Caverject 20 Mcg
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Caverject 20 Mcg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Caverject 20 microgrammi, polvere e solvente per soluzione iniettabile.
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni cartuccia da 0,5 ml eroga una dose massima di 20 microgrammi di alprostadil. Eccipienti con effetti noti Alcool benzilico 8,9 mg/ml.
Sodio citrato, sodio idrossido (sodio 0,034 mg/ml).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
Cartuccia di vetro a doppia camera contenente una polvere liofilizzata bianca e il solvente per la ricostituzione.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Caverject è indicato per il trattamento sintomatico della disfunzione erettile in maschi adulti dovuta ad eziologia neurologica, vascolare, psicogena o mista.
Caverject può essere un utile completamento di altri test diagnostici nella diagnosi della disfunzione erettile.
Caverject non è indicato per l’uso pediatrico (vedere paragrafo 4.4 Alcool benzilico).
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
Non sono stati condotti studi clinici formali in pazienti di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 75 anni.
Modo di somministrazione
Caverject deve essere somministrato mediante iniezione intracavernosa diretta usando l’ago del calibro di 29 G x ½” (12 mm) accluso alla confezione. La sede abituale dell’iniezione è lungo la faccia dorsolaterale del terzo prossimale del pene. Evitare vene visibili. Sia il lato del pene che il sito dell’iniezione devono essere cambiati fra un’iniezione e l’altra.
Le iniezioni iniziali di Caverject devono essere praticate da personale sanitario addestrato e dopo adeguata preparazione alprostadil può essere iniettato a casa. Si raccomanda di tenere i pazienti regolarmente sotto controllo (ad es. ogni 3 mesi) specialmente nelle fasi iniziali della terapia di autosomministrazione, quando possono essere necessari aggiustamenti della dose.
La dose di Caverject deve essere identificata per ciascun paziente mediante titolazione accurata sotto controllo medico. Si deve usare la dose minima efficace che permetta al paziente un’erezione soddisfacente per avere un rapporto sessuale. Si raccomanda che la dose somministrata determini una durata dell’erezione non superiore ad un’ora. Se la durata è maggiore, la dose deve essere ridotta. La maggior parte dei pazienti riesce ad ottenere una risposta soddisfacente con dosi comprese fra 5 e 20 microgrammi.
Il dispositivo di erogazione è predisposto per erogare una dose singola che può essere fissata ad incrementi del 25% della dose nominale. Abitualmente dosi superiori a 40 microgrammi di alprostadil non sono giustificate. Le seguenti dosi possono essere somministrate usando Caverject: Confezione Dose disponibile
Caverject 20 microgrammi, polvere e solvente per soluzione iniettabile, doppia camera
5; 10; 15; 20 microgrammi
Trattamento
La dose iniziale di alprostadil per la disfunzione erettile ad eziologia vascolare, psicogena o mista è di 2,5 microgrammi. La seconda dose deve essere di 5 microgrammi se si ha una risposta parziale e di 7,5 microgrammi, se non vi è alcuna risposta. Successivi incrementi graduali da 5 a 10 microgrammi devono essere somministrati fino a quando si ottiene una dose ottimale. Se non vi è alcuna risposta alla dose somministrata, allora la dose successiva più elevata può essere somministrata entro un’ora. Se vi è una risposta, prima di somministrare la dose successiva ci deve essere un intervallo di un giorno.
Per pazienti con disfunzione erettile di origine neurologica che richiedano dosi inferiori a 2,5 microgrammi, bisogna considerare la possibilità di titolare la dose con Caverject polvere per soluzione iniettabile. Iniziare con una dose di 1,25 microgrammi, se questa non determina alcuna risposta la seconda dose deve essere di 2,5 microgrammi. A parte la dose iniziale, è possibile stabilire la dose con Caverject 20 microgrammi, polvere e solvente per soluzione iniettabile, doppia camera o Caverject polvere per soluzione iniettabile, con incrementi analoghi a quelli impiegati nel trattamento della disfunzione erettile di natura non neurologica.
La massima frequenza raccomandata delle iniezioni è non superiore a una somministrazione al giorno e a tre volte alla settimana.
Integrazione alla diagnosi eziologica
Pazienti senza evidenze di disfunzione neurologica: da 10 a 20 microgrammi di alprostadil da iniettare nei corpi cavernosi e massaggiare attraverso il pene. Si può prevedere che più dell’80% dei pazienti risponda ad una dose singola di 20 microgrammi di alprostadil.
Pazienti con evidenze di disfunzione neurologica: si può prevedere che questi pazienti rispondano a dosi più basse di alprostadil. In pazienti con disfunzione erettile provocata da malattie neurologiche/traumi, la dose per il test diagnostico non deve superare i 10 microgrammi ed è probabile che sia indicata una dose iniziale di 5 microgrammi.
Qualora un’erezione conseguente all’iniezione dovesse persistere per più di un’ora, deve essere praticata una terapia detumescente prima che il paziente lasci la clinica per prevenire un rischio di priapismo (vedere paragrafo 4.9). Al momento delle dimissioni dall’ospedale, l’erezione deve essere interamente cessata ed il pene deve essere in uno stato completamente flaccido.
In caso di mancata risposta all’erezione durante la fase di titolazione, i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di reazioni avverse di tipo sistemico.
04.3 Controindicazioni
Caverject non deve essere usato in pazienti con:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Condizioni che potrebbero predisporli al priapismo, ad esempio pazienti con anemia
falciforme o portatori dell’anemia falciforme, mieloma multiplo o leucemia.
Deformazione anatomica del pene, come angolazione, fibrosi cavernosa, o malattia di Peyronie.
Impianti penieni.
Caverject non deve essere usato in uomini per i quali l’attività sessuale sia controindicata (esempio, pazienti affetti da gravi malattie cardiache).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Le cause latenti della disfunzione erettile che possono essere trattate, devono essere diagnosticate e curate prima di iniziare la terapia con alprostadil.
A seguito di somministrazione intracavernosa di alprostadil possono verificarsi una prolungata erezione e/o priapismo. Per minimizzare il rischio, somministrare la dose minima efficace. Al paziente deve essere richiesto di segnalare immediatamente al proprio medico curante ogni caso di erezione che duri un lungo periodo di tempo, ad esempio 4 ore o più. Il trattamento del priapismo non deve essere ritardato per più di 6 ore. I casi di priapismo andranno trattati con le appropriate terapie mediche (vedere paragrafo 4.9).
Un’erezione dolorosa ha maggiori probabilità di verificarsi in pazienti con deformazione anatomica del pene, come angolazione, fimosi, fibrosi cavernosa, malattia di Peyronie o placche. La fibrosi del pene, che comprende angolazione, fibrosi cavernosa, noduli fibrosi e malattia di Peyronie, può verificarsi dopo la somministrazione intracavernosa di Caverject. La comparsa di fibrosi può aumentare con l’aumentare della durata dell’uso del farmaco. Si consiglia vivamente di seguire regolarmente i pazienti, esaminando accuratamente il pene, per riconoscere i segni di fibrosi peniena o di malattia di Peyronie. Il trattamento con Caverject deve essere sospeso in pazienti che sviluppino angolazione del pene, fibrosi cavernosa o malattia di Peyronie.
I pazienti trattati con anticoagulanti, come warfarin o eparina, possono avere una maggiore propensione per l’emorragia dopo l’iniezione intracavernosa.
In alcuni pazienti l’iniezione di Caverject può indurre una piccola emorragia nella sede dell’iniezione. Nei pazienti affetti da patologie che si trasmettono per via ematica, tale eventualità potrebbe aumentare il rischio di trasmissione della malattia al partner.
Caverject deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio cardiovascolari e cerebrovascolari.
Caverject deve essere usato con cautela nei pazienti con precedenti di attacchi ischemici transitori o in quelli con disturbi cardiovascolari instabili.
La stimolazione e il rapporto sessuale possono determinare effetti di tipo cardiaco e polmonare in pazienti con malattie cardiache a livello coronarico, insufficienza cardiaca congestizia o malattie polmonari.
Questi pazienti devono usare Caverject con cautela e devono usare cautela nell’avere rapporti sessuali.
Caverject non è destinato alla somministrazione concomitante con eventuali altri farmaci che trovano impiego per il trattamento della disfunzione erettile (vedere paragrafo 4.5).
Nei pazienti con precedenti di disturbi psichiatrici o dipendenza da farmaci deve essere tenuto presente il potenziale abuso di Caverject.
Le soluzioni ricostituite di Caverject sono destinate ad un singolo impiego. La siringa e l’eventuale contenuto inutilizzato devono essere smaltiti adeguatamente.
Per la somministrazione di Caverject si utilizza un ago superfine. Come per tutti gli aghi superfini, esiste la possibilità di rottura dell’ago.
Sono stati riportati casi di rottura dell’ago con parte di esso rimasta nel pene che, in alcuni casi, hanno richiesto il ricovero ospedaliero e la rimozione chirurgica.
La possibilità di rottura dell’ago può essere minimizzata fornendo ai pazienti precise istruzioni sulla manipolazione e le tecniche di iniezione appropriate.
Occorre avvertire i pazienti che, se l’ago è piegato, non devono utilizzarlo; inoltre, non devono tentare di raddrizzare un ago piegato. I pazienti devono rimuovere l’ago dalla siringa, gettarlo e applicare un nuovo ago sterile ed inutilizzato sulla siringa.
Alcool benzilico
Caverject contiene alcool benzilico che può causare reazioni di ipersensibilità.
Si deve considerare il carico metabolico giornaliero combinato di alcool benzilico da tutte le fonti, specialmente nei pazienti con compromissione epatica o renale a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).
Questo medicinale è indicato solo per l’iniezione intracavernosa. La somministrazione per via endovenosa del conservante alcool benzilico è stata associata a eventi avversi gravi e alla morte nei pazienti pediatrici, compresi i neonati (“sindrome da respiro agonico”). La quantità minima di alcool benzilico a cui può verificarsi tossicità non è nota.
I neonati prematuri e con basso peso alla nascita possono presentare maggiore probabilità di sviluppare tossicità. Caverject non è indicato per l’uso pediatrico.
Sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè essenzialmente “senza sodio”.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
I farmaci simpaticomimetici possono ridurre l’effetto dell’alprostadil.
L’alprostadil può aumentare gli effetti dei farmaci antiipertensivi, vasodilatatori, anticoagulanti e inibitori dell’aggregazione piastrinica.
Gli effetti di combinazioni di alprostadil con altri farmaci per il trattamento della disfunzione erettile (es. sildenafil) o altri medicinali in grado di indurre l’erezione (es. papaverina), non sono stati formalmente studiati. Tali medicinali non devono essere usati in combinazione con Caverject in considerazione del rischio potenziale di indurre erezioni prolungate.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non pertinente.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono attesi effetti dell’alprostadil sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
La reazione avversa più frequente in seguito a somministrazione intracavernosa è stata dolore al pene. Il 30% dei pazienti ha segnalato dolore almeno una volta.
Il dolore era associato con l’11% delle iniezioni somministrate. Nella maggior parte dei casi il dolore è stato valutato come lieve o moderato. Il 3% dei pazienti ha sospeso il trattamento a causa del dolore.
Fibrosi peniena, compresa l’angolazione del pene, noduli fibrosi e malattia di Peyronie, è stata segnalata nel 3% di tutti i pazienti che hanno partecipato agli studi clinici. In uno studio con autosomministrazione in cui la durata dell’uso arrivava fino a 18 mesi, l’incidenza di fibrosi peniena è stata più elevata, circa l’8%.
Ematomi ed ecchimosi nel sito di iniezione, che sono correlati con la tecnica dell’iniezione piuttosto che con gli effetti dell’alprostadil, si sono verificati rispettivamente nel 3% e nel 2% dei pazienti.
Una prolungata erezione (definita come erezione che dura da 4 a 6 ore) è stata segnalata nel 4% dei pazienti. Il priapismo (erezione dolorosa che duri sei ore o più) si è manifestato nello 0,4%. Nella maggioranza dei casi si è verificata una detumescenza spontanea.
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse al farmaco che sono state segnalate durante gli studi clinici e durante l’esperienza dopo la commercializzazione sono elencate nella tabella sottostante, le frequenze sono: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, <1/100); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità in ciascuna classe di frequenza e per sistema e organo:
Classificazione per sistemi e organi |
Molto comune ≥1/10 |
Comune ≥1/100, <1/10 |
Non comune ≥1/1.000, <1/100 |
Non nota (la frequenza non può essere |
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definita sulla base | ||||
dei dati | ||||
disponibili) | ||||
Infezioni ed infestazioni |
Micosi raffreddore comune |
|||
Patologie del Sistema nervoso | Presincope ipoestesia iperestesia | Accidente cerebrovascolare | ||
Patologie dell’occhio | Midriasi | |||
Patologie cardiache | Extrasistole sopraventricolare | Ischemia miocardica | ||
Patologie | Emorragia venosa | |||
vascolari | ipotensione | |||
vasodilatazione | ||||
disturbi vascolari | ||||
periferici disturbi | ||||
venosi | ||||
Patologie gastrointestinali | Nausea, bocca secca | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, iperidrosi, prurito, eritema | |||
Patologie del | Spasmi | |||
sistema | muscolari | |||
muscoloscheletrico | ||||
e del tessuto | ||||
connettivo | ||||
Patologie renali e urinarie |
Emorragia uretrale, ematuria, disuria, pollachiuria, urgenza |
Classificazione per sistemi e organi |
Molto comune ≥1/10 |
Comune ≥1/100, <1/10 |
Non comune ≥1/1.000, <1/100 |
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
---|---|---|---|---|
della minzione, | ||||
Patologie | Dolore al | Malattia di | Priapismo, dolore | |
dell’apparato | pene | Peyronie, | pelvico, | |
riproduttivo e | disturbi del | massa testicolare, | ||
della mammella | pene (fibrosi | spermatocele, | ||
del pene, | gonfiore testicolare, | |||
angolazione e | edema testicolare, | |||
noduli | disturbi testicolari, | |||
fibrotici), | dolore allo scroto, | |||
erezione | eritema dello scroto, | |||
aumentata | edema dello scroto, | |||
dolore testicolare, | ||||
disturbi allo scroto, | ||||
erezione dolorosa, | ||||
balanite, fimosi, | ||||
disfunzione erettile, | ||||
disturbi | ||||
dell’eiaculazione | ||||
Patologie | Ematoma in | Emorragia, emorragia | ||
sistemiche e | sede di | in sede di iniezione, | ||
condizioni relative | iniezione, | infiammazione, | ||
alla sede di | ecchimosi | infiammazione in | ||
somministrazione | sede di iniezione, | |||
sensazione di calore | ||||
in sede di iniezione, | ||||
edema in sede di | ||||
iniezione, | ||||
gonfiore in sede di | ||||
iniezione, | ||||
dolore in sede di | ||||
iniezione, | ||||
irritazione in sede di | ||||
iniezione, astenia, | ||||
anestesia in sede di | ||||
iniezione, edema, | ||||
edema periferico, | ||||
prurito in sede di | ||||
iniezione |
Classificazione per sistemi e organi |
Molto comune ≥1/10 |
Comune ≥1/100, <1/10 |
Non comune ≥1/1.000, <1/100 |
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
---|---|---|---|---|
Esami diagnostici |
Aumento della creatininemia, diminuzione della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
04.9 Sovradosaggio
In studi clinici eseguiti con alprostadil non sono stati osservati casi di sovradosaggio. Se si verifica un sovradosaggio di Caverject, somministrato per via intracavernosa, il paziente deve essere messo sotto controllo medico fino a quando gli effetti sistemici si siano risolti e/o fino a quando si verifichi la detumescenza del pene. E’ appropriato il trattamento sintomatico di eventuali sintomi sistemici.
Il trattamento del priapismo (erezione prolungata) non deve essere ritardato oltre le 6 ore. La terapia iniziale deve essere eseguita mediante aspirazione del pene. Usando una tecnica asettica, inserire un ago a farfalla da 19 a 21 G nel corpo cavernoso ed aspirare da 20 a 50 ml di sangue. Questo può indurre la detumescenza del pene. Se necessario, la procedura può essere ripetuta sul lato opposto del pene fino ad aspirare un totale massimo di 100 ml di sangue. Se questa manovra dovesse essere insufficiente, si consiglia l’iniezione intracavernosa di un farmaco alfa-adrenergico. Sebbene le abituali controindicazioni alla somministrazione intrapeniena di un vasocostrittore non si applichino al trattamento del priapismo, si consiglia di usare cautela quando si compie tale operazione. La pressione arteriosa e la frequenza cardiaca devono essere controllate continuamente durante il procedimento. È necessaria un’estrema cautela in pazienti affetti da malattia coronarica, ipertensione non controllata, ischemia cerebrale ed in pazienti che assumono farmaci inibitori della monoamino ossidasi. In quest’ultimo caso, devono essere disponibili le misure per trattare una crisi ipertensiva. Preparare una soluzione di fenilefrina alla concentrazione di 200 microgrammi/ml e iniettare da 0,5 a 1,0 ml della soluzione ogni 5-10 minuti. In alternativa, usare una soluzione da 20 microgrammi/ml di adrenalina. Se necessario, tale operazione può essere seguita da un’ulteriore aspirazione di sangue attraverso lo stesso ago a farfalla. La dose massima di fenilefrina deve essere di 1 mg mentre quella di adrenalina deve essere di 100 microgrammi (5 ml della soluzione). Come alternativa, si può usare metaraminolo, ma bisogna tener presente che sono state segnalate crisi ipertensive fatali. Se anche questa misura fallisse nel risolvere il priapismo, è necessario inviare d’urgenza il paziente dal chirurgo per un ulteriore trattamento che, se richiesto, può includere un intervento di shunt.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: farmaci usati nella disfunzione erettile, codice ATC: G04B E01
L’alprostadil è la forma naturale della prostaglandina E1 (PGE1). L’alprostadil presenta un profilo farmacologico ampiamente diversificato; alcuni dei suoi effetti più importanti sono vasodilatazione e inibizione dell’aggregazione piastrinica. Nella maggior parte delle specie animali esaminate alprostadil ha determinato il rilassamento del muscolo retrattore del pene e del corpo cavernoso dell’uretra in vitro. Alprostadil ha anche determinato il rilassamento di preparati isolati di corpo cavernoso e spongioso umano nonché dei segmenti arteriosi cavernosi contratti dalla fenilefrina o dalla PGF2α in vitro. In scimmie “pigtail” (Macaca nemestrina), alprostadil ha aumentato l’irrorazione arteriosa cavernosa in vivo. Il grado e la durata del rilassamento della muscolatura liscia cavernosa in questo modello animale sono stati dose-dipendenti.
L’alprostadil induce l’erezione mediante rilassamento della muscolatura liscia trabecolare e mediante dilatazione delle arterie cavernose, il che determina l’espansione degli spazi lacunari e l’intrappolamento del sangue mediante compressione delle venule contro la tunica albuginea, un processo che viene definito “meccanismo veno-occlusivo corporeo”.
Generalmente l’erezione avviene dopo 5-15 minuti dall’iniezione. La sua durata è dipendente dalla dose.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Caverject contiene alprostadil come principio attivo in un complesso con alfadex. Alla ricostituzione, il complesso si dissocia immediatamente in alprostadil e alfadex. Pertanto, la farmacocinetica dell’alprostadil in Caverject 20 microgrammi, polvere e solvente per soluzione iniettabile, doppia camera è invariata in confronto a Caverject polvere per soluzione iniettabile.
Assorbimento
Per il trattamento della disfunzione erettile, alprostadil viene somministrato mediante iniezione nei corpi cavernosi.
Distribuzione
Dopo iniezione intracavernosa di 20 microgrammi di alprostadil, le concentrazioni plasmatiche medie di alprostadil sono aumentate di 22 volte rispetto ai livelli basali endogeni circa 5 minuti dopo l’iniezione. Le concentrazioni di alprostadil sono poi tornate ai livelli endogeni entro 2 ore dopo l’iniezione. Nel plasma alprostadil si lega principalmente all’albumina (legata per l’81%) e, in misura minore, alla frazione IV-4 dell’alfa-globulina (legata per il 55%). Non si è osservato alcun legame significativo agli eritrociti o ai leucociti del sangue.
Biotrasformazione
Alprostadil viene rapidamente convertito in composti che vengono ulteriormente metabolizzati prima dell’escrezione. Dopo somministrazione endovenosa, circa l’80% dell’alprostadil circolante è metabolizzato in un passaggio attraverso i polmoni, principalmente mediante beta- e omega-ossidazione. Pertanto l’alprostadil che entra nel circolo sistemico dopo iniezione intracavernosa, viene rapidamente metabolizzato. I principali metaboliti dell’alprostadil sono: 15-cheto-PGE1, 15-cheto-13,14-diidro-PGE1 e 13,14-diidro- PGE1. Contrariamente al 15-cheto-PGE1 e al 15-cheto-13,14-diidro-PGE1, che sono quasi del tutto privi di attività biologica, è stato dimostrato che la 13,14-diidro-PGE1 abbassa la pressione arteriosa ed inibisce l’aggregazione piastrinica. Le concentrazioni plasmatiche del principale metabolita circolante (15-cheto-13,14-diidro-PGE1) sono aumentate di 34 volte rispetto ai livelli basali endogeni 10 minuti dopo l’iniezione e sono tornate ai livelli basali 2 ore dopo l’iniezione. Le concentrazioni plasmatiche di 13,14-diidro-PGE1 sono aumentate di 7 volte 20 minuti dopo l’iniezione.
Eliminazione
I metaboliti dell’alprostadil vengono escreti principalmente per via renale; con quasi il 90% della dose somministrata per via endovenosa escreto nelle urine entro le 24 ore. Il resto della dose viene escreto nelle feci. Non vi sono evidenze di una ritenzione nei tessuti di alprostadil o dei suoi metaboliti dopo somministrazione endovenosa. In volontari sani, il 70-90% dell’alprostadil è stato ampiamente estratto e metabolizzato in un solo passaggio attraverso i polmoni determinando una breve emivita di eliminazione inferiore ad un minuto.
Compromissione renale od epatica
Il metabolismo di primo passaggio a livello polmonare è il principale fattore che influenza l’eliminazione sistemica dell’alprostadil. Sebbene la farmacocinetica dell’alprostadil non sia stata formalmente esaminata in pazienti con compromissione renale od epatica, non ci si dovrebbe attendere che alterazioni della funzionalità renale od epatica abbiano una maggiore influenza sulla farmacocinetica dell’alprostadil.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Effetti preclinici sono stati osservati solo ad esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto alla massima esposizione nell’uomo, indicando piccola rilevanza per l’uso clinico.
L’alprostadil somministrato per via sottocutanea a dosi sino a 0,2 mg/Kg/die non ha avuto effetti avversi sulla funzione riproduttiva nei ratti maschi.
Una batteria standard di studi di genotossicità non ha rivelato alcun potenziale mutageno dell’alprostadil o del complesso alprostadil/alfadex.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Caverject Polvere: lattosio monoidrato sodio citrato alfadex acido cloridrico (per l’aggiustamento del pH) sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH) Solvente: alcool benzilico acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
Periodo di validità del medicinale come confezionato per la vendita 36 mesi.
Periodo di validità del medicinale dopo ricostituzione La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Due o dieci cartucce di vetro borosilicato, trasparente, di Tipo 1, Farm. Eur., divise in due comparti e sigillate con un pistone di gomma bromobutilica. La cartuccia è sigillata con una ghiera di alluminio contenente un disco di gomma bromobutilica.
Due o dieci aghi da iniezione da 29 G.
Quattro o venti tamponi detergenti contenenti alcool isopropilico.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Istruzioni per l’uso
Per eseguire la ricostituzione, collegare l’ago al dispositivo premendo l’ago sulla punta del dispositivo e ruotando in senso orario fino all’arresto. Togliere il cappuccio protettivo esterno dall’ago. Ruotare il pistone in senso orario fino all’arresto per ricostituire la polvere di alprostadil. Rovesciare il dispositivo due volte per accertarsi che la soluzione sia miscelata uniformemente. La soluzione deve essere limpida. Togliere con cura il cappuccio protettivo interno dall’ago. Tenendo il dispositivo diritto, premere il pistone fino a quando è possibile. Qualche goccia apparirà sulla punta dell’ago. Ruotare in senso orario l’estremità del pistone per selezionare la dose desiderata.
Il foglio illustrativo fornisce le istruzioni complete sulla ricostituzione, sulla detergenza del sito d’iniezione e su come eseguire l’iniezione.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Pfizer Italia S.r.l., Via Isonzo, 71-04100 Latina
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
polvere e solvente per soluzione iniettabile, 2 cartucce a doppia camera, AIC n. 029561141
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: Gennaio 2002 Data del rinnovo più recente: Luglio 2010
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 14/01/2023