Dosberotec: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Dosberotec 200 (Fenoterolo Bromidrato): sicurezza e modo d’azione

Dosberotec 200 (Fenoterolo Bromidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Il Dosberotec è un broncodilatatore indicato per:

a) il trattamento sintomatico degli attacchi asmatici;

b) la profilassi dell’asma da sforzo;

c) il trattamento sintomatico dell’asma bronchiale e di altre affezioni broncopolmonari con broncospasmo reversibile quali la bronchite cronica ostruttiva. In tali affezioni va considerata l’opportunità di intraprendere una terapia antiinfiammatoria concomitante.

Il Dosberotec 200 può essere utilizzato, come elemento di un appropriato piano terapeutico, nelle indicazioni soprariportate nei casi non adeguatamente controllati dal Dosberotec 100

Dosberotec 200: come funziona?

Ma come funziona Dosberotec 200? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Dosberotec 200

Dal punto di vista farmacologico, il fenoterolo può essere definito come un simpaticomimetico che agisce sui recettori beta-adrenergici. Rispetto al metaproterenolo, il fenoterolo è un agente broncospasmolitico più selettivo, che, a parità di efficacia nell’effetto di broncodilatazione determina in misura minore l’effetto di stimolazione cardiovascolare. L’effetto broncospasmolitico, inoltre, permane più a lungo rispetto al metaproterenolo. Infine, il metabolismo lipidico mostra alterazioni minori rispetto a quanto osservato nel trattamento con isoproterenolo.


Dosberotec 200: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Dosberotec 200, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Dosberotec 200

In seguito alla somministrazione mediante aerosol, circa l’85% della dose passa nel sistema digerente. La percentuale rimanente raggiunge i polmoni; questa frazione raggiunge rapidamente la circolazione sistemica ed è responsabile della rapida insorgenza dell’effetto broncodilatatore.

In seguito a somministrazione per aerosol, non si osserva alcuna correlazione tra i livelli plasmatici e la curva farmacodinamica effetto-tempo. In base a ciò si deduce che l’attività del farmaco si esplica localmente a livello del tratto respiratorio.

La lunga durata dell’effetto (fino ad 8 ore) sembra dovuta ad azione locale. La frazione che raggiunge il tratto gastrointestinale viene assorbita ed inattivata biologicamente mediante rapida coniugazione con gli acidi glucuronico e solforico.


Dosberotec 200: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Dosberotec 200 agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Dosberotec 200 è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Dosberotec 200: dati sulla sicurezza

La tossicità acuta del fenoterolo è stata studiata ampiamente in varie specie animali per diverse vie di somministrazione, compresi gli studi in acuto per via inalatoria nel ratto, nel cane e nella scimmia.

I principali sintomi di rilevanza tossicologica sono tachicardia, tachipnea, aumento dell’attività muscolare e tremore, che sono effetti ben noti indotti dai simpaticomimetici.

La tossicità cronica è stata studiata nel topo, nel ratto, nel cane e nella scimmia dopo somministrazione per via orale fino a 78 settimane e per varie vie di somministrazione (sottocutanea, endovena, intraperitoneale e inalatoria). La tossicità miocardica, tipica dei composti ß-adrenergici (necrosi focale delle cellule subendocardiche del muscolo cardiaco, seguita da fibrosi cicatriziale) è stata confermata in questi studi ma a dosi più elevate rispetto alla dose terapeutica nell’uomo: di 80 volte nel ratto e di 10 volte nel cane (la specie più sensibile), in seguito a somministrazione per aerosol.

Per via inalatoria, la dose tollerata che non induce lesioni miocardiche è risultata pari a:

0,83 mg/kg die per 26 settimane nel ratto,

0,25 mg/kg die per 3 mesi nel cane

5 mg/kg die per 6 settimane nella scimmia.

Gli studi sulla riproduzione sono stati condotti nel topo, nel ratto e nel coniglio. In seguito a somministrazione orale di dosi fino a 40 mg/kg die non è stata osservata una riduzione della fertilità nel ratto.

Negli studi di teratogenesi, dosi orali fino a 25 mg/kg die nel topo e 15 mg/kg die nel ratto non hanno evidenziato effetti teratogeni o embriotossici. Una dose di 46 mg/kg die ha causato un aumento nella frequenza di riassorbimento dell’embrione nel ratto, mentre dosi tossiche per la madre di 300 mg/kg die somministrate per os nel ratto e 20 mg/kg die somministrati i.v. nel coniglio hanno determinato un aumento nella mortalità e nelle malformazioni del feto. La somministrazione per aerosol di dosi fino a 1,32 mg/kg die nel ratto e a 4,85 mg/kg die nel coniglio non ha causato effetti teratogeni o embriotossicità. Negli studi di tossicità pre- e post-natale, dosi fino a 3,5 mg/kg die e oltre nel ratto hanno comportato un allungamento di un giomo del periodo di gestazione, causato dall’attività tocolitica del fenoterolo, mentre dosi superiori ai 25 mg/kg die hanno influenzato il grado di vitalità e di sopravvivenza dei piccoli. Dal punto di vista epidemiologico non c’è alcuna indicazione evidente di un aumento di rischio per la gravidanza umana a dosi terapeutiche adeguate.

Tuttavia, si sconsiglia l’assunzione di fenoterolo in gravidanza a meno che il beneficio atteso sia ritenuto molto più importante del possibile rischio per il feto.

Una vasta serie di test di genotossicità sono stati condotti con il fenoterolo. Nonostante alcuni risultati ambigui dei saggi in vitro, verificatisi solo in assenza di un sistema metabolico, sulle cellule del linfoma del topo e sui linfociti periferici umani, la maggior parte dei risultati indica che l’uso di dosi terapeutiche di fenoterolo non rappresenta un rischio per l’uomo dal punto di vista della genotossicità.

Studi di cancerogenesi attraverso la dieta sono stati condotti nel ratto e nel topo con dosi giornaliere di 25,50 e 100 mg/kg. Nei ratti è stato osservato un aumento dei leiomiomi meso-ovarici nei gruppi trattati con le dosi più basse e più alte. Tale fenomeno, tipicamente indotto dai farmaci ß-adrenergici viene attribuito all’interazione con i recettori ß delle cellule muscolari lisce dell’apparato genitale femminile. È stato dimostrato sperimentalmente che la comparsa di quesi tumori viene evitata dalla somministrazione concomitante di composti ß-bloccanti. Nel topo è stato osservato un aumento nell’incidenza di un tipo analogo di tumore della muscolatura liscia uterina, non invasivo e non causante metastasi.

Il maggior numero dei tumori al polmone nei topi-femmina appartenenti al gruppo trattato con la dose più alta viene considerato fortuito in confronto ai dati storici sull’insorgenza spontanea di questo tipo di tumore. In un ulteriore studio di cancerogenesi, nel ratto che riceveva dosi fino a 2 mg/kg die per inalazione non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di tumori. In tutti gli studi di cancerogenesi sono stati osservati a diversi livelli di dose un aumento del peso del cuore e/o le caratteristiche lesioni miocardiche dovute all’effetto farmacodinamico del fenoterolo.

Non vi sono dati epidemiologici disponibili che mostrino un rischio di cancerogenesi nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Dosberotec 200: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Dosberotec 200

Dosberotec 200: interazioni

I farmaci ß-adrenergici, anticolinergici, i derivati xantinici e i corticosteroidi possono aumentare gli effetti farmacologici di Dosberotec. La somministrazione concomitante di altri broncodilatatori simpaticomimetici deve essere effettuata sotto stretto controllo medico; è possibile l’assunzione contemporanea di broncodilatatori anticolinergici per via inalatoria. L’assunzione concomitante di altri ß-agonisti, anticolinergici ad azione sistemica e derivati xantinici può comportare un aumento degli effetti indesiderati. Non sono note interazioni con mucolitici-mucoregolatori e con il cromoglicato disodico. In seguito alla somministrazione concomitante di ß-bloccanti può verificarsi una riduzione potenzialmente grave dell’effetto terapeutico di Dosberotec.

A causa delle possibili interazioni tra le amine simpaticomimetiche e gli inibitori della monoaminoossidasi o gli antidepressivi triciclici è necessario evitare la somministrazione di Dosberotec assieme a questi prodotti e durante le prime due settimane successive al termine della loro utilizzazione


Dosberotec 200: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Dosberotec 200: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono noti effetti sedativi tali da compromettere la capacità di guidare e l’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco