Incresync: effetti collaterali e controindicazioni

Incresync: effetti collaterali e controindicazioni

Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film (Alogliptin Benzoato + Pioglitazone Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Incresync è indicato come trattamento di seconda o terza linea in pazienti adulti di età pari o superiore a 18 anni affetti da diabete mellito di tipo 2:

come aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico nei pazienti adulti (in particolare i pazienti in sovrappeso) non adeguatamente controllati con il solo pioglitazone e per i quali metformina è inappropriata per controindicazioni o intolleranza.

in combinazione a metformina (cioè terapia di combinazione triplice) come aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti adulti (in particolare i pazienti in sovrappeso) non adeguatamente controllati dalla dose massima tollerata di metformina e pioglitazone.

Inoltre, Incresync puĂ² essere utilizzato per sostituire compresse separate di alogliptin e pioglitazone in quei pazienti adulti di etĂ  pari o superiore a 18 anni affetti da diabete mellito di tipo 2 giĂ  trattati con questa combinazione.

Dopo l’inizio della terapia con Incresync, i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi per verificare l’adeguatezza della risposta al trattamento (per esempio, la riduzione della HbA1c). Nei pazienti che non rispondono adeguatamente, Incresync deve essere interrotto. Alla luce dei potenziali rischi di una terapia prolungata con pioglitazone, i prescrittori devono confermare, in occasione delle visite successive di routine che i benefici del trattamento con Incresync siano mantenuti (vedere paragrafo 4.4).

Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 o storia di una grave reazione di ipersensibilità, compresi reazione anafilattica, shock anafilattico e angioedema, a qualsiasi inibitore della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4) (vedere paragrafì 4.4 e 4.8);

Insufficienza cardiaca o storia di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV; vedere paragrafo 4.4);

Compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4);

Chetoacidosi diabetica;

Carcinoma della vescica in fase attiva o anamnesi positiva per carcinoma della vescica (vedere paragrafo 4.4);

Ematuria macroscopica di natura non accertata (vedere paragrafo 4.4).

Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Studi clinici condotti a supporto dell’efficacia e sicurezza di Incresync prevedevano la co-somministrazione di alogliptin e pioglitazone in compresse separate. Tuttavia, i risultati degli studi di bioequivalenza hanno dimostrato che le compresse rivestite con film di Incresync sono bioequivalenti alle dosi corrispondenti di alogliptin e pioglitazone co-somministrati in compresse separate.

Le informazioni fornite si basano su un totale di 3.504 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 1.908 pazienti trattati con alogliptin e pioglitazone, che hanno partecipato a 4 studi clinici di fase 3 in doppio cieco controllati con attivo controllo attivo o placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti di alogliptin e pioglitazone co-somministrati sul controllo glicemico e la loro sicurezza come terapia di combinazione iniziale, come duplice terapia in pazienti inizialmente trattati con solo pioglitazone (con o senza metformina o una sulfonilurea) e come terapia aggiuntiva alla metformina.

Il profilo di sicurezza di alogliptin e pioglitazone co-somministrati è risultato coerente con quello dei singoli componenti come dimostrato negli studi clinici per alogliptin e dai dati complessivi disponibili per pioglitazone. Pertanto, il paragrafo seguente descrive le reazioni avverse dei singoli componenti di Incresync (alogliptin/pioglitazone) come riportato nei rispettivi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.

Alogliptin

Le informazioni fornite si basano su un totale di 9.404 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 3.749 pazienti trattati con alogliptin 25 mg e 2.476 pazienti trattati con alogliptin 12,5 mg, che hanno partecipato a uno studio clinico di fase 2 o 12 studi clinici di fase 3 in doppio cieco controllati con controllo attivo o placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti di alogliptin sul controllo glicemico e la sua sicurezza come monoterapia, come terapia di combinazione iniziale con metformina o pioglitazone e come terapia aggiuntiva a metformina, o ad una sulfonilurea, o a pioglitazone (con o senza metformina o una sulfonilurea), o ad insulina (con o senza metformina).

In un’analisi aggregata dei dati di questi 13 studi, l’incidenza totale di eventi avversi, eventi avversi gravi ed eventi avversi che hanno portato all’interruzione della terapia è risultata paragonabile in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, con alogliptin 12,5 mg, con controllo attivo o con placebo.

In questa analisi aggregata, la reazione avversa più comune è stato il prurito.

La sicurezza di alogliptin tra gli anziani (età ≥ 65 anni) e i non anziani (età < 65 anni) è risultata analoga.

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000, <1/100); raro (da ≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Alogliptin

In studi clinici controllati aggregati pivotali di fase 3 con alogliptin in monoterapia e come terapia di associazione aggiuntiva effettuati su 5.658 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 1).

Tabella 1: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3
Classificazione per sistemi e organi Frequenza delle reazioni avverse
Reazione avversa
Infezioni e infestazioni
Infezioni delle vie respiratorie superiori Comune
Rinofaringite Comune
Patologie del sistema nervoso
Mal di testa Comune
Patologie gastrointestinali
Dolore addominale Comune
Malattia da reflusso gastroesofageo Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Prurito Comune
Rash Comune

Alogliptin/pioglitazone

In studi clinici controllati aggregati pivotali di fase 3 con alogliptin come terapia aggiuntiva a pioglitazone effettuati su 5.658 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 2).

Tabella 2: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3
Classificazione per sistemi e organi Frequenza delle reazioni avverse
Reazione avversa
Infezioni e infestazioni
Infezioni delle vie respiratorie superiori Comune
Sinusite Comune
Patologie del sistema nervoso
Mal di testa Comune
Patologie gastrointestinali
Nausea Comune
Dispepsia Comune
Dolore addominale Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Prurito Comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Mialgia Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Edema periferico Comune
Aumento di peso Comune

Alogliptin

Esperienza post-commercializzazione

La Tabella 3 indica ulteriori reazioni avverse spontaneamente segnalate post-commercializzazione.

Tabella 3: Reazioni avverse ad alogliptin spontaneamente segnalate post-commercializzazione
Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza delle reazioni avverse
Disturbi del sistema immunitario
Ipersensibilità Non nota
Patologie gastrointestinali
Pancreatite acuta Non nota
Patologie epatobiliari
Disfunzione epatica compresa insufficienza epatica Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens-Johnson Non nota
Angioedema Non nota
Orticaria Non nota

Pioglitazone

Le reazioni avverse osservate negli studi in doppio cieco con pioglitazone in monoterapia sono elencate di seguito (Tabella 4).

Tabella 4: Frequenza delle reazioni avverse di pioglitazone
Classificazione per sistemi e organi Frequenza delle reazioni avverse
Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni
Infezione delle vie respiratorie superiori Comune
Sinusite Non comune
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
Carcinoma della vescica Non comune
Disturbi del sistema immunitario
Ipersensibilità e reazioni allergiche Non nota
Patologie del sistema nervoso
Ipoestesia Comune
Insonnia Non comune
Patologie dell’occhio
Disturbi visivi Comune
Edema maculare Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Frattura ossea Comune
Esami diagnostici
Aumento ponderale Comune
Aumento dell’alanina aminotrasferasi Non nota

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Le segnalazioni spontanee post-commercializzazione di reazioni di ipersensibilità in pazienti trattati con pioglitazone comprendono anafilassi, angioedema e orticaria.

Disturbi visivi sono stati riportati principalmente ad inizio trattamento e sono correlati alle modifiche della glicemia dovute ad una alterazione temporanea della turgidità e dell’indice di rifrazione del cristallino come osservato con altri agenti ipoglicemizzanti.

In studi clinici controllati è stato riportato edema nel 6-9% dei pazienti trattati per un anno con pioglitazone. Le percentuali di edema nei gruppi di confronto (sulfonilurea, metformina) sono state del 2-5%. I casi di edema sono stati generalmente da lievi a moderati e di solito non hanno richiesto interruzione del trattamento.

È stata condotta un’analisi cumulativa delle reazioni avverse di fratture ossee riportate da studi clinici randomizzati, controllati verso medicinale di confronto, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati con pioglitazone e 7.400 trattati con medicinale di confronto per un periodo fino a 3,5 anni. Un’incidenza più elevata di fratture è stata osservata nelle donne trattate con pioglitazone (2,6%) rispetto a quelle trattate con medicinale di confronto (1,7%). Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (1,5%).

Nello studio PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%) pazienti di sesso femminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%) pazienti di sesso femminile trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (2,1%).

In studi controllati con medicinale di confronto attivo l’aumento di peso medio con pioglitazone somministrato per un anno in monoterapia è stato di 2-3 kg. Questo risultato è stato simile a quello osservato nel gruppo di confronto con sulfonilurea. L’aumento di peso medio in un anno è stato di 1,5 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a metformina e di 2,8 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a sulfonilurea. Nei gruppi di confronto l’aggiunta di sulfonilurea a metformina ha determinato un aumento del peso medio di 1,3 kg e l’aggiunta di metformina a sulfonilurea ha determinato una perdita di peso medio di 1,0 kg.

Negli studi clinici con pioglitazone, l’incidenza dell’aumento dell’ALT di 3 volte il limite superiore della norma è stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi degli enzimi epatici sono diminuiti con il trattamento con pioglitazone. Nell’esperienza post-commercializzazione si sono manifestati rari casi di enzimi epatici elevati e di disfunzione epatocellulare. Sebbene in casi molto rari siano stati riportati esiti fatali, la relazione causale non è stata stabilita.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Incresync 12,5 mg/30 mg compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

Generale

Incresync non deve essere usato in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Incresync non è un sostituto dell’insulina in pazienti che richiedono insulina.

Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca

Pioglitazone puĂ² causare ritenzione idrica che puĂ² esacerbare o precipitare un’insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia (ad es. precedente infarto del miocardio, malattia coronarica sintomatica o anziani), i medici devono iniziare il trattamento con la piĂ¹ bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema; particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca.

Sono stati riportati nel periodo post-commercializzazione casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone è stato usato in combinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema quando pioglitazone è usato in combinazione con insulina. PoichĂ© sia insulina che pioglitazone sono associati a ritenzione idrica, la somministrazione concomitante puĂ² aumentare il rischio di edema. Sono stati riportati casi post-commercializzazione di edema periferico e insufficienza cardiaca anche in pazienti che usavano contemporaneamente pioglitazone e

antinfiammatori non steroidei, inclusi inibitori selettivi della COX-2. Pioglitazone deve essere sospeso se si manifesta qualsiasi deterioramento dello stato cardiaco.

Uno studio di outcome cardiovascolare di pioglitazone è stato effettuato in pazienti di etĂ  inferiore a 75 anni con diabete mellito di tipo 2 e preesistente malattia macrovascolare maggiore. Pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla terapia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza cardiaca, tuttavia ciĂ² non ha comportato un aumento nella mortalitĂ  in questo studio.

Pazienti anziani

Alla luce dei rischi correlati all’età (in particolare il carcinoma della vescica, fratture e insufficienza cardiaca associate al componente pioglitazone), negli anziani il bilancio tra i benefici ed i rischi deve essere considerato accuratamente sia prima che durante il trattamento con Incresync.

Carcinoma della vescica

In una meta-analisi su studi clinici controllati i casi di carcinoma della vescica sono stati segnalati piĂ¹ frequentemente con pioglitazone (19 casi su 12.506 pazienti, 0,15%) rispetto ai gruppi di controllo

(7 casi su 10.212 pazienti, 0,07%) HR = 2,64 (95% CI 1,11-6,31, P = 0,029). Dopo aver escluso i pazienti nei quali l’esposizione al medicinale era stata inferiore ad un anno al momento della diagnosi di carcinoma della vescica, i casi relativi a pioglitazone erano 7 (0,06%) mentre quelli relativi ai gruppi di controllo erano 2 (0,02%). Inoltre, studi epidemiologici hanno suggerito un lieve aumento del rischio di carcinoma della vescica in pazienti diabetici trattati con pioglitazone, sebbene non tutti gli studi abbiano identificato un aumento statisticamente significativo del rischio.

I fattori di rischio per il carcinoma della vescica devono essere valutati prima di iniziare il trattamento con Incresync (i rischi includono l’età, il fumo, l’esposizione ad alcune sostanze usate in ambienti lavorativi o chemioterapici, per esempio la ciclofosfamide oppure una precedente radioterapia con esposizione dell’area pelvica). Qualunque ematuria macroscopica deve essere indagata prima di iniziare la terapia.

I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico se durante il trattamento dovesse insorgere ematuria macroscopica o altri sintomi quali disuria o urgenza della minzione.

Monitoraggio della funzione epatica

Durante l’esperienza post-commercializzazione raramente è stata riportata disfunzione epatocellulare con pioglitazone (vedere paragrafo 4.8). Sono state ricevute per alogliptin segnalzioni post- commercializzazione di disfunzioni epatiche compresa la compromissione epatica. Si raccomanda, quindi, che i pazienti trattati con Incresync siano sottoposti a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Gli enzimi epatici devono essere controllati in tutti i pazienti prima di iniziare la terapia. La terapia con Incresync non deve essere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o con qualsiasi evidenza di malattia epatica.

Dopo l’inizio della terapia con Incresync, si raccomanda di monitorare gli enzimi epatici periodicamente in base al giudizio clinico. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono includere nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia e/o urine scure, devono essere controllati gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con Incresync

deve essere guidata dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, il medicinale deve essere sospeso.

Compromissione renale

Poiché per i pazienti affetti da compromissione renale moderata o grave, o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi, è necessario un aggiustamento della dose di alogliptin, prima dell’inizio della terapia con Incresync e periodicamente in seguito, si raccomanda un’adeguata valutazione della funzione renale (vedere paragrafo 4.2).

Incresync non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi. Non sono disponibili informazioni sull’uso di pioglitazone e alogliptin in pazienti dializzati, pertanto la co-somministrazione di alogliptin piĂ¹ pioglitazone non deve essere usata in tali pazienti (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Aumento di peso

Negli studi clinici con pioglitazone si è evidenziato aumento di peso, dose correlato, che puĂ² essere dovuto ad accumulo di adipe e, in qualche caso, associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l’aumento di peso puĂ² essere un sintomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamente

monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del diabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate.

Ematologia

Si è manifestata una piccola riduzione dell’emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell’ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono state osservate in pazienti trattati con metformina (riduzione relativa dell’emoglobina 3–4% e dell’ematocrito 3,6–4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina (riduzione relativa dell’emoglobina 1–2% e dell’ematocrito 1–3,2%) in studi comparativi controllati con pioglitazone.

Uso con altri medicinali anti-iperglicemizzanti e ipoglicemia

Dato l’incremento di rischio di ipoglicemia in combinazione con metformina, una dose inferiore di metformina o del componente pioglitazone puĂ² essere presa in considerazione per ridurre il rischio di ipoglicemia con l’uso di questa associazione (vedere ìl paragrafo 4.2).

Associazioni non studiate

L’efficacia e la sicurezza di Incresync come terapia tripla con una solfonilurea non sono state stabilite per cui tale uso non è raccomandato.

Incresync non deve essere usato in associazione con insulina, in quanto la sicurezza e l’efficacia di questa combinazione non sono state stabilite.

Patologie dell’occhio

Sono stati riportati con i tiazolidinedioni, incluso pioglitazone, casi post-commercializzazione di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione dell’acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edema periferico concomitante. Non è chiaro se esista o meno un’associazione diretta tra pioglitazone ed edema maculare, ma i medici prescrittori devono fare attenzione alla possibilità di edema maculare se i pazienti trattati con Incresync riferiscono disturbi della acuità visiva; si deve considerare l’opportunità di una appropriata visita oftalmologica.

Reazioni di ipersensibilitĂ 

Reazioni di ipersensibilitĂ , comprese le reazioni anafilattiche, angioedema e condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme sono state osservate con gli inibitori DPP-4 e spontaneamente riportate per alogliptin nella fase post-commercializzazione.

Negli studi clinici di alogliptin, le reazioni anafilattiche sono state segnalate con una bassa incidenza. Pancreatite acuta

L’impiego di inibitori DPP-4 è stato associato a un rischio di sviluppare una pancreatite acuta. In un’analisi aggregata dei dati di 13 studi, le percentuali totali di segnalazioni di pancreatite in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, alogliptin 12,5 mg, controllo attivo o placebo sono state 2, 1, 1 o 0 eventi su 1.000 pazienti-anno, rispettivamente. Nello studio di outcome cardiovascolare, i tassi di segnalazione di pancreatite in pazienti trattati con alogliptin o con placebo sono stati 3 o 2 eventi per

1.000 anni paziente, rispettivamente. Sono state spontaneamente segnalate reazioni avverse di pancreatite acuta nella fase post-commercializzazione. I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite acuta: dolore addominale grave, persistente con possibile irradiazione alla schiena. Se si sospetta pancreatite, il trattamento con Incresync deve essere interrotto; se la pancreatite acuta è confermata, il trattamento con Incresync non deve essere ripreso. Si deve esercitare cautela nei pazienti con storia di pancreatite.

Altro

In un’analisi cumulativa delle reazioni avverse di fratture ossee riportate da studi clinici randomizzati, controllati, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati con pioglitazone e 7.400 trattati con medicinale di confronto per un periodo superiore ai 3,5 anni, è stata osservata un’aumentata incidenza di fratture ossee nelle donne.

Sono state osservate fratture nel 2,6% delle donne trattate con pioglitazone rispetto all’1,7% di donne trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) rispetto al gruppo di confronto (1,5%).

L’incidenza calcolata delle fratture è stata pari a 1,9 fratture per 100 pazienti-anno nelle donne trattate con pioglitazone ed a 1,1 fratture per 100 pazienti-anno nelle donne trattate con un medicinale di confronto. Pertanto l’aumento del rischio di fratture per le donne in questo set di dati relativamente a pioglitazone risulta essere di 0,8 fratture per 100 pazienti-anno.

Nello studio sul rischio cardiovascolare PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%; 1,0 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso femminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%; 0,5 fratture per 100 pazienti-anno) pazienti di sesso femminile trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (2,1%).

Alcuni studi epidemiologici hanno suggerito un aumento simile del rischio di fratture nell’uomo e nella donna. Il rischio di fratture deve essere preso in considerazione nella terapia a lungo termine dei pazienti trattati con Incresync (vedere paragrafo 4.8).

Come conseguenza dell’aumentata azione dell’insulina, il trattamento con pioglitazone in pazienti con sindrome dell’ovaio policistico puĂ² causare la ripresa dell’ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli, pertanto, del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza il trattamento con Incresync deve essere interrotto (vedì paragrafo 4.6).

Le compresse di Incresync contengono lattosio e quindi non devono essere somministrate a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco