Mepsevii: effetti collaterali e controindicazioni

Mepsevii: effetti collaterali e controindicazioni

Mepsevii (Vestronidasi Alfa) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Mepsevii è indicato per la cura di manifestazioni non neurologiche di mucopolisaccaridosi VII (MPS VII; sindrome di Sly).

Mepsevii: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Mepsevii ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Mepsevii, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Mepsevii: controindicazioni

IpersensibilitĂ  potenzialmente letale (reazione anafilattica) al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4).

Mepsevii: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La valutazione delle reazioni avverse si è basata sull’esposizione di 23 pazienti da 4 studi clinici, di etĂ  compresa tra i 5 mesi e i 25 anni, che hanno ricevuto vestronidasi alfa con dosi fino a 4 mg/kg una volta ogni due settimane per un massimo di 132 settimane. Diciannove pazienti avevano meno di

18 anni.

Le reazioni avverse piĂ¹ comuni dai 4 studi clinici su 23 pazienti che hanno ricevuto vestronidasi alfa sono state reazioni anafilattoidi (13%), orticaria (13%), tumefazione in sede di infusione (13%), stravaso in sede di infusione (8,7%), prurito (8,7%), diarrea (8,7%) ed eruzioni cutanee (8,7%). La maggior parte delle reazioni avverse era di entitĂ  da lieve a moderata. Ăˆ stata osservata in un paziente un’unica reazione avversa di convulsione febbrile (4,3%); il paziente è guarito senza complicazioni.

Elenco tabellare delle reazioni avverse

La Tabella 1 elenca le reazioni avverse riportate in 4 studi clinici su 23 pazienti che hanno ricevuto Mepsevii.

Le reazioni avverse sono presentate secondo la Classificazione per sistemi e organi e classe di frequenza. Le frequenze sono definite come molto comuni (? 1/10), comuni (? 1/100, < 1/10), non comuni (? 1/1.000, < 1/100), rare (? 1/10.000, < 1/1.000) e molto rare (< 1/10.000).

Tabella 1 Reazioni avverse riportate su pazienti che hanno ricevuto Mepsevii

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Terminologia MedDRA Frequenza
Disturbi del sistema immunitario Reazione anafilattoide Molto comune
Disturbi del sistema nervoso Convulsioni febbrili* Comune
Patologie gastrointestinali Diarrea Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria Eruzione cutanea Prurito Molto comune Comune Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative Tumefazione in sede di Molto comune
alla sede di somministrazione infusione**
Stravaso in sede di Comune
infusione

*Fare riferimento alla descrizione delle reazioni avverse selezionate per i dettagli sulla convulsione febbrile riportata in 1 dei 23 pazienti dello studio.

**Una reazione avversa di edema periferico è inclusa nella frequenza dei Tumefazione in sede di infusione poichĂ© l’evento è classificato come "problematica del catetere endovenoso".

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Convulsioni febbrili

Un paziente che stava ricevendo una dose di vestronidasi alfa di 4 mg/kg ha manifestato una convulsione febbrile durante il trattamento nella settimana 66, entro 3 giorni dalla vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. L’infusione è stata interrotta, al paziente sono stati somministrati anticonvulsivanti, antipiretici e antibiotici, e la convulsione febbrile è stata curata. Il trattamento del paziente è stato successivamente ripreso, senza ricomparsa dell’evento e ha continuato la cura a base di vestronidasi alfa. Questo evento è stato valutato come possibilmente associabile a vestronidasi alfa a causa dell’associazione temporale con l’infusione.

ImmunogenicitĂ 

Sedici dei 23 pazienti (70%) dai 4 studi clinici hanno sviluppato anticorpi (ADA) della beta- glucuronidasi umana anti ricombinanti (rhGUS), nove dei quali hanno ulteriormente sviluppato anticorpi neutralizzanti (NAb) in almeno un’occasione, ma non costantemente nel corso del tempo. Non è possibile stabilire alcuna correlazione definitiva tra il titolo anticorpale e lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti. Nella maggior parte dei pazienti, è stato indicato un modello di immunogenicitĂ  attenuata con esposizione cronica, riducendo i titoli anticorpali nel corso del tempo sulla base di un trattamento continuato. La presenza di ADA (non NAb e NAb) non sembra influenzare la riduzione dei marcatori farmacodinamici, i glicosamminoglicani urinari (uGAG).

Segnalazione di sospette reazioni avverse

Ăˆ importante segnalare reazioni avverse sospette successive all’autorizzazione del medicinale. CiĂ² consente un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta attraverso il sistema di segnalazione nazionale elencato nell’Allegato V.

Mepsevii: avvertenze per l’uso

Gli effetti del trattamento con vestronidasi alfa devono essere valutati periodicamente e l’interruzione del trattamento deve essere tenuta in considerazione nei casi in cui non sono osservati benefici evidenti (inclusa la stabilizzazione delle manifestazioni della malattia).

PoichĂ© il danno agli organi bersaglio progredisce nel tempo, risulta piĂ¹ difficile per il trattamento far regredire il danno o mostrare miglioramenti. Deve essere tenuto in considerazione dal medico curante

che la somministrazione di vestronidasi alfa non incide sulle complicazioni irreversibili (ad esempio deformitĂ  del sistema scheletrico).

Non si prevede che vestronidasi alfa, all’esposizione osservata negli umani, attraversi la barriera ematoencefalica e, pertanto, è improbabile che abbia effetti sulle manifestazioni neurologiche della patologia.

Reazioni di ipersensibilitĂ  inclusa l’anafilassi

Reazioni di ipersensibilitĂ  gravi, inclusa l’anafilassi, sono state riportate con vestronidasi alfa, dunque, dovrĂ  essere prontamente disponibile un’adeguata assistenza medica durante la somministrazione di vestronidasi alfa.

L’infusione deve essere evitata laddove il paziente manifesti una malattia febbrile o respiratoria acuta.

Ăˆ consigliato somministrare la premedicazione con antistaminici non sedanti con o senza antipiretici 30-60 minuti prima dell’inizio dell’infusione (vedere paragrafo 4.2).

Ăˆ importante somministrare vestronidasi alfa conformemente al programma della velocitĂ  di infusione raccomandata (vedere la Tabella 2 nel paragrafo 6.6).

Se si manifestano gravi reazioni di ipersensibilitĂ , interrompere immediatamente l’infusione di vestronidasi alfa ed iniziare un trattamento adeguato. Il trattamento delle reazioni di ipersensibilitĂ  dovrĂ  basarsi sulla gravitĂ  della reazione e potrĂ  includere un’interruzione temporanea o una sospensione dell’infusione e/o la somministrazione di antistaminici aggiuntivi, antipiretici, e/o corticosteroidi per reazioni da lievi a moderate. Valutare un’infusione di soluzione di cloruro di sodio rapida da 9 mg/mL (0,9%) per diminuire la pressione sanguigna e di ossigeno in caso di ipossia. I pazienti dovranno essere tenuti sotto osservazione per almeno 60 minuti dopo aver completato l’infusione di vestronidasi alfa.

I pazienti dovranno essere informati dei segni e dei sintomi delle reazioni di ipersensibilitĂ , e dovranno essere istruiti a richiedere immediato soccorso laddove tali segni e sintomi si manifestino. Tenere

conto dei rischi e dei benefici nel somministrare nuovamente la vestronidasi alfa in seguito ad una grave reazione di ipersensibilitĂ .

Compressione del midollo spinale/cervicale

La compressione del midollo spinale/cervicale è una grave complicanza nota della MPS VII. Durante la terapia di sostituzione enzimatica, possono verificarsi lesioni del midollo spinale a causa di una maggiore mobilitĂ  del collo e della colonna vertebrale. I pazienti affetti da MPS VII che ricevono vestronidasi alfa dovranno essere monitorati per verificare i segni e i sintomi della compressione del midollo spinale o dell’instabilitĂ  cranio-cervicale, compresi dolori al collo o alla schiena, debolezza agli arti, modifica nei riflessi o incontinenza urinaria e fecale. DovrĂ  essere immediatamente richiesto un trattamento clinico adeguato.

Dieta povera di sodio

Questo medicinale contiene 17,8 mg di sodio per fiala ed è somministrato in una soluzione di cloruro di sodio da 9 mg/mL (0,9%) per infusione (vedere paragrafo 6.6). Per ogni fiala il cui contenuto viene dosato, includendo il corrispondente volume di diluente, l’assunzione di sodio è pari a 35,5 mg. Tale quantitĂ  corrisponde all’1,8% dell’assunzione giornaliera massima di sodio (2 g) raccomandata dall’OMS (Organizzazione Mondiale per la SanitĂ ). Mepsevii è considerato a elevato contenuto di sodio. CiĂ² dovrĂ  essere tenuto in considerazione durante la diluizione del medicinale dai pazienti che seguono un regime alimentare povero di sodio o da quei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia che necessitano di limitare la quantitĂ  di sodio e l’assunzione totale di acqua.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco