Meclodol: effetti collaterali e controindicazioni

Meclodol: effetti collaterali e controindicazioni

Meclodol (Acido Meclofenamico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Sindromi dolorose lievi e moderate. Dismenorrea primaria. Trattamento delle forme acute e croniche di artrite reumatoide. Osteoartrosi.

Meclodol: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Meclodol ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Meclodol, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Meclodol: controindicazioni

Ipersensibilità al composto. Ulcera gastroduodenale.

Per il rischio di sensibilità crociata all’acido acetilsalicilico e ad altri antiinfiammatori non steroidei, il prodotto non deve essere somministrato a pazienti nei quali tali farmaci inducano sintomi di broncospasmo, rinite allergica od orticaria. Poiché l’esperienza acquisita con il prodotto in pediatria è ancora incompleta, si sconsiglia la prescrizione del Meclodol a pazienti di età inferiore ai 14 anni.

Meclodol: effetti collaterali

I più frequenti effetti collaterali possono verificarsi a carico dell’apparato gastroenterico e sono rappresentati da nausea, vomito, pirosi, gastralgia, flatulenza, diarrea.

Più raramente possono verificarsi casi di anoressia, costipazione, stomatite, ulcera peptica, sanguinamento o perforazione (particolarmente in pazienti con precedenti di ulcera o sottoposti a concomitante terapia corticosteroidea), colite, ittero colestatico.

Sebbene raramente, è possibile la comparsa di eruzioni cutanee, prurito, cefalea, vertigini, edemi periferici, tinnitus, insufficienza renale.

Altrettanto scarsa è la possibilità di una diminuzione dei valori dell’emoglobina e dell’ematocrito o la comparsa di leucopenia (v. "Speciali precauzioni per l’uso"), eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson, dermatiti esfoliative e alterazioni della funzionalità epatica e sindrome lupus eritematoso-simile. Sporadicamente e senza un dimostrato rapporto di causalità con il trattamento, sono stati descritti disturbi visivi (v. "Speciali precauzioni per l’uso").

Meclodol: avvertenze per l’uso

I pazienti trattati con antiinfiammatori non steroidei, quali Meclodol, devono essere periodicamente controllati per assicurarsi che il farmaco sia ancora necessario e ben tollerato.

In pazienti con precedenti di malattie del tratto gastrointestinale superiore, il prodotto dovrà essere somministrato sotto stretto controllo medico.

I pazienti affetti da epatopatie o nei quali un parametro epatico sia risultato non normale dovranno essere sorvegliati accuratamente e sottoposti periodicamente ad opportuni controlli. La terapia dovrà essere sospesa in caso di peggioramento degli indici della funzione epatica, se si sviluppano segni clinici e sintomi caratteristici di una malattia epatica o se si verificano reazioni sistemiche (es. rash, eosinofilia). Con l’uso prolungato sono stati riportati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e occasionalmente sindrome nefrosica. Pertanto i pazienti con preesistenti condizioni di riduzione del flusso ematico renale o del volume del sangue circolante nel rene (pazienti con menomata funzionalità renale, insufficienza cardiaca, alterata funzionalità epatocellulare, pazienti che assumono diuretici, pazienti anziani) devono essere attentamente monitorati, utilizzando sin dall’inizio una posologia giornaliera ridotta.

Nel caso di trattamenti prolungati sarà opportuno controllare periodicamente la crasi ematica e procedere inoltre ad esami oftalmici.

In caso di eventuale comparsa di disturbi visivi la somministrazione del farmaco dovrà essere sospesa.

La comparsa di eventuali disturbi gastrointestinali potrà essere in gran parte evitata ingerendo il prodotto durante i pasti o con il latte.

In caso di diarrea, nausea, vomito e dolori addominali, potrà essere utile ridurre la posologia o interrompere il trattamento per qualche giomo.

Avvertenze

La terapia dovrà essere interrotta nel caso che un qualsiasi effetto collaterale (v. `Effetti indesiderati’) si produca in forma grave. Non sono stati segnalati casi di assuefazione o dipendenza.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco