Efient: effetti collaterali e controindicazioni

Efient: effetti collaterali e controindicazioni

Efient 10 mg compresse rivestite con film (Prasugrel Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Efient, somministrato in associazione con acido acetilsalicilico (ASA), è indicato per la prevenzione di eventi di origine aterotrombotica in pazienti adulti con sindrome coronarica acuta (ACS) (cioè angina instabile, infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST [UA/NSTEMI] o infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST [STEMI]) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) primario o ritardato.

Per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1.

Efient 10 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Efient 10 mg compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Efient 10 mg compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Efient 10 mg compresse rivestite con film: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sanguinamento patologico in atto.

Storia clinica di ictus o di attacco ischemico transitorio (TIA). Insufficienza epatica grave (classe C Child-Pugh).

Efient 10 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza in pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a intervento coronarico percutaneo sono stati valutati in uno studio clinico controllato verso clopidogrel (TRITON) nel quale 6.741 pazienti sono stati trattati con prasugrel (con una dose di carico di 60 mg e una dose di mantenimento di 10 mg al giorno) per una mediana di 14,5 mesi (5.802 pazienti sono stati trattati per piĂ¹ di 6 mesi,

4.136 pazienti sono stati trattati per piĂ¹ di 1 anno). La percentuale di interruzione del trattamento con il medicinale in studio a causa di eventi avversi è stata del 7,2% per il prasugrel e del 6,3% per il clopidogrel. Di questi, il sanguinamento è stato, per entrambi i medicinali, la piĂ¹ comune reazione avversa che ha portato ad interruzione del trattamento con il medicinale di studio (2,5% per prasugrel e 1,4% per clopidogrel).

Sanguinamento

Sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)

Nello studio TRITON, la frequenza dei pazienti che hanno presentato un episodio di sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) è mostrata nella Tabella 1. L’incidenza di sanguinamenti maggiori (secondo le definizioni TIMI) non correlati a intervento di bypass coronarico (CABG), inclusi quelli a rischio di morte e quelli mortali, così come quella di sanguinamenti minori (secondo le definizioni TIMI), è stata statisticamente significativamente piĂ¹ alta nei soggetti trattati con prasugrel in confronto ai soggetti trattati con clopidogrel sia nella popolazione UA/NSTEMI che nell’intera popolazione di ACS. Non è stata osservata alcuna differenza significativa nella popolazione STEMI. La sede piĂ¹ comune di sanguinamento spontaneo è stata il tratto gastrointestinale (1,7% con prasugrel e 1,3% con clopidogrel); la sede piĂ¹ comune di sanguinamento indotto è stata la sede di accesso arterioso (1,3% con prasugrel e 1,2% con clopidogrel).

Tabella 1: Incidenza di sanguinamento non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)a (% di Pazienti)

Evento Intera popolazione di ACS Popolazione UA/NSTEMI Popolazione STEMI
Prasugrelb+ASA(N = 6.741) Clopidogrelb+ASA(N = 6.716) Prasugrelb+ASA(N = 5.001) Clopidogrelb+ASA(N = 4.980) Prasugrelb+ASA(N = 1.740) Clopidogrelb+ASA(N = 1.736)
Sanguinamento maggiore (TIMI)c 2,2 1,7 2,2 1,6 2,2 2,0
A rischio di morted 1,3 0,8 1,3 0,8 1,2 1,0
Mortale 0,3 0,1 0,3 0,1 0,4 0,1
ICHe sintomatica 0,3 0,3 0,3 0,3 0,2 0,2
Che ha richiesto medicinali inotropi 0,3 0,1 0,3 0,1 0,3 0,2
Che ha richiesto intervento chirurgico 0,3 0,3 0,3 0,3 0,1 0,2
Che ha richiesto trasfusione (≥4 unità) 0,7 0,5 0,6 0,3 0,8 0,8
Sanguinamento minore (TIMI) f 2,4 1,9 2,3 1,6 2,7 2,6

Eventi definiti dai criteri del Gruppo di Studio Trombolisi nell’Infarto Miocardico (TIMI) sottoposti a valutazione centralizzata.

Altre terapie standard sono state somministrate come appropriato.

Qualsiasi emorragia intracranica o qualsiasi sanguinamento clinicamente evidente associato ad una diminuzione dell’emoglobina ?5 g/dl.

Il sanguinamento a rischio di morte è un sottogruppo del sanguinamento maggiore (secondo le definizioni TIMI) e include le tipologie sotto elencate. I pazienti possono essere contati in piĂ¹ di una riga.

ICH=emorragia intracranica.

Sanguinamento clinicamente evidente associato ad una diminuzione dell’emoglobina ?3 g/dl ma <5 g/dl.

Pazienti di etĂ  ? 75 anni

Percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG):

Età Prasugrel 10 mg Clopidogrel 75 mg
≥75 anni (N=1.785) * 9,0% (1,0% mortale) 6,9% (0,1% mortale)
<75 anni (N=11.672) * 3,8% (0,2% mortale) 2,9% (0.1% mortale)
<75 anni (N=7180)** 2.0% (0.1% mortale) a 1.3% (0.1% mortale)
Prasugrel 5 mg Clopidogrel 75 mg
≥75 anni (N=2060) ** 2.6% (0.3% mortale) 3.0% (0.5% mortale)

*studio TRITON in pazienti con ACS sottoposti a PCI

**studio TRILOGY-ACS in pazienti non sottoposti a PCI (vedere paragrafo 5.1):

a prasugrel 10 mg; prasugrel 5 mg se <60 kg

Pazienti con peso corporeo < 60 kg

Percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG):

Peso Prasugrel 10 mg Clopidogrel 75 mg
<60 kg (N=664) * 10,1% (0% mortale) 6,5% (0,3% mortale)
≥60 kg (N=12672) * 4,2% (0,3% mortale) 3,3% (0,1% mortale)
≥60 kg (N=7845)** 2.2% (0.2% mortale) a 1.6% (0.2% mortale)
Prasugrel 5 mg Clopidogrel 75 mg
<60kg (N=1391)** 1.4% (0.1% mortale) 2.2% (0.3% mortale)

*studio TRITON in pazienti con ACS sottoposti a PCI

**studio TRILOGY-ACS in pazienti non sottoposti a PCI (vedere paragrafo 5.1):

a prasugrel 10 mg; prasugrel 5 mg se ?75 anni di etĂ 

Pazienti con peso ?60 kg ed etĂ  <75 anni

In pazienti con peso ?60 kg ed etĂ  <75 anni, le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) non correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono state il 3,6% per prasugrel e il 2,8% per clopidogrel; le percentuali per il sanguinamento mortale sono state lo 0,2% per prasugrel e lo 0,1% per clopidogrel.

Sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG)

Nello studio clinico di fase 3, 437 pazienti sono stati sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG). Di questi pazienti, la percentuale di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) è stata il 14,1% per il gruppo di prasugrel e il 4,5% per il gruppo del clopidogrel. Il rischio piĂ¹ alto per episodi di sanguinamento in soggetti trattati con prasugrel è perdurato fino a 7 giorni dalla dose piĂ¹ recente del medicinale di studio. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro tienopiridina entro 3 giorni prima dell’intervento di bypass coronarico (CABG), le percentuali di sanguinamento maggiore o minore (TIMI) sono state il 26,7% (12 di 45 pazienti) nel gruppo del prasugrel, in confronto al 5,0% (3 di 60 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Per i pazienti che hanno ricevuto la loro ultima dose di tienopiridina entro da 4 a 7 giorni prima dell’intervento di bypass coronarico (CABG), le frequenze si sono ridotte all’11,3% (9 di 80 pazienti) nel gruppo del prasugrel e al 3,4% (3 di 89 pazienti) nel gruppo del clopidogrel. Oltre 7 giorni dopo l’interruzione del medicinale, le percentuali osservate di sanguinamento correlato a intervento di bypass coronarico (CABG) sono risultate simili tra i 2 gruppi di trattamento (vedere paragrafo 4.4).

Rischio di sanguinamento associato alla tempistica di somministrazione della dose di carico nel NSTEMI

In uno studio clinico su pazienti NSTEMI (studio ACCOAST), per i quali era programmata la coronarografia da 2 a 48 ore dopo la randomizzazione, i pazienti ch ricevevano una dose di carico di 30 mg in media 4 ore prima della coronarografia seguita da una dose di carico di 30 mg al momento del PCI hanno presentato un maggior rischio di sanguinamento peri-procedurale non-CABC nessun senza alcun beneficio aggiuntivo rispetto ai pazienti che ricevevano una dose di carico di 60 mg al momento del PCI (vedere paragrafì 4.2 e 4.4). Per i pazienti, le frequenze di sanguinamento (TIMI)

non correlato a CABG nell’arco di 7 giorni sono state le seguenti:

Classificazioneper Sistemi eOrgani Comune Non comune Raro Non nota
Patologie delsistemaemolinfopoietico Anemia Trombocitopenia Porpora trombotica trombocitopenica (PTT) – vedereparagrafo 4.4
Disturbi delsistemaimmunitario Ipersensibilità comprendente angioedema
Patologie dell’occhio Emorragia oculare
Patologie vascolari Ematoma
Patologierespiratorie,toraciche emediastiniche Epistassi Emottisi
Patologiegastrointestinali Emorragia gastrointestinale Emorragia retroperitoneale, emorragia rettale, ematochezia, sanguinamento gengivale
Patologie dellacute e del tessutosottocutaneo Eruzione cutanea, ecchimosi
Patologie renali eurinarie Ematuria
Patologiesistemiche econdizioni relativealla sede disomministrazione Ematoma nella sede di iniezione vascolare, Emorragia in corrispondenza della sede di iniezione
Traumatismo,avvelenamento ecomplicazioni daprocedura Contusione Emorragia postprocedurale Ematoma sottocutaneo

aAltre terapie standard sono state somministrate come opportuno. Il prtocollo dello studio clinico prevedeva ASA da parte di tutti i pazienti e una dose giornaliera di mantenimento di prasugrel.

b Qualsiasi emorragia intracranica o qualsiasi sanguinamento clinicamente evidente associato ad una riduzione

dell’emoglobina ?5 g/dl.

c Il sanguinamento a rischio di morte è un sottogruppo del sanguinamento maggiore e include le tipologie sotto

elencate. I pazienti possono essere contati in piĂ¹ di una riga. d ICH=emorragia intracranica.

e Sanguinamento clinicamente evidente associato ad una diminuzione dell’emoglobina ?3 g/dl ma <5 g/dl.

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

La tabella 2 riassume le reazioni avverse di tipo emorragico e non-emorragico nello studio TRITON, o da segnalazioni spontanee, classificate secondo frequenza e per sistemi e organi. La loro frequenza è definita utilizzando le seguenti convenzioni:

Molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1000, ? 1/100);

raro (? 1/10.000, ? 1/1.000); molto raro (? 1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 2: Reazioni avverse di tipo emorragico e Non-emorragico

Storia clinica di TIA o ictus Prasugrel Clopidogrel
Si (N=518) 6,5% (2,3% ICH*) 1,2% (0% ICH*)
No (N=13.090) 0,9% (0,2% ICH*) 1,0% (0,3% ICH*)
Esiti clinici Prasugrel+ ASA Clopidogrel+ ASA Hazard Ratio (HR)(95% CI) p-value
Intera popolazione di ACS (N = 6.813)% (N = 6.795)%
Obiettivo primario composito
Morte cardiovascolare (CV), IMA non mortale e ictus non mortale 9,4 11,5 0.812 (0.732, 0.902) < 0.001
Esiti clinici primari individuali
morte CV 2,0 2,2 0.886 (0.701, 1.118) 0.307
IMA non mortale 7,0 9,1 0.757 (0.672, 0.853) < 0.001
Ictus non mortale 0,9 0,9 1.016 (0.712, 1.451) 0.930
UA/NSTEMIObiettivo primario composito (N = 5.044)% (N = 5.030)%
Morte CV, IMA non mortale e ictus non Mortale 9,3 11,2 0.820 (0.726, 0.927) 0.002
morte CV 1,8 1,8 0.979 (0.732, 1.309) 0.885
IMA non mortale 7,1 9,2 0.761 (0.663, 0.873) < 0.001
Ictus non mortale 0,8 0,8 0.979 (0.633, 1.513) 0.922
STEMIObiettivo primario composito (N = 1.769)% (N = 1.765)%
Morte CV, IMA non mortale, e ictus non mortale 9,8 12,2 0.793 (0.649, 0.968) 0.019
morte CV 2,4 3,3 0.738 (0.497, 1.094) 0.129
IMA non mortale 6,7 8,8 0.746 (0.588, 0.948) 0.016
Ictus non mortale 1,2 1,1 1.097 (0.590, 2.040) 0.770

In pazienti con o senza una storia clinica di attacco ischemico transitorio (TIA) o ictus, l’incidenza dell’ictus nello studio di fase 3 è stata la seguente (vedere paragrafo 4.4):

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE
CONCORDATA CON L’AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI (EMA) E L’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

* ICH=emorragia intracranica.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

Efient 10 mg compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

Rischio di sanguinamento

Nello studio clinico di fase 3 (TRITON) i criteri chiave di esclusione comprendevano un aumentato rischio di sanguinamento; anemia; piastrinopenia; una storia di reperti indicativi di patologia intracranica. Pazienti con sindromi coronariche acute sottoposti a intervento coronarico percutaneo trattati con Efient e ASA hanno mostrato un aumentato rischio di sanguinamento maggiore e minore in accordo al sistema di classificazione TIMI.

PerciĂ², l’uso di Efient in pazienti con aumentato rischio di sanguinamento deve essere preso in considerazione solo quando i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono considerati essere superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Questa precauzione si applica specialmente a pazienti:

di etĂ  ?75 anni (vedere sotto).

con una propensione al sanguinamento (ad es. per un trauma recente, intervento chirurgico recente, per un sanguinamento gastrointestinale recente o ricorrente, o per patologia di ulcera peptica in atto)

con peso corporeo <60 kg (vedere paragrafì 4.2 e 4.8). In questi pazienti la dose di mantenimento di 10 mg non è raccomandata. Deve essere somministrata una dose di mantenimento di 5 mg.

in trattamento concomitante con medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento, inclusi anticoagulanti orali, clopidogrel, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), e fibrinolitici.

Per pazienti con sanguinamento in atto per cui è necessario invertire gli effetti farmacologici di Efient

puĂ² essere appropriata la trasfusione di piastrine.

La somministrazione di Efient in pazienti di etĂ  ?75 anni non è generalmente raccomandata e deve essere effettuata con cautela solo dopo che un’attenta valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio da parte del medico che lo prescrive indichi che i benefici in termini di prevenzione di eventi ischemici sono superiori al rischio di sanguinamenti gravi. Nello studio clinico di fase 3 questi pazienti risultavano essere ad un maggiore rischio di sanguinamento, incluso sanguinamento mortale, in confronto a pazienti di etĂ  < 75 anni. Se necessaria, deve essere usata una dose di mantenimento piĂ¹ bassa, di 5 mg; la dose di mantenimento di 10 mg non è raccomandata (vedere paragrafì 4.2 e 4.8).

L’esperienza terapeutica con prasugrel è limitata nei pazienti con insufficienza renale (inclusi i pazienti con insufficienza renale terminale (end stage renal diseaseSRD) e nei pazienti con insufficienza epatica di grado moderato. Questi pazienti possono avere un aumentato rischio di sanguinamento. PerciĂ², prasugrel deve essere usato con cautela in questi pazienti.

I pazienti devono essere avvertiti che quando assumono prasugrel (in associazione con ASA) fermare un sanguinamento potrebbe richiedere piĂ¹ tempo del solito e devono informare il medico di qualsiasi sanguinamento insolito (per sede o durata).

Rischio di sanguinamento associato associato alla tempistica di somministrazione della dose di carico nel NSTEMI

In uno studio clinico su pazienti con NSTEMI (studio ACCOAST), per i quali era programmata la coronarografia da 2 a 48 ore dopo la randomizzazione, una dose di carico di prasugrel somministrata in media 4 ore prima della coronarografia ha aumentato il rischio di sanguinamento peri-procedurale maggiore e minore rispetto a una dose di carico di prasugrel al momento del PCI. Pertanto, in pazienti UA/NSTEMI, in cui la coronarografia venga eseguita entro 48 ore dalla ospedalizzazione, la dose di carico deve essere somministrata al momento del PCI. (vedere paragrafì 4.2, 4.8 e 5.1).

Intervento chirurgico

Prima di essere sottoposti ad eventuale intervento chirurgico e prima di assumere un nuovo medicinale i pazienti devono avvisare i medici e i dentisti che stanno assumendo prasugrel. Se un paziente deve sottoporsi ad intervento chirurgico elettivo e non si ritiene opportuna la presenza di un effetto antipiastrinico, Efient deve essere sospeso almeno 7 giorni prima dell’intervento. Un’aumentata (di 3 volte) frequenza e gravitĂ  del sanguinamento puĂ² verificarsi in pazienti sottoposti a intervento di bypass coronarico (CABG) entro 7 giorni dall’interruzione di prasugrel (vedere paragrafo 4.8). I benefici e i rischi di prasugrel devono essere attentamente valutati in quei pazienti la cui anatomia coronarica non è stata definita ed è possibile un intervento di CABG urgente.

IpersensibilitĂ  comprendente angioedema

Reazioni di ipersensibilitĂ  fra cui angioedema sono state riportate in pazienti in terapia con prasugrel, compresi pazienti con storia clinica di reazioni di ipersensibilitĂ  al clopidogrel. Si consiglia il monitoraggio dei segni di ipersensibilitĂ  in pazienti con storia nota di allergia alle tienopiridine (vedere paragrafo 4.8)

Porpora Trombotica Trombocitopenica (PTT)

PTT è stata riportata con l’uso di prasugrel. La PTT è una condizione grave che richiede un trattamento immediato.

Lattosio

I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere Efient.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco