Cuprior: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Cuprior (Trientina Tetracloridrato): sicurezza e modo d’azione

Cuprior (Trientina Tetracloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Cuprior è indicato per il trattamento del morbo di Wilson in adulti, adolescenti e bambini di età pari o superiore a 5 anni intolleranti alla terapia con D-penicillamina.

Cuprior: come funziona?

Ma come funziona Cuprior? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Cuprior

Categoria farmacoterapeutica: altri prodotti per il tratto alimentare e il metabolismo, prodotti vari per il tratto alimentare e il metabolismo, codice ATC: A16AX12.

Meccanismo d’azione

Trientina è un agente chelante del rame il cui meccanismo d’azione principale è l’eliminazione del rame assorbito dall’organismo attraverso la formazione di un complesso stabile successivamente eliminato mediante escrezione urinaria. La chelazione del rame da parte di trientina può avvenire anche nel tratto intestinale, inibendone così l’assorbimento.


Cuprior: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cuprior, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Cuprior

Assorbimento

L’assorbimento di trientina dopo somministrazione orale è lento e variabile nei pazienti con morbo di Wilson. Il profilo farmacocinetico di Cuprior è stato valutato dopo la somministrazione di una singola dose orale di 450 mg, 600 mg e 750 mg di trientina in soggetti sani di sesso maschile e femminile. I livelli plasmatici di trientina sono aumentati rapidamente a seguito della somministrazione, raggiungendo il picco medio di concentrazione plasmatica dopo 1,25-2 ore. La concentrazione plasmatica di trientina è quindi diminuita in modo multifasico, con una fase iniziale rapida seguita da una fase di eliminazione più lenta. Complessivamente, i soggetti di sesso maschile e femminile hanno presentato profili farmacocinetici simili, sebbene i soggetti di sesso maschile mostrassero livelli di trientina più alti.

Distribuzione

Esistono pochi dati sulla distribuzione di trientina negli organi e nei tessuti.

Biotrasformazione

Trientina viene acetilata in due metaboliti principali, N(1)-acetil trietilenetetramina (MAT) ed N(1),N(10)-diacetil trietilenetetramina (DAT). Il MAT può anche partecipare all’attività clinica complessiva di Cuprior, tuttavia resta ancora da determinare quanto il MAT influisca sull’effetto complessivo di Cuprior sui livelli di rame.

Eliminazione

Trientina e i suoi metaboliti vengono rapidamente escreti nelle urine, sebbene tracce di trientina possano ancora essere rilevate nel plasma dopo 20 ore. La quantità di trientina non assorbita viene eliminata tramite escrezione fecale.

Linearità/Non linearità

Le esposizioni plasmatiche negli esseri umani hanno mostrato una relazione lineare con dosaggi orali di trientina.


Cuprior: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Cuprior agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cuprior è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Cuprior: dati sulla sicurezza

I dati preclinici ottenuti con trientina hanno mostrato le seguenti reazioni avverse non osservate negli studi clinici, ma riscontrate in animali esposti a livelli analoghi a quelli dell’esposizione clinica e con possibile rilevanza clinica:

Tossicità a dosi ripetute

Nei topi, ove somministrata in acqua potabile, trientina ha mostrato un aumento della frequenza dell’infiammazione dell’interstizio polmonare e dell’infiltrazione grassa del fegato al livello periportale. È stata riscontrata una proliferazione di cellule ematopoietiche nella milza dei maschi. Nei maschi, il peso corporeo e dei reni sono risultati ridotti, parimenti all’incidenza della vacuolizzazione

citoplasmatica renale. Il NOAEL è stato fissato a circa 92 mg/kg/giorno per i maschi e 99 mg/kg/giorno per le femmine. Nei ratti trattati con dosi di trientina per via orale, fino a 600 mg/kg/giorno per 26 settimane, l’istopatologia ha manifestato un’incidenza dose-correlata e una gravità della polmonite interstiziale cronica focale accompagnata da fibrosi della parete alveolare. Le alterazioni microscopiche del polmone sono state ritenute indicative di una reazione infiammatoria persistente o di un effetto tossico persistente sulle cellule alveolari. Tenuto conto delle proprietà irritanti di trientina, è stato ritenuto che la pneumonite interstiziale cronica osservata fosse dovuta a un effetto citotossico di trientina a seguito di una concentrazione nelle cellule epiteliali bronchiolari e nei pneumociti alveolari. Queste manifestazioni sono risultate irreversibili. Nei ratti è stato preso in considerazione un NOAEL di 50 mg/kg/giorno per le femmine, mentre non è stato fissato alcun NOAEL per i maschi.

Negli studi di tossicità a dosi ripetute, i cani in trattamento con dosi di trientina per via orale fino a 300 mg/kg/giorno, hanno mostrato sintomi clinici neurologici e/o muscolo-scheletrici (andatura anormale, atassia, debolezza degli arti, tremore) attribuiti all’attività di riduzione del rame da parte della trientina. Il NOAEL è stato fissato a 50 mg/kg/giorno con conseguenti margini di sicurezza di circa 4 nei maschi e 17 nelle femmine, rispetto alle esposizioni terapeutiche nell’uomo.

Genotossicità

Nel complesso, trientina ha mostrato effetti positivi negli studi di genotossicità in vitro, inclusi il test di Ames e i test di genotossicità in cellule di mammiferi. Tuttavia, trientina è risultata negativa nel test in vivo del micronucleo nel topo.

Tossicità riproduttiva e dello sviluppo

Nei roditori nutriti, durante la gravidanza, con una dieta contenente trientina, la frequenza di riassorbimenti e di malformazioni fetali al termine della gravidanza ha mostrato un aumento dose- correlato. Tali effetti possono essere riconducibili alla carenza di rame e zinco indotta da trientina.

Tolleranza locale

I dati in silico anticipano le proprietà irritanti e sensibilizzanti di trientina. Nei test di massimizzazione sui porcellini d’India, sono stati segnalati risultati positivi per il potenziale di sensibilizzazione.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Cuprior: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cuprior

Cuprior: interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione.

È stato dimostrato che trientina riduce i livelli di ferro sierico, probabilmente riducendone l’assorbimento; pertanto potrebbe ritenersi necessaria l’assunzione di integratori di ferro. Poiché ferro e trientina possono inibire reciprocamente il loro assorbimento, gli integratori di ferro devono essere assunti a distanza di almeno due ore dalla somministrazione di trientina.

Poiché trientina viene assorbita in minima parte dopo la somministrazione orale e il meccanismo d’azione principale ne richiede l’esposizione sistemica (vedere paragrafo 5.1), è importante che le compresse rivestite con film vengano assunte a stomaco vuoto almeno un’ora prima dei pasti o 2 ore dopo i pasti e ad almeno un’ora di distanza da altri medicinali, alimenti o latte (vedere paragrafo 4.2). Ciò massimizza l’assorbimento di trientina e riduce la probabilità che il medicinale si leghi ai metalli nel tratto gastrointestinale. Tuttavia, non sono stati effettuati studi d’interazione con gli alimenti, pertanto l’entità dell’effetto del cibo sull’esposizione sistemica di trientina non è nota.

Sebbene non esistano prove che gli antiacidi a base di calcio o magnesio alterino l’efficacia di trientina, è buona pratica somministrare tali medicinali in tempi diversi.


Cuprior: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Cuprior: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Cuprior non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco