Ethrane: effetti collaterali e controindicazioni

Ethrane: effetti collaterali e controindicazioni

Ethrane (Enflurano) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ethrane è indicato per ottenere l’induzione ed il mantenimento nell’anestesia generale. Ethrane è anche indicato per il taglio cesareo benchè i dati ottenuti non consentono di consigliare il suo uso nelle altre pratiche di anestesia ostetrica.

Ethrane: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ethrane ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ethrane, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ethrane: controindicazioni

Ethrane non dovrebbe essere somministrato a tutti i pazienti con ipersensibilitĂ  verso gli anestetici alogenati o che hanno avuto un episodio di alterazione febbrile di eziologia sconosciuta dopo la somministrazione di altri agenti anestetici alogenati o ipersensibilitĂ  verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

Generalmente controindicato in gravidanza o durante l’allattamento e in pazienti con turbe convulsive (vedere paragrafo 4.4 e 4.6).

Ethrane è anche controindicato in pazienti con nota o sospetta predisposizione genetica all’ipertermia maligna.

Ethrane: effetti collaterali

Un eccessivo approfondimento del piano di anestesia, in particolare con l’iperventilazione, puĂ² provocare attivitĂ  motoria che si manifesta sotto forma di movimenti tonico-clonici. Durante l’induzione si è osservata l’insorgenza di ipotensione e talvolta depressione respiratoria ed ipossia; tali effetti perĂ² ritornarono ai livelli normali all’atto dello stimolo chirurgico. L’incidenza di nausea e vomito nella fase del risveglio è risultata minore rispetto alla maggior parte degli agenti anestetici per inalazione. Occasionalmente si possono verificare casi di vomito o singhiozzo, brividi.

In rari casi sono state osservate aritmie transitorie.

In alcuni casi, in seguito alla somministrazione di Ethrane, si è osservato un lieve aumento della concentrazione sierica di glucosio e questa eventualità deve essere presa in considerazione quando Ethrane è somministrato a pazienti diabetici.

E’ stato osservato un aumento della conta dei globuli bianchi. Non è stato comunque determinato se ciĂ² dipenda dall’uso di Ethrane o dallo stimolo chirurgico.

E’ stata osservata l’insorgenza di lesioni epatiche inattese, comprese le disfunzioni epatiche.

Raramente, l’anestesia indotta con enflurane puĂ² essere seguita dalla presenza di un danno epatico lieve, moderato o grave di etiologia sconosciuta o dall’insorgenza di un’insufficienza epatica. Ci sono state rare segnalazioni post-marketing di necrosi epatica associate all’uso di potenti anestetici volatili incluso Ultane® Sevoflurane.

Le transaminasi possono risultare aumentate e possono essere trovate le prove istologiche del danno. Le alterazioni istologiche non sono né uniche né conformi. In svariati casi, non è stato possibile escludere che enflurane sia stato la causa del danno o abbia rappresentato la causa che contribuisca alla comparsa del danno epatico. L’incidenza di questa inspiegabile epatotossicità a seguito di somministrazione di enflurane non è nota, ma sembra essere rara e non dose-correlata.

Rari casi di ipersensibilità (inclusi rash, broncospasmo o shock anafilattico) sono stati riportati con gli agenti anestetici inalatori, in particolare in associazione ad esposizione occupazionale prolungata. L’eziologia delle reazioni anafilattiche osservate durante l’esposizione all’anestetico inalatorio è, comunque, poco chiara a causa della concomitante esposizione a diversi farmaci, molti dei quali sono noti causare questo tipo di reazioni.

Ethrane: avvertenze per l’uso

Ethrane provoca variazioni del tracciato EEG simili a quelle di tutti gli agenti anestetici per inalazione.

Un approfondimento del piano di anestesia con Ethrane oltre il dosaggio consigliato puĂ² produrre una alterazione dell’EEG caratterizzato da un tracciato con complessi di onde acuminate ad alto voltaggio ed elevata frequenza intervallati da periodi di silenzio elettrico. Questo tracciato è stato associato talvolta all’attivitĂ  motoria che, quando avviene, consiste generalmente in spasmo muscolare o clonico di vari gruppi muscolari. Questa attivitĂ  motoria è autolimitante e puĂ² essere interrotta mediante la diminuzione della concentrazione dell’anestetico.

L’Ethrane non dovrebbe essere utilizzato in pazienti con turbe convulsive.

Questo tracciato EEG, associato a profonda anestesia, puĂ² essere aggravato dalla iperventilazione e dalla conseguente caduta della pCO2 arteriosa.

Il tracciato suddetto serve come avvertimento di un eccessivo approfondimento del piano di anestesia.

La regolazione della tecnica di anestesia, consistente in una diminuzione del dosaggio e/o della frequenza respiratoria, provoca l’arresto dell’attivitĂ  motoria.

Un controllo immediato puĂ² essere ottenuto mediante la somministrazione in dose unica di una piccola quantitĂ  di miorilassanti.

Lo studio del flusso ematico e del metabolismo cerebrale in volontari sani, durante le variazioni del tracciato EEG, non ha dimostrato l’esistenza di ipossia cerebrale ed il risveglio è apparso normale.

Ethrane dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti che siano considerati sensibili alle stimolazioni corticali prodotte da questo farmaco.

Test sulla funzione intellettiva non hanno mostrato nessun peggioramento della performance in seguito a prolungata anestesia con enflurane e ciĂ² potrebbe o non potrebbe essere associato con tale attivitĂ .

Poichè i livelli di anestesia possono subire facilmente e rapidamente variazioni, devono essere usati solamente vaporizzatori che erogano con una certa precisione quantità stabilite di anestetico.

E’ utile accertare che non esistano danni od insufficienza funzionale del fegato e rene. Non è stato ancora chiarito il problema di un supposto nesso causale fra ripetute anestesie con Ethrane ed insorgenza di danni epatici. Fino a che non si disporrĂ  di dati sicuri si dovrĂ 

evitare di sottoporre ad ulteriori anestesie con Ethrane quei pazienti che dopo la somministrazione di Ethrane abbiano accusato febbre di non accertata origine o ittero.

Quando è usato nel taglio cesareo, maggiori concentrazioni di Ethrane possono determinare rilassamento e aumento di sanguinamento uterini.

Ethrane, come altri anestetici inalatori, puĂ² causare un leggero decremento nella funzione intellettiva per 2 o 3 giorni dopo l’anestesia. Come con altri anestetici, piccoli cambiamenti d’umore e i sintomi dell’anestesia possono persistere per alcuni giorni dopo somministrazione.

Ăˆ stato riportato che esposizioni precedenti agli anestetici alogenati, specialmente se l’intervallo di tempo è inferiore a tre mesi, possono aumentare il rischio di danno epatico.

Sono stati segnalati casi isolati di aumenti dei livelli di carbossiemoglobina con l’uso di agenti anestetici alogenati quali: desflurane, enflurane ed isoflurane.

Non si sono prodotte significative concentrazioni di monossido di carbonio quando sono stati usati normali adsorbenti idratati.

Si raccomanda di fare attenzione nel seguire le istruzioni dei produttori di adsorbenti di CO2.

Sono stati riportati rari episodi di estremo calore, fumo e/o fuoco spontaneo nel circuito dell’anestesia durante una anestesia generale effettuata con farmaci di questa classe in concomitanza all’uso di adsorbenti della CO2 disidratati, in modo particolare quelli contenenti idrossido di potassio (es. Baralyme). Qualora il medico sospetti che l’adsorbente della CO2 possa essere disidratato, dovrebbe sostituirlo prima della somministrazione di Enflurane. L’indicatore dello stato di idratazione della maggior parte degli adsorbenti della CO2 non necessariamente vira di colore in seguito a disidratazione. Inoltre, la mancanza di una significativa variazione di colore non dovrebbe essere considerata come certezza di una adeguata idratazione. Gli adsorbenti della CO2 dovrebbero essere sostituiti routinariamente indipendentemente dallo stato dell’indicatore.

E’ stato segnalato che se Ethrane interagisce con il filtro a idrossido di bario o a calce non perfettamente idratato si assiste alla formazione di monossido di carbonio. L’inalazione di monossido di carbonio determina, nei pazienti esposti, livelli elevati di carbossiemoglobina; quest’ultima risulta tossica a basse concentrazioni e non facilmente rilevabile con i comuni sistemi di monitoraggio, quale la pulsiossimetria.

Ogni qualvolta un paziente sottoposto ad anestesia in circuito chiuso con il prodotto sviluppi un’ipossia non correggibile con i comuni mezzi terapeutici, risulta opportuna una misurazione diretta della carbossiemoglobina. Ogni precauzione va inoltre presa per evitare la disidratazione del filtro a calce.

Ipertermia maligna

In soggetti predisposti, gli anestetici inalatori, incluso enflurane, potrebbero provocare uno stato ipermetabolico della muscolatura scheletrica con aumentata richiesta di ossigeno e la conseguente sindrome clinica conosciuta come ipertermia maligna.

La sindrome clinica dell’ipertermia maligna comprende rigiditĂ  muscolare, tachicardia, tachipnea, cianosi, aritmie e pressione arteriosa instabile. Alcuni di questi segni non specifici possono anche presentarsi durante un’anestesia leggera, ipossia acuta, ipercapnia e ipovolemia.

L’aumento del metabolismo in generale puĂ² tradursi nella presenza di un innalzamento della temperatura corporea (che potrebbe aumentare rapidamente, precocemente o tardivamente in base al caso, ma spesso non rappresenta il primo segno della comparsa di un metabolismo accelerato) ed in un aumentato impiego del sistema di adsorbimento di CO2 (canestro surriscaldato). La PaO2 e il pH possono diminuire e si possono manifestare iperpotassiemia e deficit di basi.

Il trattamento dell’ipertermia maligna consiste nella sospensione dell’anestetico inalatorio, la somministrazione I.V. di dantrolene sodico e l’attuazione di una terapia di supporto.

Tale terapia impone l’adozione di tutte le misure piĂ¹ idonee a ripristinare una normale temperatura corporea, il supporto respiratorio e circolatorio in base alle esigenze e la

gestione degli squilibri idro-elettrolitici-acido-base. (Consultare le informazioni fornite nel foglietto illustrativo sul dantrolene sodico per via endovenosa al fine di disporre di ulteriori informazioni sulla gestione del paziente).

Un eventuale danno renale potrebbe presentarsi in tempi successivi, e il flusso urinario dovrebbe essere supportato, quando possibile.

L’uso di agenti anestetici inalatori è stato associato a rari casi di aumento dei livelli sierici di potassio che hanno provocato aritmie cardiache ed il decesso di pazienti in età pediatrica durante il decorso postoperatorio.

I pazienti affetti da malattia neuromuscolare latente o conclamata, in particolare dalla distrofia muscolare di Duchenne, sembrano essere maggiormente vulnerabili. L’uso concomitante di succinilcolina è stato associato alla maggior parte di questi casi, ma non a tutti. Questi pazienti hanno presentato anche aumenti significativi dei livelli sierici di creatinchinasi ed in alcuni casi, sono state registrate modificazioni di valori delle urine corrispondenti ad un quadro di una mioglobinuria. Nonostante le analogie che tale quadro clinico presenti con l’ipertermia maligna, nessuno di questi pazienti ha manifestato segni e sintomi di rigidità muscolare o della presenza di uno stato ipermetabolico. Si raccomanda un intervento precoce e aggressivo per il trattamento dell’iperkaliemia e dell’aritmia resistente, in quanto esso rappresenta una valutazione conseguente per la malattia neuromuscolare latente.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco