Minidiab: effetti collaterali e controindicazioni

Minidiab: effetti collaterali e controindicazioni

Minidiab (Glipizide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Diabete mellito dell’adulto non controllabile con la sola dieta.

Minidiab: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Minidiab ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Minidiab, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Minidiab: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Come le altre sulfaniluree Minidiab è controindicato: nel diabete insulino-dipendente, nel diabete chetoacidosico, nel coma e nel precoma diabetico, in caso di funzionalità renale o epatica gravemente

compromesse, nell’insufficienza surrenalica. Nel diabete latente e negli stati prediabetici non è consigliabile l’uso delle sulfaniluree.

Minidiab: effetti collaterali

La maggioranza degli effetti indesiderati è correlata al dosaggio, è transitoria e risponde alla riduzione del dosaggio o alla sospensione della cura. Comunque, l’esperienza clinica fin qui ha dimostrato che, come con altre sulfaniluree, possono presentarsi alcuni effetti indesiderati gravi associati ad ipersensibilità e sono stati riportati alcuni casi di morte.

Le reazioni avverse riportate, che potrebbero essere associate a glipizide, sono indicate nella seguente tabella secondo la classificazione per sistemi e organi e la categoria di frequenza: molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazion Molto Comune Non comune Raro Molto Non nota (la
e per sistemi e comune ? 1/100, ?1/1.000, ?1/10.000 raro frequenza non
organi ?1/10 <1/10 <1/100 , <1/1.000 <1/10.0 puĂ² essere
00 definite sulla
base dei dati
disponibili)
Patologie del Agranulocitosi,
sistema leucopenia,
emolinfopoiet trombocitopenia,
ico anemia
emolitica,
pancitopenia
Disturbi del Ipoglicemia Iponatriemia
metabolismo e (vedere
della paragrafi 4.4
nutrizione e 4.9)
Disturbi psichiatrici Confusione*
Patologie del sistema nervoso Vertigini*, sonnolenza*, tremore* Cefalea*
Patologie Disturbi visivi, Diplopia*,
dell’occhio quali vista anomalie della
offuscata* vista*, inclusa
compromissione
*e acuitĂ  visiva
ridotta
Patologie Nausea$, Vomito Costipazione$
gastrointestin diarrea$,
ali dolore
all’addome
superiore$,
dolore
addominale
Patologie epatobiliari Ittero colestatico† Compromissione della funzionalità epatica, epatite
Patologie Eczema‡ Dermatite
della cute e allergiche‡,
del tessuto eritema‡,
sottocutaneo reazioni
morbiliformi‡ o
maculopapulari‡
, orticaria‡,
prurito‡,
reazioni di
fotosensibilitĂ 
Patologie Porfiria non
congenite, acuta
familiari e
genetiche
Patologie
sistemiche e
Malessere generale*

condizioni 5

Con altre sulfaniluree sono state riportate anemia aplastica e reazioni simili al disulfiram.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Minidiab: avvertenze per l’uso

L’uso delle sulfaniluree deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico insorto in etĂ  adulta, non chetogenico, non controllabile con la sola dieta e non suscettibile di trattamento insulinico.

Deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi:

Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficit di G6PD puĂ² portare ad anemia emolitica.

La glipizide deve essere pertanto utilizzata con cautela in tali pazienti e deve essere considerata un’alternativa terapeutica.

Ipoglicemia:

Tutte le sulfaniluree, inclusa la glipizide, possono causare una grave ipoglicemia che puĂ² evolvere in coma e puĂ² richiedere il ricovero in ospedale. I pazienti che sono in una situazione di grave ipoglicemia devono essere trattati con opportuna terapia a base di glucosio e vanno monitorati da un minimo di 24 ore ad un massimo di 48 ore.

L’insufficienza renale o epatica puĂ² influenzare la disponibilitĂ  della glipizide e puĂ² inoltre diminuire la capacitĂ  glucogenica; entrambi gli eventi aumentano il rischio di serie reazioni ipoglicemiche (vedere paragrafì 4.3 e 5.2).

Gli anziani, i soggetti debilitati o malnutriti ed i pazienti con insufficienza ipofisaria, sono particolarmente suscettibili all’azione ipoglicemica dei farmaci che abbassano il glucosio nel sangue.

PuĂ² essere difficile riconoscere l’ipoglicemia negli anziani e nelle persone che assumono farmaci beta bloccanti. Ăˆ piĂ¹ comune che l’ipoglicemia si presenti quando c’è un’insufficiente apporto calorico, dopo un importante e prolungato esercizio fisico, quando viene ingerito alcool o quando si assume piĂ¹ di un farmaco ipoglicemizzante.

L’efficacia di qualsiasi farmaco ipoglicemizzante orale, inclusa la glipizide, nell’abbassare il glucosio nel sangue fino al livello desiderato, diminuisce in molti pazienti dopo un periodo di tempo. CiĂ² puĂ² essere dovuto alla progressione del diabete o ad una minore risposta al farmaco. Questo fenomeno è conosciuto come fallimento secondario, per distinguerlo dal fallimento primario in cui il farmaco è inefficace in un certo paziente quando somministrato per la prima volta.

Test di laboratorio:

Il glucosio nel sangue deve essere periodicamente controllato. Dovrebbe essere effettuata la misurazione dell’emoglobina glicosilata e valutati gli obiettivi sulla base degli standard di cura correnti.

Disturbi Renali ed Epatici:

La farmacocinetica e/o la farmacodinamica della glipizide possono essere modificate nei pazienti con compromessa funzione renale o epatica. Se in questi pazienti si dovesse presentare ipoglicemia, questa potrebbe essere prolungata e dovrebbe essere iniziato un trattamento opportuno (vedere paragrafì 4.3 e 5.2).

Perdita di Controllo del Glucosio nel Sangue:

In concomitanza di traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e stati febbrili, puĂ² rendersi necessario instaurare temporaneamente una terapia insulinica.

Informazioni per i Pazienti:

Il rischio di ipoglicemia, i suoi sintomi (cefalea, irritabilitĂ , disturbi del sonno, tremore, forte sudorazione) ed il trattamento, e le condizioni che predispongono al suo sviluppo devono essere spiegati al paziente ed ai familiari. Deve inoltre essere spiegato il fallimento primario e secondario.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco