Egapal: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Egapal 10 mg (Omeprazolo): sicurezza e modo d’azione

Egapal 10 mg (Omeprazolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Egapal 10 mg capsule gastroresistenti è indicato per il trattamento dei sintomi da reflusso (per esempio pirosi, rigurgito acido) negli adulti.

Egapal 10 mg: come funziona?

Ma come funziona Egapal 10 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Egapal 10 mg

Categoria farmacoterapeutica: inibitori della pompa protonica Codice ATC: A02BC01

Meccanismo d’azione

Omeprazolo, una miscela racemica di due enantiomeri, riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione altamente mirato. E’ un inibitore specifico della pompa acida a livello delle cellule parietali. Agisce rapidamente e fornisce un controllo mediante l’inibizione reversibile della secrezione acida gastrica con una sola somministrazione giornaliera.

Omeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari all’interno delle cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+ K+-ATPasi- pompa protonica. Questo effetto sull’ultima fase del processo di formazione dell’acido gastrico è dose-dipendente e provoca un’inibizione altamente efficace della secrezione acida, sia di quella basale, sia di quella stimolata, indipendentemente dallo stimolo.

Effetti farmacodinamici

Tutti gli effetti farmacodinamici osservati possono essere spiegati dall’effetto di omeprazolo sulla secrezione acida.

Effetto sulla secrezione acida gastrica

La somministrazione orale di omeprazolo una volta al giorno determina un’inibizione rapida e persistente della secrezione acida gastrica diurna e notturna, con il massimo effetto raggiunto entro 4 giorni di trattamento. Nei pazienti affetti da ulcera duodenale la somministrazione di 20 mg di omeprazolo ha mantenuto nelle 24 ore una riduzione media dell’80% dell’acidità intragastrica; 24 ore dopo la somministrazione la diminuzione media del picco di secrezione acida dopo stimolazione con pentagastrina è pari al 70% circa.

Nei pazienti con ulcera duodenale la somministrazione orale di 20 mg di omeprazolo mantiene il pH intragastrico a valori ?3 per un tempo medio di 17 ore su 24.

Come conseguenza della riduzione della secrezione acida e dell’acidità intragastrica, omeprazolo riduce/normalizza in modo dose-dipendente l’esposizione acida dell’esofago nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo. L’inibizione della secrezione acida è correlata alla curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di omeprazolo e non alla reale concentrazione plasmatica ad un tempo determinato.

Durante il trattamento con omeprazolo non è stata osservata tachifilassi.

Altri effetti correlati all’inibizione acida

Durante il trattamento a lungo termine è stato osservato un aumento dell’incidenza di cisti ghiandolari gastriche. Queste cisti rappresentano la conseguenza fisiologica di una pronunciata inibizione della secrezione acida, sono di natura benigna e sembrano essere reversibili.

La diminuzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi causa, inclusi gli inibitori della pompa protonica, provoca un aumento della conta batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, per esempio quelle da Salmonella e da Campylobacter.

Come tutti i medicinali acido-bloccanti, omeprazolo può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina), a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.


Egapal 10 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Egapal 10 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Egapal 10 mg

Assorbimento

Omeprazolo e omeprazolo magnesio sono sensibili all’ambiente acido e vengono pertanto somministrati oralmente, in forma di capsule contenenti granuli a rivestimento enterico. L’assorbimento di omeprazolo è rapido, con i livelli plasmatici di picco visibili circa 1-2 ore dopo la somministrazione della dose. L’assorbimento di omeprazolo avviene nell’intestino tenue e in genere si completa entro 3-6 ore.

L’assunzione concomitante di cibo non influisce sulla biodisponibilità del farmaco. La disponibilità sistemica (biodisponibilità) dopo una singola dose orale di omeprazolo è approssimativamente del 40%.

Dopo somministrazioni singole giornaliere ripetute la biodisponibilità aumenta a circa il 60%.

Distribuzione

Il volume di distribuzione apparente nei soggetti sani è di circa 0,3 l/kg di peso corporeo. Omeprazolo si lega alle proteine plasmatiche per il 97%.

Metabolismo

Questi risultati non hanno implicazioni sulla posologia di omeprazolo.

Eliminazione

L’emivita di eliminazione plasmatica di omeprazolo è in genere inferiore a un’ora dopo somministrazione giornaliera orale sia singola che ripetuta. Omeprazolo viene eliminato completamente dal plasma tra una dose e l’altra, senza alcuna tendenza all’accumulo durante la somministrazione singola giornaliera. Quasi l’80% di una dose orale di omeprazolo viene escreto nelle urine in forma di metaboliti; il rimanente viene rinvenuto nelle feci, principalmente in seguito a secrezione biliare.

Non è stato osservato alcun effetto dei metaboliti sulla secrezione acida gastrica.

Popolazioni speciali

Compromissione della funzionalità epatica

Nei pazienti con disfunzione epatica il metabolismo di omeprazolo risulta compromesso, con un conseguente aumento dell’AUC. Non è stata rilevata tendenza all’accumulo quando omeprazolo è stato somministrato una volta al giorno.

Compromissione della funzionalità renale

La farmacocinetica di omeprazolo, incluse la biodisponibilità sistemica e la velocità di eliminazione, non risultano alterate nei pazienti con funzionalità renale ridotta.

Anziani

Nei soggetti anziani (75-79 anni di età) la velocità di metabolizzazione di omeprazolo risulta in qualche modo ridotta.


Egapal 10 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Egapal 10 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Egapal 10 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Egapal 10 mg: dati sulla sicurezza

Nel corso di studi condotti su ratti trattati per tutta la vita con omeprazolo sono stati osservati iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali alterazioni sono il risultato di un’elevata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida. Simili osservazioni sono state fatte anche in seguito al trattamento con H2-antagonisti e inibitori della pompa protonica e dopo fundectomia parziale. Queste alterazioni non

sono pertanto imputabili a un effetto diretto di un qualsiasi singolo principio attivo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Egapal 10 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Egapal 10 mg

Egapal 10 mg: interazioni

Effetti dell’omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi

Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH

L’assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo.

Nelfinavir, atazanavir

I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir risultano diminuiti in caso di co-somministrazione di omeprazolo

La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere ìl paragrafo 4.3). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto sia l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40%, sia l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75-90%.

La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere ìl paragrafo 4.4). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 30% circa dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.

Digossina

Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità di digossina. La tossicità da digossina è stata segnalata raramente, tuttavia si consiglia cautela nell’utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Il monitoraggio farmacoterapeutico della digossina deve pertanto essere intensificato.

Clopidogrel

In uno studio clinico cross-over clopidogrel (dose di carico 300 mg, seguita da 75 mg/die) è stato somministrato per 5 giorni in

Altri principi attivi

L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto la loro efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato.

Cilostazolo

Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in soggetti sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26%, e quelle di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%.

Fenitoina

Si raccomanda il monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si effettua un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento del dosaggio quando si termina il trattamento con omeprazolo.

Meccanismo sconosciuto

Saquinavir

La somministrazione concomitante di omeprazolo con saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di

saquinavir fino a circa il 70%, con una buona tollerabilità nei pazienti affetti da HIV.

Tacrolimus

È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Deve essere effettuato un incremento del monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus, così come della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato.

Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo


Egapal 10 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Egapal 10 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

È improbabile che Egapal 10 mg capsule gastroresistenti possa influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono verificarsi reazioni avverse al farmaco come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti non devono guidare veicoli o utilizzare macchinari, se manifestano questi effetti indesiderati.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco