Pentastarch: effetti collaterali e controindicazioni

Pentastarch: effetti collaterali e controindicazioni

Pentastarch 10% (Etamido + Sodio Cloruro) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ripristino del volume nelle terapie di grave ipovolemia e dello shock, quando la terapia di primo soccorso fosse risultata insufficiente La soluzione non può essereutilizzata come sostituto sia del sangue che del plasma.

Pentastarch 10%: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Pentastarch 10% ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Pentastarch 10%, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Pentastarch 10%: controindicazioni

Pentastarch 10% è controindicato nei pazienti con:

– una nota ipersensibilità agli idrossietil-amidi

– grave insufficienza cardiaca congestizia o scompenso cardiaco, edema polmonare, stato di disidratazione o sovraccarico circolatorio

– gravi disordini della coagulazione (tranne in emergenze vitali)

– stati di disidratazione

insufficienza renale cronica con oliguria o anuria e nei pazienti sottoposti ademodialisi

– emorragia endocranica

– ipernatremia

– ipercloremia

– Disordini emostatici costituzionali o acquisiti, in particolare emofilia e Malattia di Willebrand accertata o presunta

– Termine della gravidanza (parto)

Pentastarch 10%: effetti collaterali

Pentastarch 10% Baxter forma un aggregato macromolecolare con l’amilasi (dalla quale viene degradato) producendo un aumento della concentrazione sierica di amilasi che perdura fino a tre giorni dopo l’infusione.

Tale aumento può falsare i risultati della conta ematica e in particolar modo, sulla base di tali risultati, interferire con la diagnosi di pancreatite. L’aumentata concentrazione di amilasi non ha conseguenze patologiche.

Sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:

Reazioni anafilattiche, che vanno dal semplice rash cutaneo alla comparsa di disordinicircolatori, shock, broncospasmo e arresto respiratorio e/o cardiaco.

Rari casi di prurito sono stati riportati. Qualora si presenti una reazione di intolleranza, l’infusione deve essere interrotta immediatamente e deve essere somministrato un appropriato trattamento.

Reazioni respiratorie, inclusi edema polmonare non cardiaco, broncospasmo e arrestorespiratorio possono comparire. Esse sono generalmente lievi ma possono essere anche gravi e pericolose per la vita. Un attenta sorveglianza è necessaria ed appropriate misure di rianimazione devono essere immediatamente disponibili.

Disordini emostatici, della malattia di Von Willebrand’s riflessi sul prolungamento dell’APTT e il tempo di sanguinamento e ridotti livelli del complesso VIIIc/WF, sono stati osservati con altri idrossietilamidi con lo stesso peso molecolare, particolarmente quando Pentastarch 10% viene somministrato con dosaggi più alti per più giorni consecutivi.

Reazioni cardiovascolari, inclusi bradicardia, tachicardia, edema polmonare e raramenteipotensione con conseguente arresto cardiaco sono anche state riportate. Esse sono generalmente lievi ma possono essere anche gravi e pericolose per la vita. Un attenta sorveglianza è necessaria, ed appropriate misure di rianimazione devono essere immediatamente disponibili.

Funzioni renali danneggiate (inizialmente sotto forma di scarse condizioni generali) e/o la comparsa o il peggioramento dell’ipertensione portale è stata riportata durante un uso prolungato e ripetuto di idrossietilamidi con lo stesso pesomolecolare ma maggiormente sostituiti.

Reazioni varie. Altre reazioni come brividi, parestesia, mal di testa, debolezza vomito, rash cutanei, ingrossamento delle ghiandole parotidi e sottomascellari, dolori muscolari, edema periferico delle estremità più basse. Sono state riportate lievi reazioni dermatologiche quali un persistente e reversibile prurito.

Se si verificano tali reazioni devono essere prontamente controllate mediante l’interruzione del trattamente e se necessario la somministrazione di un antistaminico.

Pentastarch 10%: avvertenze per l’uso

Avvertenze generali

I primi millilitri di Pentastarch 10% devono essere infusi lentamente, in modo tale da individuare qualsiasi reazione di ipersensibilità. Come per tutti i sostituticolloidali c’è rischio di reazioni anafilattiche, il cui meccanismo patogenico è fin’ora sconosciuto, perciò il paziente deve essere attentamente monitorato durante l’infusione. Tuttavia, la somministrazione di HES nell’uomo non porta allo sviluppo di specifici anticorpi. Qualora compaia qualsiasi segnale anormale durante i primi minuti di trattamento, come per esempio brividi, orticaria, eritema, rossore del viso o caduta della pressione sanguigna, l’infusione deve essere immediatamente arrestata.

Precauzioni d’uso

È obbligatorio porre particolare attenzione al dosaggio o alla sua riduzione:

– in pazienti con disfunzione renale, come per ogni altro farmaco eliminato per via renale

– in pazienti ad alto rischio di sovraccarico di fluidi

– in pazienti con conclamati disordini della coagulazione.

– in pazienti con insufficienza cardiaca o malattie polmonari

Gli stati di disidratazione diminuiscono la tolleranza renale e devono quindi essere corretti prima dell’assunzione di Pentastarch 10%.

Si deve assicurare un’adeguata assunzione di liquidi; durante la terapia devono esseremonitorati gli elettroliti sierici e la funzione renale.

È raccomandato un regolare monitoraggio dell’emostasi con la misura dell’APTT ed eventualmente il fattore VIIIc al fine di individuare il morbo di Willebrand, specialmente se il Pentastrch 10% viene somministrato ad alti dosaggi o per più giorni consecutivi. Una somministrazione ripetuta e prolungata porta al rischio di accumulo di HES nel fegato specialmente nelle cellule del sistema dei macrofagi (cellule di Kupfer). L’accumulo di HES può essereaccompagnato da scarse condizioni generali, funzionalità epatica indebolita e/o l’inizio o il peggioramento di ipertensione portale. Questo effetto èparticolarmente grave nei pazienti con disturbi epatici cronici. La sicurezza dell’utilizzo, in particolare relativamente al rischio di accumulo di sostanze, non è stata stabilita al di sotto degli 8 giorni di somministrazione. Gli effetti a lungo termine dell’accumulo di Pentastarch nel fegato e nella milza sono sconosciuti.

Per questa ragione l’uso abituale non deve essere ripetuto prima dei 6 mesi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco