Miazide: effetti collaterali e controindicazioni

Miazide: effetti collaterali e controindicazioni

Miazide b6 (Etambutolo + Isoniazide + Piridossina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Il Miazide B6 è indicato, per la terapia di mantenimento, in tutte le affezioni tubercolari, compresa la miliare e la meningea.

Miazide b6: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Miazide b6 ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Miazide b6, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Miazide b6: controindicazioni

Ipersensibilità individuale accertata verso l’etambutolo o l’isoniazide.

Manifesta neurite ottica, a meno che il giudizio clinico non ne consigli egualmente l’uso.

Miazide b6: effetti collaterali

Etambutolo Sebbene in studi controllati, la frequenza e l’entità delle diminuzioni nell’acutezza visiva in pazienti in corso di trattamento con etambutolo non siano state maggiori di quelle in pazienti sottoposti a regimi non comprendenti etambutolo, tale farmaco può talvolta produrre diminuzioni nell’acutezza visiva, da considerare dovuta a neurite ottica e da porre in relazione alla dose e alla durata del trattamento. Queste diminuzioni sono manifestamente reversibili qualora il farmaco venga tempestivamente sospeso.

Il ripristino dell’acutezza visiva si ha generalmente in un periodo variabile da una settimana a qualche mese dopo la sospensione del farmaco, in seguito i pazienti possono riprendere il trattamento senza che si manifesti necessariamente un calo dell’acutezza visiva.

Sebbene con Miazide non siano finora stati segnalati effetti collaterali particolari, tuttavia la letteratura mondiale riporta: reazioni di tipo anafilattico, dermatiti, pruriti e dolori articolari; anoressia, nausea, vomito, disturbi gastrointestinali, dolori addominali, febbre, cefalea, vertigini, confusione mentale, disorientamento e possibili allucinazioni.

Ancor più raramente sono stati riportati anche casi di intorpidimento e formicolio alle estremità. Inoltre sono stati riferiti casi di iperuricemia e transitorie alterazioni della funzionalità epatica. Tuttavia, poiché l’etambutolo è impiegato di norma in associazione ad altri farmaci antitubercolari, l’insorgenza di questi effetti collaterali può essere attribuita alla terapia associata.

Isoniazide. I seguenti effetti collaterali sono stati riscontrati usualmente solo ai dosaggi più elevati ed in soggetti "inattivatori lenti".

Sistema nervoso. Neuropatie periferiche possono verificarsi più spesso in soggetti denutriti e sono di norma precedute da parestesia alle estremità; la letteratura riporta anche casi di convulsioni, encefalopatie e psicosi di origine tossica e neurite ottica.

Apparato digerente. Nausea, vomito, disturbi epigastrici, elevazione del tasso ematico delle transaminasi, bilirubinemia ed epatite con o senza ittero.

Sangue. Agranulocitosi, anemia emolitica o aplastica, trombocitopenia ed eosinofilia.

Ipersensibilità. Epatite, febbre, eruzioni cutanee, linfoadenopatie e vasculiti.

Sistema endocrino e metabolismo. Carenza di piridossina e di nicotinamide, iperglicemia, acidosi e ginecomastia.

Inoltre: sindrome reumatica ed eritematodes.

Miazide b6: avvertenze per l’uso

Da usare con cautela in soggetti con gravi lesioni epatiche o renali e sindromi depressive. Si consiglia di evitare l’uso dell’etambutolo in bambini al di sotto dei 13 anni in quanto non sono state stabilite sicure modalità d’impiego.

Poiché l’etambutolo viene eliminato principalmente per via renale, nei nefropatici è necessario ridurre opportunamente le dosi in base ai livelli ematici del farmaco. La frequenza e la gravità delle reazioni secondarie di tipo ematologico possono essere aumentate dall’uso contemporaneo di rifampicina.

In caso di trattamento prolungato è opportuno eseguire periodici controlli oculistici, della funzionalità epatica e renale.

Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del Medico.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco