Atrovent: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Atrovent udv 0,25 (Ipratropio Bromuro): sicurezza e modo d’azione

Atrovent udv 0,25 (Ipratropio Bromuro) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

ATROVENT è indicato come broncodilatatore nella prevenzione e nel trattamento dei sintomi delle affezioni di tipo cronico ostruttivo delle vie aeree con broncospasmo reversibile, quali asma bronchiale e specialmente bronchite cronica con o senza enfisema.

Atrovent udv 0,25: come funziona?

Ma come funziona Atrovent udv 0,25? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Atrovent udv 0,25

Gli studi farmacologici indicano che ipratropio bromuro è un anticolinergico estremamente efficace che, a differenza dell’atropina, non esercita alcun effetto sul sistema nervoso centrale. L’attività broncodilatatoria si manifesta a bassi dosaggi, che non comportano effetti collaterali sistemici. Non ci sono effetti negativi sulla secrezione bronchiale o sulla funzione bronco-ciliare.


Atrovent udv 0,25: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Atrovent udv 0,25, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Atrovent udv 0,25

In seguito a somministrazione per via inalatoria, circa l’85% della dose passa nel canale digerente, la percentuale rimanente raggiunge i polmoni. Della parte che raggiunge il tratto gastro-intestinale solo il 10% viene assorbito. La frazione della dose che arriva ai polmoni raggiunge rapidamente la circolazione sistemica. La sostanza si distribuisce rapidamente negli organi periferici, specialmente nel fegato, ed è escreta in parte metabolizzata e in parte immodificata.


Atrovent udv 0,25: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Atrovent udv 0,25 agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Atrovent udv 0,25 è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Atrovent udv 0,25: dati sulla sicurezza

Negli studi di tossicità acuta in varie specie animali e per diverse vie di somministrazione, sono stati osservati i sintomi tipici dei farmaci anticolinergici (apatia, atassia, midriasi e, talvolta, nei roditori, tremori, cianosi, convulsioni, emesi, secchezza della mucosa orale e nasale, sedazione e cheratocongiuntivite).

I valori di DL50 sono superiori a 1000 mg/kg dopo somministrazione orale, tra 10 e 20 mg/kg dopo somministrazione i.v. e pari a 199 mg/kg dopo inalazione.

La tossicità per somministrazioni ripetute è stata studiata nel ratto e nel cane per trattamenti da 4 settimane fino a 12 mesi. Nel ratto l’effetto più evidente, correlato in maniera dose/tempo dipendente all’attività farmacologica, è stipsi e coprostasi dovuta a paralisi intestinale, che si manifestano a dosi uguali o superiori ai 30 mg/kg per os; tale effetto porta a malnutrizione e deperimento. Nel ratto e nel cane dosi giornaliere uguali o superiori a 15 mg/kg per os causano un’alterazione della funzionalità epatica con conseguente aumento della attività di alcuni enzimi sierici (GOT, GPT), iperbilirubinemia e necrosi focale degli epatociti, da attribuirsi probabilmente alla alterazione della funzionalità gastrointestinale.

Nonostante il farmaco induca una marcata tachicardia di lunga durata, all’esame microscopico non sono rilevate lesioni del miocardio. Le dosi per somministrazione orale che non comportano effetti tossici rilevanti sono comprese tra 6 e 30 mg/kg/die nel ratto e tra 3 e 15 mg/kg/die nel cane.

L’assunzione per via inalatoria a 6 mesi di dosi fino a 384 mcg/kg, 400 mcg/kg e 1600 mcg/kg rispettivamente nel ratto, cane e scimmia non ha causato alcuna alterazione correlata al farmaco.

Gli studi sulla riproduzione, condotti nel ratto e nel coniglio per via orale e per via inalatoria non hanno evidenziato effetti teratogeni. Gli studi di fertilità nel ratto indicano che solo dosi uguali o superiori a 90 mg/kg/die determinano un aumento nella frequenza di riassorbimento dell’embrione e una diminuzione della percentuale di concepimento senza mostrare alcun effetto teratogeno. Lo sviluppo peri- e post-natale non è risultato alterato da dosi fino a 500 mg/kg/die. Studi di genotossicità in vitro e in vivo non hanno evidenziato alcun effetto mutageno o clastogeno.

Gli studi di carcinogenesi condotti nel topo e nel ratto per un periodo di 2 anni con dosi fino a 6 mg/kg/die somministrate con la dieta, non hanno evidenziato alcun potenziale tumorigeno o cancerogeno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Atrovent udv 0,25: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Atrovent udv 0,25

Atrovent udv 0,25: interazioni

La somministrazione di ß-adrenergici e xantine può potenziare l’effetto broncodilatatore di ATROVENT UDV 0,25. Gli effetti collaterali di altri anticolinergici possono essere potenziati.


Atrovent udv 0,25: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Atrovent udv 0,25: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati evidenziati effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco