Ticlodone (Ticlopidina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione
Ticlodone (Ticlopidina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:
La ticlopidina รจ indicata nella prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico (arteriopatia obliterante periferica, pregresso infarto del miocardio, pregressi attacchi ischemici transitori ricorrenti, ictus cerebrale ischemico, angina instabile).
In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori lโuso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano lโacido acetilsalicilico (ASA) o nei quali lโASA รจ risultato inefficace.
La ticlopidina รจ inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extracorporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina.
Condizioni di impiego
I medici sono invitati ad usare il prodotto solo nei casi relativi alla patologia sopra indicata eseguendo i controlli indicati nelle โSpeciali avvertenze e precauzioni per lโusoโ e rispettando attentamente le controindicazioni.
Ticlodone: come funziona?
Ma come funziona Ticlodone? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Ticlodone
Categoria farmacoterapeutica: Antitrombotico, antiaggregante piastrinico Codice ATC: B01AC05
La ticlopidina รจ un inibitore dellโaggregazione piastrinica, inibisce lโaggregazione piastrinica in modo dose dipendente, nonchรฉ il rilascio di fattori piastrinici e induce un allungamento del tempo di emorragia. Il farmaco non รจ dotato di nessuna significativa attivitร in vitro ma solo in vivo, e non cโรจ alcuna evidenza dellโesistenza di un metabolita attivo circolante
La ticlopidina interferisce con lโaggregazione piastrinica inibendo il legame, ADP- dipendente, del fibrinogeno sulla membrana piastrinica; inoltre, diversamente
dallโaspirina, non determina lโinibizione della cicloossigenasi. LโAMP ciclico piastrinico non sembra avere un ruolo nel meccanismo dโazione.
Il tempo di emorragia calcolato con una pressione del bracciale di 40 mm Hg, misurato con il metodo di Ivy, risulta allungato di piรน di due volte rispetto al valore basale. Lโallungamento del tempo di emorragia, misurato senza bracciale, risulta meno accentuato.
Alla sospensione del trattamento, nella maggior parte dei pazienti, il tempo di emorragia e gli altri test di funzionalitร piastrinica ritornano nella norma entro una settimana.
Lโinibizione dellโaggregazione piastrinica si evidenzia nellโarco di due giorni dalla somministrazione di ticlopidina 250 mg due volte al giorno. Il massimo effetto antipiastrinico si ottiene dopo 5-8 giorni alla dose di 250 mg 2 volte al giorno.
Alla dose terapeutica, la ticlopidina inibisce nella misura del 50-70% lโaggregazione piastrinica indotta dallโADP (2,5 ?mol/l).
Dosi piรน basse sono associate ad una minore inibizione dellโaggregazione piastrinica. Lโeffetto della ticlopidina sul rischio di eventi vascolari รจ stato studiato in alcuni studi clinici controllati, condotti in cieco.
In un trial di confronto fra ticlopidina e aspirina (TASS: Ticlopidine Aspirin Stroke Study) 3069 pazienti che avevano avuto un attacco ischemico transitorio o uno stroke minore sono stati arruolati e seguiti da un minimo di 2 ad un massimo di 5 anni. Per tutta la durata dello studio la ticlopidina ha ridotto in modo significativo, del 27% (p=0,011), il rischio di stroke fatale o non fatale in confronto allโaspirina. Nel corso del primo anno, quando il rischio di stroke รจ massimo, la riduzione di tale evento (fatale e non fatale) in confronto allโaspirina รจ stata del 48%. La riduzione osservata era simile sia negli uomini che nelle donne.
In un trial di confronto fra ticlopidina e placebo (CATS: The Canadian American Ticlopidine Study) sono stati trattati fino a tre anni 1073 pazienti che avevano sofferto di un precedente stroke aterotrombotico. Ticlopidina, in confronto al placebo, ha ridotto in modo significativo, del 34% (p=0,017), il rischio globale di stroke. Nel corso del primo anno, la riduzione del rischio di stroke fatale e non fatale rispetto al placebo รจ stata del 33%.
In un trial di confronto fra ticlopidina e placebo (studio STIMS: The Swedish Ticlopidine Multicentre Study) sono stati inclusi 687 pazienti con claudicatio
intermittens. La durata media di osservazione dei pazienti, dal momento di entrata alla valutazione finale, era di 5,6 anni.
Ticlopidina ha ridotto in modo significativo, del 29% (p=0,015), la mortalitร totale. Lโincidenza di eventi cardio e cerebrovascolari (fatali e non fatali) si รจ ridotta del 41% (p=0,007).
Ticlodone: come si assorbe e si elimina?
Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Ticlodone, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Ticlodone
Dopo somministrazione per os di una singola dose standard di ticlopidina si ha un rapido assorbimento e il picco plasmatico si osserva circa 2 ore dopo la somministrazione della dose.
Lโassorbimento รจ di fatto completo. La somministrazione di ticlopidina dopo i pasti ne migliora la biodisponibilitร .
I livelli plasmatici allo Steady-state si ottengono dopo 7-10 giorni con dosi di 250 mg due volte al giorno. Lโemivita media di eliminazione terminale della ticlopidina allo steady state รจ di circa 30-50 ore. Comunque lโinibizione dellโaggregazione piastrinica non correla con i livelli plasmatici del farmaco. La ticlopidina viene largamente metabolizzata nel fegato. Dopo una dose orale di prodotto radiomarcato, il 50-60% si ritrova nelle urine e il resto nelle feci.
Ticlodone: รจ un farmaco sicuro?
Abbiamo visto come Ticlodone agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ticlodone รจ un farmaco sicuro?
Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Ticlodone: dati sulla sicurezza
La valutazione della tossicitร della ticlopidina รจ stata eseguita sul ratto e sul topo. Le vie di somministrazione impiegate sono state quella orale e quella endovenosa per il ratto e quella orale e intraperitoneale per il topo. La DL50 nel ratto รจ rispettivamente 1400 ? 220 mg/kg per via orale e 60,6 ? 8,6 mg/kg per via venosa. La DL50 nel topo รจ risultata rispettivamente 630 ? 87 mg/kg per via orale e 123 ? 37 mg/kg per via intraperitoneale.
Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Ticlodone: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.
Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ticlodone
Ticlodone: interazioni
Associazioni con farmaci che aumentano il rischio emorragico. FANS
Aumento del rischio emorragico (aumento dellโattivitร antiaggregante piastrinica associato allโeffetto dei FANS sulla mucosa gastroduodenale). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico.
Farmaci antiaggreganti piastrinici
Aumento del rischio emorragico (aumento dellโattivitร antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico.
Derivati salicilici (per estrapolazione dallโacido acetilsalicilico)
Aumento del rischio emorragico (aumento dellโattivitร antiaggregante piastrinica associato allโeffetto dei salicilati sulla mucosa gastroduodenale). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico.
In caso di impianto di STENT vedere anche la sez. 4.4
Aumento del rischio emorragico (associazione dellโattivitร anticoagulante e dellโattivitร antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (INR)
Eparine
Aumento del rischio emorragico (associazione dellโattivitร anticoagulante e dellโattivitร antiaggregante piastrinica). Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (APTT).
Associazioni con farmaci potenzialmente mielotossici
Deve essere evitata lโassociazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici.
Associazioni che richiedono speciali precauzioni
Aumento dei livelli di teofillina nel plasma con rischio di sovradosaggio (diminuzione della clearance totale plasmatica della teofillina). Effettuare un monitoraggio clinico e se necessario dosare i livelli plasmatici di teofillina. Aggiustare il dosaggio della teofillina durante e dopo il trattamento con ticlopidina.
La contemporanea somministrazione di ticlopidina e digossina induce una leggera riduzione (circa il 15%) dei livelli plasmatici di digossina: tale riduzione non
dovrebbe influire sullโefficacia terapeutica della digossina.
Nei volontari sani, gli effetti inibitori della ticlopidina sullโaggregazione piastrinica non vengono influenzati dalla somministrazione cronica di fenobarbital.
Dagli studi in vitro รจ emerso che la ticlopidina non modifica il legame proteico plasmatico della fenitoina. Comunque, non esistono studi in vivo sulla interazione della ticlopidina e dei suoi metaboliti sul legame proteico. Esistono invece rare segnalazioni di aumento dei livelli della fenitoina e della sua tossicitร , quando la ticlopidina รจ prescritta in associazione. Particolare attenzione deve essere rivolta alla contemporanea somministrazione di questo farmaco con ticlopidina e puรฒ essere utile rimonitorare le concentrazioni ematiche di fenitoina.
Altre terapie concomitanti
In vari studi clinici la ticlopidina รจ stata somministrata in associazione con betabloccanti, calcio antagonisti e diuretici: non sono state riportate interazioni avverse clinicamente significative.
Gli studi in vitro dimostrano che la ticlopidina si lega in modo reversibile alle proteine plasmatiche (98%) ma che non interagisce con il legame proteico del propanololo, farmaco base, anche esso altamente legato alle proteine.
In casi molto rari รจ stata riportata la riduzione dei livelli ematici di ciclosporina, per cui in caso di contemporanea somministrazione occorre controllare la concentrazione ematica di ciclosporina.
Ticlodone: posso guidare la macchina se lo prendo?
Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.
Molti farmaci riducono la capacitร di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni
E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.
Ticlodone: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari
Non pertinente.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco