Erbitux: effetti collaterali e controindicazioni

Erbitux: effetti collaterali e controindicazioni

Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione (Cetuximab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Erbitux è indicato per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma metastatico del colon-retto con espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) e senza mutazioni di RAS (wild- type)

in associazione con chemioterapia a base di irinotecan,

in prima linea in associazione con FOLFOX,

in monoterapia nei pazienti nei quali sia fallita la terapia a base di oxaliplatino e irinotecan e che siano intolleranti a irinotecan.

Per maggiori dettagli vedere paragrafo 5.1.

Erbitux è indicato per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose di testa e collo

in associazione con radioterapia per la malattia localmente avanzata;

in associazione con chemioterapia a base di platino nella malattia ricorrente e/o metastatica.

Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione: controindicazioni

Erbitux è controindicato in pazienti con nota ipersensibilità grave (grado 3 o 4) a cetuximab.

La associazione di Erbitux con chemioterapia a base di oxaliplatino è controindicata nei pazienti affetti da carcinoma metastatico del colon-retto (mCRC – metastatic colorectal cancer) con mutazioni di RAS o di cui non è noto lo stato di RAS (vedere anche paragrafo 4.4).

Prima di iniziare il trattamento di associazione, si devono esaminare le controindicazioni relative agli agenti chemioterapici usati in associazione o quelle relative alla radioterapia.

Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

I principali effetti indesiderati di cetuximab sono reazioni cutanee, che si verificano in piĂ¹ dell’80% dei pazienti, ipomagnesiemia, che si osserva in piĂ¹ del 10% dei pazienti, e reazioni correlate all’infusione, che si manifestano con sintomi da lievi a moderati in piĂ¹ del 10% dei pazienti e con sintomi gravi in piĂ¹ dell’1% dei pazienti.

Le seguenti definizioni si applicano alla terminologia relativa alla frequenza utilizzata qui di seguito: Molto comune (? 1/10)

Comune (? 1/100, < 1/10)

Non comune (? 1/1.000, < 1/100) Raro (? 1/10.000, < 1/1.000)

Molto raro (< 1/10.000)

Frequenza non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)

Un asterisco (*) indica che informazioni aggiuntive sull’effetto indesiderato sono riportate in calce alla tabella.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Molto comune: ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4).

Comune: disidratazione, in particolare come conseguenza di diarrea o di mucosite; ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4); anoressia, che puĂ² causare riduzione del peso corporeo.

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea.

Frequenza non nota: meningite asettica. Patologie dell’occhio

Comune: congiuntivite.

Non comune: blefarite, cheratite.

Patologie vascolari

Non comune: trombosi venosa profonda. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: embolia polmonare, malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali

Comune: diarrea, nausea, vomito. Patologie epatobiliari

Molto comune: incremento dei livelli degli enzimi epatici (AST, ALT, AP). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto comune: reazioni cutanee*.

Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica. Frequenza non nota: superinfezione delle lesioni cutanee*.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune: reazioni lievi o moderate correlate all’infusione*; mucosite, in alcuni casi grave. La mucosite puĂ² condurre fino all’epistassi.

Comune: reazioni gravi correlate all’infusione*, affaticamento.

Altre informazioni

Complessivamente, non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti tra i sessi.

Reazioni correlate all’infusione

Sono molto comuni le reazioni lievi o moderate correlate all’infusione, comprendenti sintomi quali febbre, brividi, capogiro o dispnea, che si manifestano prevalentemente in stretta relazione temporale alla prima infusione di cetuximab.

Reazioni gravi correlate all’infusione possono verificarsi comunemente e in rari casi con esito letale. In genere si manifestano durante o entro un’ora dall’infusione iniziale di cetuximab, ma possono anche verificarsi dopo diverse ore o in occasione di infusioni successive. Sebbene il meccanismo sottostante non sia stato identificato, alcune di queste reazioni possono essere di natura anafilattoide/anafilattica e includere sintomi quali broncospasmo, orticaria, aumento o riduzione della pressione arteriosa, perdita di coscienza o shock. In casi rari sono stati osservati angina pectoris, infarto miocardico o arresto cardiaco.

Per la gestione clinica delle reazioni correlate all’infusione, vedere paragrafo 4.4.

Reazioni cutanee

Si possono verificare reazioni cutanee in piĂ¹ dell’80% dei pazienti; si manifestano principalmente come rash acneiforme e/o, meno di frequente, come prurito, pelle secca, desquamazione, ipertricosi o alterazioni a carico delle unghie (per es. paronichia). Circa il 15% delle reazioni cutanee sono gravi, inclusi singoli casi di necrosi cutanea. La maggior parte delle reazioni cutanee si sviluppano entro le prime tre settimane di terapia. Se si eseguono gli aggiustamenti della dose raccomandati (vedere

paragrafo 4.4), generalmente esse si risolvono senza sequele nel periodo successivo alla sospensione del trattamento.

Le lesioni cutanee indotte da cetuximab possono predisporre i pazienti a superinfezioni (ad es. da S. aureus), che possono portare a complicazioni, ad es. cellulite, erisipela oppure, con possibile esito letale, sindrome stafilococcica della cute ustionata, fascite necrotizzante o sepsi.

Trattamento combinato

Quando cetuximab viene usato in associazione con agenti chemioterapici, fare riferimento anche alle informazioni relative al rispettivo prodotto.

In associazione con chemioterapia a base di platino, puĂ² aumentare la frequenza di leucopenia grave o di neutropenia grave; rispetto alla sola chemioterapia a base di platino, questo puĂ² provocare un aumento della frequenza di complicazioni infettive, quali neutropenia febbrile, polmonite e sepsi (vedere paragrafo 4.4).

In associazione con fluoropirimidine, la frequenza di ischemia cardiaca, ivi incluso infarto miocardico e insufficienza cardiaca congestizia, e la frequenza della sindrome mano-piede (eritrodisestesia palmo- plantare) sono risultate aumentate rispetto a quelle osservate con fluoropirimidine.

In associazione con radioterapia locale dell’area della testa e del collo, sono stati osservati ulteriori effetti indesiderati tipici della radioterapia (ad es. mucosite, dermatite da radiazioni, disfagia o leucopenia, che si manifesta prevalentemente come linfocitopenia). In uno studio clinico controllato randomizzato condotto su 424 pazienti, i tassi osservati di grave dermatite acuta da radiazione e mucosite nonché di eventi tardivi correlati a radioterapia sono risultati leggermente superiori nei pazienti sottoposti a radioterapia in associazione con cetuximab rispetto a quelli sottoposti a sola radioterapia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Erbitux 2 mg/ml soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Reazioni correlate all’infusione

Se si verifica una reazione correlata all’infusione da lieve a moderata, la velocitĂ  di infusione puĂ² essere diminuita. Si raccomanda che la velocitĂ  di infusione rimanga al valore ridotto anche per tutte le infusioni successive.

Sono state riportate reazioni gravi correlate all’infusione in pazienti trattati con cetuximab (vedere paragrafo 4.8). I sintomi di solito si sono verificati durante la prima infusione e fino ad un’ora dopo il termine dell’infusione, ma possono verificarsi anche dopo diverse ore o con le infusioni successive. Si raccomanda di avvertire i pazienti della possibilitĂ  di insorgenza tardiva dei sintomi, e di istruirli a contattare il medico nel caso si verifichino sintomi di reazione correlata all’infusione. Il verificarsi di una reazione grave correlata all’infusione richiede l’interruzione immediata e permanente del trattamento con cetuximab e puĂ² rendere necessario un trattamento di emergenza.

Un’attenzione particolare è raccomandata nei pazienti con performance status ridotto e malattie cardiopolmonari preesistenti.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco