Corvert: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Corvert (Ibutilide): sicurezza e modo d’azione

Corvert (Ibutilide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Conversione acuta della fibrillazione atriale o del flutter atriale a ritmo sinusale.

Vedi sez.5.1 per la percentuale di risposta negli studi clinici.

Corvert: come funziona?

Ma come funziona Corvert? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Corvert

Categoria farmacoterapeutica: Antiaritmici, classe III.

Codice ATC: C01BD05

Meccanismo di azione

CORVERT è un farmaco antiaritmico con proprietà prevalentemente di classe III (prolungamento del potenziale d’azione cardiaco) secondo la classificazione di Vaughan Williams.

L’ibutilide prolunga la durata del potenziale d’azione in miociti cardiaci isolati adulti ed aumenta la refrattarietà sia atriale che ventricolare in vivo. Studi indicano che l’ibutilide, a concentrazioni nanomolari, ritarda la depolarizzazione attraverso l’attivazione di una corrente lenta in entrata (prevalentemente di sodio), anziché mediante il blocco delle correnti di potassio in uscita, che è il meccanismo attraverso il quale agisce la maggior parte degli altri antiaritmici di classe III.

Nell’uomo, il prevalente meccanismo elettrofisiologico di CORVERT soluzione per infusione è dimostrato dal prolungamento del periodo refrattario effettivo nel muscolo atriale e ventricolare.

Emodinamica

La somministrazione endovenosa di CORVERT nell’animale, a dosaggi superiori dieci volte la dose impiegata nell’uomo, ha provocato effetti inotropi negativi di grado lieve (riduzione inferiore all’8% della contrattilità ventricolare sinistra).

In un piccolo studio sulla funzione emodinamica in 47 pazienti è stata osservata una diminuzione statisticamente significativa della gittata cardiaca (circa 0.57 l/min) in pazienti con EF> 35% ciò non è stato accompagnato da alcuna variazione della pressione nell’arteria polmonare o della “wedge pressure” capillare.

Farmacologia

CORVERT produce un lieve rallentamento della conduzione atrioventricolare ed un aumento dell’intervallo QT, dose dipendente. CORVERT non esercita alcun effetto clinicamente significativo sulla durata del complesso QRS a dosaggi endovenosi sino a 0,03 mg/kg somministrati nell’arco di 10 minuti.

Ibutilide può prolungare l’intervallo AH ed influenzare la lunghezza del ciclo sinusale e il tempo massimo corretto di recupero del nodo del seno.

Studi clinici: in studi clinici condotti in pazienti con flutter atriale e fibrillazione atriale con una durata massima di 90 giorni, l’ibutilide fumarato è stato somministrato fino a dosi di 2 mg. Il flutter atriale e la fibrillazione atriale sono stati convertiti in ritmo sinusale rispettivamente nel 48 – 76% e nel 22 – 51% dei pazienti trattati. Il trattamento con placebo è risultato in una conversione del ritmo nello 0.3 % dei pazienti trattati.

La velocità di conversione è funzione della durata dell’aritmia come mostrato dalla tabella sottostante.

DURATA DELL’ARITMIA % di successo in fibrillazione atriale(successo/totale pazienti) % di successo in flutter atriale (successo/totale pazienti)
0 -3 giorni 45% (45/99) 67% (30/45)
4 -30 giorni 31% (29/93) 62% (50/81)
> 30 giorni 20% (23/144) 34% (10/29)


Corvert: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Corvert, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Corvert

La farmacocinetica di ibutilide fumarato è risultata lineare nell’intervallo di dosi tra 0,01 e 0,1 mg/kg.

Entrambi gli enantiomeri mostrano proprietà farmacocinetiche simili. Dopo infusione endovenosa le concentrazioni plasmatiche diminuiscono con andamento multiesponenziale variabile da paziente a paziente.

Distribuzione

Ibutilide evidenzia un moderato livello di legame plasmaproteico (del 41%) e di conseguenza, non si ritiene che provochi lo spiazzamento di altri farmaci legati alle proteine plasmatiche. In volontari sani il suo volume di distribuzione allo stato stazionario è di 11±4 L/kg che indica un’ampia distribuzione tissutale.

Metabolismo

Si ritiene che i metaboliti vengano formati principalmente per omega-ossidazione, seguita dalla β-ossidazione sequenziale della catena laterale eptilica.

Sette metaboliti mostrano, rispetto ad ibutilide, scarsa attività farmacologica.

Il metabolita iniziale possiede un’attività in vitro simile a quella di ibutilide ma le concentrazioni plasmatiche sono <1% rispetto alle concentrazioni di ibutilide e perciò si ritiene che esso non contribuisca al globale effetto farmacologico.

Eliminazione

Ibutilide ha un’elevata clearance dell’ordine del flusso di sangue al fegato di 29±7 ml/min/kg. Il t1/2 iniziale è breve, circa 1,5 minuti, il t1/2 terminale è di circa 6 ore (variabile da 2 -12 ore).

In volontari sani, l’82% (il 78% nelle prime 24 ore) della dose è stata escreta nelle urine (6,7±1,8% della dose come ibutilide in forma immodificata) entro 4 giorni dalla somministrazione. La quota rimanente (19%) è stata recuperata nelle feci entro 7 giorni dalla somministrazione.


Corvert: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Corvert agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Corvert è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Corvert: dati sulla sicurezza

I dati preclinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazioni ripetute e genotossicità. In una specie, il ratto, studi hanno dimostrato effetti embriotossici e teratogeni. Tuttavia gli studi condotti sugli animali sono insufficienti per arrivare a delle conclusioni (vedere sezione 4.6 – Gravidanza ed allattamento).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Corvert: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Corvert

Corvert: interazioni

Anche se non sono stati condotti specifici studi di interazione, i farmaci antiaritmici di classe I (disopiramide, chinidina e procainamide) e gli altri farmaci di classe III (amiodarone, sotalolo e dofetilide) non vanno somministrati contemporaneamente a CORVERT entro 4 ore, e solo se l’intervallo QTc è ritornato ai valori basali dato il loro potenziale effetto di prolungamento del periodo refrattario.

La somministrazione di CORVERT può aumentare il potenziale proaritmico nei pazienti in trattamento con farmaci che provocano prolungamento dell’intervallo QT,

quali antipsicotici (fenotiazine: tioridazina, clorpromazina e levomepromazina; benzamidi: sulpride, sultopride, amisulpride e tiapride; pimozide: aloperidolo; droperidolo) antidepressivi triciclici o tetraciclici, antibiotici (macrolidi: composti della eritromicina; fluorochinoloni: sparfloxacina; pentamidina), alcuni antistaminici (terfenadina e amstemizolo) e farmaci appartenenti ad altre classi (bepridil; cisapride; difemanile; alofanrina e mizolastina).

Il medico deve valutare il rapporto rischio/beneficio in caso di uso concomitante di ibutilide fumarato con i farmaci sopra elencati e il rischio di induzione di “torsioni di punta”

Le aritmie sopraventricolari possono mascherare la cardiotossicità che si associa a livelli eccessivi di digossina. È quindi consigliabile usare particolare cautela nei pazienti in cui si riscontrino o si sospettino livelli plasmatici di digossina al di sopra dell’usuale range terapeutico. La somministrazione concomitante di CORVERT e di digossina non influenza le concentrazioni plasmatiche di entrambi.

Il trattamento concomitante con beta bloccanti o con calcio-antagonisti non influenza la farmacocinetica di CORVERT.


Corvert: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Corvert: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non si applica.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco