Pericaina: effetti collaterali e controindicazioni

Pericaina: effetti collaterali e controindicazioni

Pericaina (Mepivacaina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

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Ăˆ indicata in tutti gli interventi che riguardano: chirurgia generale (piccola chirurgia) – ostetricia e ginecologia – urologia – oculistica (blocco retrobulbare, ecc.)ermatologia (asportazione verruche, cisti, dermoidi, ecc.) – otorinolaringoiatra (tonsillectomia, rinoplastica, interventi sull’orecchio medio, ecc.) – ortopedia (riduzione fratture e lussazioni, ecc.) – medicina generale (causalgie, nevralgie, ecc.) – medicina sportiva (strappi muscolari, meniscopatie, ecc.).

Pericaina: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Pericaina ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Pericaina, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Pericaina: controindicazioni

IpersensibilitĂ  giĂ  nota verso i componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

Disturbi della conduzione atrioventricolare. Soggetti affetti da porfiria.

Antecedenti di ipertermia maligna. Epilettici in trattamento non controllato.

L’anestesia locale deve essere evitata nelle zone infette e infiammate.

Pericaina: effetti collaterali

Si possono avere sia reazioni tossiche che reazioni allergiche all’ anestetico. Fra le prime vengono riferiti fenomeni di stimolazione nervosa centrale con eccitazione, tremori, disorientamento, vertigini, midriasi, aumento del metabolismo e della temperatura corporea e, per dosi molto elevate, trisma e convulsioni; se è interessato il midollo allungato si ha compartecipazione dei centri cardiovascolare, respiratorio ed emetico con sudorazione, aritmie, ipertensione, tachipnea, broncodilatazione, nausea e vomito.

Pericaina: avvertenze per l’uso

Attenzione: E’ necessario avere la disponibilitĂ  immediata dell’ equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza poichĂ© in casi rari sono stati riferiti, a seguito dell’ uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilitĂ  individuale nell’ anamnesi.

La soluzione anestetica deve essere iniettata con cautela in piccole dosi dopo 10 secondi circa da una preventiva aspirazione.

Specialmente quando si devono infiltrare zone molto vascolarizzate è consigliabile lasciar trascorrere circa due minuti prima di procedere al blocco locoregionale vero e proprio. E’ necessario avere la disponibilitĂ  immediata dell’equipaggiamento, dei farmaci e del personale idonei al trattamento di emergenza poichè in casi rari sono stati riferiti, a seguito dell’uso di anestetici locali, reazioni gravi, talora ad esito infausto, anche in assenza di ipersensibilitĂ  individuale nell’anamnesi.

Il prodotto deve essere usato con assoluta cautela in soggetti in trattamento con farmaci IMAO o antidepressivi triciclici (es. amitriptilina).

Occorre evitare qualsiasi sovradosaggio di anestetico e non somministrare mai due dosi massime di quest’ultimo senza che sia trascorso un intervallo minimo di 24 ore, ad esempio quando un blocco periferico fallisce per motivi tecnici.

La sicurezza d’impiego della mepivacaina dipende:

da un opportuno dosaggio, per cui deve essere usata alla dose minima efficace determinata tenendo conto dell’etĂ , del peso e dello stato fisico del paziente;

da una corretta tecnica di utilizzazione, iniettando la soluzione lentamente e con frequenti aspirazioni;

dall’adozione di misure precauzionali, che richiedono sempre l’immediata disponibilitĂ  di un idoneo equipaggiamento di rianimazione.

La somministrazione di dosi ripetute puĂ² determinare significativi aumenti del tasso plasmatico dovuto all’accumulo di mepivacaina o dei suoi metaboliti.

La sonnolenza rappresenta il primo segno di elevato tasso plasmatico che si puĂ² verificare anche in casi di rapido assorbimento o di accidentale iniezione intravenosa.

Particolari cautele debbono essere adottate:

quando il tessuto o la sede di iniezione presentano segni di infiammazione e/o di infezione;

quando si effettuano anestesie epidurali, subaracnoidee o caudali soprattutto in pazienti affetti da malattie neurologiche, deformitĂ  spinali, sepsi o ipertensione;

-nei pazienti con affezioni cardiovascolari e specialmente in caso di shock o di turbe della conduzione atrio-ventricolare.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco