Vumon – Teniposide: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Vumon

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Vumon: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

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VUMON

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni fiala contiene 50 mg di teniposide.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per infusione venosa

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Vumon, soprattutto in schemi di polichemioterapia, ha mostrato di essere un farmaco potenzialmente utile nei seguenti tumori: linfomi maligni, tumori del SNC, tumori della vescica urinaria.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia: La dose viene data per mg/m² di superficie corporea calcolata in base al peso ed all’altezza.

1) Monoterapia: la seguente posologia viene a tutt’oggi impiegata nella pratica clinica nei casi in cui il VUMON è usato come farmaco singolo: linfoma maligno e carcinoma della vescica.

Trattamento iniziale: a) 30 mg/m² /die per 5 giorni consecutivi, seguiti da un intervallo di 10 giorni in cui non si somministra il farmaco. Questo periodo di 15 giorni costituisce un ciclo. È necessario fare 2 o 3 cicli di cura prima che si evidenzi un miglioramento. Questa posologia è stata impiegata con successo nel trattamento di linfomi maligni e carcinomi maligni. b) 40-50 mg/m² 2 volte la settimana per un periodo di almeno 6-9 settimane. Nei pazienti con buona riserva midollare questo dosaggio può essere somministrato sotto controllo 3 volte la settimana. Tale posologia è stata usata con successo in casi di linfoma maligno.

Dose di mantenimento: una dose di 100 mg/m² ogni 10-14 giorni viene consigliata come dose di mantenimento. Questo mantenimento deve essere continuato per diversi mesi, si è dimostrato valido nei casi di linfomi maligni.

Tumori cerebrali: la seguente posologia è stata usata con successo nel trattamento di questi tumori: una singola dose settimanale di 100-130 mg/m² per infusione. Un ciclo comprende 6-8 dosi seguito da due settimane nelle quali non viene effettuata nessuna terapia. L’efficacia del trattamento può essere valutata dopo un solo ciclo (6-8 settimane); in caso di successo il trattamento dovrà essere continuato fino a quando si evidenzia diminuzione della massa tumorale.

2) Associazioni chemioterapiche: Morbo di Hodgkin: viene consigliata la seguente posologia: ai pazienti trattati con procarbazina e prednisone si possono somministrare 40 mg/m² di VUMON in la, 4a, 8a, 11a e 14a giornata di trattamento, seguiti da un intervallo di 14 giorni.

Preparazione e Somministrazione

Il trattamento deve essere praticato dal medico specialista. Le soluzioni di VUMON devono essere preparate e maneggiate con cautela. Se il prodotto viene a contatto della pelle, lavare accuratamente la parte con acqua e sapone, se viene a contatto con le mucose, sciacquare abbondantemente con acqua.

Dispositivi in plastica dura in ABS hanno mostrato segni di decomposizione al contatto con N,N-dimetilacetamide, uno dei solventi contenuti nel VUMON. Questo effetto non è stato riportato con VUMON da solo o diluito.

Per evitare il rilascio del plasticizzante DEHP dai contenitori in PVC, le soluzioni di VUMON dovranno essere preparate in contenitori di vetro o poliolefinici. Le soluzioni di VUMON dovranno essere somministrate con set perfusionali non contenenti DEHP.

Immediatamente prima della somministrazione, ogni fiala di VUMON da 5 ml contenente 50 mg di teniposide deve essere diluita con 50, 125, 250 o 500 ml di Destrosio al 5% o Cloruro di Sodio allo 0.9%. Tale diluizione porta a delle concentrazioni finali di teniposide pari a 1, 0.4, 0.2 e 0.1 mg/ml rispettivamente. La soluzione diluita dovrà essere poi somministrata per infusione endovenosa in non meno di 30 minuti. Per ridurre la possibilità di effetti ipotensivi, VUMON non dovrà essere somministrato per bolo iniettabile o per infusione rapida. Si dovrà prestare la massima attenzione affinché l’apice del catetere rimanga in vena durante la somministrazione, onde evitare stravaso e quindi possibile irritazione tissutale.

Le soluzioni, preparate come sopra descritto, contenenti 0.1 mg, 0.2 mg o 0.4 mg/ml di teniposide, sono stabili alla normale luce fluorescente per 24 ore nei raccomandati contenitori per soluzioni parenterali di vetro o poliolefinici. Le soluzioni di VUMON, ad una concentrazione finale di teniposide di 1 mg/ml, conservate a temperatura ambiente ed alla normale luce fluorescente sono meno stabili, e dovranno essere somministrate entro 4 ore dalla preparazione, in modo da ridurre la formazione di precipitati.

Nota: VUMON, se diluito con modalità e soluzioni diverse da quelle sopra descritte, può dare luogo a precipitati. Se ciò avviene, il prodotto non dovrà essere somministrato. Ugualmente, si sono avuti precipitati durante infusione prolungata di teniposide (24 ore) effettuata con diversi dispositivi. Tali infusioni ed i dispositivi di somministrazione dovranno essere costantemente controllati. Le soluzioni di eparina possono causare precipitato di teniposide, per questa ragione prima e dopo somministrazione di VUMON, tutte le apparecchiature dovranno essere lavate con Destrosio al 5% o Cloruro di Sodio allo 0.9%. Le soluzioni di VUMON dovranno essere maneggiate con delicatezza in quanto un’eccessiva agitazione potrebbe dar luogo a precipitato. Nessun altro farmaco dovrà essere miscelato all’infusione di VUMON.

 

04.3 Controindicazioni

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VUMON è controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica e con dimostrata ipersensibilità al farmaco.

Leuco e piastrinopenia sono da considerarsi controindicazioni relative.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Si può verificare mielodepressione severa con possibile infezione o sanguinamento. Occorre effettuare regolarmente il controllo della crasi ematica compreso il conteggio delle piastrine ed i test delle funzionalità epatica e renale. Si sono verificate reazioni anafilattiche, tali da compromettere la vita del paziente, dopo la prima somministrazione di teniposide o a seguito di dosi ripetute. VUMON non deve essere somministrato per via intrarteriale, intrapleurica o intraperitoneale. VUMON deve essere somministrato sotto controllo medico specialistico.

Si deve somministrare con cautela VUMON a pazienti con alterazioni del midollo osseo da metastasi tumorali o insufficienza renale o epatica. Fra un ciclo e l’altro di terapia è necessario interporre un periodo sufficiente per la ripresa midollare (in genere 21-28 giorni). Il trattamento dovrebbe essere sospeso per valori di leucociti inferiori a 2000 per mm³ e per numero delle piastrine inferiore a 75.000 per mm³. Prima della terapia con Vumon debbono essere risolte eventuali infezioni. A seguito di somministrazione impropria, si possono verificare stravaso, necrosi e/o tromboflebite.Occorre accertarsi con la massima attenzione che durante la somministrazione, il catetere (per infusione) o la punta dell’ago (per iniezione) si trovino in vena. La fuoriuscita del farmaco dalla vena può comportare irritazione tissutale.

Carcinogenesi, mutagenesi e riproduzione: È stata riportata leucemia acuta non linfocitica in pazienti trattati con VUMON in associazione ad altri agenti antineoplastici. Teniposide deve essere considerato un potenziale agente cancerogeno nell’uomo. VUMON è risultato mutageno in test effettuati in vitro. Teniposide ha mostrato di ridurre la spermatogenesi nelle scimmie e nei cani ed il peso dei testicoli e delle ovaie nei cani. Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunosoppressori, ha dimostrato proprietà cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali.

Uso pediatrico: Per la presenza di alcool benzilico, il prodotto non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei due anni. Nei neonati l’alcool benzilico è stato associato a tossicità. A seguito di somministrazione di soluzioni contenenti alcool benzilico a bambini sottopeso, nati pre-termine, sono stati riportati: sindrome associata a difficoltà respiratorie, ittero nucleare, acidosi metabolica, deterioramento neurologico, anomalie ematologiche e morte. In pazienti ai quali erano state somministrate dosi di VUMON superiori a quelle raccomandate, o pre-trattati con farmaci antiemetici, sono state osservate depressione del sistema nervoso centrale ed ipotensione.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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L’impiego di VUMON è generalmente attuato secondo schemi di polichemioterapia. In tali casi occorre valutare il potenziale sinergismo tossico dei farmaci specie a livello midollare.

I prodotti anticonvulsivanti quali fenobarbitale e fenitoina aumentano la clearance media del teniposide provocando un abbassamento dell’esposizione sistemica alla dose di teniposide. Dosi maggiori possono essere necessarie per quei pazienti che sono in terapia con farmaci anticonvulsivanti. Tolbutamide, sodio salicilato e sulfametazolo hanno mostrato in vitro capacità di rimuovere il teniposide dalle proteine del plasma. Data l’estrema forza con cui teniposide si lega alle proteine, minime diminuizioni di questi legami possono portare ad aumenti sostanziali di farmaco libero, accrescendone di conseguenza sia gli effetti che la tossicità.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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In gravidanza VUMON non deve essere somministrato ad esclusione di casi eccezionali, in cui occorre valutare con attenzione il potenziale beneficio del farmaco rispetto agli eventuali danni alla madre ed al nascituro. VUMON è risultato teratogeno ed embriotossico nei ratti trattati. Non sono stati condotti studi clinici su donne in gravidanza. Se il prodotto viene somministrato durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta durante la terapia, dovrà essere informata dei rischi potenziali per il feto. Le donne in età fertile dovranno essere informate di evitare gravidanze. VUMON è risultato mutagenico in test effettuati in vitro.

Allattamento: Non è stato stabilito se teniposide viene escreto con il latte materno. Dato che molti farmaci sono escreti con il latte materno ed il potenziale di effetti indesiderati gravi da VUMON per i bambini in allattamento, si dovrà valutare se interrompere l’allattamento o la terapia con VUMON, considerando attentamente l’importanza di quest’ultima per la madre.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Gli effetti collaterali, in particolare la mielodepressione, non consentono generalmente una normale vita di relazione o di lavoro durante la terapia.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Ematologici: l’effetto indesiderato dose-limitante è costituito dalla mielodepressione evidenziata da leuco e trombocitopenia dopo 7-14 giorni di trattamento. Di norma, il recupero del midollo osseo si raggiunge entro 2-3 settimane. La leucopenia è più frequente e più severa che non la trombocitopenia. Si verifica anche anemia ed è stata segnalata anemia immuno emolitica. La mielodepressione è dose-dipendente e reversibile. In pazienti trattati con VUMON, in associazione con altri agenti antineoplastici, si è manifestata leucemia acuta non linfocitica.

Gastrointestinali: nausea e vomito, controllabili normalmente con farmaci antiemetici. Stomatite/mucosite, anoressia, diarrea, dolore addominale e disfunzione epatica.

Alopecia: soprattutto nei pazienti sottoposti a ripetuti cicli di terapia.

Ipotensione: è stata riportata morte improvvisa, probabilmente dovuta ad aritmia ed ipotensione.

Reazioni di ipersensibilità: sono state riportate reazioni di tipo anafilattoide caratterizzate da tremori, febbre, tachicardia, broncospasmo, dispnea ed ipotensione durante o immediatamente dopo somministrazione di VUMON. Queste reazioni si possono verificare durante la somministrazione della prima dose e più comunemente in pazienti con tumori cerebrali o con neuroblastoma. Il rischio di queste reazioni può essere correlato a terapie ripetute ed all’accumulo del farmaco.

Generalmente queste reazioni cessano con l’interruzione dell’infusione e con la somministrazione adeguata di agenti pressori, corticosteroidi, antistaminici o di fluidi.

Sono stati riportati anche: rossore, sudorazione, ipertensione ed edema.

Dermatologici: è stata riportata orticaria, con o senza prurito.

Neurotossicità: in pazienti trattati con VUMON e vincristina è stata riportata neurotossicità, inclusi severi casi di neuropatia, dovuta a interazione tra i due farmaci. In pazienti in terapia con dosi superiori a quelle raccomandate, è stata osservata depressione del sistema nervoso centrale.

Altri: sono stati riportati inoltre i seguenti effetti indesiderati: infezione, disfunzione renale, ipertensione, cefalea, confusione ed astenia.

 

04.9 Sovradosaggio

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È indispensabile il calcolo accurato della posologia di VUMON che usualmente è indicata nei vari protocolli in mg/m² di superficie corporea. In caso di grave leuco e/o piastrinopenia devono essere adottate le misure del caso eventualmente con terapia sostitutiva di frazioni plasmatiche. In pazienti trattati con dosi di VUMON superiori a quelle raccomandate, o pre-trattati con farmaci antiemetici, sono state osservate depressione del sistema nervoso centrale ed ipotensione. Non esistono antidoti sperimentati per il sovradosaggio dovuto a VUMON. Le complicazioni da sovradosaggio sono secondarie alla mielodepressione.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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05.2 Proprietà farmacocinetiche

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05.3 Dati preclinici di sicurezza

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INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Alcool benzilico, N,N-dimetilacetamide, poliossietilenricinoleato, acido maleico, alcool etilico assoluto.

 

06.2 Incompatibilità

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Si consiglia di non mescolare VUMON ad altri farmaci nello stesso flacone di infusione

 

06.3 Periodo di validità

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VUMON in confezionamento integro, correttamente conservato, è stabile per 48 mesi

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Proteggere dalla luce. Evitare l’esposizione a intense sorgenti di calore.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Fiala in vetro tipo I da 5 ml. 1 fiala da 50 mg.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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BRISTOL-MYERS SQUIBB S.r.l., Via del Murillo, km 2,800 – Sermoneta (LT)

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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A.I.C. N. 024601015.

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Maggio 2000

 

10.0 Data di revisione del testo

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Febbraio 2003

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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