienti deve essere considerata la possibilità di blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali.

Disturbi gastrointestinali: I pazienti con aumentato rischio di sviluppare ulcere, ad es. quelli con anamnesi di ulcera o quelli in trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia gli studi clinici con donepezil non hanno mostrato aumenti rispetto al placebo, dell’incidenza di ulcera peptica o di sanguinamenti gastrointestinali.

Genito-urinari: Benché non osservato in studi clinici con donepezil, i colinomimetici possono causare ostruzione urinaria.

Disturbi neurologici: Convulsioni: si ritiene che i colinomimetici possano avere il potenziale per causare convulsioni generalizzate. Tuttavia le convulsioni possono essere una manifestazione del Morbo di Alzheimer.

I colinomimetici possono avere il potenziale di esacerbare o indurre sintomi extrapiramidali.

Disturbi polmonari: A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi di asma o di malattie ostruttive polmonari.

La somministrazione di donepezil assieme ad altri inibitori agonisti della acetil-colinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata.

Grave compromissione epatica: Non vi sono dati relativi ai pazienti con grave compromissione epatica. Mortalità in studi sulla demenza vascolare

Sono stati condotti tre studi clinici della durata di sei mesi su individui che rispettavano i criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stati disegnati per identificare i pazienti la cui demenza appare dovuta solamente a cause vascolari ed escludere pazienti con il morbo di Alzheimer. Nel primo studio l’indice di mortalità era di 2/198 (1%) con donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) con placebo. Nel secondo studio l’indice di mortalità era di 4/208 (1,9%) con donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) con placebo. Nel terzo studio l’indice di mortalità era di 11/648 (1,7%) con donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) con placebo. L’indice di mortalità per i 3 studi VaD combinati per il gruppo donepezil cloridrato (1,7%) era numericamente maggiore che nel gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non era statisticamente

significativa. La maggioranza delle morti nei pazienti che prendevano donepezil cloridrato o placebo sembra essere il risultato di varie cause vascolari, che possono essere attese in questa popolazione anziana con concomitanti malattie vascolari. Un’analisi di tutti gli eventi gravi non-fatali e fatali non ha mostrato differenze nell’indice di comparsa nel gruppo trattato con donepezil rispetto al gruppo trattato con placebo.

Nell’insieme degli studi sul Morbo di Alzheimer (n=4146) e quando questi studi sul Morbo di Alzheimer sono stati sommati con altri studi sulla demenza inclusi studi sulla demenza vascolare (n=6888), l’indice di mortalità nel gruppo placebo ha superato numericamente quello nei gruppi trattati con donepezil cloridrato.

Sindrome neurolettica maligna (SNM)

La sindrome neurolettica maligna (SNM) è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza ed elevati livelli di creatinfosfochinasi nel siero; ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. La SNM è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della SNM, il trattamento deve essere interrotto.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono il metabolismo della teofillina, della warfarina, della cimetidina o della digossina nell’uomo. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l’itraconazolo e l’eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l’alcol, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiché non si conosce l’entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cautela. Donepezil cloridrato può interferire con i farmaci dotati di attività anticolinergica. È inoltre possibile un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con i beta- bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza:

Non vi sono dati adeguati sull’uso del donepezil in donne gravide.

Studi negli animali non hanno mostrato effetti teratogeni ma hanno mostrato tossicità peri- e post- natale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per le persone non è noto.

DONEPEZIL PENSA non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario.

Allattamento:

Donepezil viene escreto nel latte dei ratti. Non si sa se donepezil venga escreto nel latte umano e non vi sono studi in donne che allattano. Pertanto le donne che prendono donepezil non devono allattare.

Fertilità: Donepezil non ha influenzato la fertilità nei ratti.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Il donepezil ha un’influenza lieve o moderata sulla capacità di guidare o usare macchinari.

La demenza può causare compromissione della capacità di guidare o di usare macchinari. Inoltre il donepezil può indurre senso di affaticamento, capogiri e crampi muscolari, soprattutto all’inizio della terapia o all’aumento della dose. Il medico curante deve valutare regolarmente la capacità del paziente in trattamento con donepezil a continuare a guidare o ad usare macchinari complessi.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito ed insonnia.

Le reazioni avverse riportate con frequenza maggiore che in casi isolati, sono riportate di seguito, ordinate per organi e sistemi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non note (non possono essere stimate dai dati disponibili).

Classi di organi e sistemi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Infezioni ed infestazioni Raffreddore comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia
Disturbi psichiatrici Allucinazioni*, Agitazione*, Comportamento aggressivo*,
Sogni anormali ed incubi *
Patologie del sistema nervoso Sincope**, Capogiri, Insonnia Convulsioni** Sintomi extrapiramidali Sindrome neurolettica maligna
Patologie cardiache Bradicardia Blocco seno- atriale, Blocco atrio- ventricolare
Patologie gastrointestinali Diarrea, Nausea Vomito, Disturbi addominali Emorragia gastrointestinale, Ulcere gastriche e duodenali
Patologie epatobiliari Disfunzioni epatiche inclusa l’epatite***
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, Prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Crampi muscolari
Patologie renali ed urinarie Incontinenza urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Cefalea Affaticamento, Dolore
Esami diagnostici Incrementi modesti delle concentrazioni sieriche della creatinfosfochinasi muscolare
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Incidente

* Casi di allucinazioni, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti con riduzione della dose o sospensione del trattamento.

** Nel valutare i pazienti con sincope o convulsioni deve essere considerata la possibilità di un blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).

*** In casi di inspiegabili disfunzioni epatiche, deve essere considerata la sospensione del donepezil. Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

04.9 Sovradosaggio

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In seguito alla somministrazione di una singola dose orale di donepezil cloridrato somministrato a topi e ratti è stata calcolata una dose letale media di farmaco pari a 45 mg/kg e 32 mg/kg rispettivamente; tale dose corrisponde a circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell’uomo, uguale a 10 mg/die. I segni di una stimolazione colinergica dose-correlata sono stati osservati sugli animali, tra i quali: riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, deambulazione claudicante, lacrimazione, convulsioni cloniche, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazione muscolare ed abbassamento della temperatura corporea.

Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. Esiste la possibilità di un aumento della debolezza muscolare che, in presenza di un coinvolgimento della muscolatura respiratoria, può esitare nel decesso del paziente.

Come per tutti i casi di sovradosaggio, è necessario avvalersi di misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l’atropina, possono essere utilizzati quali antidoto in caso di sovradosaggio di donepezil. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato per via endovenosa alla dose necessaria per ottenere l’effetto desiderato: una dose iniziale da 1.0 a 2.0 mg e.v. con un aggiustamento dei dosaggi successivi in base alla risposta clinica. Alterazioni delle risposte pressorie e della frequenza cardiaca si sono verificate con altri colinomimetici somministrati contemporaneamente agli anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non è noto se donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti vengano eliminati per mezzo della dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale o emofiltrazione).

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: farmaci anti-demenza, anticolinesterasi. Codice ATC: N06DA02.

Donepezil cloridrato è un inibitore specifico e reversibile della acetilcolinesterasi, la colinesterasi maggiormente presente nel cervello. Donepezil cloridrato inibisce questo enzima con una potenza in vitro pari a 1000 volte quella della butirilcolinesterasi, enzima principalmente presente al di fuori del sistema nervoso centrale.

Demenza di Alzheimer

Nei pazienti affetti dalla Demenza di Alzheimer che hanno preso parte agli studi clinici, la somministrazione di dosi singole di donepezil da 5 mg o 10 mg ha determinato un’inibizione dell’attività dell’aceticolinesterasi allo steady-state (misurata nelle membrane degli eritrociti) uguale al 63,6% e al 77,3% rispettivamente, quando rilevate dopo la somministrazione del farmaco. E’ stato osservato che l’inibizione dell’acetilcolinesterasi (AChE) negli eritrociti in seguito all’impiego di donepezil cloridrato è correlata alle variazioni registrate dalla scala ADAS-cog, una scala sensibile utilizzata per valutare specifici aspetti della funzione cognitiva. La capacità di donepezil cloridrato di alterare il decorso della patologia neurologica di base non è stata studiata. Pertanto, non è possibile affermare che donepezil possa in alcun modo modificare l’evoluzione della malattia.

L’efficacia del trattamento con donepezil è stata valutata in 4 studi clinici controllati verso placebo, di cui 2 della durata di 6 mesi e 2 della durata di 1 anno.

Negli studi clinici della durata di 6 mesi, alla conclusione del trattamento con donepezil, è stata effettuata un’analisi basata su una combinazione di 3 criteri di efficacia: ADAS-Cog (scala per la misurazione della performance cognitiva), Clinician Interview Based Impression of Change with Caregiver Input (scala per la misurazione delle funzioni globali) e Activities of Daily Living Subscale della Clinical Dementia Rating Scale (scala per la misurazione dei rapporti interpersonali e sociali, delle attività domestiche, degli hobby e della cura personale).

I pazienti che sono rientrati nei criteri qui di seguito elencati sono stati considerati “responder” al trattamento:

Risposta = Miglioramento della ADAS-Cog di almeno 4 punti. Nessun deterioramento della CIBIC+

Nessun deterioramento della Activities of Daily Living Subscale della Clinical Dementia Rating Scale.

% di Risposta
Popolazione “Intent to treat” n=365 Popolazione valutabile n=352
Gruppo Placebo 10% 10%
Gruppo Donepezil 5 mg 18%* 18%*
Gruppo Donepezil 10 mg 21%* 22%**

*p<0,05

**p<0,01

Donepezil ha prodotto un aumento statisticamente significativo e dose-dipendente della percentuale di pazienti che sono stati giudicati “responder” al trattamento.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento: I massimi livelli plasmatici vengono raggiunti circa 3-4 ore dopo la somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche e l’area sotto la curva aumentano proporzionalmente alla dose. L’emivita di eliminazione terminale è di circa 70 ore e pertanto la somministrazione multipla di singole dosi giornaliere consente un raggiungimento graduale dello “steady-state”. Una concentrazione quasi sovrapponibile alla concentrazione “steady-state” viene raggiunta entro 3 settimane dall’inizio della terapia. Una volta raggiunto lo “steady-state”, le concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato e l’attività farmacologica ad esse correlata presentano una variazione minima nell’arco della giornata.

L’assunzione di cibo non altera l’assorbimento di donepezil cloridrato.

Distribuzione: Donepezil cloridrato è per il 95% legato alle proteine plasmatiche. Non si conosce il legame alle proteine plasmatiche del metabolita attivo 6-0-desmetildonepezil. La distribuzione di donepezil cloridrato nei diversi tessuti corporei non è stata studiata in modo definitivo. Tuttavia, nel corso di uno studio sulla distribuzione nella massa corporea condotto su volontari sani maschi, è stato osservato che 240 ore dopo la somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14 C, circa il 28% del farmaco non viene eliminato. Questo dato suggerisce che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possono permanere nell’organismo per oltre 10 giorni.

Biotrasformazione/eliminazione: Donepezil cloridrato viene escreto immodificato nelle urine e viene metabolizzato dal sistema citocromo P450 in diversi metaboliti, alcuni dei quali non sono stati identificati. In seguito alla somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14C, la radioattività plasmatica, espressa quale percentuale della dose somministrata, era principalmente presente sotto forma di donepezil cloridrato immodificato (30%), 6-0-desmetil donepezil (11% – l’unico metabolita che presenta un’attività simile a quella di donepezil cloridrato), donepezil-cis-N-ossido (9%), 5-0-desmetil donepezil (7%) e il coniugato glucuronide del 5-0-desmetil donepezil (3%). Circa il 57% della radioattività totale somministrata è stata eliminata nelle urine (il 17% sotto forma di farmaco immodificato) ed il 14,5% nelle feci; questo fatto suggerisce che la biotrasformazione e l’escrezione urinaria sono le principali vie di eliminazione. Non vi sono prove che suggeriscano che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti rientrino in circolo a livello entero-epatico.

Le concentrazioni plasmatiche di donepezil diminuiscono con un’emivita di circa 70 ore.

Il sesso, la razza ed il tabagismo non determinano alterazioni clinicamente significative delle concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato. La farmacocinetica di donepezil non è stata espressamente studiata nei soggetti anziani sani o nei pazienti con Alzheimer o con demenza vascolare. Tuttavia, le concentrazioni plasmatiche medie in questi pazienti corrispondono strettamente a quelle rilevate nei volontari giovani sani.

I pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata presentano concentrazioni aumentate di donepezil cloridrato: AUC media aumento del 48% e Cmax media aumento del 39% (vedi sezione 4.2).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli ampi studi condotti sugli animali da esperimento hanno dimostrato che donepezil cloridrato causa un numero esiguo di effetti diversi da quelli che rientrano negli effetti farmacologici propri del farmaco, coerenti con la sua azione di stimolatore colinergico (vedere paragrafo 4.9). Donepezil non ha prodotto effetti mutageni nei test di mutazione condotti sulle cellule dei batteri e dei mammiferi. Alcuni effetti clastogenici sono stati osservati in vitro in corrispondenza di concentrazioni chiaramente tossiche per le cellule e 3000 volte maggiori delle concentrazioni plasmatiche allo “steady-state”. Non sono stati osservati effetti clastogenici o genotossici nel modello in vivo del micronucleo del topo. Gli studi di carcinogenesi a lungo termine, condotti sia su ratti sia su topi, non hanno evidenziato potenziale oncogeno.

Donepezil cloridrato non ha avuto effetti negativi sulla fertilità dei ratti e non sono stati rilevati effetti teratogeni nei ratti o conigli, ma ha avuto un lieve effetto sul numero dei nati morti e sulla sopravvivenza dei neonati prematuri quando è stato somministrato a ratte gravide con dosaggi 50 volte superiori alla massima dose impiegata nell’uomo (vedere paragrafo 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Cellulosa microcristallina Povidone

Copolimero base butilato metacrilato Sodio Laurilsolfato

Acido stearico Talco

Destrati

Cellulosa microcristallina silicata Croscarmellosa sodica Sucralosio

Magnesio stearato

Ossido di ferro giallo (E172) (solo per il 10 mg)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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24 mesi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Le compresse sono fornite in confezioni in blister di alluminio laminato scartabile Contenuto delle confezioni:

5 mg: 28, 56, 98 compresse

10 mg: 28, 56, 98 compresse

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Pensa Pharma S.p.A.

Via Ippolito Rosellini, 12 20124 Milano (Italia)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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IMMISSIONE IN COMMERCIO 040812036 – "5 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 28 COMPRESSE IN BLISTER AL 040812048 – "5 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 56 COMPRESSE IN BLISTER AL 040812051 – "5 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 98 COMPRESSE IN BLISTER AL 040812063 – "10 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 28 COMPRESSE IN BLISTER AL

040812075 – "10 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 56 COMPRESSE IN BLISTER AL

040812087 – "10 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI" 98 COMPRESSE IN BLISTER AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Novembre 2013

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-