Lisoflu: a cosa serve e come si usa

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti (Paracetamolo + Pseudoefedrina Cloridrato): indicazioni e modo d’uso

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti (Paracetamolo + Pseudoefedrina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Terapia sintomatica del raffreddore comune accompagnato da febbre.

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti

Posologia

Adulti e bambini (12-18 anni):

Una compressa ogni sei – sette ore, ovvero non più di 3-4 compresse nell’arco delle 24 ore.

Utilizzare la dose minima efficace.

Iniziare, cioè, il trattamento al dosaggio minimo previsto aumentando la dose solo se i sintomi non sono sufficientemente controllati.

La dose massima (sia per singola somministrazione sia per dose giornaliera totale) non deve mai essere superata.

Nei bambini (12-18 anni), negli anziani o nei soggetti con funzione epatica o renale compromessa può essere necessario ridurre il dosaggio in rapporto alle condizioni cliniche del paziente; in questi casi il paziente deve essere avvertito di consultare il medico prima di usare LISOFLU.

Usare il medicinale per il periodo più breve possibile: 5 giorni massimo di terapia per la popolazione adulta; 3 giorni massimo di terapia per la popolazione pediatrica di età compresa tra 12 e 18 anni.

Modo di somministrazione

Il medicinale va assunto a stomaco pieno.

Sciogliere la compressa in circa mezzo bicchiere d’acqua e bere subito dopo la soluzione ottenuta.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti per quanto riguarda la gravidanza:

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti: si può prendere in gravidanza?

Interazioni relative al paracetamolo

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio cimetidina e ranitidina).

Il rischio di tossicità da paracetamolo può essere aumentato in pazienti che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici o farmaci che inducono gli enzimi microsomiali epatici, come alcuni antiepilettici (come fenobarbital, fenitoina, carbamazepina, topiramato), rifampicina e alcool.

La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).

Anticoagulanti: il paracetamolo può aumentare il rischio di sanguinamento in pazienti che assumono warfarin e altri antagonisti della vitamina K. I pazienti che assumono paracetamolo e antagonisti della vitamina K devono essere monitorati per un’appropriata coagulazione e per la comparsa di sanguinamenti.

Flucloxacillina: la co-somministrazione di flucloxacillina con paracetamolo può portare ad acidosi metabolica, in pazienti che presentano fattori di rischio di deplezione del glutatione.

Resina chelante: La resina chelante può diminuire l’assorbimento intestinale di paracetamolo e potenzialmente ridurne l’efficacia se assunto contemporaneamente.

In generale, se possibile, deve esserci un intervallo di più di 2 ore tra l’assunzione della resina chelante e del paracetamolo.

Citotossici: possibile inibizione del metabolismo di busulfano per via endovenosa (il produttore di busulfano raccomanda cautela nelle 72 ore seguenti l’uso di paracetamolo).

Domperidone: aumento dell’assorbimento di paracetamolo.

Farmaci ipolipemizzanti: riduzione dell’assorbimento di paracetamolo con colestiramina.

Metoclopramide: aumento dell’assorbimento di paracetamolo (aumento dell’effetto).

Interazioni relative alla pseudoefedrina.

Per la possibilità di reazioni gravi è controindicata la contemporanea somministrazione di pseudoefedrina e di:

inibitori della monoamino ossidasi (IMAO) (vedere paragrafo 4.3). Gli inibitori della monoamino ossidasi sono utilizzati in terapia come:

antiparkinsoniani (quali selegilina o rasagilina) o come:

antidepressivi (quali isocarboxazide, nialamide, fenelzina, tranilcipromina, iproniazide, iproclozide, moclobemide e toloxatone);

antineoplastici (quali la procarbazina).

L’uso concomitante di pseudoefedrina e IMAO può scatenare una grave crisi ipertensiva (ipertensione parossistica, iperpiressia, cefalea), che può essere fatale. A causa della lunga durata d’azione degli IMAO, questa interazione può comparire fino a 2 settimane dopo la sospensione della loro somministrazione, per questo motivo è controindicato l’uso di pseudoefedrina anche nei pazienti che hanno interrotto il trattamento con IMAO da meno di due settimane.

Alcaloidi vasocostrittori della segale cornuta come la diidroergotamina, alcaloidi dopaminergici della segale

cornuta la cui associazione con pseudoefedrina può portare a vasocostrizione con pericoloso innalzamento della pressione arteriosa e crisi ipertensive (vedere paragrafo 4.3).

altri simpaticomimetici o agenti vasocostrittori ad azione indiretta, somministrati per via orale o nasale, la cui associazione con pseudoefedrina potrebbe portare a vasocostrizione e/o crisi ipertensive; (vedere paragrafo 4.3).

Altre interazioni di cui tenere conto

L’uso concomitante con antidepressivi triciclici può diminuire o aumentare l’effetto della pseudoefedrina. L’uso concomitante con digitale, chinidina o antidepressivi triciclici può aumentare la frequenza dell’aritmia.

L’uso concomitante con farmaci antiipertensivi, che interferiscono con l’attività simpatica può ridurne gli effetti antiipertensivi.

L’uso concomitante con anestetici volatili alogenati è da tenere in considerazione. Se è programmata una procedura chirurgica, il trattamento con pseudoefedrina deve essere interrotto alcuni giorni prima dell’intervento a causa del rischio di crisi ipertensiva preoperatoria.

Per i possibili effetti causati dalla loro interazione, l’associazione della pseudoefedrina con alcuni medicinali è possibile solo sotto stretto controllo del medico che ne valuterà il rapporto rischio/beneficio nel singolo caso.

La pseudoefedrina può potenzialmente ridurre l’assorbimento di iobenguano i-131 nei tumori neuroendocrini, interferendo così con la scintigrafia.

Usare LISOFLU solo sotto stretto controllo del medico quando si è già in terapia con uno di questi farmaci:

linezolid: l’associazione dei due farmaci può determinare un innalzamento della pressione arteriosa;

metildopa: riduzione dell’effetto antipertensivo della metildopa;

midodrina: aumento dell’effetto ipertensivo della midodrina.

Arancio amaro: l’arancio amaro (anche detto melangolo) può scatenare una grave crisi ipertensiva (ipertensione, iperpiressia, cefalea) nei pazienti che assumono pseudoefedrina.

Fertilità, gravidanza e allattamento

LISOFLU è controindicato in gravidanza, accertata o presunta, e durante l’allattamento.

Gravidanza

Come precauzione e date le potenti proprietà vasocostrittrici di questo medicinale, l’uso è controindicato durante la gravidanza.

Allattamento

Il paracetamolo e la pseudoefedrina sono escreti nel latte materno.

Dati i possibili effetti cardiovascolari e neurologici dei vasocostrittori, l’uso di questo medicinale è controindicato durante l’allattamento al seno.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti in caso di sovradosaggio.

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti: sovradosaggio

Paracetamolo

Gli anziani, i pazienti con disturbi epatici, consumo cronico di alcool o malnutrizione cronica, così come i pazienti trattati in concomitanza con farmaci che inducono enzimi, sono ad alto rischio di intossicazione, compreso l’esito fatale.

In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con pallore, nausea, vomito, anoressia e dolori addominali che generalmente compaiono entro le prime 24 ore dal sovradosaggio con paracetamolo.

Nell’adulto il dosaggio massimo giornaliero di paracetamolo è di 4 g; al di sopra di questo limite esiste un rischio di epatotossicità dose-dipendente.

Nausea e vomito, gli unici segni precoci di intossicazione, di solito scompaiono entro 24 ore. La persistenza oltre questo tempo, spesso associata a dolore sottocostale al fianco destro o iperestesia, può indicare lo sviluppo di necrosi epatica.

Il danno epatico è massimo 3-4 giorni dopo l’ingestione e un sovradosaggio da paracetamolo può essere causa di citolisi epatica che può portare ad insufficienza epatocellulare, sanguinamento gastrointestinale, acidosi metabolica, encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale, coma e morte.

Perciò, nonostante la mancanza di sintomi precoci significativi, i pazienti che hanno assunto un sovradosaggio di paracetamolo devono essere trasferiti d’urgenza in ospedale.

Aumentati livelli delle transaminasi epatiche, della lattato deidrogenasi e della bilirubina con una riduzione dei livelli di protrombina possono manifestarsi da 12 a 48 ore dal sovradosaggio acuto.

Il sovradosaggio può portare anche a pancreatite, insufficienza renale acuta e pancitopenia.

Una dose di 10-15 g (20-30 compresse) o 150 mg/kg di paracetamolo assunti nell’arco di 24 ore possono causare necrosi epatocellulare grave e, molto meno frequentemente, necrosi tubulare renale.

Trattamento

Nella gestione del sovradosaggio da paracetamolo è essenziale il trattamento immediato. Nonostante una mancanza di sintomi iniziali significativi, i pazienti devono essere indirizzati all’ospedale urgentemente per immediata assistenza medica.

La somministrazione di carbone attivato deve essere presa in considerazione se si pensa che il paracetamolo sia stato assunto entro l’ultima ora in quantità superiore a 150 mg/kg o 12 g (considerare comunque il limite inferiore).

Il trattamento prevede l’aspirazione e la lavanda gastrica, preferibilmente entro 4 ore dall’ingestione.

Si raccomanda di determinare la concentrazione plasmatica di paracetamolo a 4 ore o più dopo l’ingestione (concentrazioni plasmatiche iniziali non sono affidabili).

Quando si sospetta un’intossicazione da paracetamolo, è indicata la somministrazione endovenosa di composti in grado di rilasciare gruppi SH come l’N-acetilcisteina, entro le prime 10 ore dall’ingestione.

Sebbene l’N-acetilcisteina sia più efficace se iniziata entro questo periodo, può comunque offrire un certo grado di protezione se somministrata per infusione entro 24 ore dopo l’ingestione di paracetamolo; in questo caso, è somministrata più a lungo.

Ulteriori misure dipenderanno dalla gravità, dalla natura e dal decorso dei sintomi clinici dell’intossicazione da paracetamolo e devono seguire i protocolli standard di terapia intensiva.

Pseudoefedrina

I segni/sintomi del sovradosaggio di pseudoefedrina includono: midriasi, tachicardia, ipertensione, crisi ipertensive, agitazione/ansia, aritmia sinusale, allucinazioni, tremori/iperreflessia, vomito;crisi convulsive, delirio, problemi comportamentali, insonnia, ictus iperglicemia, rabdomiolisi, insufficienza renale acuta.

La maggior parte dei pazienti richiede solo un breve periodo di osservazione in ospedale; un trattamento farmacologico è richiesto nei casi più gravi (e.g. aritmie, crisi ipertensiva, convulsioni).

Lisoflu 300 mg + 30 mg compresse effervescenti: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco